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Cronaca
Le audizioni della Commissione Antimafia

 

La Commissione Antimafia, da oggi in Calabria conferma l’ipotesi politica del delitto Fortugno. Loiero: “Sottovalutato il fenomeno ‘ndrangheta”

24/10-(servizio a cura di Giampaolo Cataldo)- La Commissione parlamentare antimafia e' arrivata questo pomeriggio a Catanzaro per iniziare un giro di audizioni in merito all' omicidio del vice presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno. Iniziate alle 15 con il presidente della Regione, Agazio Loiero, ed i componenti della Giunta regionale, sono continuate alle 17.30, quando è stato sentito il presidente di Confindustria Calabria, Filippo Callipo a finire fino alle 19.45. Dunque ci sono volute quasi cinque ore di audizione per uscire dalla sala al primo piano della Prefettura di Catanzaro con un'idea largamente condivisa: quello del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, e' stato un omicidio di 'ndrangheta con finalita' politiche. Ci sono ''elementi che si aggiungono ad un quadro complessivo che ci porta a pensare a un avvertimento alla politica, ed in particolare alla Giunta regionale e al suo presidente''. Cosi' ha sintetizzato alla fine degli incontri che il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Roberto Centaro, ha avuto con il presidente della Regione, Agazio Loiero, i componenti della Giunta regionale e, successivamente, col presidente di Confindustria Calabria, Filippo Callipo, sull'omicidio di Francesco Fortugno. ''La tipologia dell'uccisione di Fortugno - ha aggiunto Centaro - e' ad alto contenuto simbolico. Poteva essere ucciso sotto casa o in un'altra occasione, ma e' stato deciso di farlo in quel modo. La Giunta ci ha detto, comunque, che Fortugno non aveva alcuna competenza nella gestione amministrativa, ne' diretta ne' indiretta. Un aspetto che approfondiremo perche' spesso non e' necessario avere questo tipo di responsabilita', ma basta una caratura politica in grado comunque di condizionare, inteso nell'accezione migliore del termine, le scelte politiche. Loiero ci ha detto anche che Fortugno e' stato l'unico candidato che, negli ultimi due giorni di campagna elettorale, lui ha aiutato''
Prima degli incontri il presidente della Commissione antimafia, Roberto Centaro, aveva spiegato il motivo della visita di due giorni in Calabria dichiarando:''Il pericolo e' talmente grave che va analizzato in tutti i suoi profili e la risposta deve essere fredda, razionale e di lungo periodo''. ''Era una presenza dovuta - ha aggiunto - sia per dare la solidarieta' agli amministratori calabresi che per verificare cio' che e' successo e cio' che sta avvenendo. Il Ministro dell' Interno ha cominciato a dare le prime risposte con un piano che non e' solo a breve termine, ma a media e lunga scadenza, cosi' come deve essere un vero e proprio piano di contrasto alla 'ndrangheta. Sono inutili le 'operazioni monstre' che terminano dopo qualche mese. Il problema e' molto piu' radicato e serio e quindi la Commissione antimafia ha necessita' di verificare le problematiche dei mezzi di contrasto messi in campo e da mettere in campo''. ''Sentiremo anche - ha sostenuto Centaro - i Ministri dell' Interno e della Giustizia ed il vice presidente del Csm sulle problematiche complessive e sentiremo anche gli organismi politici che hanno il loro compito su altri versanti''. ''Le risposte emozionali - ha concluso Centaro - non sono nelle mie abitudini. La commissione ha accesso i riflettori sulla Calabria sin dall' inizio. Sono anche stato accusato di questo per avere trascurato la Sicilia o altre regioni. Evidentemente avevo visto giusto. I risultati sono poi venuti anche in termini di aumento di organico e vi sono state notevoli operazioni da parte delle forze dell' ordine e della magistratura. Probabilmente va fatto molto di piu'''.
In serata la Commissione si è trasferita a Reggio Calabria, dove domani saranno sentiti i presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Bova, e della Commissione regionale antimafia, Giuseppe Guerriero; i componenti del Comitato provinciale per l' ordine e la sicurezza pubblica; il procuratore della Repubblica, Antonino Catanese, ed il sostituto Giuseppe Creazzo, titolare dell' inchiesta sull' omicidio di Fortugno.

