Omicidio Cordì: Presi gli
esecutori che lo uccisero in diretta telefonica. I complimenti di
Pisanu e dei politici calabresi. Nessun collegamento con il delitto
Fortugno
20/12 Un botto secco e poi le urla di disperazione di una donna:
e' la registrazione, in presa diretta, fatta dalla polizia dell' omicidio
di Salvatore Cordi', uno dei capi dell' omonima cosca di Locri, ucciso
il 31 maggio scorso a Siderno. Una registrazione resa possibile dalla
sbadataggine di uno dei killer che proprio mentre stava sparando,
muovendosi sulla parte posteriore del sellino di una moto, ha inavvertitamente
fatto partire una telefonata dal proprio cellulare che era controllato
dalla polizia nell' ambito di un' attivita' investigativa su presunti
affiliati al clan Cataldo di Locri, da anni contrapposti ai Cordi'
in una sanguinosa guerra di mafia. E cosi', all' alba di oggi, gli
investigatori del Commissariato di Siderno e della squadra mobile
di Reggio Calabria, coordinati dal sostituto procuratore della Dda
reggina, Giuseppe Creazzo, hanno portato a termine, a Locri, un' operazione
nel corso della quale sono stati arrestati sei presunti affiliati
al clan Cataldo (un settimo si e' reso irreperibile), tra i quali
il presunto mandante ed uno degli esecutori del delitto. Si tratta
di padre e figlio, Giuseppe e Domenico Zucco, rispettivamente, di
44 e 23 anni. Per loro l' accusa e' di omicidio oltre che di associazione
mafiosa. Quest' ultima imputazione e' contestata anche agli altri
arrestati che a vario titolo devono rispondere pure di estorsione:
Antonio Cataldo, di 49 anni; Salvatore Panetta (41) ed il nipote Antonio
Panetta (28); Roberto Zucco (23), fratello di Giuseppe. La persona
che e' riuscita a sfuggire all' arresto e' Francesco Cataldo, di 32
anni. Gli investigatori, dunque, pur sapendo fin dall' immediatezza
del fatto chi fosse uno dei sicari di Cordi', hanno atteso nella speranza
di risalire anche al mandante del delitto. Nel corso dell' inchiesta
(denominata ''Pr.659 dead'' dal punto in cui si avvia la registrazione
dell' omicidio) sono state eseguite perizie foniche ed accertamenti
sulle cellule di telefonia mobile, per avere assoluta certezza dell'
identita' del possessore del telefonino. L' estorsione, di cui sono
accusati Salvatore Panetta e Giuseppe, Domenico e Roberto Zucco, e'
stata compiuta nei confronti della ditta Tecno Clean di Cordenons
di Pordenone, costruttrice di macchine industriali per le pulizie
alla quale, il 17 maggio scorso, in Friuli, fu incendiato un automezzo.
Alcuni degli arrestati avrebbero anche avuto interessi nel settore
degli appalti per la pulizia nell' ospedale di Locri, ma il procuratore
della Repubblica di Reggio Calabria, Antonino Catanese, messo le mani
avanti, precisando che non e' ''niente a che vedere con l' omicidio
del vice presidente del Consiglio regionale, Francesco Fortugno, anche
se il quadro indiziario riporta ancora una volta alla difficile situazione
di Locri''. Agli investigatori della squadra mobile di Reggio Calabria
e del Commissariato di Siderno, coordinati da Salvatore Arena e Rocco
Romeo, sono pervenuti i complimenti del ministro dell' Interno, Giuseppe
Pisanu.
Nessun collegamento con il delitto
Fortugno
Alcune delle persone arrestate stamani dalla polizia avrebbero avuto
interessi nel settore degli appalti per la pulizia nell' ospedale
di Locri, ma il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Antonino
Catanese, ha tenuto a precisare che non e' ''niente a che vedere con
l' omicidio del vice presidente del Consiglio regionale, Francesco
Fortugno, anche se il quadro indiziario riporta ancora una volta alla
difficile situazione di Locri''. ''Si tratta - ha aggiunto Catanese
- di indagini di pura investigazione che sottolineano la professionalita'
delle forze di polizia impegnate in un duro lavoro di prevenzione
sul territorio''.
