A rischio i finanziamenti UE del
Ponte sullo Stretto. Infiltrazioni mafiose negli appalti. Centaro:
“La magistratura vigila”
25/10-(servizio a cura di M. Gatto)- La Commissione europea, oggi,
ha confermato l'apertura di una procedura di infrazione nei confronti
dell'Italia per il Ponte sullo Stretto e non ha escluso la possibilita'
di bloccare i finanziamenti comunitari all'opera, nel caso in cui
l'Italia non rispetti le richieste della Commissione. ''Confermo l'invio
di una lettera di 'messa in mora' (primo passo della procedura) al
governo italiano'', ha dichiarato la portavoce del commissario Ue
per l'Ambiente, Stavros Dimas, precisando che l'Italia ''non ha effettuato
uno studio dell'impatto ambientale dell'opera che soddisfa i requisiti
della Commissione''. La portavoce ha preferito non sbilanciarsi sull'eventualita'
che la Commissione possa arrivare a bloccare i finanziamenti comunitari
per il Ponte di Messina. ''Il governo adesso ha due mesi per rispondere
e fornire le informazioni richieste, poi vedremo'', ha dichiarato
rispondendo alla domanda sul possibile blocco dei fondi. ''Nel frattempo
le procedure di finanziamento proseguono'', ha aggiunto la portavoce,
rimarcando tuttavia che ''i finanziamenti non ci saranno se le procedure
non verranno rispettate. Il blocco dei sussidi per adesso e' una possibilita'
teorica, ma e' comunque una possibilità''.
La mafia pronta a investire cinque
miliardi nel ponte. Centaro: “la magistratura vigila”
La 'ndrangheta era pronta ad investire cinque miliardi di euro nella
realizzazione del Ponte sullo Stretto. E' quanto emerge da un' intercettazione
telefonica i cui stralci sono stati riprodotti nel corso della puntata
di stasera di Ballaro'. L' intercettazione e' depositata negli atti
dell' inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Roma sulla
base delle indagini che la Dia ha svolto proprio sui presunti interessi
delle organizzazioni criminali ad inserirsi negli appalti per la realizzazione
del ponte. Un imprenditore, Giuseppe Zappia, nell' intercettazione
riferisce al suo interlocutore della disponibilita' dei 5 miliardi
di euro sottolineando che ''l' accordo va fatto con la 'ndrangheta
perche' e' molto piu' potente di Cosa nostra.''. Zappia, in particolare,
si propone come mediatore tra la 'ndrangheta e la mafia americana
per il raggiungimento di un accordo finalizzato all' infiltrazione
negli appalti per la costruzione della struttura. Gli interessi della
'ndrangheta nella realizzazione del ponte sullo Stretto sono stati
confermati, sempre nel corso di Ballaro', da Alberto Cisterna, sostituto
della Procura nazionale antimafia, che li ha definiti come ''un' occasione
per le cosche della 'ndrangheta per apparire forti''.
''La magistratura, ed in particolare le Procure della Repubblica di
Reggio Calabria e Messina, stanno gia' svolgendo un' intensa attivita'
per prevenire possibili infiltrazioni della criminalita' organizzata
negli appalti per la realizzazione del ponte sullo Stretto''. Lo ha
detto successivamente, intervenendo nel corso della stessa trasmissione,
il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Roberto Centaro.
''Si sta attuando, in particolare - ha aggiunto Centaro - un attento
lavoro di monitoraggio. Il rischio, in questi casi, c' e' sempre,
ma sia sta lavorando per neutralizzarlo. Un' attivita' di prevenzione
che non riguarda soltanto le grandi opere. I prefetti hanno ricevuto
input precisi ad attuare, in questo senso, un controllo attento e
capillare''.
I Verdi attaccano. A rischio i fondi.
Secondo Ciucci non è bocciatura
Ancora un ostacolo sulla lunga e tortuosa strada che porta alla realizzazione
del Ponte sullo Stretto di Messina. La Commissione europea ha deciso
la messa in mora dell'opera-simbolo del governo Berlusconi, avviando
una procedura d'infrazione su aspetti ambientali, accogliendo i ricorsi
di Verdi e Wwf, presentati due anni fa. Se il governo italiano non
rispondera' entro 60 giorni in maniera convincente, il Ponte perdera'
la quota di contributo finanziario (dal 10 al 20%) che spetta alle
infrastrutture strategiche di interesse comunitario. Una somma che
da 390 a 780 milioni di euro, a fronte di un'offerta di 3.900 milioni
vinta da Impregilo.
L'iniziativa dell’ Unione Europea ricompatta il combattivo fronte
anti-Ponte: una mozione firmata da tutti i partiti dell'Unione chiede
la sospensione dell' iter dell'opera per una verifica generale del
progetto.
Per il governo, risponde il ministro dell'Ambiente Altero Matteoli:
''Leggeremo le motivazioni e risponderemo ma la scelta politica resta
quella di realizzare il ponte''. Una procedura d'infrazione non significa
la bocciatura del progetto, replica da parte sua la Stretto di Messina
spa. Risponderemo, aggiunge ricordando tuttavia che i rilievi mossi
dalla Ue richiamando due direttive, sono gia' stati respinti dal Tar
del lazio e in appello al Consiglio di Stato. L'Italia, secondo il
Commissario Ue Stavros Dimas, ''non ha effettuato uno studio dell'impatto
ambientale dell'opera che soddisfa i requisiti della Commissione''.
''I finanziamenti non ci saranno se le procedure non verranno rispettate.
