Uno studente di 16 anni il presunto
assassino del tabaccaio di Nicotera. Scoperto dai carabinieri grazie
ad un difetto fisico.
18/10-(servizio a cura di G.Cataldo)-A venti giorni del delitto,
nonostante il clima di scarsa collaborazione, i carabinieri hanno
individuato ed arrestato un giovane di 16 anni ritenuto il presunto
assassino di Rocco Minniti, il tabaccaio di 72 anni di Nicotera, nel
vibonese, ucciso lo scorso 28 settembre nel corso di una rapina nella
sua rivendita che frutto' solamente duecento euro. Al minore e' stata
notificata una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del
tribunale dei minori di Catanzaro. All'individuazione del giovane,
secondo quanto si e' appreso, si e' giunti attraverso una indicazione
secondo la quale il responsabile del delitto aveva un problema fisico
al braccio destro. Subito dopo l'omicidio gli investigatori raccolsero
la descrizione fornita dalla moglie della vittima, che era presente
nel negozio al momento della rapina. Altro elemento di riscontro,
secondo quanto si e' appreso, sarebbe il particolare secondo il quale
il responsabile del delitto sparo' con la mano sinistra. Il sedicenne,
che e' incensurato, appartiene ad una famiglia numerosa che vive in
una zona periferica di Nicotera. Il minore e' uno studente negli istituti
tecnici superiori, anche se in paese lo descrivono come un giovane
che spesso si assentava da scuola e che frequentava abitualmente i
bar di Nicotera. Potrebbe essere proprio la carenza di denaro in famiglia
che avrebbe spinto il sedicenne a compiere la rapina nella rivendita
di tabacchi di Minniti. Il ragazzo avrebbe sparato probabilmente perche'
spaventato dal movimento della vittima che stava aprendo un cassetto
per fargli vedere che non aveva altro denaro nella cassa. ''Il movente
dell'omicidio - ha detto il comandante provinciale dei carabinieri
di Vibo Valentia, il ten. col. Antonio Amoroso - e' quello della rapina
il cui magro bottino e' stato di circa 200 euro. Le indagini tendono
a stabilire se nell' episodio possano essere collegate responsabilita'
dirette o indirette da parte di terzi''. Dopo l'arresto del sedicenne,
avvenuto nella sua abitazione in una zona di periferia a Nicotera,
i carabinieri hanno compiuto anche alcune perquisizioni nell'abitazione
di familiari ed alcuni amici del minore. Nonostante l'intensa attivita'
investigativa i carabinieri non hanno ancora ritrovato la pistola
calibro 7,65 che fu utilizzata per l'omicidio. ''Abbiamo raccolto
- ha concluso Amoroso - del materiale lo stiamo esaminando e riteniamo
che parte di questo possa avere una rilevanza per le indagini''. Il
comandante provinciale dei carabinieri di Vibo Valentia ha poi evidenziato
che ''le collaborazioni che ci sono pervenute ovviamente non sono
mai spontanee. Non ci sono state ne' soffiate ne' deposizioni. Ci
sono state di contro acquisizioni di autonomi elementi. Il ragazzo
arrestato non aveva nessun legame con la vittima e non era neanche
vicino di casa''.
Movente del delitto la rapina
18/10-''Il movente dell'omicidio e' quello della rapina il cui magro
bottino e' stato di circa 200 euro. Le indagini tendono a stabilire
se vi sono state altre eventuali dinamiche nella fase concettuale
e in quella organizzativa. Se all'episodio possano essere collegate
responsabilita' dirette o indirette da parte di terzi''. E' quanto
dichiara il comandante provinciale dei Carabinieri di Vibo Valentia,
Ten. Col. Antonio Amoroso, nel corso della conferenza stampa per illustrare
le indagini che hanno portato ad individuare il presunto autore dell'omicidio
di Rocco Minniti, il tabaccaio ucciso a Nicotera il 28 settembre scorso.
