La Commissione Antimafia, da oggi
in Calabria conferma l’ipotesi politica del delitto Fortugno.
Loiero: “Sottovalutato il fenomeno ‘ndrangheta”
24/10-(servizio
a cura di Giampaolo Cataldo)- La Commissione parlamentare antimafia
e' arrivata questo pomeriggio a Catanzaro per iniziare un giro di
audizioni in merito all' omicidio del vice presidente del Consiglio
regionale della Calabria, Francesco Fortugno. Iniziate alle 15 con
il presidente della Regione, Agazio Loiero, ed i componenti della
Giunta regionale, sono continuate alle 17.30, quando è stato
sentito il presidente di Confindustria Calabria, Filippo Callipo a
finire fino alle 19.45. Dunque ci sono volute quasi cinque ore di
audizione per uscire dalla sala al primo piano della Prefettura di
Catanzaro con un'idea largamente condivisa: quello del vicepresidente
del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, e' stato
un omicidio di 'ndrangheta con finalita' politiche. Ci sono ''elementi
che si aggiungono ad un quadro complessivo che ci porta a pensare
a un avvertimento alla politica, ed in particolare alla Giunta regionale
e al suo presidente''. Cosi' ha sintetizzato alla fine degli incontri
che il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Roberto
Centaro, ha avuto con il presidente della Regione, Agazio Loiero,
i componenti della Giunta regionale e, successivamente, col presidente
di Confindustria Calabria, Filippo Callipo, sull'omicidio di Francesco
Fortugno. ''La tipologia dell'uccisione di Fortugno - ha aggiunto
Centaro - e' ad alto contenuto simbolico. Poteva essere ucciso sotto
casa o in un'altra occasione, ma e' stato deciso di farlo in quel
modo. La Giunta ci ha detto, comunque, che Fortugno non aveva alcuna
competenza nella gestione amministrativa, ne' diretta ne' indiretta.
Un aspetto che approfondiremo perche' spesso non e' necessario avere
questo tipo di responsabilita', ma basta una caratura politica in
grado comunque di condizionare, inteso nell'accezione migliore del
termine, le scelte politiche. Loiero ci ha detto anche che Fortugno
e' stato l'unico candidato che, negli ultimi due giorni di campagna
elettorale, lui ha aiutato''
Prima degli incontri il presidente della Commissione antimafia, Roberto
Centaro, aveva spiegato il motivo della visita di due giorni in Calabria
dichiarando:''Il pericolo e' talmente grave che va analizzato in tutti
i suoi profili e la risposta deve essere fredda, razionale e di lungo
periodo''. ''Era una presenza dovuta - ha aggiunto - sia per dare
la solidarieta' agli amministratori calabresi che per verificare cio'
che e' successo e cio' che sta avvenendo. Il Ministro dell' Interno
ha cominciato a dare le prime risposte con un piano che non e' solo
a breve termine, ma a media e lunga scadenza, cosi' come deve essere
un vero e proprio piano di contrasto alla 'ndrangheta. Sono inutili
le 'operazioni monstre' che terminano dopo qualche mese. Il problema
e' molto piu' radicato e serio e quindi la Commissione antimafia ha
necessita' di verificare le problematiche dei mezzi di contrasto messi
in campo e da mettere in campo''. ''Sentiremo anche - ha sostenuto
Centaro - i Ministri dell' Interno e della Giustizia ed il vice presidente
del Csm sulle problematiche complessive e sentiremo anche gli organismi
politici che hanno il loro compito su altri versanti''. ''Le risposte
emozionali - ha concluso Centaro - non sono nelle mie abitudini. La
commissione ha accesso i riflettori sulla Calabria sin dall' inizio.
Sono anche stato accusato di questo per avere trascurato la Sicilia
o altre regioni. Evidentemente avevo visto giusto. I risultati sono
poi venuti anche in termini di aumento di organico e vi sono state
notevoli operazioni da parte delle forze dell' ordine e della magistratura.
Probabilmente va fatto molto di piu'''.
