Poliza fai da te: Ministro Pisanu,
“Distributori di patacche di latta da non sottovalutare”
04/07 Distributori di ''patacche di latta'': il ministro dell' Interno
Giuseppe Pisanu qualifica cosi' i promotori della Dssa, l' organizzazione
finita sotto la lente di inquirenti ed investigatori genovesi e che,
in effetti, dai sequestri compiuti sembra avere avuto una particolare
inclinazione per tessere e distintivi da distribuire ai propri associati.
Ma Pisanu, oggi ad Evian per il G5 dei ministri degli Interni, parla
per la prima volta della vicenda sulla quale assicura che non ci sara'
alcuna sottovalutazione. ''Non sottovalutiamo mai nulla e non intendiamo
lasciare la benche' minima ombra di dubbio sulla vicenda''. Piena
luce, dunque, su cosa sia il ''dipartimento'' guidato da Gaetano Saya
anche grazie alla collaborazione ''totale, incondizionata e scrupolosa'',
aggiunge il titolare del Viminale, che le forze di polizia hanno assicurato
''fin dal primo momento''. E sui poliziotti coinvolti nella vicenda,
''anche se non si sa ancora a che titolo'' ma i cui nomi sono emersi
dalle indagini, il ministro ha ricordato che non si e' esitato a prendere
provvedimenti amministrativi. “Finora questi signori hanno distribuito
patacche di latta. E pero', siccome noi non sottovalutiamo mai nulla,
se emergeranno delle circostanze piu' preoccupanti, risponderemo adeguatamente'',
ha spiegato Pisanu sottolineando che ''nella polizia c'e' sufficiente
discernimento da saper distinguere distributori di patacche da eventuali
collaboratori di giustizia che comunque opererebbero soltanto in forza
di legge e non certo per ragioni private''. Sul fronte dell' inchiesta,
intanto, e' stato rimesso in liberta' senza alcuna misura restrittiva
Salvatore Costanzo, di 58 anni, ex vice commissario di polizia di
Vigevano e attuale consigliere comunale a Magenta per il nuovo Msi-Destra
Nazionale. Era stato arrestato per detenzione di armi dalla Digos
di Milano nel corso di una perquisizione nell'ambito dell'inchiesta
sulla ''polizia parallela''. Sul versante politico invece la vicenda
del Dipartimento studi strategia antiterrorismo, solleva ''una serie
di domande che devono trovare risposta al piu' presto'' e che il gruppo
dei Ds del Senato rivolge al presidente del Consiglio con un'interpellanza
depositata oggi. I senatori Ds ricordano che ''sono indagati come
appartenenti alla struttura parallela, uomini delle forze dell'ordine,
compresi degli ufficiali'' e che ''i responsabili della Dssa si dichiarano
manifestamente portatori di una cultura che confligge con i fondamenti
della nostra democrazia e delle istituzioni dello Stato'. Per questo
chiedono chiarimenti ''sulla reale dimensione del coinvolgimento di
appartenenti alle forze di polizia e ai servizi di sicurezza in attivita'
parallela della Dssa e altre strutture similari'', e se esse ''si
siano giovate di finanziamenti stranieri'' o abbiano avuto, ''direttamente
o meno, finanziamenti da istituzioni pubbliche''.
Cossiga: “Il raffronto tra
DSSA e Gladio mi offende, io so usare l’esplosivo”
04/07 ''Per me che sono stato sottosegretario alla difesa con delega
per i carabinieri e per l'intelligence, ministro dell'Interno e presidente
del Consiglio, prendere sul serio questi quattro sfessati...un raffronto
e' una cosa che mi offende''. Cosi' ha risposto Francesco Cossiga,
stasera a Sirmione per ricevere il premio 'Catullo' alla carriera,
ai giornalisti che gli hanno chiesto un commento sulla vicenda Dssa
e un raffronto con Gladio. Cossiga ha inoltre aggiunto: ''Gladio era
una cosa seria, avendone fatto parte''. E ha detto ancora sorridendo:
''Ma lo sa che io so usare l'esplosivo? Chiediamo ai carabinieri o
alla polizia se hanno un po' di esplosivo e le do una dimostrazione''.