Dopo l'arresto del sedicenne, avvenuto nella sua abitazione in una
zona di periferia a Nicotera, i carabinieri hanno compiuto anche alcune
perquisizioni. Potrebbe essere proprio la carenza di denaro in famiglia
che avrebbe spinto il sedicenne a compiere la rapina nella rivendita
di tabacchi di Minniti. Il ragazzo avrebbe sparato probabilmente perche'
spaventato dal movimento della vittima che stava aprendo un cassetto
per fargli vedere che non aveva altro denaro nella cassa. ''Abbiamo
raccolto - ha concluso Amoroso - del materiale, l'abbiamo raccolto
qualche ora fa, lo stiamo esaminando e riteniamo che parte di questo
materiale possa avere una rilevanza per le indagini''.
Soddisfatto il Prefetto di Vibo: i cittadini hanno
collaborato
18/10- ''Un risultato eccezionale che merita ogni plauso verso le
forze dell' ordine e l' autorita' giudiziaria, ma anche verso la popolazione
nicoterese che, sia pure timidamente, ha reagito a quanto era accaduto''.
Questa la prima dichiarazione del prefetto di Vibo Valentia, Mario
Tafaro, dopo aver appreso la notizia del presunto autore dell'omicidio
di Rocco Minniti, il tabaccaio ucciso nel corso di una rapina nella
sua rivendita. ''Sono dunque lieto - ha aggiunto - che quel mio pubblico
appello a collaborare con gli inquirenti non sia rimasto inascoltato.
Mi era stato riferito che nell'ambiente imperava un clima di paura
e di omerta', rilevo dunque con favore che, in questa occasione, la
popolazione non e' stata zitta, ha reagito pubblicamente con fiaccolate
ed iniziative per affermare con forza la propria volonta' di legalita'
e il rifiuto di simili logiche criminose, ma anche, ripeto, collaborando,
sia pure timidamente, con gli inquirenti. E' un segnale importante,
che lascia ben sperare in una possibile inversione di tendenza'. L'
alta professionalita' dei carabinieri i quali, perfettamente coordinati
dall' autorita' giudiziaria competente, sono riusciti a dare all'
intera popolazione del Vibonese un' ulteriore e concreta dimostrazione
di efficienza e di presidio di legalita' ''. ''L' affermazione - ha
continuato Tafaro - e la difesa della legalita' non puo' essere soltanto
una questione demandata alle istituzioni, allo Stato in senso astratto.
Convinciamoci, lo Stato siamo noi, tutti noi, e tutti quindi siamo
chiamati,ognuno per quanto di sua competenza, a fare la propria parte.
Quella dei cittadini e', anche, di non consentire che i delitti, quali
che essi siano, rimangano impuniti''. ''La sinergia costante - ha
concluso - tra istituzioni e cittadini e' l' unica condizione per
poter vivere in una societa' fondata sulla legalita' e sul diritto''.
I CC precisano: nessuna collaborazione spontanea
18/10-Il comandante provinciale dei Carabinieri di Vibo Valentia,
Ten. Col. Antonio Amoroso, nel corso della conferenza stampa per illustrare
le indagini che hanno portato ad individuare il presunto autore dell'omicidio
di Rocco Minniti ha dichiarato: ''Le collaborazioni che ci sono pervenute
ovviamente non sono mai spontanee''. L'omicidio del tabaccaio avvenne
all'ora di chiusura della rivendita che si trova in una zona centrale
di Nicotera, nel vibonese. L'autore della rapina, dopo aver sparato
contro Minniti, scappo' attraversando la piazza dove si trovavano
numerose persone. Nessuno pero' e' riuscito a fornire agli investigatori
elementi utili che potessero consentire di individuare l'autore dell'omicidio.
''Non ci sono state - ha concluso Amoroso - ne' soffiate ne' deposizioni.
Ci sono state di contro acquisizioni di autonomi elementi.”
La scheda del ragazzo
18/10- E' incensurato il ragazzo di sedici anni arrestato stamane
a Nicotera dai carabinieri perche' ritenuto l'autore dell'omicidio
di Rocco Minniti, di 72 anni. E' quanto emerso nel corso della conferenza
stampa durante la quale i carabinieri di Vibo Valentia hanno illustrato
le fasi delle indagini che hanno portato all'individuazione del minorenne.