Il blocco dei sussidi per adesso e' una possibilita' teorica ma e'
comunque una possibilita''' ha detto la portavoce.
“ La Stretto di Messina blocchi la firma del contratto di Impresilo”,
e' intanto la richiesta dei Verdi. Tre i punti contestati all'Italia
dalla Ue: le norme volte a prevenire il deterioramento dell'habitat,
il danno all'avifauna protetta, e quelle sulla valutazione di impatto
ambientale.
L'area dello Stretto, ricorda il Wwf, coincide con una delle tre rotte
piu' importanti d'Europa per molte specie. ''Avevamo ragione noi -
dice il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio - il progetto
preliminare del ponte ha ampiamente sottovalutato l'impatto sul fragile
ecosistema dello Stretto. La Ue, che ha gia' contestato gli aggiustamenti
apportati dal governo italiano in materia di Valutazione d'impatto
ambientale, chiede oggi l'aggiornamento della Via nel cosa in cui
il progetto definitivo di un'opera subisca modifiche rispetto al preliminare''.
E' il caso del Ponte, inserito dopo qualche dietrofront nella lista
prioritaria Van Miert e parte integrante del Corridoio 1, Berlino-Palermo.
''Questa ennesima messa in mora - affermano i Verdi - e' una sorta
di ultimo avvertimento''. Una diffida dei Verdi e' indirizzata alla
Stretto di Messina, ai singoli componenti del cda, al ministro Lunardi,
''che verranno chiamati a rispondere in solido e personalmente''.
''E' falso - sostiene la senatrice dei Verdi Anna Donati - che il
governo rischia pesanti penali se si tira indietro: dipende dal tipo
di contratto sottoscritto, va eliminato il pericolo di penali a vantaggio
dei privati. E Lunardi ha un compito di vigilanza''. Prc ha intanto
chiesto al Presidente della Camera Casini di calendarizzare la mozione
dell' Unione sul blocco dell' iter dell'opera. ''Questa sceneggiata
deve finire - dice Pecoraro Scanio - Impregilo, che ha fatto un'offerta
stracciata, non ha alcuna intenzione di costruirlo, puntando a lucrare
su possibili incassi pagati dalle tasche dei cittadini. Le grandi
cordate straniere si sono tutte ritirate dalla gara perche' sapevano
che sull'opera pesano pesanti incognite''.
Soddisfazione del WWF. L0Italia
non rispetta le norme sull’ambiente
Grande entusiasmo da parte dell’ associazione ambientalista
Wwf, per la decisione della Commisione (Ambiente) Europea di mettere
in mora il Governo italiano. Le motivazioni sono: ''per non aver correttamente
eseguito la valutazione d'incidenza del progetto Ponte sullo Stretto
di Messina riguardo a due zone di protezione speciale (Zps), non rispettando
le normative ambientali europee''.
''Se la procedura si concludesse con il deferimento alla Corte di
giustizia europea - prosegue nella nota Gaetano Benedetto segretario
aggiunto del Wwf - l'Italia sarebbe obbligata a mettere in un cassetto
l'attuale progetto, e rielaborare una proposta radicalmente diversa
da quella attuale''.
Il Wwf spiega che le direttive su habitat ed uccelli ''obbligano gli
stati membri ad assumere tutte le misure idonee per prevenire il disturbo
e il danno all'avifauna protetta, e l'area dello stretto di Messina
coincide con una delle tre rotte piu' importanti d'Europa per molte
specie''. ''Se si intende realizzare un'opera all'interno di queste
aree - conclude la nota - questa deve essere sottoposta a valutazione
di impatto ambientale e a valutazione d'incidenza''.
La società Stretto di Messina:
“Non è una bocciatura, forniremo risposte”
In attesa di conoscere i dettagli della procedura avviata dalla Ue,
la Stretto di Messina ''fornira' alle competenti autorita' tutte le
informazioni occorrenti al riguardo, nello spirito di massima disponibilita'
e collaborazione''.
E' quanto risponde la societa' guidata da Pietro Ciucci ricordando
peraltro che le stesse ipotizzate violazioni della normativa comunitaria
in tema di direttiva 'habitat' e direttiva 'uccelli', ''sono state
recentemente ritenute insussistenti dal Tar Lazio ed in appello dal
Consiglio di Stato''. ''Naturalmente - replica la Stretto di Messina
spa, in merito alle iniziative intraprese dalla Commissione Ue - l'
apertura di una procedura di infrazione non significa l' accertamento
di una violazione e pertanto non puo' essere interpretata come sentenza
o addirittura come una bocciatura del progetto''.
Fava (DS) “Governo messo in
mora”
La vicenda non poteva non avere risvolti prettamente politici. ''La
Commissione Barroso l' ha confermato: stanno progettando il Ponte
sullo Stretto di Messina senza rispettare le procedure sull' impatto
ambientale''. Lo afferma l' eurodeputato dei Ds Claudio Fava, sostenendo
che ''il governo Berlusconi e' stato messo in mora con l'apertura
della procedura d' infrazione alla normativa dell' Ue''.
''L' Europa - ha aggiunto Fava - e' pronta a togliere anche quel minimo
di finanziamenti per un' opera faraonica, nient' affatto prioritaria
per l'Italia e per il Mezzogiorno. La vicenda conferma una scelta
sciagurata del governo di centro destra: avviare l' iter della costruzione
del Ponte senza avere i soldi ne' le carte in regola. Un Ponte sul
vuoto: inutile in Italia e fuorilegge in Europa''.
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