Loiero: “Sottovalutato il fenomeno ‘ndrangheta”

“C’è stata una sottovalutazione del fenomeno, la ’ndrangheta è la mafia che meno ha subito l’intervento repressivo dello Stato. C’è una scopertura endemica degli organici della magistratura e delle forze dell’ordine, e c’è una scarsa qualità delle risorse impegnate rispetto alla altre zone tradizionalmente interessate da fenomeni mafiosi. In questi anni, così, fuori dai riflettori, la ’ndrangheta si è rafforzata ovunque e ha stabilito collegamenti internazionali. Da qui la sua potenza, la sua arroganza nella sfida allo Stato”. Al termine della sua audizione da parte della Commissione Parlamentare Antimafia, il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero riassume con queste parole le valutazioni fatte. “Si è parlato ovviamente del delitto Fortugno – ha aggiunto Loiero, tramite una nota del portavoce – per cercare di capire contesti e significati. I parlamentari, ritengo, hanno colto la gravità della situazione, hanno un quadro abbastanza chiaro di quello che è accaduto e di quello che potrebbe accadere. Ho spiegato ai commissari che in Calabria c’è un allarme generale ma contemporaneamente la voglia di reagire, soprattutto tra i giovani che non possiamo lasciare soli, che dobbiamo aiutare fornendo risposte politiche e giudiziarie alle questioni da loro poste. In questi giorni, come è noto, ho ricevuto tanti e tanti messaggi di solidarietà e di incoraggiamento. Ci sono alcune e-mail meravigliose di ragazzi della Locride che intendono fare la loro parte in quest’opera di cambiamento della Calabria. Il nostro impegno lo dobbiamo anche a loro”.
Secondo il presidente Loiero, però, la Calabria non necessita soltanto di interventi giudiziari e di polizia. Anzi. “C’è una questione sociale da risolvere – afferma – questione che bisogna affrontare subito con un piano organico per il lavoro. Non dimentichiamo che la Calabria è la regione con il più alto tasso di disoccupazione dell’Unione Europea (27%), che è ripresa forte l’emigrazione, che un quarto della popolazione vive sotto la soglia di povertà. Con questa realtà e con una mafia tracotante che minaccia le istituzioni e la stessa democrazia, ci vuole uno sforzo corale. Più nessuno può accampare scuse”. In conclusione ha poi sintetizzato Loiero che si è trattato di un incontro fruttuoso. “La Commissione si e' fatta carico di molti problemi per quanto riguarda la sua competenza, che non e' di governo ma e' quella di dare input al Governo. Sono del tutto soddisfatto di questa visita e di questo confronto''. ''Sono convinto - ha concluso Loiero - che puo' nascere anche un momento di ulteriore confronto, ma e' possibile che nasca anche una proposta operativa del Governo in carica''

Centaro: “Dall’incontro con la Giunta scaturite iniziative interessanti”

