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Cronaca
A Reggio arriva il Prefetto di "ferro" con poteri speciali

 

Linea dura dello Stato che dice no all’esercito e manda a Reggio il vicecapo della polizia De Sena, nominato prefetto con poteri speciali. Loiero "Scelta di qualità, peccato per l'esercito"

28/10-(servizio a cura di Giampaolo Cataldo)- Arriva il prefetto di ferro con poteri speciali, uomini della Dia e dei servizi segreti sguinzagliati in tutto il territorio, un attacco diretto ai beni delle 'ndrine. E ancora: no all'invio dell'Esercito, un controllo esasperante su appalti pubblici e grandi opere, accordi con le polizie europee e americane per stroncare il traffico di droga. E' un piano ''ampio e mirato'' quello per tentare di porre fine allo strapotere della 'Ndrangheta in Calabria, che il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu ha illustrato dopo il via libera del Consiglio dei ministri. Ma soprattutto ''non e' una risposta temporanea'' alla 'Ndrangheta, dettata dalla barbara uccisione del vice presidente del Consiglio regionale calabrese Francesco Fortugno, ma una iniziativa di ''piu' ampio respiro destinata a durare a lungo nel tempo''. Vuol dire insomma che la lotta, ''lunga e difficile'' dice Pisanu, sara' conclusa solo quando a vincere sara' l'unico vincitore possibile: lo Stato. ''Avevo detto che avremmo individuato misure non eclatanti ma puntuali e dure'', scandisce Pisanu, ''ed e' cio' che abbiamo cercato di fare. Sono convinto che abbiamo fatto la scelta giusta''. Il punto principale della strategia d'attacco alla 'Ndrangheta e' senza dubbio la nomina del vice capo della Polizia Luigi De Sena a prefetto di Reggio Calabria. De Sena avra' poteri speciali: dovra' ''coordinare tutte le attivita' di sicurezza pubblica e di contrasto alla criminalita' organizzata e attuare il programma di intervento straordinario in Calabria''. ''Abbiamo investito su un uomo di grandissima esperienza'' afferma Pisanu ricordando che proprio il nuovo prefetto di Reggio Calabria fu ''artefice e responsabile principale'' del primo programma contro la 'Ndrangheta, nel 2004.
''La mia nomina rappresenta un segnale di particolare attenzione verso la Calabria - spiega lo stesso De Sena - c'e' un impegno corale per aumentare il livello qualitativo dell'azione di contrasto alla 'Ndrangheta, organizzazione criminale odiosa ed estremamente invasiva''. De Sena si dice convinto di ''poter lavorare bene'', ''senza velleitarismi e con fatti concreti''. Cosi' facendo, conclude, ''ce la potremmo fare''. Al Superprefetto il Consiglio dei ministri e il ministro Pisanu hanno consegnato un pacchetto di misure per muoversi al meglio in un territorio da sempre difficile per le forze dell'ordine. Un ''piano di interventi straordinari'' lo definisce il titolare del Viminale, articolato in sei punti. Si va dalla ''intensificazione dei dispositivi di sorveglianza e controllo del territorio'' (in Calabria sono gia' state inviate squadre altamente specializzate di polizia, carabinieri e guardia di finanza, quasi tutte ''scelte al di fuori del territorio calabrese perche' meno soggette a condizionamenti'') al ''rafforzamento di tutte le attivita' info-investigative con specifico riferimento all'applicazione di misure di prevenzione personale e patrimoniale per aggredire le ricchezze delle 'ndrine''. In questo quadro, spiega Pisanu, un ruolo di assoluta rilevanza ce l'ha una squadra della Dia gia' inviata in Calabria. Gli uomini dell'Antimafia hanno infatti ''speciali poteri di accesso e accertamento presso banche e istituti di intermediazione finanziari'' e svolgeranno anche uno stretto controllo ''degli appalti pubblici e dei cantieri, specialmente per quanto riguarda le grandi opere''.
Il riferimento di Pisanu al ponte sullo Stretto e ai miliardi di euro che ruotano intorno alla sua realizzazione e' chiaro ed esplicito. Il terzo punto del programma prevede la sorveglianza di ''tutte le operazioni antidroga che in Calabria, in Italia o in altre parti del mondo vedono coinvolti esponenti o complici della 'Ndrangheta''. Proprio a questo fine sono state adottate ''decisioni appropriate e di carattere riservato'' per potenziare i collegamenti con le polizie straniere e specialmente con le agenzie investigative antidroga degli Usa. Si e' poi deciso di ''promuovere la massima sinergia tra procure e altri uffici giudiziari'' (gia c'e' stato un incontro presieduto dal neo procuratore antimafia Pietro Grasso) e di ''potenziare e orientare le forze dei servizi di informazione sul territorio calabrese''. L'ultimo punto riguarda le amministrazioni locali. ''Cosi' come ci preoccupiamo di tutelare gli amministratori calabresi oggetto di intimidazioni violente - dice il ministro - allo stesso tempo ci preoccupiamo di mettere sotto controllo le amministrazioni sospette di collusioni o di inquinamento mafioso. Cio' consentira' di adottare le misure necessarie, prime tra tutte lo scioglimento delle amministrazioni comunali che risultino inquinate''. In Calabria, invece, non andra' l'Esercito. Il perche' lo spiega sempre il ministro dell'Interno: ''Sarebbe una misura di un certo impatto psicologico'' ammette, ''ma di scarso effetto pratico''. E tra l'altro ''estraneo alla filosofia del programma straordinario di intervento contro la 'Ndrangheta''. La strada dunque e' segnata. Ora si attendono i risultati.