I senatori DS pongono una interpellanza
al Presidente del Consiglio
04/07 La vicenda del Dipartimento studi strategia antiterrorismo,
o Dssa, scoperto dalle indagini della procura di Genova, solleva ''una
serie di domande che devono trovare risposta al piu' presto''. Domande
che il gruppo dei Democratici di Sinistra del Senato rivolge al presidente
del Consiglio con un'interpellanza depositata oggi. Il testo e' firmato
dal presidente del gruppo Ds, Gavino Angius, dal vicepresidente, e
responsabile Giustizia del partito, Massimo Brutti, e dal capogruppo
della Quercia presso la seconda commissione di Palazzo Madama, Guido
Calvi. ''Premesso - si legge nel testo - che la denuncia della Procura
di Genova delle attivita' e dei responsabili della Dssa, ovvero di
un sedicente Dipartimento studi strategia antiterrorismo, che svolgeva
compiti di 'polizia parallela', pone una serie di interrogativi cui
occorre dare risposta immediata, sul piano politico e parlamentare.
Stante quanto dichiarato dal Procuratore Capo di Genova, Dott. Francesco
Lalla, quella della Dssa era un'attivita' illegale. Sono indagati
come appartenenti alla struttura parallela,uomini delle forze dell'ordine,
compresi degli ufficiali. I responsabili della Dssa si dichiarano
manifestamente portatori di una cultura che confligge con i fondamenti
della nostra democrazia e delle istituzioni dello Stato''. Nel documento
i senatori dei Democratici di Sinistra chiedono al presidente del
Consiglio chiarimenti ''sulla reale dimensione del coinvolgimento
di appartenenti alle forze di polizia e ai servizi di sicurezza in
attivita' parallela della Dssa e altre strutture similari''. E, ancora,
''quali provvedimenti siano stati adottati nei confronti dei funzionari
dello Stato coinvolti. Quale sia il grado di conoscenza, da parte
dei vertici degli apparati di polizia e dei servizi, della realta'
di questa o, a quanto risulta, anche di altre strutture che svolgono
attivita' di 'polizia parallela'. Se, in quali dimensioni e da quale
provenienza, tali strutture si siano giovate di finanziamenti stranieri.
Se, e in che termini e dimensioni, tali strutture abbiano avuto, direttamente
o meno, finanziamenti da istituzioni pubbliche. Se, e in che misura,
via siano legami tra la Dssa e altre analoghe con strutture e uomini
e apparati di un estremismo politico di destra, con organizzazioni
massoniche e piduiste''.
Saya eccepisce la competenza territoriale
della procura di Genova
04/07 Gaetano Saya, il direttore del DSSA arrestato con il suo vice
Ricardo Sindoca nell'ambito dell' inchiesta sulla presunta ''polizia
parallela'', contesta la competenza territoriale della Procura della
Repubblica di Genova ad indagare sul Dipartimento di Studi Strategici
Antiterrorismo. Oggi il suo avvocato, Pietro Fioravanti, ha presentato
una istanza in vista degli interrogatori di garanzia fissati per mercoledi'
prossimo alle 10 davanti al gip Elena Daloiso. ''Non riteniamo di
assoggettarci alla competenza di Genova - sostiene il legale - l'art.
8 del codice penale parla chiaro. Ed i fatti contestati dalla Procura
sono avvenuti a Milano, Firenze, Roma e Vigevano. Che c'entra Genova?''.
I pubblici ministeri Nicola Piacente e Francesca Nanni hanno intanto
dedicato la giornata allo studio delle molte carte sequestrate durante
le perquisizioni di venerdi' scorso. Non risultano invece pervenute
ne' ai magistrati ne' alla questura di Genova autodenunce vere e proprie
di aderenti al DSSA (e contemporaneamente alle forze di polizia) non
ancora noti agli investigatori. In ambienti investigativi si ammette
che non piu' di una decina di segnalazioni sono giunte ai rispettivi
comandi da parte di componenti di forze di polizia istituzionali che
erano stati contattati da Gaetano Saya e Riccardo Sindoca, il capo
ed il vice del Dssa da venerdi' mattina agli arresti domiciliari.
