Nuova lettera di minacce al Sindaco
di Lamezia, Gianni Speranza. Pisanu telefona al Sindaco. Riunito il
comitato di ordine pubblico. Speranza: "Il nostro impegno continua",
Solidarietà da Loiero, Adamo, Oliverio, M. Tripodi, Rina e
ANCI
26/11 Lettera con minacce di morte al sindaco diessino di Lamezia
Terme, Giannetto Speranza, che e' sotto scorta e sotto vigilanza gia'
da molti mesi, per precedenti minacce subite ancor prima che si insediasse
come Sindaco della quarta citta' calabrese, che nell' ultimo decennio
ha subito due scioglimenti del Consiglio comunale per sospette infiltrazioni
mafiose. Ieri sera al Comune e' stata recapitata una busta contenente
due foto di Speranza, riprese dai quotidiani, una piu' piccola con
la scritta ''bombe'' e l' altra piu' grande con la scritta ''pena
di morte''. Speranza e' stato immediatamente contattato dal prefetto
di Catanzaro e stamattina si rechera' negli Uffici di Governo del
capoluogo calabrese dove il Comitato per l' ordine e la sicurezza
pubblica prendera' in esame queste nuove minacce a Speranza al quale,
peraltro, la Prefettura aveva gia' rafforzato nei giorni scorsi, dopo
l' omicidio Fortugno, la scorta. ''Andiamo avanti - ha commentato
Speranza - con tranquillita' e serenita'. Ci sono problemi da risolvere
e la citta' si aspetta da noi interventi che dobbiamo dare in tempi
brevi''.
Il ministro dell' Interno, Giuseppe Pisanu, ha telefonato al sindaco
di Lamezia Terme, Gianni Speranza, dopo le minacce ricevute ieri sera
dal primo cittadino. A renderlo noto e' stato il primo cittadino di
Lamezia. ''Ho utilizzato l' occasione sia della riunione del Comitato
per l' ordine e la sicurezza, sia della conversazione con il Ministro
Pisanu - ha detto Speranza - per evidenziare i problemi relativi alla
sicurezza dei cittadini e degli operatori economici e per ringraziare
le forze dell'ordine per il lavoro che stanno facendo. Dobbiamo continuare
a lavorare tranquillamente per la citta'. Queste cose che succedono,
e chissa' quante altre ne succederanno, bisogna doverosamente riferirle,
ma non dargli troppo peso''.
Riunito d’urgenza il Comitato
di ordine pubblico per esaminare la situazione
C' e' massima allerta per garantire le condizioni di sicurezza al
sindaco di Lamezia Terme, Giannetto Speranza. E' quanto e' emerso
dalla riunione del Comitato provinciale per l' ordine e la sicurezza
pubblica di Catanzaro, convocato dal prefetto, Alberto Di Pace, dopo
le nuove minacce di morte rivolte a Speranza con una busta recapitata
ieri sera in Comune. Nella busta erano contenute due foto di Speranza,
riprese dai giornali. Su una e' stata tracciata la scritta ''bombe'',
mentre sull' altra e' stato scritto ''pena di morte''. La situazione
della sicurezza del sindaco Speranza e' all' attenzione del Comitato
per l' ordine e la sicurezza pubblica sin da quando il primo cittadino
di Lamezia, prima ancora di insediarsi, aveva subito le prime minacce
di morte. A Speranza, all' epoca, era stata inviata un busta con minacce
rivolte, oltre che a lui, al presidente della Regione, Agazio Loiero;
all' assessore regionale alla Sanita', Doris Lo Moro, ed al vicepresidente
della Commissione parlamentare antimafia, Angela Napoli. Su quell'
episodio e' in corso un' inchiesta della Procura antimafia di Catanzaro
condotta dal sostituto Gerardo Dominijanni che nelle settimane scorse
ha sentito gli esponenti politici minacciati. Secondo quanto sarebbe
emerso dall' inchiesta, la criminalita' organizzata avrebbe rivolto
da tempo le attenzioni nei confronti di ambienti politici, e della
Regione e del Comune di Lamezia Terme in particolare, in segno di
risposta all' impegno contro la 'ndrangheta annunciato come uno dei
punti centrali delle attivita' delle due Amministrazioni. Successivamente
le minacce agli ambienti politici, ed in particolare al presidente
Loiero ed al sindaco Speranza, si sono ripetute. A Loiero e Speranza
sono state assegnate scorte che vigilano sulla loro sicurezza 24 ore
su 24, a dimostrazione della massima attenzione che sul piano della
sicurezza viene loro riservata. D' altra parte, proprio di recente,
la Giunta regionale della Calabria ha ribadito il suo impegno contro
la criminalita' organizzata costituendosi parte civile nei processi
istruiti dalle Procure distrettuali di Catanzaro a Reggio Calabria.