Chi è Luigi De Sena

Luigi De Sena, nominato oggi dal Consiglio dei ministri prefetto di Reggio Calabria con poteri di coordinamento nella lotta alla 'ndrangheta e' nato a Nola(Napoli) 62 anni fa, e' sposato e ha tre figli. Luigi De Sena e' entrato in Polizia nel 1968, assegnato alla questura di Treviso dove dirige la squadra mobile. Nel 1977 arriva al primo distretto di Polizia della questura di Roma. Nel '78 passa alla squadra mobile della Capitale di cui diventera' capo nel 1981. Dal 1985 al 1992 e' assegnato, fuori ruolo, al Sisde in qualita' di Direttore dell'Unita' Centrale Informativa (Uci). Dal '93 al '96 e' assegnato all'ufficio ispettivo per l'Italia centrale del Dipartimento di Pubblica sicurezza. Nel '96 torna alla Criminalpol dove si occupa del progetto sicurezza per il Giubileo del 2000 e lavora, nel '98, con l'allora direttore della Polizia criminale, Gianni De Gennaro, ai progetti comunitari Pon-sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno. Progetti altamente innovativi, dei quali l'Italia e' stato paese pilota in ambito europeo per la capacita' di usufruire di risorse e conoscenze da destinare alla sicurezza. Dopo esser rientrato al Viminale con l'incarico di direttore centrale dei servizi logistici del ministero, nel dicembre del 2003 e' stato nominato vice capo della polizia e direttore della Criminalpol.

L’ex Prefetto D’Onofrio trasferito ad Ancona

Il prefetto Giovanni D'Onofrio da Reggio Calabria e' stato trasferito ad Ancona. Lo ha stabilito il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu. D'Onofrio a Reggio Calabria sara' sostituito dal prefetto Luigi De Sena. Il prefetto Giovanni D' Onofrio, trasferito da Reggio Calabria ad Ancona per decisione del Consiglio dei ministri su proposta del titolare del Viminale, Giuseppe Pisanu, e' nato a Morcone (Benevento) il 3 maggio 1941. Entrato in carriera nel giugno 1969, e' stato promosso alla qualifica di vice prefetto isp. il 30 novembre 1982 ed a quella di vice prefetto il primo gennaio 1986. E' stato capo di gabinetto e vice prefetto vicario della Prefettura di Campobasso. Dal novembre del 1991 ha diretto il Servizio affari dei culti del Ministero dell' Interno. Ha assolto numerosi incarichi tra cui quello di consulente giuridico a Napoli. Nominato Prefetto il 6 novembre 1995, e' stato componente della Commissione di controllo sugli atti della Regione Campania. Nel maggio 1996 e' stato nominato prefetto di Nuoro, nel 1998 prefetto di Lecce e dal 10 giugno 2003 prefetto di Reggio Calabria.

