Indagini navi dei veleni: Trovata
un'altra imbarcazione affondata a largo di Cetraro
17/01 Una nave lunga tra gli 88 e i 100 metri e larga dai 15 ai 20
metri e' stata individuata, su incarico della Procura di Paola, dai
tecnici della societa' Blue Teak al largo di Cetraro, a 4-5 miglia
dalla costa e a circa 400 metri di profondita'. Il ritrovamento rientra
nell' inchiesta avviata dal sostituto procuratore della Repubblica
del Tribunale della cittadina tirrenica, Franco Greco, sullo stato
di salute del mare. Secondo gli accertamenti, che sono stati eseguiti
utilizzando uno strumento sofisticatissimo said scansonner, la nave
sarebbe squarciata nel centro e nel raggio di 300 metri sarebbe stata
rilevata la presenza di una misteriosa macchia scura. Al largo di
Belvedere, inoltre, a dieci miglia dalla costa e a 500 metri di profondita',
sempre nel corso delle indagini, e' stata rilevata la presenza di
un corpo definito estraneo di circa 126 metri. Non e' escluso che
possa trattarsi di un' altra nave. ''E' assai inquietante - ha sostenuto
Greco - che nelle carte nautiche del '92 non si faccia riferimento
a tale corpo estraneo, solo un anno dopo, nel '93, si parla di relitto
misterioso''. Le indagini sono state avviate dopo le dichiarazioni
di un pentito, riportate dal settimanale ''L' Espresso'', in cui si
fa riferimento alle ''navi a perdere'', utilizzate cioe' per l' affondamento
di rifiuti ''scomodi'. Una vicenda che si collega, forse, ad altre
navi misteriosamente affondate nel Mediterraneo, imbarcazioni che
trasportavano rifiuti tossici e pericolosi, fatti sparire negli abissi.
Sui relitti rinvenuti a largo di Cetraro e Belvedere sono necessari
ulteriori accertamenti che saranno presto eseguiti
Legambiente: 25 navi dei veleni
sulle coste
''Ancora un relitto misterioso, l' ennesimo trovato nel mare di fronte
alla Calabria, che dimostra ancora una volta l'urgenza di un intervento
piu' deciso da parte del Governo su una storia ormai vecchia di decenni''.
Lo afferma Enrico Fontana, responsabile dell'Osservatorio ambiente
e legalita' di Legambiente, commentando il ritrovamento di un altro
relitto al largo della costa calabrese all'altezza di Cetraro. ''Quante
siano le navi dolosamente affondate nel Mediterraneo - continua Fontana
- di preciso non si sa ma, stando ai riscontri dei Lloyd, ve ne sarebbero
25 solo nei mari italiani Tirreno e Ionio''. All'altezza del Canale
di Sicilia, ricorda Legambiente, affondo' certamente, nel maggio 1993
la Marco Polo. Come per la Koraline, affondata a largo di Ustica,
in alcuni container ritrovati, fu riscontrata una radioattivita' da
torio 234, con valori almeno cinque volte sopra la media. Navi fantasma
sono anche la Mikigan, affondata il 31 ottobre 1986 nel mar tirreno
calabrese, con il suo carico misterioso e la Rigel affondata il 21
settembre del 1987. Le dinamiche del loro naufragio e di come si siano
''lasciate andare'' verso i fondali presentano impressionanti analogie.
''Anni di indagini e montagne di carte non hanno ancora prodotto niente
di concreto. Ci auguriamo - conclude Fontana - che questa storia d'intrighi
radioattivi trovi presto una conclusione perche' non crediamo possibile
che navi cariche di materiale radioattivo o addirittura bellico vadano
a spasso per i mari senza che nessuno le blocchi, che non si pensi
ai pericoli per l'ambiente marino e la salute dei cittadini, soprattutto
di contaminazione se gli eventuali contenitori in fondo al mare, dovessero
usurarsi, per non parlare dei danni economici e d'immagine che sta
subendo il nostro turismo a causa di notizie o voci giustamente allarmate,
ma mai verificate''
Loiero: “Va incoraggiato il
lavoro della Procura di Paola”
17/01 ''Il lavoro della Procura di Paola, impegnato a dare certezze
e serenita' ai calabresi preoccupati per un possibile inquinamento
del mare dovuto all'affondamento di navi con rifiuti tossici, e' apprezzabile
e va incoraggiato''. E' quanto sostiene il presidente della Regione
Calabria, Agazio Loiero, dopo il ritrovamento di un'altra nave affondata
e l'individuazione probabile di una terza. Secondo Loiero ''c'e' da
augurarsi solo che non si tratti di navigli porta-scorie e che il
Tirreno cosentino non sia realmente quella pattumiera di veleni di
cui sempre piu' si parla. A questo punto bisogna fare chiarezza e
presto, sperando di fugare allarmi e paure''. ''Come Regione - ha
concluso Loiero - saremo vigili e interverremo ogni volta che sara'
necessario con l'obiettivo di ridare tranquillita' ai cittadini''.