In serata la Commissione si è trasferita a Reggio Calabria,
dove domani saranno sentiti i presidente del Consiglio regionale,
Giuseppe Bova, e della Commissione regionale antimafia, Giuseppe Guerriero;
i componenti del Comitato provinciale per l' ordine e la sicurezza
pubblica; il procuratore della Repubblica, Antonino Catanese, ed il
sostituto Giuseppe Creazzo, titolare dell' inchiesta sull' omicidio
di Fortugno.
Loiero: “Sottovalutato il
fenomeno ‘ndrangheta”
“C’è
stata una sottovalutazione del fenomeno, la ’ndrangheta è
la mafia che meno ha subito l’intervento repressivo dello Stato.
C’è una scopertura endemica degli organici della magistratura
e delle forze dell’ordine, e c’è una scarsa qualità
delle risorse impegnate rispetto alla altre zone tradizionalmente
interessate da fenomeni mafiosi. In questi anni, così, fuori
dai riflettori, la ’ndrangheta si è rafforzata ovunque
e ha stabilito collegamenti internazionali. Da qui la sua potenza,
la sua arroganza nella sfida allo Stato”. Al termine della sua
audizione da parte della Commissione Parlamentare Antimafia, il presidente
della Regione Calabria Agazio Loiero riassume con queste parole le
valutazioni fatte. “Si è parlato ovviamente del delitto
Fortugno – ha aggiunto Loiero, tramite una nota del portavoce
– per cercare di capire contesti e significati. I parlamentari,
ritengo, hanno colto la gravità della situazione, hanno un
quadro abbastanza chiaro di quello che è accaduto e di quello
che potrebbe accadere. Ho spiegato ai commissari che in Calabria c’è
un allarme generale ma contemporaneamente la voglia di reagire, soprattutto
tra i giovani che non possiamo lasciare soli, che dobbiamo aiutare
fornendo risposte politiche e giudiziarie alle questioni da loro poste.
In questi giorni, come è noto, ho ricevuto tanti e tanti messaggi
di solidarietà e di incoraggiamento. Ci sono alcune e-mail
meravigliose di ragazzi della Locride che intendono fare la loro parte
in quest’opera di cambiamento della Calabria. Il nostro impegno
lo dobbiamo anche a loro”.
Secondo il presidente Loiero, però, la Calabria non necessita
soltanto di interventi giudiziari e di polizia. Anzi. “C’è
una questione sociale da risolvere – afferma – questione
che bisogna affrontare subito con un piano organico per il lavoro.
Non dimentichiamo che la Calabria è la regione con il più
alto tasso di disoccupazione dell’Unione Europea (27%), che
è ripresa forte l’emigrazione, che un quarto della popolazione
vive sotto la soglia di povertà. Con questa realtà e
con una mafia tracotante che minaccia le istituzioni e la stessa democrazia,
ci vuole uno sforzo corale. Più nessuno può accampare
scuse”. In conclusione ha poi sintetizzato Loiero che si è
trattato di un incontro fruttuoso. “La Commissione si e' fatta
carico di molti problemi per quanto riguarda la sua competenza, che
non e' di governo ma e' quella di dare input al Governo. Sono del
tutto soddisfatto di questa visita e di questo confronto''. ''Sono
convinto - ha concluso Loiero - che puo' nascere anche un momento
di ulteriore confronto, ma e' possibile che nasca anche una proposta
operativa del Governo in carica''
Centaro: “Dall’incontro
con la Giunta scaturite iniziative interessanti”
Dal confronto tra la Commissione parlamentare antimafia e la Giunta
regionale della Calabria ''sono emerse tutta una serie di iniziative
in attuazione del programma interessanti che riguardano la burocrazia''.
Lo ha detto, a conclusione dell'audizione, il presidente della Commissione
antimafia, Roberto Centaro. ''C' e' una nuova legge regionale sugli
appalti - ha aggiunto Centaro - e la razionalizzazione della sanita'.