Dal confronto tra la Commissione parlamentare antimafia e la Giunta regionale della Calabria ''sono emerse tutta una serie di iniziative in attuazione del programma interessanti che riguardano la burocrazia''. Lo ha detto, a conclusione dell'audizione, il presidente della Commissione antimafia, Roberto Centaro. ''C' e' una nuova legge regionale sugli appalti - ha aggiunto Centaro - e la razionalizzazione della sanita'. Iniziative che spero' possano andare in porto. Abbiamo avanzato alla Giunta una serie di suggerimenti su cui e' opportuno riflettere, come l'istituzione degli uffici regionali e provinciali appaltanti, magari oltre la soglia europea proprio per concentrare coloro che attendono alla procedura di appalto che, comunque, viene deciso dal singolo ente pubblico. Abbiamo parlato anche dell'anagrafe tributaria sui funzionari regionali che sono soggetti a rischio quanto il politico perche' spesso e' piu' conveniente agganciare il funzionario perche' e' il vero dominus del procedimento. Inoltre abbiamo chiesto il rifinanziamento del fondo regionale per il restauro dei beni confiscati e variamente utilizzati''. ''Abbiamo parlato anche - ha proseguito Centaro - delle ricette per uscire da questa situazione, dalla implementazione qualitativa, oltre che quantitativa, delle forze dello Stato alla necessita' di avere anche dei risultati che inducano i cittadini a collaborare''. ''Si e' puntato molto - ha sostenuto ancora il Presidente dell'Antimafia - sulla necessita' di una rotazione delle forze dell'ordine e della magistratura per evitare presenze eccessivamente lunghe ed il rischio di incrostazioni. Risultano svariate centinaia di indagini concluse che attendono l'esame della magistratura, che certamente ha i suoi tempi. Spero che la prossima visita in Calabria del vice presidente del Csm chiarisca se vi sono criticita' e serva ad accelerare i tempi. Se si pensa che il Csm ci ha impiegato due anni e mezzo per nominare il procuratore aggiunto di Catanzaro ci troviamo di fronte a discrasie che alla lunga pesano complessivamente su tutta la vicenda''. ''Molto - ha concluso Centaro - puo' fare anche un' attivita' politica che volti pagina. I 300 attentati intimidatori ad amministratori locali sono attribuibili in percentuale inferiore alla criminalita'. Una percentuale preponderante deriva dall'alta reattivita' sociale. E' comunque un segno positivo che indica come la politica stia cambiando pagina''

Callipo: “Individuare i mandanti del degrado calabrese”

''Il problema piu' importante, anche in relazione all'omicidio di Francesco Fortugno, e' quello di trovare i mandanti della situazione di sempre maggiore degrado in cui si trova la Calabria. Sono convinto che ci sia qualcuno a piu' alto livello che vuole che questa situazione persista''. Lo ha detto il presidente di Confindustria Calabria, Filippo Callipo, parlando con i giornalisti a conclusione dell'audizione in Commissione parlamentare antimafia. ''Non riusciamo a spiegarci come sia possibile - ha aggiunto Callipo - che, malgrado le tante risorse a disposizione, la Calabria sia ultima in tutte le classifiche nazionali''. Callipo ha aggiunto di avere segnalato ai commissari dell'Antimafia ''le problematiche relative alla difficolta' di accesso al lavoro ed al credito, che creano i presupposti - ha detto - per la diffusione dell'illegalita'''. ''E' significativo - ha detto ancora il presidente degli industriali calabresi - che i commissari si siano impegnati a fare in modo che il Governo centrale prenda maggiormente in considerazione la situazione calabrese''. Callipo ha detto anche di avere rivolto un appello alle forze di governo regionali ''perche' diano un esempio dimostrando una maggiore operativita' nell' espletamento delle procedure per portare a soluzione le problematiche. La Giunta regionale non si puo' limitare a sottolineare il degrado che ha trovato, ma deve mettersi a lavorare, fornendo un esempio di efficienza e concretezza. Se questo accadra' la risposta degli imprenditori sara' estremamente positiva''.

