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Sanità e Salute
A Cosenza sistema intelligente di radioterapia antitumorale IORT 10/02 Colpisce esclusivamente le cellule tumorali con
un'alta dose di radiazioni, senza danneggiare le cellule sane: e'
il nuovo sistema di radioterapia intelligente messo a punto dagli
esperti dell'ENEA e che ha appena superato la fase di collaudo nell'l'Azienda
Ospedaliera di Cosenza. E' il sistema attualmente piu' avanzato del
mondo nella radioterapia e si chiama IORT-1 e rappresenta l'ultima
generazione del Sistema Innovativo per Radioterapia IntraOperatoria
(IORT). Quello installato nell'ospedale di Cosenza e' un prototipo
innovativo rispetto a quelli finora commercializzati ed e' stato promosso
e realizzato dall'ENEA nell'ambito del Progetto IORT, con il finanziamenti
di ministero per l'Istruzione, l'universita' e la ricerca (MIUR) e
dell'Unione Europea in base alla legge ex 488, che ne prevedeva l'installazione
in un ospedale del Sud. La tecnica IORT utilizza un fascio di elettroni
prodotto da un acceleratore per irradiare la zona colpita dal tumore
direttamente durante l'intervento chirurgico. In questo modo diventa
possibile colpire selettivamente e con grande precisione i tessuti
tumorali utilizzando un'unica dose di radiazioni molto elevata (10-20
gray), preservando gli organi sani circostanti. La radioterapia eseguita
durante l'intervento, rileva l'ENEA in una nota, permette di ottenere
migliori tassi di controllo locale e di sopravvivenza libera da malattia,
risultando piu' efficace di quella tradizionale, basata sul rilascio
di diverse dosi ed alla quale i pazienti devono sottoporsi ripetutamente
dopo l'intervento. Altri quattro interventi di angioplastica a Cosenza 10/02 Altri quattro interventi di angioplastica (uno
dei quali in emergenza) sono stati effettuati ieri dall' equipe diretta
dal dott. Antonino Buffona, a Cosenza. Gli interventi sono perfettamente
riusciti ed i pazienti sono in ottime condizioni. ''Stiamo ricevendo
molte richieste dalla provincia - ha detto Gianfranco Scarpelli - considerando
l' alta professionalita' dei nostri medici. Ci soddisfa registrare la
fiducia che i colleghi nutrono nei confronti del nostro ospedale e la
risposta dei pazienti, estremamente soddisfatti delle prestazioni somministrate''.
Senatore (FI) “L’ospedale di San Giovanni in Fiore non chiuderà” 10/02 ''Nel ricordare di essere stato il proponente
e primo sottoscrittore di un emendamento al Piano sanitario regionale
sugli ospedali di montagna, mi vedo costretto ad intervenire anche a
San Giovanni in Fiore per ribadire che quest' importante struttura sanitaria
non solo non chiudera', ma vedra' un miglioramento delle prestazioni
gia' presenti e un ampliamento dei servizi offerti al Lunedì la presentazione del direttore di Ematologia dell’Annunziata 10/02 Lunedi' 14 febbraio alle ore 11,30 nella biblioteca
della direzione sanitaria dell' ospedale civile dell' Annunziata, sara'
presentato alla stampa il direttore dell' Unita' operativa complessa
di ematologia, costituita a Cosenza dopo l' approvazione del Piano sanitario
regionale. Il nome del vincitore del concorso (che e' stato effettuato
in questi mesi) sara' ufficializzato solo in concomitanza della presentazione.
Parteciperanno, il direttore generale, Antonio Belcastro, ed il direttore
sanitario, Gianfranco Scarpelli. ''Si tratta di un altro punto a favore
della gestione Belcastro - ha detto Scarpelli - perche' l' ematologia
e' una branca fondamentale, in grado di curare patologie come la leucemia.
