Lo stretto di Messina
Parte male il Ponte sullo Stretto:
Aperta un’inchiesta per corruzione ancora prima di iniziare.
La Procura di Roma chiede le intercettazioni. Epifani: "Una telefonata
inquietante"
03/11 La procura di Monza avrebbe aperto un fascicolo a carico di
ignoti dove si ipotizzano i reati di corruzione e/o turbativa d' asta
in relazione all' assegnazione dei lavori per la realizzazione del
ponte sullo Stretto di Messina. L' inchiesta, sulla quale c' e' il
piu' stretto riserbo dei magistrati monzesi, sarebbe stata avviata
in seguito ad alcune telefonate intercettate nell' ambito dell' indagine
su Impregilo per falso e in bilancio e false comunicazioni sociali
avviate lo scorso anno e coordinate dal Procuratore della Repubblica
Antonio Pizzi e dal pm Walter Mapelli. Indagini nelle quali sono indagati,
tra gli altri, i vertici di allora dell' azienda, Paolo Savona e Pier
Giorgio Romiti. Tra le conversazioni intercettate ce n'e' una, di
cui riferisce oggi 'la Repubblica', in cui l' economista Carlo Pelanda
spiega a Savona che la gara per il Ponte sullo Stretto sarebbe stata
vinta da Impregilo. Inoltre Pelanda nella conversazione aveva sostenuto
di aver saputo dal senatore di Forza Italia Marcello Dell' Utri del
probabile esito della gara per l' assegnazione dell' appalto. Su questa
vicenda gli inquirenti, a quanto si apprende, dovrebbero compiere
accertamenti e una serie di atti istruttori per far luce sulla gara
di aggiudicazione del Ponte.
La Procura di Roma chiede le intercettazioni.
Sentito Ciucci
La procura di Roma ha chiesto di poter acquisire le intercettazioni
telefoniche fatte dalla procura di Monza nelle quali, secondo il quotidiano
'La Repubblica', si parla della gara d'appalto vinta da Impregilo
per la costruzione del Ponte sullo stretto. Nell'intercettazione di
una telefonata fatta prima dell'appalto dall'allora presidente di
Impregilo, Paolo Savona e Carlo Pelanda, columnist di alcuni quotidiani,
economista e amico di Savona. Nella telefonata, stando alla intercettazione
pubblicata dal quotidiano romano, si parla dell'appalto che avrebbe
vinto Impregilo (cosa accaduta una settimana dopo il colloquio) e
di Marcello Dell'Utri. L'acquisizione delle trascrizioni e' stata
chiesta dal procuratore aggiunto Italo Ormanni e dal pm Adriano Iasillo
titolari di due indagini sul ponte sullo stretto, rispettivamente
per presunte infiltrazioni mafiose e per l'impatto ambientale dell'opera,
scaturita da una denuncia di Legambiente. Nell'ambito di quest' ultimo
filone di inchiesta e' stato sentito oggi l'ad della societa' Ponte
sullo stretto, Pietro Ciucci. Quest'ultimo e' stato sentito come testimone
e avrebbe fornito chiarimenti in merito alla costruzione del ponte
e del progetto. Per le presunte irregolarita' relative al progetto
per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, in particolare
le conseguenze a livello di impatto ambientale, la procura di Roma
aveva aperto un fascicolo processuale ed iscritto tre nominativi nel
registro degli indagati: si tratta del professore Alberto Fantini,
referente del gruppo istruttore della commissione speciale istituita
presso il ministero dell' ambiente per la valutazione dell' impatto
ambientale, nonche' l' architetto F. L. e il professore
G.M.. Nei confronti dei tre vengono ipotizzati i reati
di falso in atto pubblico e abuso d' ufficio. A denunciare le presunte
irregolarita' progettuali dell' opera che hanno portato all' apertura
del fascicolo era stata Legambiente. I responsabili dell' associazione
presentarono un esposto nel febbraio dello scorso anno nel quale segnalavano
come a loro avviso lo studio presentato da parte della societa' fosse
''assolutamente carente e privo dei requisiti documentali minimi previsti
dalla legge atti a consentire una completa valutazione dello stesso''.
L' inchiesta giudiziaria e' condotta dal procuratore aggiunto di Roma
Italo Ormanni e dal sostituto procuratore Adriano Iasillo, gli stessi
che, nell' ambito di un' altra indagine sulla vicenda del ponte sullo
stretto, indagano anche su presunte infiltrazioni mafiose. Nel febbraio
scorso furono emesse cinque ordinanze di custodia cautelare nei confronti
di altrettante persone ritenute appartenenti ad una organizzazione
mafiosa a carattere internazionale, che aveva progettato di inserirsi
negli appalti previsti per la sua costruzione. Tra le persone arrestate
ci furono il presunto boss canadese, ritenuto il capo indiscusso dell'organizzazione,
Vito Rizzuto, l' ingegnere Giuseppe Zappia, imprenditore con esperienze
nel campo delle grandi opere pubbliche, il broker Filippo Ranieri,
l' imprenditore Sivalingam Sivabavanandan e Hakim Hammoudi.
Tra Monza e Bruxelles le incognite
ora sono due
Meno di un mese fa, il 12 ottobre scorso, Impregilo e la sua cordata
si e' aggiudicata l'appalto per costruire il Ponte sullo Stretto di
Messina, un mega-appalto per il general contractor da 4,43 miliardi
di euro a base d'asta, il piu' ricco mai bandito finora in Italia.