Lumia: “Preoccupano i tentativi di depistaggio”

24/10 - ''Quello che sta emergendo non lascia trasparire niente di buono. Noto tentativi di depistaggio, allusioni sbagliate. Dobbiamo preoccuparci perche' e' nella classica azione della mafia, dopo un grande omicidio, provare a bloccare lo Stato''. A sostenerlo e' il capogruppo Ds nella Commissione antimafia, Giuseppe Lumia, parlando con i giornalisti a margine dell' audizione, da parte della Commissione, della Giunta regionale calabrese. ''Mi riferisco - ha spiegato Lumia - alle notizie sulle telefonate tra Fortuno e Pansera. Sappiamo tutti che sono irrilevanti, ma averle buttate li rischia di spostare l' attenzione. Se e' un' azione mirata? Quando viene commesso un omicidio cosi' ben programmato, strategico, quelle che avviene dopo ha anche queste caratteristiche. Non sottovalutiamo cio' che sta avvenendo che e' anche un tentativo di sporcare l' immagine di Fortugno''.
Inoltre, l’ esponente diessino, Giuseppe Lumia ha aggiunto: ''Questa volta lo Stato deve colpire al cuore la 'ndrangheta. E per farlo bisogno andare fino in fondo sulle collusioni con settori dell' economia e delle istituzioni''. ''Questa volta lo Stato faccia sul serio. Si tirino fuori i nomi dei responsabili delle telefonate al Viminale, si colpiscano i faccendieri e i collegamenti che emergono. Bisogna bloccare i tentativi di depistaggio per far emergere i sistemi di collusione''. A giudizio di Lumia, dopo l' omicidio di Francesco Fortugno, emergono due fatti positivi: ''la reazione della Giunta regionale che sta continuando sulla strada imboccata dopo l' insediamento ed i giovani. Come Stato - ha sostenuto Lumia - non ci siamo e qui, adesso, si stabilisce se l' omicidio sara' un colpo per la 'ndrangheta o un colpo per la Calabria e il Mezzogiorno. Dobbiamo reagire in modo proporzionato alla sfida e dobbiamo avere un progetto integrato in grado di colpire la 'ndrangheta in modo sistematico. Ancora non noto questo livello. Ecco perche' e' importante questa audizione. Ci sta dando elementi importanti per alzare il tono della sfida in modo che la vicenda Calabria diventi nazionale e che la lotta alla 'ndrangheta coinvolga tutto il Paese e tutte le sue istituzioni''.

Bobbio: “Risposte della Giunta precostituite”. Gentile: “Bobbio parla per se”. Loiero: “Dissenso precostituito”. Napoli “Dichiarazioni personali”

24/10 - ''Le risposte fornite dalla Giunta regionale sull'omicidio di Francesco Fortugno sono arrivate preconfezionate dalle dichiarazioni di tutti i componenti dell'Esecutivo regionale''. A sostenerlo e' stato il capogruppo di An in Commissione antimafia, Luigi Bobbio. ''La lettura fornita - ha sostenuto - non mi puo' soddisfare. Non e' possibile affermare a cuor leggero che Fortugno e' stato ucciso per minacciare la Giunta. Se dovessi valutare la figura del povero Fortugno da quanto ci e' stato riferito si dovrebbe dire che e' stato un' ombra che non ha prodotto alcunche' in Consiglio regionale. Avrei voluto che qualcuno mi avesse fornito degli elementi per valutare cio' che e' successo''. In merito ad eventuali tentativi di depistaggio in corso, prospettati da altri componenti l'Esecutivo regionale, Bobbio ha sostenuto che non ve ne sono. ''Se volessi essere polemico - ha aggiunto - potrei dire che il depistaggio si fa anche omettendo un'esposizione completa''.
Immediata la replica del senatore di Forza Italia, Antonio Gentile. ''Non credo che quella di Bobbio sia la valutazione della Commissione antimafia''. ''In Calabria - ha aggiunto Gentile - ci sono state altre morti eccellenti. Ma quello di Fortugno e' un delitto diverso dagli altri. Per gli altri non ne siamo venuti a capo, ma di questo dobbiamo venirne necessariamente. Dobbiamo stare uniti. La 'ndrangheta si puo' anche vincere, ma solo con l' unita' delle istituzioni. Dobbiamo fare fronte comune. Le divisioni portano acqua al mulino della mafia''. Gentile ha anche sollecitato un intervento piu' incisivo in alcune zone della Calabria quali la Locride. ''La Commissione - ha detto - deve indicare interventi mirati e spingere sulle istituzioni per risolvere alcuni problemi quali quello del lavoro. Dobbiamo reagire per evitare il ripetersi di certi fenomeni''.
Ed il Presidnet Loiero non fa attendere il suo commento: ''Devo dire che quella di Bobbio e' stata l'unica voce di dissenso''. ''Uscendo dalla sala in cui si sono svolte le audizioni - ha concluso Loiero - lo stesso Bobbio mi ha detto che il suo e' un dissenso precostituito''
E il caso solleva anche la replica dell’On Angela Napoli che dice che le dichiarazioni di Bobbio sono personali affermando che “'Sono valutazioni del tutto personali che non corrispondono alla realtà” ed aggiungendo che ''le risposte non potevano essere preconfenzionate perche' nemmeno le domande lo sono state. E' una posizione non veritiera e che non corrisponde alla realta'''. Chiude per ultimo ancora l’on. Bobbio che richiama all’ordine la compagna di partito dichiarando che “Angela Napoli e' la vicepresidente e ne rispetto la posizione, ma il capogruppo di An sono io e la posizione ufficiale del partito in Commissione antimafia e' quella che esprimo io''. ''Se Angela Napoli ha fatto quelle dichiarazioni - ha aggiunto Bobbio - e' mio compito chiarire che il ruolo dei componenti la Commissione, specialmente nella vicenda dell'assassinio di Francesco Fortugno, non e' quello di accusare, ma non e' neppure quello di difendere chicchessia. Il nostro compito, semmai, e' quello di capire, indagare e comprendere. E l'unanimismo di facciata mi preoccupa sempre''.