Iniziative che spero' possano andare in porto. Abbiamo avanzato alla
Giunta una serie di suggerimenti su cui e' opportuno riflettere, come
l'istituzione degli uffici regionali e provinciali appaltanti, magari
oltre la soglia europea proprio per concentrare coloro che attendono
alla procedura di appalto che, comunque, viene deciso dal singolo
ente pubblico. Abbiamo parlato anche dell'anagrafe tributaria sui
funzionari regionali che sono soggetti a rischio quanto il politico
perche' spesso e' piu' conveniente agganciare il funzionario perche'
e' il vero dominus del procedimento. Inoltre abbiamo chiesto il rifinanziamento
del fondo regionale per il restauro dei beni confiscati e variamente
utilizzati''. ''Abbiamo parlato anche - ha proseguito Centaro - delle
ricette per uscire da questa situazione, dalla implementazione qualitativa,
oltre che quantitativa, delle forze dello Stato alla necessita' di
avere anche dei risultati che inducano i cittadini a collaborare''.
''Si e' puntato molto - ha sostenuto ancora il Presidente dell'Antimafia
- sulla necessita' di una rotazione delle forze dell'ordine e della
magistratura per evitare presenze eccessivamente lunghe ed il rischio
di incrostazioni. Risultano svariate centinaia di indagini concluse
che attendono l'esame della magistratura, che certamente ha i suoi
tempi. Spero che la prossima visita in Calabria del vice presidente
del Csm chiarisca se vi sono criticita' e serva ad accelerare i tempi.
Se si pensa che il Csm ci ha impiegato due anni e mezzo per nominare
il procuratore aggiunto di Catanzaro ci troviamo di fronte a discrasie
che alla lunga pesano complessivamente su tutta la vicenda''. ''Molto
- ha concluso Centaro - puo' fare anche un' attivita' politica che
volti pagina. I 300 attentati intimidatori ad amministratori locali
sono attribuibili in percentuale inferiore alla criminalita'. Una
percentuale preponderante deriva dall'alta reattivita' sociale. E'
comunque un segno positivo che indica come la politica stia cambiando
pagina''
Callipo: “Individuare i mandanti
del degrado calabrese”
''Il problema piu' importante, anche in relazione all'omicidio di
Francesco Fortugno, e' quello di trovare i mandanti della situazione
di sempre maggiore degrado in cui si trova la Calabria. Sono convinto
che ci sia qualcuno a piu' alto livello che vuole che questa situazione
persista''. Lo ha detto il presidente di Confindustria Calabria, Filippo
Callipo, parlando con i giornalisti a conclusione dell'audizione in
Commissione parlamentare antimafia. ''Non riusciamo a spiegarci come
sia possibile - ha aggiunto Callipo - che, malgrado le tante risorse
a disposizione, la Calabria sia ultima in tutte le classifiche nazionali''.
Callipo ha aggiunto di avere segnalato ai commissari dell'Antimafia
''le problematiche relative alla difficolta' di accesso al lavoro
ed al credito, che creano i presupposti - ha detto - per la diffusione
dell'illegalita'''. ''E' significativo - ha detto ancora il presidente
degli industriali calabresi - che i commissari si siano impegnati
a fare in modo che il Governo centrale prenda maggiormente in considerazione
la situazione calabrese''. Callipo ha detto anche di avere rivolto
un appello alle forze di governo regionali ''perche' diano un esempio
dimostrando una maggiore operativita' nell' espletamento delle procedure
per portare a soluzione le problematiche. La Giunta regionale non
si puo' limitare a sottolineare il degrado che ha trovato, ma deve
mettersi a lavorare, fornendo un esempio di efficienza e concretezza.
Se questo accadra' la risposta degli imprenditori sara' estremamente
positiva''.