Anche in questo caso i nostri concittadini non dovranno piu' migrare
verso altre citta'''. Alla conferenza stampa interverranno rappresentanti
delle associazione di volontariato. Liberal democratici: “La CDL penalizza la sanità” 10/02 Il Partito dei Liberaldemocratici, dopo le dichiarazione
rilasciata dal candidato del centrodestra alla presidenza della Regione,
Sergio Abramo attraverso, il messaggio al Welfaremed, in merito al sistema
sanitario nel federalismo delle regioni, ''riscontrano come un confronto
diretto con il candidato del centro sinistra Agazio Loiero avrebbe inevitabilmente
spostato l'asse della ragione verso questo ultimo dal momento che ogni
dichiarazione di Abramo e' stata tesa contro il Governo nazionale e
contro quello Chiaravalloti''. ''In Calabria - secondo i Liberaldemocratici
- oggi non si parla di sanita', anche se le inaugurazioni di nuovi reparti,
le promesse di nuove ristrutturazioni e qualche interventuccio fanno
la voce del padrone sui mezzi di comunicazione di massa; in Calabria
vige tuttora la malasanita', con ospedali fatiscenti, tempi biblici
per le prestazioni di routine come le tac e le risonanze, ticket spropositati
in confronto alle prestazioni effettuate. Una sanita' di serie B per
cittadini di serie B che il Governo di Berlusconi e Bossi ha voluto
ed il centrodestra calabrese ha avallato''. De Rose replica a D’Alessandro “fa confusione e polemiche sterili” 09/02 ''Dire che a Cosenza e' stata realizzata l' angioplastica
e che questa pratica si usa in tanti ospedali italiani e' un' ennesima
sterilita' di polemica che l' assessore D' Alessandro, preso dal protagonismo,
porta avanti''. Lo sostiene, in una dichiarazione, Umberto De Rose,
leader della Cdl nel Consiglio comunale di Cosenza. ''D' Alessandro
- aggiunge De Rose - prima fa confusione ed accusa l' Azienda ospedaliera
di essere in ritardo sulla questione psichiatrica. Poi si rende conto
che le competenze sono dell' azienda sanitaria, poi ancora corregge
il tiro e dice che ha collaborato proficuamente con il territorio sulla
psichiatria: mi sembrano segni di stanchezza per i quali consiglio a
D'Alessandro un po' di riposo. Altrettanto grave e' la completa assenza
di senso istituzionale dell' assessore, che al famoso convegno di sabato
scorso ha dichiarato che il Comune rappresenta una buona parte di cittadini
(quando, invece, dovrebbe rappresentare tutti) ed oggi afferma di portare
avanti la posizione del centrosinistra, anziche' di perseguire la logica
dell' istituzionalita'. Se pensiamo a come si amministra il Comune trasecoliamo,
ma tremiamo ancora di piu' al pensiero che gli amministratori comunali
avrebbero potuto essere gli amministratori della sanita'''. Ass. D’Alessandro: “Non bisogna utilizzare la sanità a fini elettorali” 09/02 L’Assessore alla salute del cittadino,
Roberto D’Alessandro, interviene nuovamente sulla situazione della
sanità cosentina.“È da sabato che la stampa locale
riporta due modi diversi e contrastanti di valutare e intendere la sanità
cittadina. La cosa non deve meravigliare, vista la diversa provenienza
e la differente impostazione culturale cui le parti in causa fanno riferimento.