La registrazione dello sparo da
il nome all’oeprazione. I complimenti di Pisanu.
''Pr.659 dead'': e' questo il nome in codice dato dalla polizia all'
operazione condotta all' alba da personale del Commissariato di Siderno
e della squadra mobile di Reggio Calabria e nel corso della quale
sono state arrestate sei persone ritenute affiliate alla cosca Cataldo
di Locri e accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, omicidio
ed estorsione. Una settima persona si e' resa irreperibile. L' operazione,
coordinata dal sostituto procuratore della Dda reggina, Giuseppe Creazzo,
prende il nome dal punto in cui si avvia la registrazione su uno degli
apparecchi telefonici in uso a Domenico Zucco, di 23 anni, accesosi
casualmente proprio nel momento in cui, secondo l' accusa, il giovane
spara con un fucile contro Salvatore Cordi', capo dell' omonima cosca
assassinato a Siderno il 31 maggio scorso. Secondo gli investigatori
Domenico Zucco e' stato l' esecutore materiale ed il padre, Giuseppe,
di 44 anni, il mandante dell' omicidio Cordi'. Le altre persone arrestate,
in esecuzione di un' ordinanza di custodia cautelare in carcere emesse
dal Gip distrettuale Anna Maria Arena, sono Antonio e Salvatore Panetta,
Roberto Zucco, e Antonio Cataldo, mentre e' riuscito a sfuggire Francesco
Cataldo, di 32 anni. Salvatore Panetta e Giuseppe, Domenico e Roberto
Zucco, sono inoltre accusati di estorsione nei confronti della ditta
Tecno Clean di Cordenons di Pordenone, costruttrice di macchine industriali
per le pulizie. Il 17 maggio scorso, in Friuli, fu incendiato un automezzo
Mercedes di proprieta' dell' impresa. Per il questore di Reggio Calabria,
Vincenzo Speranza, ''l' operazione e' un ulteriore tassello importante
in direzione della prevenzione e della repressione delle attivita'
mafiose''. Agli investigatori della squadra mobile di Reggio Calabria
e del Commissariato di Siderno, coordinati da Salvatore Arena e Rocco
Romeo, sono pervenuti i complimenti del ministro dell' Interno, Giuseppe
Pisanu.
Tra gli arrestati legami di parentela
Ci sono legami di parentela tra alcune delle sei persone arrestate
stamane nell' ambito dell' operazione della polizia per l' omicidio
di Salvatore Cordi', avvenuto a Siderno il 31 maggio del 2005. Le
persone arrestate, tutte di Locri, sono Antonio Cataldo, di 49 anni;
Giuseppe Zucco (44), il figlio Domenico (23); Salvatore Panetta (41)
ed il nipote Antonio Panetta (28); Roberto Zucco (23), fratello di
Giuseppe. Salvatore Cordi' era il nipote del presunto boss dell' omonima
cosca Antonio Cordi', di 65 anni, di Locri, detto ''u ragiuneri'',
in carcere dal 1999 perche' condannato all' ergastolo
Napoli (An) “Duro colpo alla
faida Cordì-Cataldo”
''Le rinnovate strategie messe a punto dopo l'omicidio Fortugno stanno
continuando ad evidenziare le positivita' dei risultati. Infatti,
gli arresti effettuati questa mattina dei presunti affiliati al clan
Cataldo di Locri, segnano un'altra dura offensiva dello Stato alla
lotta che vede in contrasto le locali cosche Cordi'-Cataldo''. E'
quanto sostiene la vice presidente della commissione parlamentare
antimafia, Angela Napoli, circa gli arresti compiuti stamane a Locri.
''Esprimo sincere congratulazioni - ha aggiunto - al dirigente della
Squadra Mobile di Reggio Calabria ed al Dirigente del Commissariato
di Siderno per questa operazione che, tra l'altro, ha presumibilmente
portato all'individuazione dei responsabili di uno dei ventiquattro
omicidi che, nell'ultimo anno, sono stati effettuati nella locride.