Napoli: “La Giunta regionale sta facendo pulizia”

''Sin dall'immediatezza dell'omicidio di Francesco Fortugno ho sempre sostenuto che la pista della sanita' era depistante''. Lo ha detto la vice presidente della commissione parlamentare antimafia, Angela Napoli, parlando con i giornalisti stasera a Catanzaro. ''Tutto potrebbe essere - ha aggiunto - ed io mi sento di dire che l'assassinio di Fortugno e' un segnale non solo alla giunta regionale, ma all'intero mondo politico calabrese''. Circa l'audizione della Giunta regionale, il vicepresidente della Commissione antimafia Angela Napoli ha evidenziato che ''ci siamo detti, da una parte e dall'altra, la realta' della situazione senza alcun indugio, toccando anche settori che in Calabria sono inquinati dalla presenza della 'ndrangheta. Da parte della giunta regionale c'e' una grande volonta', non a parole ma gia' evidenziata con i provvedimenti, di fare pulizia e di lavorare lealmente lasciando fuori dal palazzo la 'ndrangheta''. ''Ci auguriamo - ha concluso Napoli - che questa compattezza che sta emergendo possa portare innanzitutto ad individuare i responsabili dell'omicidio di Francesco Fotugno e nello stesso tempo possa portare a far capire alla 'ndrangheta che la parte onesta della Calabria e' molto piu' forte''.

La storia dei tabulati è cannibalismo mediatico

24/10 - ''Questa storia dei tabulati telefonici, che hanno anche riguardato Francesco Fortugno, da' conto di un cannibalismo mediatico che andrebbe evitato. Le indagini devono fare il loro corso e bisogna fare chiarezza, evitando ombre e dubbi. Mi rendo conto che questo fa notizia, pero' in queste occasioni sarebbe meglio evitare''. A dichiararlo e' stato il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Roberto Centaro, parlando con i giornalisti a Catanzaro della vicenda dei tabulati telefonici dai quali risultano telefonate di esponenti della 'ndrangheta a numeri telefonici riservati del Viminale. ''Che io ricordi - ha aggiunto Centaro parlando delle telefonate - si riferiscono per la gran parte al periodo 1999-2001, sotto un' altra gestione dei Viminale. Ce ne sono alcune del 2002, su cui il ministro Pisanu ha detto che fara' chiarezza e glielo chiederemo noi stessi quando verra' sentito in Commissione. Consideriamo anche, pero', che se un confidente telefona al Viminale . La polizia utilizza anche questo tipo di contatti''.