Il Prefetto Pansa nominato Vice Capo della Polizia

Il prefetto, Alessandro Pansa, direttore centrale per l'immigrazione e' stato nominato dal Consiglio dei ministri vice capo della Polizia. In conseguenza della decisione di nominare De Sena prefetto di Reggio Calabria con poteri speciali, ha spiegato Pisanu, ''il consiglio dei ministri ha nominato il prefetto Alessandro Pansa vice capo della Polizia''. Pansa avra' anche l'incarico di ''supervisionare le attivita' di contrasto al traffico di esseri umani e all'immigrazione clandestina''.

De Sena: “C’è un impegno corale per intensificare la lotta”

''C' e' un impegno corale per aumentare il livello qualitativo dell' azione di contrasto alla 'ndrangheta, organizzazione criminale odiosa ed estremamente invasiva'', lo dichiara il nuovo prefetto di Reggio Calabria, Luigi De Sena. ''Un impegno - ha aggiunto De Sena - in cui si inserisce la mia nomina, che rappresenta un segnale di particolare attenzione verso la Calabria'' . ''Quello attuale - ha aggiunto il prefetto de Sena - e' un momento estremamente complesso per la Calabria, e in particolare per Reggio, un elemento che e' stato sicuramente determinante per la decisione presa oggi dal Consiglio dei ministri''. ''Mi hanno fatto piacere - ha aggiunto De Sena - i commenti positivi fatti in merito alla mia nomina da parte di tutto l'ambiente politico, che ha dimostrato di avere condiviso la scelta del Consiglio dei ministri e la strategia in cui si inserisce. Il mio coordinamento dell'attivita' di contrasto della 'ndrangheta sara' di tipo strategico, con un implementazione di personale estremamente qualificato sotto l'aspetto investigativo, giudiziario ed intermini di prevenzione patrimoniali e personale nei confronti degli affiliati alla 'ndrangheta''. ''Sono convinto - ha aggiunto De Sena - che si potra' lavorare bene, senza velleitarismi e con fatti concreti. Credo che cosi' facendo ce la potremo fare sicuramente. Peraltro conosco bene la Calabria perche' l'ho frequentata. In passato abbiamo fatto dei buoni lavori sia con l'autorita' giudiziaria locale che con la Procura nazionale antimafia, in collaborazione con la Dia e con la Direzione centrale dei Servizi antidroga''. De Sena ha detto che il suo insediamento a Reggio Calabria dovrebbe avvenire la prossima settimana, esprimendo il proprio apprezzamento nei confronti del suo predecessore, il prefetto Giovanni D'Onofrio, ''cui va riconosciuta - ha detto - grandissima professionalita'''.

Loiero: “Il Piano del Consiglio dei Ministri è un avvio. De Sena un avvio di qualità. Peccato il no all’esercito”