Le considerazioni da me precedentemente espresse, e oggi perentoriamente
confermate, sono quelle del centro sinistra sanità della città
di Cosenza, una sorta di interforza dei partiti del centro sinistra
appositamente costituitosi ed in permanente consultazione sui temi della
sanità. Frodi per 300 milioni di euro accertate dalla Finanza sulla spesa sanitaria 09/02 Oltre 300 milioni di euro in 3 anni è
il bilancio delle irregolarità accertate dalla Guardia di finanza
in materia di spesa sanitaria in tutte le regioni italiane. Con circa
12 mila persone denunciate dal 2002 al 2004 e 95 arrestati, per aver
utilizzato o speso in modo illegale denaro pubblico. Il maggior numero
di frodi è stato accertato in Calabria e Campania, mentre la
regione più virtuosa è la Valle D'Aosta seguita dalla
Sardegna e dalla Basilicata. Questi i numeri forniti dal colonnello
Carlo Ricozzi, portavoce e capo ufficio stampa del Comando generale
Guardia di Finanza, arma presente con uno stand al Sanit di Roma. ''La
Guardia di Finanza -ha spiegato il colonnello Ricozzi- non ha solo il
compito di controllare le entrate dell'erario. Vigiliamo anche su come
vengono spesi i soldi pubblici. Perchè lo Stato, oltre a far
pagare le tasse, spende molto per la Sanità, e i suoi amministratori
devono utilizzare il denaro in maniera legittima e efficace. Per questo
motivo tra i nostri ruoli c'è anche il controllo della spesa
pubblica''. Ma in Sanità la Guardia di Finanza ha anche un ruolo
attivo: ''offriamo -continua il colonnello Ricozzi- anche 25 stazioni
Sagf (soccorso alpino della Guardia di finanza) che attraverso tecnologia
e uomini preparati si occupa della ricerca dei dispersi e presta soccorso
a chi si ferisce anche semplicemente sciando in montagna. Basti pensare
che nel 2004 abbiamo realizzato circa 2000 interventi di soccorso''. De Rose: “Se è vero che a Cosenza nasce cardiochirurgia D’Alessandro sia pronto a dimettersi” 08/02 ''Visto che l' assessore D' Alessandro vuole
un confronto pubblico sulla cardiologia e' giusto che si tenga, ma che
sia presente anche l' opposizione e siano invitati medici come Franco
Plastina che avranno molto da dire. Se e' vero che a Cosenza nascera'
cardiochirurgia, l' assessore sia pronto a dimettersi''. A sostenerlo,
in una nota, e' il leader del centrodestra al Comune di Cosenza, Umberto
De Rose. ''Forse - ha aggiunto De Rose - a qualcuno spiace che a Cosenza
si effettuino interventi di angioplastica con la presenza del cardiochirurgo
e che il Piano della Salute, grazie agli sforzi del centrodestra, preveda
la cardiochirurgia. A D' Alessandro ricordo le importanti parole pronunciate
da Plastina, primario sino al 2003, che ha detto di essere stato costretto
ad emarginare medici che 'effettuavano riabilitazione a pazienti infartuati
20 anni prima'. E' giusto non sottovalutare queste parole ed evitare
di lanciare sassi nello stagno, senza sapere quello che si dice''. ''Cosenza
- ha concluso De Rose - ha una realta' ospedaliera in grande movimento
che e' la compensazione di un Comune debole, mediocremente amministrato''. Il Direttore della AO di Cosenza precisa “L’ospedale non è l’avversario del Comune” 08/02 ''Comune ed Azienda ospedaliera non sono avversari
politici, ma soggetti istituzionali chiamati a collaborare nell' interesse
comune. L' assessore D' Alessandro, del resto, e' intervenuto al convegno
da noi organizzato sabato scorso, nel corso del quale il direttore generale,
Antonio Belcastro, ha proiettato il Piano della salute regionale con
dieci posti letto di cardiochirurgia assegnati a Cosenza''. A sostenerlo
e' stato il direttore sanitario dell' Azienda ospedaliera di Cosenza,
Gianfranco Scarpelli, in relazione alle dichiarazioni dell' assessore
D' Alessandro. ''Che anche rispetto a cio' - ha aggiunto Scarpelli -
ci si ostini a dichiarare il contrario e' un fatto che va lasciato al
giudizio degli altri. A noi interessa garantire assistenza ai cittadini
e gia' la cardiologia interventistica e' stato un grande passo in avanti.