L' esempio della Regione, cosi' come era stato sollecitato anche dal
vicepresidente dell' esecutivo, Nicola Adamo, e' stato seguito dalla
Presidenza del Consiglio dei Ministri. Un fronte unico, dunque, a
livello istituzionale, contro la criminalita' organizzata, rafforzatosi
ulteriormente dopo l' assassinio, il 16 ottobre scorso, a Locri, del
vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Fortugno. Nel corso
della riunione di stamattina del Comitato provinciale di Catanzaro
per l' ordine e la sicurezza, e' stata decisa un' ulteriore sensibilizzazione
sulle misure di sicurezza nei confronti del sindaco Speranza, che
ha preso parte alla riunione. Sicurezza, comunque, e' stato detto,
che al momento e' ampiamente garantita con l' attuazione di tutte
le misure e gli interventi necessari. Le nuove minacce rivolte a Speranza
sarebbero da inserire nello stesso filone delle precedenti, collegato
all' attenzione della criminalita' organizzata nei confronti del Comune
di Lamezia Terme anche in relazione ai progetti d' investimento nell'
area industriale lametina. In questo senso, e' stato nel corso della
riunione, l' attenzione resta massima e nulla sara' lasciato d' intentato
per fare in modo che il sindaco Speranza, cosi' come tutti i primi
cittadini della provincia, possano svolgere il loro mandato in condizioni
di piena sicurezza e tranquillita'.
Speranza: Il nostro impegno continua
''Un incidente di percorso non puo' fermare il nostro intento di
far ripartire la citta'''. Cosi' il sindaco di Lamezia Terme, Gianni
Speranza, ha commentato la lettera minatoria ricevuta. ''Continua
- ha aggiunto Speranza - il nostro impegno nei confronti dei cittadini
che devono vivere con la serenita' che questa amministrazione gli
sapra' dare. Abbiamo gia' lavorato e lavoreremo ancora piu' intensamente
per portare avanti i nostri programmi. Stiamo, infatti, pensando ai
prossimi eventi che interesseranno la citta' di Lamezia''. La risposta
del Sindaco e', come sempre, una risposta di civilta', democrazia
e normalita'. Lamezia vuole riprendersi la propria vita democratica
e la sua tranquillita': ''E' questo - ha concluso Speranza - l' obiettivo
di un' Amministrazione che deve essere di servizio democratico nei
confronti dei cittadini e che deve caratterizzarsi con il buon governo''
Loiero: “Una situazione intollerabile”
"Esprimo tutta la mia solidarietà al sindaco di Lamezia,
destinatario dell'ennesima intimidazione. Le minacce di stampo mafioso
che alcuni amministratori locali ripetutamente ricevono mettono in
evidenza sempre di più le condizioni di assoluta insicurezza
in cui è costretto a operare chi cerca di svolgere il proprio
incarico con impegno e onestà". Il presidente della Regione
Calabria, Agazio Loiero, ha commentato così la notizia delle
intimidazioni pervenute a Gianni Speranza. "E' una situazione
intollerabile - ha aggiunto Loiero - vengono messe in discussione
le basi fondamentali della stessa democrazia".