La Commissione Antimafia sarà l’8 novembre a Locri

24/10- La Commissione antimafia sara', il prossimo 8 novembre, a Locri per una serie di audizioni. Lo ha annunciato il presidente della Commissione, Roberto Centaro, prima dell' inizio delle audizioni della Giunta regionale calabrese, in corso a Catanzaro. A Locri la Commissione si rechera' per approfondire le questioni relative all' omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale calabrese, Francesco Fortugno. Un invito in tal senso era stato rivolto alla Commissione dal sindaco di Locri, Carmine Barbaro, e dal prefetto di Reggio Calabria, Giovanni D'Onofrio.

Brutti: “Rabbrividisco a leggere nomi legati alla massoneria deviata”

24/10- ''Sconfiggere la 'ndrangheta e' possibile, ma ci vuole impegno. E poi serve il rinnovamento. Fa rabbrividire leggere certi nomi legati da anni ad ambienti massonici deviati ed alla 'ndrangheta. Bisogna spazzare via tutto''. A dirlo e' stato Massimo Brutti, dei Ds, a margine delle audizioni della Commissione parlamentare antimafia in corso a Catanzaro. ''E' la prima volta - ha continuato Brutti - che la 'ndrangheta commette un omicidio politico di questo livello, di matrice terroristica, volto a bloccare il cambiamento. Lo Stato, le forze dell' ordine, la magistratura devono reagire come mai in passato perche' la minaccia si e' amplificata''. Parlando poi delle telefonate tra Fortugno e Pansera, medico, genero del boss Morabito, Brutti ha rilevato che ''a prima vista servono ad un depistaggio. Sono poche, distanti nel tempo e di breve durata. Chi ha fatto uscire questa cosa forse non era consapevole. La 'ndrangheta e' brava a sfruttare cio' che non va nello Stato''.

Centaro: “Nessuna sorpresa dalle parole del Procuratore Grasso”

24/10- Roberto Centraro, presidente della Commissione antimafia, non si ferma solo sul “caso Locride' ma commenta anche, le dichiarazioni del procuratore anti-mafia Grasso, sugli appoggi di cui avrebbe beneficiato il boss Bernardo Provengano nella sua latitanza. “Mi stupisco della meraviglia con cui sono state accolte le parole del procuratore Grasso. Delle due l' una: o ci si approccia al problema senza le nozioni fondamentali oppure si vuole parlare in modo strumentale e politico''. ''Se parliamo di mafia - ha aggiunto - sappiamo tutti che nel Dna di questa organizzazione vi e' il tentativo costante di infiltrarsi nelle istituzioni per ottenere il controllo socio-economico del territorio. Se cosi' non e', parliamo di criminalita' organizzata o di bande piu' o meno efficienti. D' altra parte, cosi' come anche lo stesso Grasso ha puntualizzato, il Procuratore nazionale antimafia si riferiva ad esiti di indagini precedenti che hanno dato conto di questa presenza. E' uno scenario assolutamente plausibile proprio perche' le organizzazioni mafiose non sarebbero riuscite a resistere sul territorio di alcune regioni del meridione se non vi fosse stato questo tipo di collegamento e di infiltrazione''. ''Il controllo socio-economico - ha concluso Centaro - serve a ricevere consenso dalle popolazioni e quindi copertura. E' chiaro che questa zona grigia e' assolutamente essenziale e si costituisce via via''.