I confronti si fanno sulle certezze e partendo da esse. Altrimenti ci
si imbatte in questioni politiche che a noi non riguardano e che, comunque,
dovrebbero essere secondarie anche per l'amministrazione che D' Alessandro
rappresenta''. Tre milioni e mezzo di euro destinati nell’ospedale di Rogliano 07/02 Tre milioni e mezzo di euro e' la somma destinata
dall' Azienda ospedaliera di Cosenza per alcune iniziative che trasformeranno
il presidio Santa Barbara di Rogliano in un Ospedale che attrarra' tutta
l'area sud di Cosenza. Lo ha reso noto il direttore generale dell' Azienda
ospedaliera, Antonio Belcastro, intervenendo ad un incontro organizzato
dal sindaco Pietro Oliveti. All' incontro hanno partecipato anche il
sen. Antonio Gentile, l' assessore provinciale Ferdinando Aiello, l'
on. Pierino Buffone, l' assessore comunale alla sanita' di Rogliano,
Roberto Tosti, il sindaco di Parenti, Riga. ''Abbiamo gia' pubblicato
- ha sostenuto Belcastro - la gara d' appalto per il polo neurologico
del Cnr che sara' un fiore all' occhiello ed apriremo il centro dialisi
con otto posti letto, l' ambulatorio di ortopedia con gli interventi
di artroscopia. Rogliano avra' un' altra Tac ed apparecchi nuovi ed
entro marzo sara' designato il vincitore del concorso di chirurgia generale''.
Belcastro ha ringraziato ''il sindaco Oliveti, strenuo sollecitatore
delle istanze roglianesi, un uomo generoso e capace''. Oliveti, dal
canto suo, ha ringraziato ''Gentile, parlamentare attento, mediatore
politico di interessi che sono veramente della cittadinanza''. ''Le
differenze politiche - ha detto l' assessore Aiello - non devono portare
a lavorare per obiettivi diversi: l' Ospedale e' una risorsa di tutti
ed io, che pure sono di Rifondazione, non ho difficolta' ad ammettere
che il sen. gentile si e' speso tanto per la nostra comunita'''. Bartoletti (FI) “La sanità cosentina ha fatto tanti passi avanti” 07/02 ''Mi auguro che la sinistra riformista isoli
gli esagitati e riconosca i grandi passi in avanti compiuti dalla sanita'
ospedaliera''. E' quanto sostiene in una nota il segretario provinciale
di Forza Italia di Cosenza, Sergio Bartoletti. ''Belcastro sta facendo
un grande lavoro - ha aggiunto - per tutti i cosentini e lo fa con scrupolo
e coscienziosita'. Prima non c'era l'angioplastica e oggi c'e' e fra
poco ci sara' cardiochirurgia. Belcastro ha voluto l'ematologia ed a
breve il reparto aprira' i battenti e meraviglia che l'assessore D'Alessandro
ne metta addirittura in dubbio l'esistenza''. ''L'acceleratore lineare
- ha concluso - e' stato appaltato cosi' come i lavori del Cnr di Rogliano
ma i polemisti continuano a far finta di niente''. Sindacati: “La Regione non rispetta l’accordo sui ticket” 07/02 Il mancato rispetto da parte della Regione degli accordi in merito all' esenzione dal ticket per i pazienti pediatrici e quelli anziani e' stato denunciato dai sindacati Filcea-Cgil, Fenca-Cisl e Uilcem-Uil Calabria alla quale aderiscono i circa mille informatori scientifici del farmaco. ''All' interno della spesa sanitaria - e' scritto in un comunicato - la spesa farmaceutica, per espressa ammissione dell' assessore alla Salute, Luzzo, e' rimasta al di sotto delle previsioni di spesa, effettuate nel mese di luglio 2004, sulla base dei costi registrati in quella data. Dal momento che la spesa farmaceutica e' stata con sacrificio di tutti contenuta al di sotto del preventivato e poiche' l' accordo del 2 agosto 2004, in occasione del quale e' stato ottenuto dai sindacati l' esenzione del ticket per i pazienti oncologici e per i farmaci generici, sanciva che entro il mese di novembre 2004 l' assessorato alla Salute e le organizzazioni sindacali si sarebbero incontrati per verificare i risultati ottenuti dall' accordo e nel caso di risultati positivi la Regione avrebbe escluso dal pagamento dei ticket i pazienti in eta' pediatrica e i pazienti anziani, i sindacati invitano l' Assessore alla Salute a rispettare l' impegno assunto e a eliminare i ticket almeno per tali categorie di pazienti''. ''Le organizzazioni sindacali, pertanto - prosegue la nota - denunciano il mancato rispetto degli accordi da parte della Regione che a fronte dei sacrifici effettuati dai cittadini non ha provveduto a restituire, cosi' come promesso, l' accesso ai servizi e all' assistenza farmaceutica garantita nelle altre Regioni, ove peraltro, il reddito pro capite e per famiglie e notevolmente piu' elevato. Le organizzazioni sindacali, attraverso gli accordi sottoscritti con l' Assessore alla Salute, ha gia' evitato numerosi disagi agli ammalati conseguendo il risparmio sulla spesa farmaceutica annunciato dall' assessore Luzzo e pertanto auspica un confronto a breve tra le parti per misurare gli obiettivi raggiunti, per poi estendere, come concordato, l' esenzione del ticket alle categorie piu' deboli, che, al momento, senza plausibili motivi e senza che ci siano gravi necessita' economiche, perche' superate con lo sforzo di tutti i cittadini, sono costretti a pagare somme di cui non dispongono, rinunciando quando possono ai beni di prima necessita' e quando nemmeno cio' e' sufficiente rinunciando a curarsi''. Il Prof. Crea “Orgoglioso dei grandi passi che Cosenza ha compiuto nella cardiologia” 05/02 ''Sono orgoglioso dei grandi passi da gigante
compiuti dalla mia citta' nella cardiologia, con l' introduzione dell'
interventistica e le prime angioplastiche: un successo che va ascritto
alla sensibilita' dei manager che lo hanno voluto, della regione, dei
politici locali''. Lo ha detto stamani a Cosenza il direttore della
cattedra di cardiologia dell' Universita' di Roma, cardiologo del papa,
Filippo Crea, intervenendo al convegno organizzato dall' azienda ospedaliera.
''Le idee camminano sulle gambe degli uomini - ha detto Crea - e Cosenza
e la Calabria oggi dispongono di medici che rendono prestigiosa la cardiologia''.
Il convegno sulla cardiologia e' stato introdotto da un intervento del
direttore generale, Antonio Belcastro, che ha ricordato come ''dall'
angioplastica alla nuova neonatologia, sino all' ematologia, abbiamo
realizzato il 100% del programma in appena dieci mesi''. Belcastro ha
illustrato inoltre il Piano sanitario che prevede 10 posti letto di
cardiochirurgia. Nel corso dei lavori sono poi interventi i primari
De Rosa e Buffon, oltre al prof. Ciro Indolfi dell' universita' di Catanzaro
e del cardiochirurgo Mauro Cassese. ''Con l' angioplastica il rischio
di morte da infarto si riduce al 5% - ha detto il prof. Indolfi - e
si realizza un' assistenza immediata e diretta che da' lustro a tutta
la funzione medica''. I lavori sono stati conclusi dal sen. Antonio
Gentile il quale ha ricordato ''le battaglie condotte insieme all' assessore
Luzzo per portare a casa un risultato cosi' importante che appartiene
alla cittadinanza. Non possono - ha aggiunto - esserci divisioni politiche
sulla salute perche' il compito vero del politico e' quello di fare
in modo che si possano realizzare gli investimenti adatti per far crescere
una comunita'''. Gli Italiani favorevoli all’uso delle cellule staminali per nuove terapie mediche 04/02 L’assessore del Comune di Cosenza, Vincenzo
Gallo, commenta i risultati di una indagine che dà conto dell’elevata
percentuale di italiani favorevoli all’uso delle cellule staminali
per nuove terapie che possono ridare speranza a tante persone con disabilità
gravi: “In base ad una recente indagine di “Observa”,
pubblicata qualche giorno fa su TuttoScienzeTecnologia – La Stampa,
quasi l’80% degli Italiani è favorevole all’utilizzo
di cellule staminali di embrioni umani per la ricerca di nuove terapie
mediche.Oltre un terzo (35%) lo è addirittura senza condizioni,
mentre il 44% è favorevole ma solo su embrioni altrimenti destinati
alla distruzione. Il 21% è invece contrario in ogni caso. Paolini (AIOP) “Case di cura in crisi per il mancato pagamento delle prestazioni dal 2001 ad oggi, da parte della Regione” 03/02 Uno dei problemi più seri che assilla
le case di cura dell’ospedalità privata è il ritardo
che le Aziende sanitarie hanno accumulato nel pagamento delle prestazioni
che le case di cura hanno già erogato dal 2001 a data corrente.