Due le incognite che pesano sull'opera: l'apertura di un fascicolo
da parte della procura di Monza sulle procedure di gara mentre Bruxelles
resta in attesa delle risposte del governo dopo la messa in mora per
l'impatto sull'ambiente. Impregilo ha battuto Astaldi, la cordata
concorrente, grazie ad un maxiribasso del 12,55%. L'offerta vincente
di Impregilo e' stata di 3,88 miliardi di euro, con uno sconto di
550 milioni. E con uno sconto notevole anche sui tempi, pari a 8 mesi:
il tempo massimo di realizzazione del progetto e' stato indicato in
70 mesi, rispetto ai 78 mesi previsti dalla Stretto di Messina, la
societa' concedente. In piu', la societa' che fa capo a Igli e che
ha tra gli azionisti di maggioranza Gavio e Autostrade, dara' una
quota di anticipo pari al 15% dell'importo, 582 milioni, rispetto
al 10% richiesto dalla concedente. Tutti fattori questi che hanno
determinato il punteggio maggiore, totalizzato a 98,08 rispetto a
quello di 52,53 raggiunto dalla cordata Astaldi che aveva praticato
un ribasso del 2%. Il terzo concorrente - l'austriaca Strabag, alla
testa di un gruppo misto italiano e straniero - si era ritirato alla
fase di prequalifica. La Commissione giudicatrice, presieduta da Renato
Laschena, ha esaminato in 4 mesi 15 casse di documenti. Il 13 giugno
era avvenuta l'apertura delle buste delle offerte tecnico-organizzative
per il general contractor. Una data quella del 12 ottobre che segna
''un punto di non ritorno'' era stato il commento del ministro delle
Infrastrutture Pietro Lunardi. Impregilo ha una quota del 45% della
cordata vincitrice di cui fanno parte Sacyr SA (con una quota del
18,70%), Societa' Italiana Condotte (15%), Cooperativa CMC (13%),
Ishikawajma-Harima Heavy Industries Co. (6,30%) e Aci Consorzio Stabile
del Gruppo Gavio (2%). La societa' progettista e' Cowi. Il General
Contractor e' assistito da Banca Intesa, Carige, Banca Popolare di
Lodi per la quota di prefinaziamento pari al 15%. Il giorno dopo la
vittoria della gara, il cda della Stretto ha ratificato l'assegnazione
a Impregilo. La firma del contratto e' prevista entro fine anno, una
volta espletati i previsti controlli sui requisiti richiesti al vincitore.
Secondo la tabella di marcia, la prima pietra del Ponte sara' posta
nel 2006 mentre l'apertura al traffico nel 2012. A fine ottobre intanto,
la Commissione europea ha deciso la messa in mora dell'opera-simbolo
del governo Berlusconi, avviando una procedura d'infrazione su aspetti
ambientali, accogliendo i ricorsi presentati da Verdi e Wwf due anni
prima. Se il governo italiano non rispondera' entro 60 giorni in maniera
convincente, il Ponte perdera' la quota di contributo finanziario
(dal 10 al 20%) che spetta alle infrastrutture strategiche di interesse
comunitario. Una somma che da 390 a 780 milioni di euro. L'iniziativa
Ue ha ricompattato il fronte anti-Ponte: una mozione firmata da tutti
i partiti dell'Unione chiede la sospensione dell' iter dell'opera
per una verifica generale del progetto.
Epifani: “Una telefonata inquietante"
''Non ho elementi, credo che si debba indagare per capire se tutto
si e' svolto in maniera regolare, certo, e' una telefonata un po'
inquietante''. Cosi' il segretario generale della Cgil, Guglielmo
Epifani, ha commentato il contenuto dell'intercettazione pubblicata
oggi sul quotidiano La Repubblica', nel quale si riporta un colloquio
tra l'allora presidente di Impregilo, Paolo Savona, e l'economista
Carlo Pelanda.
Ambientalisti: “Stop al contratto
con Impregilo”
03/11 Alla luce della notizia sull'inchiesta della magistratura che
coinvolge la gara di appalto per il Ponte sullo Stretto di Messina,
la societa' Stretto di Messina non affidi alcun contratto ad Impregilo,
almeno fino a quando le indagini non abbiano chiarito pienamente la
vicenda. A chiederlo e' la senatrice Anna Donati, capogruppo dei Verdi
in commissione lavori pubblici. ''Quella che doveva essere la gara
internazionale piu' rilevante del secolo, si e' ridotta ad una gara
tutta domestica e tutta italiana. Adesso, queste intercettazioni sembrano
confermare quella lunga serie di ombre e di incognite connesse alla
realizzazione del Ponte. A maggior ragione, adesso - conclude Donati
- il ministro Lunardi deve vigilare per tutelare l'interesse pubblico,
evitando la stipula di un contratto oneroso con Impregilo''. Di analogo
tenore il commento di Ermete Realacci, deputato della Margherita e
presidente onorario di Legambiente. ''Aspettiamo che le indagini diano
i loro frutti. Ma certo - dice Realacci in una nota - l'inchiesta
della procura suona come una conferma ai nostri dubbi su una gara
d'appalto in cui a correre siano solo due soggetti. Una gara di dimensioni
impressionanti che avrebbe dovuto catalizzare gli interessi di tantissime
imprese e che invece ha visto correre solo due soggetti, ed e' stata
praticamente disertata da gruppi stranieri: difficile non avere dei
dubbi''.