Solidarietà dell’ANCI
L'Associazione dei Comuni Italiani esprime la sua solidarieta' al
Sindaco di Lamezia Terme, Giannetto Speranza, oggetto di un grave
episodio di intimidazione. ''A nome mio personale e degli organi dell'Anci
afferma Leonardo Domenici, presidente dell'Associazione voglio esprimere
la piu' ferma condanna per episodi come quello che ha riguardato il
Sindaco Speranza, al quale e' stata recapitata una lettera con minacce
di morte, e nello stesso tempo ribadire al primo cittadino di Lamezia
Terme tutta la nostra solidarieta'''. Nel segnalare ''il ruolo spesso
scomodo che gli amministratori locali ricoprono'' e nel sottolineare
come ''il loro impegno a favore delle comunita' venga spesso assolto
nella consapevolezza del rischio di ritorsioni o di rappresaglie da
parte della malavita'', Domenici ricorda che nei giorni scorsi il
Consiglio Nazionale Anci ha approvato all'unanimita' un documento
su sicurezza e legalita'. In esso, si segnala proprio la necessita'
che siano adottate, a livello nazionale, misure organiche anche straordinarie
finalizzate a garantire l'ordine e la sicurezza pubblica in territori,
coma la Calabria, gravemente turbati da attentati criminali, nonche'
la individuazione di soluzioni condivise con il ministero dell'Interno
per garantire la sicurezza e la incolumita' personale di Sindaci e
amministratori locali di territori con forte presenza e condizionamento
della malavita o della criminalita' organizzata. Domenici conclude
dicendosi comunque ''sicuro della attenzione delle forze dell'ordine
e del ministero dell'Interno verso simili vergognosi episodi, cosi'
come dell'immutato impegno del Sindaco Speranza e di tutta la amministrazione
comunale di Lamezia Terme nello svolgimento della loro insostituibile
funzione''
Solidarietà dal Presidente
della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio
“Al coraggioso Sindaco di Lamezia Terme non può essere
detto altro che questo vile tentativo di intimidire una seria azione
politica conferma in pieno che la strada imboccata è quella
giusta verso la svolta per una città che attende da troppo
tempo di smarcarsi dagli elementi negativi che ne hanno condizionato
pesantemente potenzialità, vocazioni e sviluppo” Lo afferma
il Presidente della Provincia di Cosenza, onorevole Mario Oliverio,
al riguardo delle nuove minacce ai danni di Gianni Speranza. “Tutta
la Calabria degli onesti- prosegue l’onorevole Oliverio- si
stringe intorno a Gianni Speranza e sostiene la battaglia per la legalità,
la trasparenza che sta conducendo per un territorio difficile che
vuole chiudere con un passato che l’ha connotata ingiustamente”
“Sono con il Sindaco di Lamezia- dice ancora Mario Oliverio-
gli amministratori che progettano un futuro differente, i calabresi
che stanno proclamando senza appello il no alla mafia, i cittadini
che hanno diritto di vivere in una realtà che sia segnata solo
da azioni positive.” “Così come è successo
dopo i gravissimi fatti di Locri- conclude il Presidente Oliverio-
auspichiamo che lo Stato faccia arrivare forti i segnali della sua
presenza a difesa di una azione amministrativa che deve continuare
in serenità, così da corrispondere alle aspettative
di riscatto di una città e di un comprensorio che hanno scelto
in Speranza una chiara guida per il futuro.”
Solidarietà del vicepresidente
Adamo
“A Speranza non manca il coraggio, il consenso e la solidarietà
della stragrande maggioranza dei cittadini lametini e dei calabresi
per poter respingere fermamente queste odiose minacce. Le intimidazioni
di tipo mafioso che si perpetuano quando non si esprimono con il fuoco
si manifestano attraverso il tentativo di provocare il cedimento psicologico
per spingere gli amministratori all’abbandono del campo. In
questo caso la violenza di tipo mafioso non colpisce perché
è rivolta, oltre che a un sindaco onesto, a un amministratore
che ha assunto su di sé il compito e la responsabilità
di portare la città di Lamezia fuori della palude della degenerazione
e dell’imbarbarimento civile che costituiscono l’humus
di una presenza di alto tasso di mafiosità”. Così
il vicepresidente della Giunta regionale Nicola Adamo commenta le
nuove intimidazioni rivolte a Gianni Speranza, sindaco diessino di
Lamezia Terme, destinatario di una lettera contenente minacce di morte.
“Gianni Speranza - aggiunge Adamo - non sarà lasciato
solo, è sostenuto dalla forza della democrazia e di un ampio
e unitario movimento per la legalità che è in campo
contro il tentativo della mafia di piegare le istituzioni. Ovviamente
nell’azione di contrasto che lo Stato è impegnato a condurre,
non può non essere contemplata la necessità di fare
quanto tutto è possibile per identificare gli autori di queste
missive mafiose che già nei mesi scorsi erano state indirizzate
a Gianni Speranza e a Doris Lo Moro”.
Solidarietà dall’Ass.
M.Tripodi
Solidarietà a Gianni Speranza, sindaco di Lamezia Terme, ancora
una volta destinatario di minacce di morte, è stata espressa
dall’assessore regionale all’Urbanistica Michelangelo
Tripodi che si è detto profondamente turbato per le ennesime,
gravi intimidazioni mafiose rivolte ad amministratori impegnati sul
fronte del cambiamento e della lotta alla criminalità nel tentativo
di destabilizzare la vita democratica e sottomettere le istituzioni.