Lumia: “Preoccupano i tentativi
di depistaggio”
24/10 - ''Quello che sta emergendo non lascia trasparire niente di
buono. Noto tentativi di depistaggio, allusioni sbagliate. Dobbiamo
preoccuparci perche' e' nella classica azione della mafia, dopo un
grande omicidio, provare a bloccare lo Stato''. A sostenerlo e' il
capogruppo Ds nella Commissione antimafia, Giuseppe Lumia, parlando
con i giornalisti a margine dell' audizione, da parte della Commissione,
della Giunta regionale calabrese. ''Mi riferisco - ha spiegato Lumia
- alle notizie sulle telefonate tra Fortuno e Pansera. Sappiamo tutti
che sono irrilevanti, ma averle buttate li rischia di spostare l'
attenzione. Se e' un' azione mirata? Quando viene commesso un omicidio
cosi' ben programmato, strategico, quelle che avviene dopo ha anche
queste caratteristiche. Non sottovalutiamo cio' che sta avvenendo
che e' anche un tentativo di sporcare l' immagine di Fortugno''.
Inoltre, l’ esponente diessino, Giuseppe Lumia ha aggiunto:
''Questa volta lo Stato deve colpire al cuore la 'ndrangheta. E per
farlo bisogno andare fino in fondo sulle collusioni con settori dell'
economia e delle istituzioni''. ''Questa volta lo Stato faccia sul
serio. Si tirino fuori i nomi dei responsabili delle telefonate al
Viminale, si colpiscano i faccendieri e i collegamenti che emergono.
Bisogna bloccare i tentativi di depistaggio per far emergere i sistemi
di collusione''. A giudizio di Lumia, dopo l' omicidio di Francesco
Fortugno, emergono due fatti positivi: ''la reazione della Giunta
regionale che sta continuando sulla strada imboccata dopo l' insediamento
ed i giovani. Come Stato - ha sostenuto Lumia - non ci siamo e qui,
adesso, si stabilisce se l' omicidio sara' un colpo per la 'ndrangheta
o un colpo per la Calabria e il Mezzogiorno. Dobbiamo reagire in modo
proporzionato alla sfida e dobbiamo avere un progetto integrato in
grado di colpire la 'ndrangheta in modo sistematico. Ancora non noto
questo livello. Ecco perche' e' importante questa audizione. Ci sta
dando elementi importanti per alzare il tono della sfida in modo che
la vicenda Calabria diventi nazionale e che la lotta alla 'ndrangheta
coinvolga tutto il Paese e tutte le sue istituzioni''.
Bobbio: “Risposte della Giunta
precostituite”. Gentile: “Bobbio parla per se”.
Loiero: “Dissenso precostituito”. Napoli “Dichiarazioni
personali”
24/10 - ''Le risposte fornite dalla Giunta regionale sull'omicidio
di Francesco Fortugno sono arrivate preconfezionate dalle dichiarazioni
di tutti i componenti dell'Esecutivo regionale''. A sostenerlo e'
stato il capogruppo di An in Commissione antimafia, Luigi Bobbio.
''La lettura fornita - ha sostenuto - non mi puo' soddisfare. Non
e' possibile affermare a cuor leggero che Fortugno e' stato ucciso
per minacciare la Giunta. Se dovessi valutare la figura del povero
Fortugno da quanto ci e' stato riferito si dovrebbe dire che e' stato
un' ombra che non ha prodotto alcunche' in Consiglio regionale. Avrei
voluto che qualcuno mi avesse fornito degli elementi per valutare
cio' che e' successo''. In merito ad eventuali tentativi di depistaggio
in corso, prospettati da altri componenti l'Esecutivo regionale, Bobbio
ha sostenuto che non ve ne sono. ''Se volessi essere polemico - ha
aggiunto - potrei dire che il depistaggio si fa anche omettendo un'esposizione
completa''.
Immediata la replica del senatore di Forza Italia, Antonio Gentile.
''Non credo che quella di Bobbio sia la valutazione della Commissione
antimafia''. ''In Calabria - ha aggiunto Gentile - ci sono state altre
morti eccellenti. Ma quello di Fortugno e' un delitto diverso dagli
altri. Per gli altri non ne siamo venuti a capo, ma di questo dobbiamo
venirne necessariamente. Dobbiamo stare uniti. La 'ndrangheta si puo'
anche vincere, ma solo con l' unita' delle istituzioni. Dobbiamo fare
fronte comune. Le divisioni portano acqua al mulino della mafia''.
