E’ l’on. Michele Ranieli
il parlamentare dell’UDC indagato sull’inchiesta sanità
a Vibo. “Sono assolutamente estraneo ai fatti”
06/10 E' Michele Ranieli, dell' Udc, il parlamentare indagato nell'
ambito dell' inchiesta sulle presunte tangenti che sarebbero state
pagate per la realizzazione del nuovo ospedale di Vibo Valentia. La
notizia di un parlamentare dell'Udc sotto inchiesta e' di ieri, ma
il nome del deputato si e' appreso stasera in ambienti investigativi.
L' inchiesta sul presunto giro di tangenti (circa due milioni di euro)
e' condotta dal sostituto procuratore della Repubblica di Vibo Valentia,
Giuseppe Lombardo. Secondo quanto viene ipotizzato dall' accusa, Ranieli
sarebbe intervenuto nella vicenda al fine di estromettere una ditta
subappaltarice dei lavori, con sede a Lamezia Terme, in favore di
un' altra impresa di Vibo Valentia ritenuta dagli inquirenti, ''funzionale
ad una gestione locale dei subappalti per la realizzazione del nuovo
ospedale in conformita' a ritorni politici ed elettorali a favore
dell' Udc''. Nei confronti di Ranieli, secondo quanto si e' appreso,
viene ipotizzato il reato di concorso in concussione, reato che sarebbe
stato commesso in concorso con l' ex direttore generale dell' Azienda
sanitaria di Vibo Valentia, Armando Crupi, anch' egli indagato nell'
ambito della medesima inchiesta. Complessivamente le persone nei confronti
delle quali sono in corso le indagini sono 30. La Procura della Repubblica,
secondo quanto si e' appreso, ha chiesto nei giorni scorsi al gip
di fissare l' udienza camerale per valutare, sentite tutte le parti,
il contenuto delle intercettazioni telefoniche ed ambientali in cui
compare l' onorevole Ranieli. Sara' poi il gip, stabilita la rilevanza
ai fini investigativi delle intercettazioni, a chiedere alla Giunta
competente della Camera l' autorizzazione a procedere nei confronti
del parlamentare indagato. Una volta ottenuta l' autorizzazione, la
Procura della Repubblica di Vibo Valentia potra' proseguire gli accertamenti
a carico di Ranieli, nei confronti del quale, al momento, non e' stato
adottato alcun provvedimento.
Il deputato Ranieli si difende:
“Sono assolutamente estraneo ai fatti”
06/10 ''Sono assolutamente e totalmente estraneo ai fatti che formano
l' oggetto dell' inchiesta sulla realizzazione del nuovo ospedale
di Vibo Valentia''. Lo ha detto alla stampa il deputato Michele Ranieli,
dell' Udc. ''Si tratta - ha aggiunto Ranieli - di fango ed infamia
che vengono buttati nei confronti di chi come me rappresenta da sempre
un referente istituzionale del territorio di Vibo Valentia. Evidentemente
c' e' un disegno, di cui non riesco a capire la matrice, architettato
ancora una volta ai danni miei e del mio partito perche' evidentemente
la mia azione politica e quella dell' Udc in Calabria, e nel vibonese
in particolare, da' fastidio''. ''Il mio interessamento alla procedura
per la realizzazione del nuovo ospedale di Vibo Valentia - ha detto
ancora Michele Ranieli - e' sempre rimasto nei limiti della correttezza
e della legalita', rientrando tra l' altro nell' ambito delle mie
competenze istituzionali''. ''Compito di un parlamentare, ed e' questo
che vorrei spiegare ai magistrati - ha aggiunto Ranieli - e' di rappresentare
un territorio all' interno delle istituzioni perche' quel territorio
possa trarne ricadute positive. Ed e' quello che e' accaduto in riferimento
al finanziamento per la realizzazione del nuovo ospedale di Vibo Valentia.
Il ruolo del parlamentare, pero', finisce li'. Tocca agli enti locali
poi la programmazione della spesa. Ho svolto un ruolo significativo,
nell' ambito delle mie prerogative istituzionali ed in maniera del
tutto disinteressata, per fare in modo che la citta' di Vibo Valentia
ottenesse la realizzazione di un nuovo ospedale, in considerazione
delle carenze della vecchia struttura. Se un politico che agisce in
questo modo puo' essere accusato di commettere il reato di concussione
o altri illeciti, ci troviamo di fronte ad un' aberrazione del diritto
e ad un' interpretazione erronea delle norma. L' accusa che viene
contestata rappresenta dunque una mistificazione non soltanto nei
miei confronti ma anche nei confronti degli amministratori dell' Asl
e nei confronti del mio partito''. ''Credo - ha detto ancora Ranieli
- che non ci sia alcuna necessita' che io chiarisca la mia posizione
perche' la mia onesta' e la mia correttezza sono risapute. D' altra
parte non e' la prima volta che qualcuno tenta di fermare la mia azione
politica con bassi mezzi e con basse strumentalizzazioni. In ogni
caso si tratta di un fatto che, ancora una volta, mi rammarica e mi
rattrista, oltre a suscitare in me rabbia, perche' c' e' qualcuno
nella provincia di Vibo Valentia che lavora per distruggere il buono
che c' e' e non per costruire. Non so dire, tra l' altro, se tutto
questo sia frutto di un complotto nei miei confronti o di un equivoco.
Posso anche pensare che si tratti di un equivoco perche' chiunque
puo' dare un' interpretazione soggettiva dei fatti. Ma l'ipotesi dell'
equivoco o dell' errore viene meno nel momento in cui la Procura della
Repubblica di Vibo Valentia persiste ed insiste nelle sue accuse malgrado
il gip, nell' ordinanza con cui a suo tempo ha rigettato la richiesta
di emissione di ordinanze di custodia cautelare nei confronti di alcuni
degli indagati, abbia negato l' esistenza di tangenti per la realizzazione
del nuovo ospedale di Vibo Valentia. Mi chiedo allora - conclude il
parlamentare dell'Udc - se tutto questo possa essere spiegato con
qualcos' altro, visto che ci troviamo alla vigilia delle campagna
per le prossime elezioni politiche''.