Una tale anomalia ha come diretta conseguenza che le case di cura, dopo
avere impegnato tutte le riserve finanziarie ed aver fatto ricorso al
credito bancario, si trovano oggi in una situazione di grave crisi finanziaria
pur avendo maturato nei confronti delle Aziende sanitarie - cioè
della Regione- un monte crediti che, per le case di cura che operano
nella sola Cosenza ammontano, nel periodo 2001-2004, ad oltre 48 milioni
di Euro. Più precisamente va detto che le case di cura accreditano
dall’Azienda sanitaria 10 milioni di Euro per il 2001, 18 milioni
circa per il 2002,9 milioni per il 2003 e, per il periodo maggio-dicembre
2004, 21 milioni di Euro. In pratica novantasei miliardi circa di vecchie
lire. Sorprende, quindi, che i sindacati di categoria che assistono
e tutelano i lavoratori delle case di cura vadano in giro agitando una
lettera dell’AS4 nella quale si affermerebbe che l’Azienda
ha provveduto alla liquidazione delle spettanze inducendo a ritenere
che le case di cura sono nelle condizioni di pagare tutte le spettanze
del personale dipendente. Inutile interrogarci se la lettera esiste
e, se esiste, effettivamente vi si legga quanto vanno asserendo i sindacati.
Resta il problema che non è vero.Purtroppo per le case di cura
e per i dipendenti. E’,invece,vero che negli uffici regionali
dell’assessorato il presidente dell’AIOP, Enzo Paolini,
ha avuto un incontro con i dirigenti dell’ufficio per procedere
alla preliminare verifica dei crediti vantati da ogni casa di cura al
fine di inserirli nel progetto di cartolarizzazione che l’assessorato,insieme
all’AIOP, sta studiando nella sua praticabilità come soluzione
tecnica del problema. Ci si augura che si possa arrivare presto ad una
svolta decisiva. Per intanto senso di responsabilità richiederebbe
di non mettere in giro nebulose dichiarazioni che travisano la realtà
delle cose, inducendo i sindacati in errore col rischio conseguente
di innescare proteste di cui non si sente il bisogno. Stiamo lavorando
alla cartolarizzazione dei crediti che, al momento, è l’unica
soluzione praticabile. I crediti delle case di cura sono quelli che
abbiamo indicato e di questa affermazione assumiamo piena responsabilità.