Gentile ha anche sollecitato un intervento piu' incisivo in alcune
zone della Calabria quali la Locride. ''La Commissione - ha detto
- deve indicare interventi mirati e spingere sulle istituzioni per
risolvere alcuni problemi quali quello del lavoro. Dobbiamo reagire
per evitare il ripetersi di certi fenomeni''.
Ed il Presidnet Loiero non fa attendere il suo commento: ''Devo dire
che quella di Bobbio e' stata l'unica voce di dissenso''. ''Uscendo
dalla sala in cui si sono svolte le audizioni - ha concluso Loiero
- lo stesso Bobbio mi ha detto che il suo e' un dissenso precostituito''
E il caso solleva anche la replica dell’On Angela Napoli che
dice che le dichiarazioni di Bobbio sono personali affermando che
“'Sono valutazioni del tutto personali che non corrispondono
alla realtà” ed aggiungendo che ''le risposte non potevano
essere preconfenzionate perche' nemmeno le domande lo sono state.
E' una posizione non veritiera e che non corrisponde alla realta'''.
Chiude per ultimo ancora l’on. Bobbio che richiama all’ordine
la compagna di partito dichiarando che “Angela Napoli e' la
vicepresidente e ne rispetto la posizione, ma il capogruppo di An
sono io e la posizione ufficiale del partito in Commissione antimafia
e' quella che esprimo io''. ''Se Angela Napoli ha fatto quelle dichiarazioni
- ha aggiunto Bobbio - e' mio compito chiarire che il ruolo dei componenti
la Commissione, specialmente nella vicenda dell'assassinio di Francesco
Fortugno, non e' quello di accusare, ma non e' neppure quello di difendere
chicchessia. Il nostro compito, semmai, e' quello di capire, indagare
e comprendere. E l'unanimismo di facciata mi preoccupa sempre''.
Napoli: “La Giunta regionale
sta facendo pulizia”
''Sin dall'immediatezza dell'omicidio di Francesco Fortugno ho sempre
sostenuto che la pista della sanita' era depistante''. Lo ha detto
la vice presidente della commissione parlamentare antimafia, Angela
Napoli, parlando con i giornalisti stasera a Catanzaro. ''Tutto potrebbe
essere - ha aggiunto - ed io mi sento di dire che l'assassinio di
Fortugno e' un segnale non solo alla giunta regionale, ma all'intero
mondo politico calabrese''. Circa l'audizione della Giunta regionale,
il vicepresidente della Commissione antimafia Angela Napoli ha evidenziato
che ''ci siamo detti, da una parte e dall'altra, la realta' della
situazione senza alcun indugio, toccando anche settori che in Calabria
sono inquinati dalla presenza della 'ndrangheta. Da parte della giunta
regionale c'e' una grande volonta', non a parole ma gia' evidenziata
con i provvedimenti, di fare pulizia e di lavorare lealmente lasciando
fuori dal palazzo la 'ndrangheta''. ''Ci auguriamo - ha concluso Napoli
- che questa compattezza che sta emergendo possa portare innanzitutto
ad individuare i responsabili dell'omicidio di Francesco Fotugno e
nello stesso tempo possa portare a far capire alla 'ndrangheta che
la parte onesta della Calabria e' molto piu' forte''.
La storia dei tabulati è
cannibalismo mediatico
24/10 - ''Questa storia dei tabulati telefonici, che hanno anche
riguardato Francesco Fortugno, da' conto di un cannibalismo mediatico
che andrebbe evitato. Le indagini devono fare il loro corso e bisogna
fare chiarezza, evitando ombre e dubbi. Mi rendo conto che questo
fa notizia, pero' in queste occasioni sarebbe meglio evitare''. A
dichiararlo e' stato il presidente della Commissione parlamentare
antimafia, Roberto Centaro, parlando con i giornalisti a Catanzaro
della vicenda dei tabulati telefonici dai quali risultano telefonate
di esponenti della 'ndrangheta a numeri telefonici riservati del Viminale.