Il piano approvato oggi dal Consiglio dei Ministri per contrastare la 'ndrangheta in Calabria ''e' un avvio; ora bisogna vedere se tutto cio' che c'e' scritto diventera' immediatamente operativo''. Cosi' il presidente della regione Calabria, Agazio Loiero, ha commentato il via libera del Cdm al pacchetto anti-criminalita' organizzata, sottolineando che la nomina di Luigi De Sena a prefetto di Reggio Calabria e' una scelta positiva ''perche' e' un dirigente dello Stato di qualita'''. Quanto alla decisione di non inviare l'esercito nella regione, Loiero ha ricordato che ''l'esercito in Italia e' in via di estinzione''. Tuttavia, ha aggiunto, ''noi pensavamo ad una operazione come i Vespri Siciliani quando i soldati furono impiegati per presidiare i palazzi pubblici''. ''L'esercito - ha proseguito - aveva la funzione di liberare le forze pubbliche dai presidi statici in modo che potessero essere impiegate per operazioni sul territorio e per le indagini''. ''Vedremo - ha concluso Loiero - perche' in Calabria c'e' bisogno di una presenza dello Stato molto forte''. Il prefetto De Sena, nelle scorse settimane, ha avuto un incontro con Loiero alla Presidenza della Regione.
“E’ un segnale molto importante che va nella giusta direzione per un contrasto serrato alla criminalità organizzata. Va dato merito al Ministro dell’Interno Pisanu della scelta. Questa nomina fa ben sperare in un coordinamento ad altissimo livello dell’azione dello Stato nella lotta alla ‘ndrangheta”. Loiero ha contemporaneamente voluto ringraziare anche il prefetto uscente di Reggio Calabria, Giovanni D’Onofrio, “il quale in questi mesi difficili, ha prodotto un grande e meritevole sforzo di cui gli siamo grati”.

Pisanu: “Non è una risposta temporanea”

Il programma di lotta alla 'ndrangheta varato oggi dal Consiglio dei Ministri, ''non e' una risposta temporanea'' ma una iniziativa ''di piu' vasto respiro, che riguarda tutta la Calabria ed e' destinata a durare a lungo nel tempo''. Cosi' il ministro Pisanu ha definito la strategia del governo per porre fine allo strapotere della 'ndrangheta in Calabria. ''Sii tratta di un piano impostato su obiettivi precisi - ha ribadito il titolare del Viminale - un piano che tra l'altro prevede il ricorso a risorse umane e tecniche altamente specializzate'' e prevalentemente ''scelte al di fuori del territorio calabrese, perche' meno soggette a condizionamenti''. ''Sono convinto che abbiamo fatto la scelta giusta - ha aggiunto il ministro - e con l'ulteriore scelta di De Sena abbiamo fatto due importanti passi nella lotta all'ndrangheta. Non sara' una lotta breve e facile ma lunga e difficile''. ''Avevo detto che avremmo individuato misure puntuali e dure - ha concluso Pisanu - ed e' cio' che abbiamo cercato di fare, investendo un uomo di grandissima esperienza con il compito di guidare la concreta attuazione del programma''.
LE 6 LINEE DI INTERVENTO PER CONTRASTO
1) Intensificazione dei dispositivi di sorveglianza e controllo, con particolare riferimento alla Locride (dove sono gia' state inviate aliquote importanti di personale altamente specializzato di polizia, carabinieri e guardia di finanza).
2) Rafforzamento di tutte le attivita' info-investigative con specifico riferimento all'applicazione di misure di prevenzione personale e patrimoniale per aggredire le ricchezze delle cosche.
3) Azione rivolta a sorvegliare tutte le operazioni antidroga che in Calabria, in Italia o in altre parti del mondo vedono coinvolti esponenti o complici della 'Ndrangheta.
4) Misure rivolte a promuovere la massima sinergia tra procure e altri uffici giudiziari.
5) Potenziare e orientare le forze dei servizi di informazione sul territorio calabrese.
6) Tutelare amministratori calabresi oggetto di intimidazioni violente e allo stesso tempo mettere sotto controllo le amministrazioni sospette di collusioni o di inquinamento mafioso.

Pisanu replica a Minniti: "I fatti parlano e continueranno a parlare"

''Il ministero dell'Interno non lascera' nulla, ma proprio nulla, di intentato per chiarire ogni circostanza ed accertare ogni responsabilita' di chicchessia, in qualsiasi modo riconducibile alle diverse attivita' criminali della 'ndrangheta''. Ad assicurarlo e' il ministro Giuseppe Pisanu. Poi, rivolgendosi all'on. Minniti che ha espresso preoccupazione per la ''sfida arrogante della 'ndrangheta contro la democrazia calabrese diventata ancora piu' intollerabile e pericolosa'' dopo l'omicidio Fortugno, Pisanu sottolinea: ''comprendo le inquietudini dell'onorevole Minniti. Gli assicuro comunque che in questo senso, del resto, gia' da tempo parlano i fatti, e continueranno a parlare. Naturalmente sono sempre pronto ad informarne il Parlamento ed il Paese''.