Mi auguro che l'intensita' delle indagini poste in essere riesca a
garantire, al piu' presto, alla giustizia i responsabili del delitto
Fortugno e che ci si possa avviare verso un sistema di vera giustizia,
tanto acclamato dai cittadini calabresi''
Sottosegretario Santelli: “Segnale
che lo Stato è presente”
''Un segnale per i cittadini che lo Stato e' presente ed ha sempre
un'attenzione particolare per la Calabria'': cosi' il sottosegretario
alla Giustizia, Jole Santelli, giudica gli arresti eseguiti oggi nella
locride. Il sottosegretario esprime ''vivissime congratulazioni alle
forze dell ordine che, con grande perizia investigativa, hanno portato
a termine una nuova operazione nella locride contro il clan mafioso
dei Cataldo''.
Minniti (DS) “Indagine svolta
con professionalità”
''Gli arresti di oggi, che hanno assicurato alla giustizia sei esponenti
del clan mafioso dei Cataldo, sono il risultato di una operazione
condotta con intelligenza e professionalita' dalle forze di polizia
che operano nella locride coordinate dalla Dda di Reggio Calabria''.
E' quanto sostiene in una nota il responsabile nazionele Ds per la
Sicurezza e Difesa, Marco Minniti, circa gli arresti compiuti stamane
a Locri. ''E' un risultato - ha aggiunto - nella lotta alla criminalita'
organizzata messo a segno contro una cosca presente e radicata nel
territorio e capace di agire nella propria attivita' criminosa su
tutto il territorio nazionale. L' operazione di oggi ha assicurato
alla giustizia killer pericolosi cui sono addebitati numerosi omicidi''.
''Un' ulteriore risposta dello Stato - ha concluso Minniti - alla
sfida della 'ndrangheta che contribuisce a ricostruire un positivo
rapporto di fiducia con la Calabria''.
Meduri (DL) “Alimentata la
fiducia verso le istituzioni”
''L' operazione di oggi svolta dalle forze dell' ordine nella Locride
e' un altro importante tassello nella lotta alla criminalita'. Esprimo
il piu' vivo compiacimento per il risultato che oltre ad aver individuato
i responsabili di crimini alimenta un clima di fiducia verso le istituzioni
fondamentale per scardinare il tappo imposto alla societa' dalle organizzazioni
criminali''. A sostenerlo e' stato il deputato della Margherita, Luigi
Meduri. ''Non vi e' dubbio - ha aggiunto Meduri - che bisogna proseguire
e sostenere con forza l' attivita' delle forze dell' ordine e delle
autorita' inquirenti. Di qui anche la soddisfazione per l' approvazione
di un mio ordine del giorno in finanziaria che impegna il Governo
a potenziare gli organici di forze dell' ordine e magistrati operanti
proprio nel comprensorio della Locride. Sorveglieremo affinche' questo
impegno assunto in parlamento si traduca in fatti operativi al piu'
presto''.
Gentile: “Una dura offensiva
dello Stato”
''Gli arresti effettuati questa mattina dei presunti affiliati al
clan Cataldo di Locri, segnano un'altra dura offensiva dello Stato
alla lotta alle locali cosche''. E' quanto sostiene in una nota il
componente della commissione parlamentare antimafia e senatore di
Forza Italia, Antonio Gentile, circa l'arresto di sei persone da parte
della Polizia di Stato. ''Esprimo sincere congratulazioni - ha aggiunto
- alla Squadra Mobile di Reggio Calabria ed ai suoi Dirigenti, per
questa brillante operazione, che testimonia ancora una volta la incisiva
presenza forte delle forze dell'ordine e dello Stato. Le congratulazioni
al Ministro Pisanu per aver fino ad oggi saputo rispettare tutti gli
impegni presi di fronte ad una escalation criminale che non trovava
riscontro in altre parti del Paese''. ''La Calabria - ha concluso
Gentile - ha bisogno di vera giustizia e di assicurare e riportare
serenita' alle popolazioni amministrate''.