“Dopo lo scioglimento per mafia che ha portato, nella primavera
scorsa, alla elezione di Gianni Speranza a sindaco della città
di Lamezia - ha affermato Tripodi - continua l’attacco forsennato
delle organizzazioni mafiose nei confronti dei vertici comunali che
già all’indomani della vittoria elettorale erano stati
oggetto di attacchi, minacce e intimidazioni. Ricordo che proprio
per testimoniare la protesta forte dell’intera Calabria, nel
mese di maggio Lamezia ha vissuto una giornata indimenticabile con
la straordinaria manifestazione dei quarantamila che chiedevano sicurezza,
legalità e sviluppo”. “È evidente - ha aggiunto
l’assessore regionale Tripodi - che di fronte alla ripresa delle
minacce e delle intimidazioni, che puntano a bloccare e a condizionare
l’attività amministrativa e l’azione di rinnovamento
avviato dalla Giunta Speranza, occorre fare quadrato chiedendo a tutte
le autorità responsabili di fare ciascuno la propria parte
per stroncare finalmente questi tentativi di colpire le istituzioni
democratiche attrraverso i loro principali rappresentanti”.
Rina (IDV) “Lo Stato deve
proteggerlo”
''Le minacce di morte, contenute nella lettera fatta recapitare al
sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, vanno prese sul serio e
gli organi dello Stato preposti alla sicurezza devono proteggere il
primo cittadino che ha subito l' intimidazione''. A sostenerlo, in
una dichiarazione, e' Eduardo Rina, responsabile nazionale Enti locali
di Italia dei Valori. ''Gli amministratori locali, soprattutto nel
Mezzogiorno - aggiunge Rina - svolgono un compito delicato e decisivo
per le popolazioni che amministrano ed a loro non puo' bastare la
solidarieta' di routine. Serve invece che il Governo e il Parlamento
approvino al piu' presto misure organiche finalizzate a garantire
l' ordine e la sicurezza pubblica, nonche' la sicurezza e l' incolumita'
personale di sindaci ed amministratori nei territori con forte presenza
e condizionamento della criminalita' organizzata. A tale proposito
e' necessario dare continuita' al movimento dei giovani calabresi,
non limitandosi a iniziative sporadiche, ma lavorando nel mondo della
scuola per rilanciare il valore della partecipazione e della democrazia''.
Secondo Rina, inoltre, ''bisogna mantenere l' impegno della riunione
del Consiglio nazionale dell' ANCI in Calabria per far sentire concretamente
la solidarieta' e la vicinanza di tutti i Comuni italiani ai sindaci
calabresi che sono nel mirino della 'ndrangheta. In Calabria le minacce
e le intimidazioni della mafia sono sempre in primo piano ed il sindaco
di Lamezia Terme, in particolare, e' nel mirino per la seconda volta
nel giro di poco tempo''.
Anci Calabria: “Colpire gli
autori”
''L' intimidazione al sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza,
rappresenta la conferma che la situazione dell' ordine pubblico in
Calabria non e' affatto migliorata, nemmeno dopo gli impegni solenni
assunti dallo Stato dopo il barbaro assassinio di Francesco Fortugno.
Siamo ancora qui ad attendere i risultati annunciati dal ministro
Pisanu''. A sostenerlo e' stato il presidente facente funzioni dell'
Anci Calabria, Franco Iacucci. ''Posso solo dire - ha aggiunto - che
nessuno, dico nessuno, degli oltre cento episodi di intimidazioni
ai Sindaci e' stato chiarito e che gli ignoti criminali che vogliono
condizionare la vita democratica della regione restano ancora impuniti''.
''A Giannetto Speranza, coraggioso sindaco della quarta citta' della
Calabria, polo strategico dello sviluppo regionale - ha concluso Iacucci
- dico solo che l' Anci, che i Sindaci della Calabria sono al suo
fianco. In questa difficile battaglia per la legalita' non restera'
solo. Noi lanciamo l' ennesimo appello allo Stato, al Governo, al
ministro degli interni: bisogna assolutamente individuare e colpire
gli autori di queste intimidazioni. Ringrazio il presidente nazionale
dell' Anci, Domenici, per la vicinanza che sta dimostrando agli amministratori
locali calabresi e per avere assunto il caso Calabria come grande
questione nazionale''.