 

Prodi critica il DDL sulla confisca dei beni

La ''criminalita' non solo rende tragica la vita di coloro che vivono'' nelle regioni del Meridione piu' colpite, ''ma impedisce lo sviluppo di tutto il Paese'': lo ha dichiarato oggi a Perugia il leader dell' opposizione, Romano Prodi, criticando il disegno di legge in materia di sequestri e confisca dei beni alla mafia che - ha commentato - ''hanno tutte le intenzioni di approvare''. ''Questo - ha detto Prodi, intervenendo al convegno 'Strada facendo 2', promosso dal gruppo Abele e dalla Regione dell' Umbria - e' un altro disegno distruttivo di fronte alla legalita'. Il sequestro dei beni era uno dei pochi strumenti che facevano paura. Se voi lo rendete indefinito nel tempo non serve a fare nulla. Inoltre tutto il discorso Mezzogiorno, giovani e sviluppo non si riesce a fare se non inizia una lotta sistematica dura contro la criminalita' soprattutto nelle regioni meridionali''. ''Potete pensare - ha detto ancora Prodi - che si possa amministrare una regione come la Calabria quando tutti quelli che amministrano hanno paura? Hanno paura fisicamente. Allora come potranno prendere delle decisioni serene? Non si sentono protette, aiutati dallo Stato''.