Si tratterebbe pero' di segnalazioni generiche, sulle quali si avvieranno
accertamenti per verificare se contengano notizie di reato nuove rispetto
a quelle gia' in possesso agli investigatori. Le stesse fonti investigative
ritengono comunque possibile che tali segnalazioni si intensifichino
nei prossimi giorni, dato il clamore suscitato dall'inchiesta sui
giornali. Mentre gli inquirenti continuano a dipingere il DSSA come
un'organizzazione poco credibile e soprattutto sconosciuta ufficialmente
alle forze di Polizia istituzionali, i diretti interessati insistono
per dire che l'organizzazione era ben conosciuta a livello istituzionale.
''I servizi segreti la conoscevano bene - commenta l'avv. Fioravanti
- e finche' faceva comodo... Anche Cossiga conosceva di persona alcuni
aderenti al DSSA. E' bene che qualcuno si faccia l'esame di coscienza
prima di parlare''.
Non luogo a procedere per Sindoca
Il 21 marzo 2011 il Gip andrea Ghinetti ha disposto il provvedimento di non luogo a procedere per Riccardo Sindco perchè il fatto non sussiste.
Costanzo rimesso in libertà
dal Gip di Milano
04/07 Il Gip di Milano Mariolina Panasiti aveva dapprima convalidato
l'arresto di Salvatore Costanzo, ex vice commissario di polizia in
pensione, coinvolto nell'inchiesta genovese sulla polizia parallela,
ma finito in carcere a San Vittore venerdi' scorso con l'accusa di
detenzione illegale di armi. Poi il magistrato aveva disposto la detenzione
domiciliare ed infine neanche gli arresti domiciliari ma e' stato
rimesso in liberta' senza alcuna misura restrittiva il 58enne ex vice
commissario di polizia di Vigevano e attuale consigliere comunale
a Magenta per il nuovo Msi-Destra Nazionale. Era stato arrestato per
detenzione di armi dalla Digos di Milano nel corso di una perquisizione
nell'ambito dell'inchiesta genovese sulla cosiddetta polizia parallela.
Lo ha confermato in serata il difensore, l'avvocato Giuseppe Madeo
del foro di Vigevano, che ha precisato: ''Dopo la convalida dell'arresto
il Gip ha rimesso in liberta' il mio assistito senza neanche l'obbligo
di firma''. Secondo il legale, la decisione del giudice e' dovuta
anche al fatto che le pistole detenute illegalmente dall'ex poliziotto
sarebbero vecchie e non perfettamente funzionanti.
Forza Nuova preannuncia una denuncia per squatting nei confronti di
Saya
04/07 Il coordinatore nazionale di Forza Nuova Paolo Caratossidis
ha preannunciato una denuncia per squatting nei confronti di Gaetano
Saya, perche', ha spiegato, ''utilizzava impropriamente un dominio
internet che era www.forzanuova.it, approfittando del fatto che nella
legislazione dei domini internet c'e' estrema liberta' e quindi un
uso improprio''. ''Faremo - ha detto - una bella richiesta di risarcimento
danni''. ''Digitando forzanuova.it. - prosegue Caratossidis - si entra
nel sito di Destra Nazionale, mentre il nostro sito ufficiale e' invece
www.forzanuova.org: chi voleva visitare il nostro sito si trovava
catapultato verso un personaggio poco chiaro''. Per l'esponente di
Forza Nuova, ''da 15 anni di attivita' mi sembra che Saya sia, piu'
che un elemento di pericolo, un gran truffatore, un venditore di pentole:
uno che si mette a vendere camicette grige on-line''. ''Con tutto
il rispetto - ha aggiunto - che si puo' avere per una struttura parapoliziesca...
ma da li' a dirsi erede di Almirante... Comunque, noi non abbiamo
mai avuto niente a che vedere con questo personaggio''.
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