Quanto alla temuta “moratoria” sull’applicazione dei
trattamenti migliorativi previsti dal nuovo contratto collettivo, appare
quanto mai evidente che i problemi si sommano e si intersecano fra di
loro in dipendenza della massa debitoria che le aziende sanitarie hanno
accumulato, alla quale, insieme all’assessorato regionale, si
sta cercando soluzione appunto con la cartolarizzazione. L’AIOP,
in ogni caso, è disponibile ad incontrarsi con le rappresentanze
dei lavoratori davanti al Prefetto, interessato alla vicenda.- Il Prefetto D'Amico incontra i sindacati sui problemi dei lavoratori della sanità privata 02/02 Il prefetto di Cosenza, Diego D' Amico, ha ricevuto stamani i segretari territoriali delle organizzazioni sindacali Fp-Cgil, Cisl-Fps e Uil-Fpl che hanno illustrato i motivi della preoccupazione in atto esistente tra i lavoratori del settore della sanita' privata. I sindacalisti, secondo quanto riferito in un comunicato, hanno evidenziato come il procedimento che ha portato al recente rinnovo del Comitato Collettivo nazionale del Lavoro, scaduto nel 2002, rischi di essere vanificato dalla posizione che avrebbe assunto l' imprenditoria locale dell' ospedalita' privata, che intenderebbe operare una moratoria sull' applicazione degli istituti migliorativi del trattamento economico dei lavoratori. Il Prefetto, dopo avere sentito le argomentazioni e rilevate le negative ripercussioni per i lavoratori e, indirettamente, anche per le prestazioni sanitarie che essi sono chiamati quotidianamente a svolgere, ha assicurato il proprio intervento nei confronti dell' Assessore regionale alla Sanita' sulla base di un documento che le stesse organizzazioni sindacali si sono impegnate a stilare nei prossimi giorni''. Sabato a Cosenza convegno sulla Cardiologia 01/02 ''Le nuove frontiere della cardiologia: dall'angioplastica
alla cardiochirurgia'' e' il tema di un convegno che si terra' sabato
mattina nel teatro Rendano. L'iniziativa e' stata organizzata dall'azienda
ospedaliera di Cosenza. Al convegno partecipera' l' ordinario di cardiologia
all'Universita' del sacro cuore, Filippo Crea e l' ordinario alla Magna
Graecia di Catanzaro, Ciro Indolfi. I lavori saranno conclusi dall'assessore
regionale alla sanita', Giovanni Luzzo, e dal senatore Antonio Gentile.
''Incontreremo - ha detto il direttore generale, Antonio Belcastro -
la citta' su tematiche di grande interesse collettivo e che riguardano
tutti : la cardiologia interventistica e' gia' una realta' consolidata
a Cosenza che ci porta ad immaginare un futuro prossimo dove ci sara'
la cardiochirurgia''. Gentile: “La premialità assegnata alla sanità calabrese è un successo per la Giunta Chiaravalloti” 31/01 ''Importante riconoscimento per la sanita' calabrese.
I 90 milioni di euro assegnati in piu', come premialita', alla Regione
Calabria dal Ministero della Salute rappresentano un grande successo
per la Giunta di centrodestra e per l' assessore Luzzo''. Lo afferma
in una nota Antonio Gentile, di Forza Italia, segretario della Commissione
Finanze del Senato. ''Complessivamente, nel 2005 - continua Gentile
- la sanita' calabrese disporra' di ben 244 milioni di euro in piu'
rispetto al 2004 che garantiranno non solo il rispetto dei livelli di
assistenza, ma anche la possibilita' di ulteriori investimenti. Nel
2003 e nel 2004, inoltre, la sanita' calabrese ha chiuso i conti in
pareggio e questo ci inorgoglisce e ci induce a sperare in un futuro
piu' sereno per la nostra sanita'. Secondo Gentile, infine, ''i dati
positivi del bilancio potranno servire a potenziare le innovazioni e
la ricerca ed a fare in modo che nei nostri ospedali cresca ancora di
piu' la qualita' dei servizi da erogare''. FPS-CISL: “Disagi per gli stipendi della AO in ritardo” 28/01 “Irresponsabile l’atteggiamento dei
vertici dell’Azienda Ospedaliera in ordine al pagamento degli
stipendi”. E’ quanto dichiara in una nota diffusa dall’Ufficio
Stampa della CISL il Segretario Generale della FPS-CISL Ugo De Rose.