Un plauso Bipartisan alla nomina di Se Sena

Solo commenti positivi sono arrivati dal mondo politico e istituzionale dopo la nomina di Luigi De Sena, da vicecapo della polizia a prefetto di Reggio Calabria con poteri di coordinamento nel contrasto alla 'ndrangheta L'annuncio e' stato dato in tarda mattinata dal ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu e i primi commenti non si sono fatti attendere.
Marco Minniti, responsabile sicurezza dei Ds, ha definito ''eccellente'' la scelta di De Sena: ''E' una decisione che va nella direzione, da noi sollecitata, di una risposta forte e straordinaria alla sfida arrogante della 'ndrangheta, sfida ancora piu' intollerabile e pericolosa dopo l'omicidio di Francesco Fortugno''.
Da Reggio Calabria arriva anche il commento del sindaco, Giuseppe Scopelliti: '' ''Il prefetto De Sena, uomo di grande professionalita' e di prestigio per il ruolo che ha svolto all' interno del ministero dell' Interno come vicecapo della Polizia, sapra' sicuramente dare risposte concrete ad un territorio in cui la domanda di sicurezza e controllo e' molto alta''. Lo ha detto il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti, commentando la nomina a prefetto con poteri straordinari di De Sena. ''De Sena - ha aggiunto Scopelliti - gia' vicecapo della Polizia e direttore centrale della polizia criminale, e' un profondo conoscitore del sud Italia e delle problematiche che lo affliggono: consapevolezza che gli deriva proprio dagli impegni che hanno sinora caratterizzato, e con tangibili risultati, la sua carriera''. Scopelliti, inoltre, rivolge un ''referente saluto al prefetto D' Onofrio, uomo di grande qualita', che lascia Reggio Calabria avendo dimostrato vicinanza e attenzione alle istituzioni locali in maniera costante e con grande senso di responsabilita'. Un uomo al servizio dello Stato e delle istituzioni e che aveva avviato una stagione di grande dialogo con i sindaci della provincia e che si e' impegnato molto sul piano della sicurezza''.
''Una scelta felice'' secondo Emilio Ledonne, procuratore nazionale antimafia aggiunto. ''De Sena - aggiunge Ledonne - e' una persona di elevata competenza e professionalita', oltre che di grande prestigio nell'ambito della struttura del Ministero dell'Interno. Nei suoi confronti nutro una stima molto profonda''.
Dal ministero della Giustizia arriva il plauso dei sottosegretari Jole Santelli, Giuseppe Valentini e Luigi Vitali.
Per il sottosegretario alla Giustizia, Jole Santelli, ''l'immediata e concreta risposta del governo ai problemi della Calabria, con il programma straordinario approvato oggi dal Consiglio dei Ministri per fronteggiare la 'ndrangheta, fa terra bruciata delle inutili polemiche sollevate in questi giorni da Romano Prodi e dal centrosinistra''. ''Si tratta - dice la Santelli - di un provvedimento forte, rapido ed efficace, un programma a lungo termine di prevenzione, controllo e intervento contro la criminalita' organizzata che impieghera' uno dei nostri uomini migliori, il nuovo Prefetto Luigi De Sena. Un'ennesima prova che testimonia tutta l'attenzione del governo per la Calabria, alla quale non erano mai state destinate tante risorse come con l'attuale maggioranza e che dimostra ancora una volta che il Sud del Paese era e resta una nostra priorita'''.
Per il sottosegretario Valentino, ''La nomina del prefetto De Sena e' la scelta piu' giusta in una fase cosi' difficile e travagliata della vita calabrese'' Il sottosegretario alla giustizia Giuseppe Valentino esprime approvazione per la nomina di Luigi De Sena a prefetto di Reggio Calabria. La nomina di De Sena, aggiunge, ''e le particolari funzioni che gli vengono attribuite, rivelano la grande attenzione del governo per contrastare nella maniera piu' tenace la criminalita' organizzata''. ''Gli interventi previsti dal Governo - continua Valentino - appaiono assolutamente adeguati'' e lo Stato ''sta dando risposte compiute alle esigenze della popolazione''. Tra le priorita' del governo, sottolinea poi il sottosegretario, ''c'e' al primo punto la tutela dell'ordine pubblico e della pace sociale. La Calabria degli onesti apprezzera' lo sforzo e l'impegno''. Valentino, infine, ringrazia il prefetto D'Onofrio per l'opera svolta a Reggio Calabria. ''D'Onofrio - afferma Valentino - e' un uomo di cui si puo' dire: sono fiero di averlo conosciuto''.
'''La nomina del Vice Capo della Polizia e del nuovo Prefetto di Reggio Calabria, Pansa e De Sena, sono solo la prima risposta del Governo ai gravi fatti di sangue che hanno macchiato la terra di Calabria'': lo afferma il sottosegretario alla Giustizia, Luigi Vitali. ''I due altissimi dirigenti dello Stato - dice Vitali - sapranno far valere le ragioni della legalita', e predisporre una efficace risposta alla criminalita' organizzata di quella Regione. Il Governo, da parte sua, continuera' a fare tutto il possibile per non far sentire soli i cittadini calabresi, onesti e laboriosi, che sono sicuramente la stragrande maggioranza nella Regione calabrese''.
Non manca al coro degli applausi il partito del premier Berlusconi: ''Forza Italia esprime il suo plauso per la nomina di Alessandro Pansa a vicecapo della polizia e di Luigi De Sena a nuovo prefetto di Reggio Calabria''. A dichiararlo e' Francesco Giro, consigliere politico del coordinatore nazionale di Fi Sandro Bondi. ''E' una nomina - spiega Giro - che premia chi la riceve e onora chi l'ha compiuta. Da un lato viene riconosciuta l'indiscussa competenza di due dirigenti di assoluto prestigio ed eccellenza, dall'altro viene confermata la qualita' dell' impegno profuso dal governo e, in particolare, del ministro dell'Interno Pisanu nella lotta alla criminalita' organizzata''
Anche Giuseppe Lumia, capogruppo Ds in commissione antimafia, apprezza la nomina di Luigi De Sena a prefetto di Reggio Calabria: ''E' importante aver preso atto che e' necessaria una maggiore attenzione alla vita degli enti locali calabresi, sia nella protezione degli amministratori sia nella repressione delle infiltrazioni, anche se questa attenzione arriva con qualche ritardo''. Lumia richiama poi l'attenzione sul problema delle risorse finanziarie dei clan: ''Il taglio del 20% del bilancio della Dia rischia di non farle svolgere appieno gli importanti compiti che le vengono assegnati''.

 

 

 

 

 

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