''Che io ricordi - ha aggiunto Centaro parlando delle telefonate -
si riferiscono per la gran parte al periodo 1999-2001, sotto un' altra
gestione dei Viminale. Ce ne sono alcune del 2002, su cui il ministro
Pisanu ha detto che fara' chiarezza e glielo chiederemo noi stessi
quando verra' sentito in Commissione. Consideriamo anche, pero', che
se un confidente telefona al Viminale . La polizia utilizza anche
questo tipo di contatti''.
La Commissione Antimafia sarà
l’8 novembre a Locri
24/10- La Commissione antimafia sara', il prossimo 8 novembre, a
Locri per una serie di audizioni. Lo ha annunciato il presidente della
Commissione, Roberto Centaro, prima dell' inizio delle audizioni della
Giunta regionale calabrese, in corso a Catanzaro. A Locri la Commissione
si rechera' per approfondire le questioni relative all' omicidio del
vicepresidente del Consiglio regionale calabrese, Francesco Fortugno.
Un invito in tal senso era stato rivolto alla Commissione dal sindaco
di Locri, Carmine Barbaro, e dal prefetto di Reggio Calabria, Giovanni
D'Onofrio.
Brutti: “Rabbrividisco a leggere
nomi legati alla massoneria deviata”
24/10- ''Sconfiggere la 'ndrangheta e' possibile, ma ci vuole impegno.
E poi serve il rinnovamento. Fa rabbrividire leggere certi nomi legati
da anni ad ambienti massonici deviati ed alla 'ndrangheta. Bisogna
spazzare via tutto''. A dirlo e' stato Massimo Brutti, dei Ds, a margine
delle audizioni della Commissione parlamentare antimafia in corso
a Catanzaro. ''E' la prima volta - ha continuato Brutti - che la 'ndrangheta
commette un omicidio politico di questo livello, di matrice terroristica,
volto a bloccare il cambiamento. Lo Stato, le forze dell' ordine,
la magistratura devono reagire come mai in passato perche' la minaccia
si e' amplificata''. Parlando poi delle telefonate tra Fortugno e
Pansera, medico, genero del boss Morabito, Brutti ha rilevato che
''a prima vista servono ad un depistaggio. Sono poche, distanti nel
tempo e di breve durata. Chi ha fatto uscire questa cosa forse non
era consapevole. La 'ndrangheta e' brava a sfruttare cio' che non
va nello Stato''.
Centaro: “Nessuna sorpresa dalle parole del
Procuratore Grasso”
24/10- Roberto Centraro, presidente della Commissione antimafia,
non si ferma solo sul “caso Locride' ma commenta anche, le dichiarazioni
del procuratore anti-mafia Grasso, sugli appoggi di cui avrebbe beneficiato
il boss Bernardo Provengano nella sua latitanza. “Mi stupisco
della meraviglia con cui sono state accolte le parole del procuratore
Grasso. Delle due l' una: o ci si approccia al problema senza le nozioni
fondamentali oppure si vuole parlare in modo strumentale e politico''.
''Se parliamo di mafia - ha aggiunto - sappiamo tutti che nel Dna
di questa organizzazione vi e' il tentativo costante di infiltrarsi
nelle istituzioni per ottenere il controllo socio-economico del territorio.
Se cosi' non e', parliamo di criminalita' organizzata o di bande piu'
o meno efficienti. D' altra parte, cosi' come anche lo stesso Grasso
ha puntualizzato, il Procuratore nazionale antimafia si riferiva ad
esiti di indagini precedenti che hanno dato conto di questa presenza.
E' uno scenario assolutamente plausibile proprio perche' le organizzazioni
mafiose non sarebbero riuscite a resistere sul territorio di alcune
regioni del meridione se non vi fosse stato questo tipo di collegamento
e di infiltrazione''. ''Il controllo socio-economico - ha concluso
Centaro - serve a ricevere consenso dalle popolazioni e quindi copertura.
E' chiaro che questa zona grigia e' assolutamente essenziale e si
costituisce via via''.