Calvi, “Scenario internazionale, non locale”

24/10 - ''Siamo di fronte ad uno scenario internazionale. L' omicidio Fortugno, probabilmente, non riguarda solo la Calabria e l' Italia, ma ha un' altra dimensione''. A sostenerlo e' stato il commissario dell' Antimafia Guido Calvi, dei Ds. Calvi ha ricordato la relazione al Parlamento della Dia del 2004 nella quale si affermava che i gruppi mafiosi calabresi sono tra i piu' pericolosi a livello mondiale. Partendo da questo dato, il senatore dei Ds, ha parlato di ''altra dimensione''. ''Occorre prudenza - ha sostenuto - per evitare i depistaggi. Dobbiamo stare attenti a che' la verita' emerga. Di fronte a quanto affermato dalla Dia, lo Stato ed il governo non hanno fatto niente. Occorre stare attenti a dare risposte adeguate e guai a sottovalutare cio' che e' accaduto. Sarebbe depistante restringere il campo delle indagini ad un fatto locale''.

Tripodi: Lo Stato dichiari guerra alla ‘ndrangheta

“Lo Stato deve finalmente dichiarare guerra alla ’ndrangheta. Solo una risposta eccezionale e straordinaria di questa natura e di questa portata potrà dare credibilità ed efficacia all’azione dei poteri pubblici dopo il terribile assassinio dell’on. Francesco Fortugno”. Lo ha sostenuto l’assessore regionale all’Urbanistica, Michelangelo Tripodi, al termine delle audizioni dei componenti l’Esecutivo calabrese da parte della Commissione parlamentare antimafia, riunitasi oggi pomeriggio nella prefettura di Catanzaro. “Il Presidente Loiero e la Giunta regionale - ha proseguito Tripodi - hanno già compiuto passi rilevanti e significativi per dichiarare e far sapere che sono chiaramente e nettamente schierati contro la ’ndrangheta e la criminalità organizzata. Vanno in questa direzione la decisione, assunta fin dall’ insediamento, di far costituire la Regione come parte civile in tutti i processi di mafia, così come la proposta di modifica dello Statuto per introdurre il principio “la Calabria ripudia la mafia”. Altri atti e iniziative sono stati attivati per garantire trasparenza e moralità nella gestione della cosa pubblica”. “E certamente la Giunta regionale – ha affermato ancora l’assessore all’Urbanistica - continuerà a fare la sua parte, non si fermerà e andrà ancora più avanti nella sua azione di rinnovamento. Ma è evidente che ciò non basta. Per vincere questa battaglia, per impedire che la Calabria finisca in mano alla ’ndrangheta occorre un impegno generale di tutte le istituzioni del Paese. Non è più il tempo di risposte ordinarie, bisogna finirla con rituali inutili e inconcludenti”. “Per ripristinare la legalità, per garantire la sicurezza, per rendere effettivi i diritti e la libertà, per ridare fiducia e speranza ai calabresi - ha detto infine Tripodi - ci vuole una risposta all’altezza della sfida senza precedenti che la ’ndrangheta ha lanciato. Ciò significa che l’impegno dello Stato deve essere a tutto campo per ribattere colpo su colpo. Nulla può essere lasciato di intentato mettendo in campo una risposta molteplice in termini militari, giudiziari, politici, sociali e culturali che possa far ripartire la speranza affinché questa terra possa avere un futuro diverso e migliore”.

Gambale (DL), “Nell'Antimafia nessuna spaccatura”

24/10- Giuseppe Gambale, della Margherita, responsabile nazionale del partito per la lotta alla criminalità dichiara il proprio” rammarico per le dichiarazioni di Bobbio perche' si da un' immagine di una spaccatura in seno alla Commissione antimafia che non c' e'''. ”C' e' la necessita' - ha aggiunto - della massima attenzione alla Regione e a tutti i calabresi e non c' e' bisogno di polemiche inutili. In Commissione c' e' stata una condivisione sul fatto che quello di Fortugno e' stato un omicidio mafioso e politico. Non solo per le modalita', ma anche per i tentativi di depistaggio. Dobbiamo dare alla politica calabrese che sta rompendo con il passato un segnale forte di vicinanza da parte di tutti''.

 

 

 

 

 

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