Il ragazzo, secondo quanto si e' appreso, appartiene ad una famiglia
numerosa che vive in una zona periferica di Nicotera, nel vibonese.
Dalle indagini sarebbe emerso che il giovane ha agito da solo e non
sarebbe coinvolto in altre rapine. Nonostante l'intensa attivita'
investigativa e le numerose perquisizioni i carabinieri non sono riusciti
a trovare la pistola utilizzata per l'omicidio. I carabinieri, nel
corso della conferenza stampa, hanno anche confermato che il bottino
della rapina era di circa duecento euro e che il giovane, probabilmente
per evitare di essere riconosciuto, non ha mai parlato. Il giovane,
infatti, per farsi consegnare il denaro continuo' a battere la mano
sul banco della rivendita di tabacchi.
La Fit si costituirà parte
civile
18/10-La Federazione italiana dei tabaccai, che rappresenta la quasi
totalita' delle 58mila tabaccherie italiane, si costituira' parte
civile nel processo a carico del presunto assassino di Rocco Minniti,
il tabaccaio ucciso dopo una rapina da 200 euro la sera del 28 settembre
a Nicotera in provincia di Vibo Valantia. ''Appresa la notizia della
cattura del presunto assassino - si legge in una nota - la Fit ribadisce
la volonta' di costituirsi parte civile nel processo del giovane non
appena si saranno accertate le sue responsabilita'''. ''Il nostro
plauso - aggiunge il presidente nazionale, Giovanni Risso - va alle
forze dell' ordine che prontamente, dimostrando capacita' investigativa
e padronanza del territorio, sono riuscite a catturare in breve tempo
il presunto assassino, contribuendo a rendere piu' sereno il lavoro
dei tabaccai che troppo spesso, negli ultimi tempi, sono assurti all'onore
della cronaca per efferati episodi di violenza''. L' omicidio del
tabaccaio del vibonese, aggiunge la Fit, ''e' solo l'ultimo episodio
di una lunga scia di sangue''. ''Dal febbraio 2002 all'aprile 2004,
come e' testimoniato dal Libro Bianco edito dalla Fit, ci sono stati
1.195 tra furti e rapine al Nord, 817 al centro, 1.023 al sud e 333
nelle isole. E sono stati uccisi dal 1993 al 2004 14 tabaccai a partire
da Filippo Blasi di Napoli fino ad arrivare Maurizio Notargiacomo
di Roma lo scorso anno. Cifre che - sottolinea il presidente nazionale
Giovanni Risso - sono esaustive della escalation violenta che ha duramente
colpito la categoria ma anche quella 'fetta' di lavoratori che condivide
con i tabaccai il contatto continuo e quotidiano con il pubblico''.
A Nicotera soddisfazione dopo l’arresto
18/10- Tra i cittadini di Nicotera, nel vibonese, c’ è
soddisfazione dopo l'arresto del presunto autore dell'omicidio di
Rocco Minniti, il tabaccaio ucciso nel corso di una rapina nella sua
rivendita. Il presidente della Consulta comunale delle Associazioni,
Giovanni Durante, ha voluto esprimere il suo amaro commento sugli
ultimi sviluppi della vicenda. Per il presidente della Consulta si
dovrebbe attuare un' operazione unitaria di recupero del senso civico
e di ricomposizione del tessuto sociale. Per Durante si dovrebbero
varare di una serie di misure tese a garantire la sicurezza del territorio
stesso, tra le quali il rafforzamento della presenza delle forze dell'
ordine sul territorio comunale, anche attraverso l' attivazione di
nuove strutture di pubblica sicurezza . Dello stesso parere l' ex
sindaco della citta' Princivalle Adilardi il quale, nel commentare
gli ultimi avvenimenti ha sottolineato una situazione di gravita'.
In particolare Adilardi sottolinea un carenza di forze dell' ordine
sul territorio di cui aveva chiesto un potenziamento.