Calvi, “Scenario internazionale, non locale”
24/10 - ''Siamo di fronte ad uno scenario internazionale. L' omicidio
Fortugno, probabilmente, non riguarda solo la Calabria e l' Italia,
ma ha un' altra dimensione''. A sostenerlo e' stato il commissario
dell' Antimafia Guido Calvi, dei Ds. Calvi ha ricordato la relazione
al Parlamento della Dia del 2004 nella quale si affermava che i gruppi
mafiosi calabresi sono tra i piu' pericolosi a livello mondiale. Partendo
da questo dato, il senatore dei Ds, ha parlato di ''altra dimensione''.
''Occorre prudenza - ha sostenuto - per evitare i depistaggi. Dobbiamo
stare attenti a che' la verita' emerga. Di fronte a quanto affermato
dalla Dia, lo Stato ed il governo non hanno fatto niente. Occorre
stare attenti a dare risposte adeguate e guai a sottovalutare cio'
che e' accaduto. Sarebbe depistante restringere il campo delle indagini
ad un fatto locale''.
Tripodi: Lo Stato dichiari guerra alla ‘ndrangheta
“Lo Stato deve finalmente dichiarare guerra alla ’ndrangheta.
Solo una risposta eccezionale e straordinaria di questa natura e di
questa portata potrà dare credibilità ed efficacia all’azione
dei poteri pubblici dopo il terribile assassinio dell’on. Francesco
Fortugno”. Lo ha sostenuto l’assessore regionale all’Urbanistica,
Michelangelo Tripodi, al termine delle audizioni dei componenti l’Esecutivo
calabrese da parte della Commissione parlamentare antimafia, riunitasi
oggi pomeriggio nella prefettura di Catanzaro. “Il Presidente
Loiero e la Giunta regionale - ha proseguito Tripodi - hanno già
compiuto passi rilevanti e significativi per dichiarare e far sapere
che sono chiaramente e nettamente schierati contro la ’ndrangheta
e la criminalità organizzata. Vanno in questa direzione la
decisione, assunta fin dall’ insediamento, di far costituire
la Regione come parte civile in tutti i processi di mafia, così
come la proposta di modifica dello Statuto per introdurre il principio
“la Calabria ripudia la mafia”. Altri atti e iniziative
sono stati attivati per garantire trasparenza e moralità nella
gestione della cosa pubblica”. “E certamente la Giunta
regionale – ha affermato ancora l’assessore all’Urbanistica
- continuerà a fare la sua parte, non si fermerà e andrà
ancora più avanti nella sua azione di rinnovamento. Ma è
evidente che ciò non basta. Per vincere questa battaglia, per
impedire che la Calabria finisca in mano alla ’ndrangheta occorre
un impegno generale di tutte le istituzioni del Paese. Non è
più il tempo di risposte ordinarie, bisogna finirla con rituali
inutili e inconcludenti”. “Per ripristinare la legalità,
per garantire la sicurezza, per rendere effettivi i diritti e la libertà,
per ridare fiducia e speranza ai calabresi - ha detto infine Tripodi
- ci vuole una risposta all’altezza della sfida senza precedenti
che la ’ndrangheta ha lanciato. Ciò significa che l’impegno
dello Stato deve essere a tutto campo per ribattere colpo su colpo.
Nulla può essere lasciato di intentato mettendo in campo una
risposta molteplice in termini militari, giudiziari, politici, sociali
e culturali che possa far ripartire la speranza affinché questa
terra possa avere un futuro diverso e migliore”.
Gambale (DL), “Nell'Antimafia nessuna spaccatura”
24/10- Giuseppe Gambale, della Margherita, responsabile nazionale
del partito per la lotta alla criminalità dichiara il proprio”
rammarico per le dichiarazioni di Bobbio perche' si da un' immagine
di una spaccatura in seno alla Commissione antimafia che non c' e'''.
”C' e' la necessita' - ha aggiunto - della massima attenzione
alla Regione e a tutti i calabresi e non c' e' bisogno di polemiche
inutili. In Commissione c' e' stata una condivisione sul fatto che
quello di Fortugno e' stato un omicidio mafioso e politico. Non solo
per le modalita', ma anche per i tentativi di depistaggio. Dobbiamo
dare alla politica calabrese che sta rompendo con il passato un segnale
forte di vicinanza da parte di tutti''.