Arrestato il boss Pesce. Si nascondeva
in un bunker con tutti i confort nel centro di Rosarno
30/11 Si nascondeva in un un bunker ricavato in un terreno di proprieta'
della madre, nel centro di Rosarno, Salvatore Pesce, di 44 anni, presunto
capo dell'omonima cosca della 'ndrangheta, arrestato stamattina dai
carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria. Pesce, pluripregiudicato,
era ricercato dallo scorso mese di ottobre, quando si era sottratto
all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip
del Tribunale di Milano. L'accusa contestata nel provvedimento al
presunto boss della 'ndrangheta e' di avere gestito un traffico di
droga tra la Calabria e la Lombardia, con ramificazioni internazionali.
Salvatore Pesce, che nel momento della cattura non era armato, e'
il nipote di Giuseppe Pesce, morto alcuni anni fa, capo storico di
una delle cosche piu' importanti della 'ndrangheta, al centro di decine
di inchieste condotte dalla Procura antimafia di Reggio Calabria e
delle regioni, Lombardia in primo luogo, in cui Pesce hanno molteplici
interessi criminali, legati soprattutto al traffico della droga. Salvatore
Pesce, cosi' come e' tradizione dei boss della 'ndrangheta, si nascondeva
in un bunker dotato di tutti i comfort che ne facevano un miniappartamento
di lusso. Il nascondiglio, infatti, interrato e costruito in muratura,
aveva il bagno, provvisto anche di doccia; corrente elettrica, frigorifero,
con ampia disponibilita' di viveri e bevande, e impianto di riscaldamento.
Nel nascondiglio si accedeva attraverso una botola ricavata nel pavimento
di un magazzino che si apriva grazie a un meccanismo radiocomandato.
Nel nascondiglio, inoltre, e' stata trovata una radioricetrasmittente
sintonizzata sulle frequenze dei carabinieri. Ai comfort di cui il
bunker era dotato si aggiungeva la comodita' che il nascondiglio era
ubicato nel centro di Rosarno, a poche centinaia di metri dal Municipio.
L'operazione dei carabinieri che ha portato all'arresto di Pesce e'
stata fatta nell'ambito delle indagini condotte dalla Compagnia di
Gioia Tauro sull'intimidazione subita nella notte tra il 17 ed il
18 novembre scorsi da don Carmelo Ascone, parroco della chiesa Maria
Santissima dell'Addolorata, la cui automobile e' stata danneggiata
con alcuni colpi di fucile caricato a pallettoni. Un episodio al quale,
secondo un'ipotesi degli investigatori che attende pero' una conferma
col prosieguo delle indagini, potrebbe non essere estraneo lo stesso
Salvatore Pesce.
Jole Santelli “Congratulazioni
ai CC. Giuste le scelte del Governo”
“L’arresto del boss Salvatore Pesce avvenuto a Rosarno
rappresenta un altro successo dell’azione intrapresa per restituire
sicurezza e legalità alla Calabria. In questa occasione le
mie congratulazioni vanno innanzitutto ai Carabinieri del comando
provinciale di Reggio Calabria, che hanno portato a termine questa
brillante operazione.
Si tratta di un’ulteriore tappa che conferma che le scelte ed
il cammino avviati dal Governo e dal Ministro Pisanu per restituire
alle istituzioni ed ai cittadini il controllo del territorio in questa
regione sono quelle giuste.”
Napoli” Colpire i fiancheggiatori”
Il vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia, Angela
Napoli, in una nota, rivolge ''vive congratulazioni al Comando provinciale
di Reggio Calabria dei carabinieri, guidato dal colonnello Antonio
Fiano, e a tutti i militari che hanno contribuito alla cattura di
Salvatore Pesce, capo dell'omonima cosca della 'ndrangheta di Rosarno''.
''Prendo atto - aggiunge Angela Napoli - che il contrasto alla criminalita'
organizzata non si limita alla zona della Locride, ma viene mantenuto
alto nell' intera provincia reggina. La cattura di questi pericolosi
latitanti, che avviene per lo piu' con il loro ritrovamento in attrezzatissimi
e confortevoli bunker, evidenzia sempre di piu' la necessita' di colpire
tutti i fiancheggiatori che consentono la creazione dei nascondigli
e garantiscono i lunghi periodi di latitanza''.
Gentile “Grande operazione”
''Una grande operazione di polizia che conferma quanto sia importante
avere un Ministro dell' Interno di levatura eccellente, come Pisanu,
e che e' merito indubbio delle forze coordinate dal prefetto di Reggio
Calabria, De Sena''. Lo afferma, a proposito dell' arresto del boss
della 'ndrangheta Salvatore Pesce, Antonio Gentile, senatore di Forza
Italia e componente della Commissione parlamentare antimafia. ''Si
tratta - aggiunge Gentile - di una risposta positiva ed immediata
dello Stato e del Governo all' offensiva criminale che tranquillizza
e rasserena i cittadini. Mi sembra che il Govenro stia facendo sentire
alla Calabria la sua presenza''.