“Quanto sta accadendo nell’Azienda Ospedaliera di Cosenza,
afferma De Rose, meriterebbe ben pochi commenti data la gravità
della situazione e lo scarso senso di responsabilità dei propri
amministratori. Oggi registriamo amaramente che la scellerata e irresponsabile
politica di gestione delle risorse finanziarie, continua il Segretario
della FPS-CISL, in merito al personale e ai servizi, degli attuali vertici
dell’Azienda Ospedaliera sta arrecando disagi ai dipendenti e
alle rispettive famiglie, costretti quotidianamente a fare i conti con
il problema del carovita e delle difficoltà finanziarie, nonché
con una politica governativa dissennata che non ha saputo dare risposte
adeguate ai rinnovi contrattuali ormai scaduti da due anni. Purtroppo,
precisa De Rose, in mancanza di rinnovi contrattuali, cioè di
adeguamento dei salari al costo della vita, e in considerazione degli
effetti gravissimi del carovita e del non controllo sui prezzi, i dipendenti
pubblici di qualunque settore, i pensionati si sono impoveriti notevolmente.
Interrogazione di Mancini sull'impedito trattenimento in servizio del Prof. Guerresi all’Annunziata 24/01 Giacomo Mancini ha presentato un’interrogazione
al ministro della salute, prof. Girolamo Sirchia e al ministro della
Funzione Pubblica Mario Baccini per sollecitare una soluzione al groviglio
legislativo che impedirebbe il trattenimento in servizio di personalità
riconosciute nel campo della medicina come il prof. Ernesto Guerresi,
direttore dell’unità operativa di ostetricia e ginecologia
dell’ospedale di Cosenza, a favore del quale, in questi giorni,
si sono espresse tante donne cosentine che hanno apprezzato il suo lavoro
positivo che ha permesso al suo reparto di diventare punto di riferimento
della sanità calabrese. Bartoletti (FI) “Angiplastica a Cosenza e la Risonanza a Castrovillari, alto livello della sanità nel cosentino” 22/01 ''La sanita' cosentina e' di altissimo livello:
l'angioplastica a Cosenza e la risonanza a Castrovillari, dimostrano
che Antonio Belcastro ed Antonio Crusco stanno lavorando molto bene
in due territori certo non facili e che i viaggi della speranza saranno
sempre di meno nel prossimo futuro''. E' quanto sostiene in una nota
il segretario provinciale di Forza Italia, Sergio Bartoletti. ''Devo
ringraziare - ha aggiunto - il senatore Antonio Gentile , che a Roma
e Catanzaro si e' battuto strenuamente per ottenere l'angioplastica
e la cardiochirurgia che sorgera' a breve come passo definitivo, spegnendo
tante inutili polemiche''. ''Crusco ha mantenuto fede - ha concluso
Bartoletti - all'impegno di dotare Castrovillari della Risonanza Magnetica:
un fatto altamente importante che non congestionera' Cosenza e che consentira'
autonomia a tutto il Pollino''. Garofalo (Ap) “Grave il taglio del servizio dialisi all’Ospedale di Trebisacce” 19/01 ''E' un atto di grande gravita' la decisione
assunta dall' azienda sanitaria di Rossano di tagliare il servizio dialisi
presso l' ospedale 'G. Chidichimo' di Trebisacce''.E' quanto sostiene
il presidente del gruppo provinciale di Alleanza Popolare, Luigi Garofalo.
''Una delibera dell' As rossanese - ha aggiunto - limita, infatti, l'
assistenza ai dializzati solo per alcune ore della giornata. Non vorremmo
che questo sia il primo passo verso la sospensione dell' importante
servizio sanitario di cui usufruiscono numerosi cittadini dell' Alto
Jonio. Auspichiamo che la dirigenza dell' As di Rossano possa rivedere
la sua delibera, in caso contrario si aprirebbe una vertenza politica
che sara' portata prima in consiglio provinciale, con un apposito ordine
del giorno, e successivamente saranno promosse tutte le opportune iniziative
politiche per dare risoluzione a questa importante problematica presente
nel territorio''. Saranno migliorati i servizi sanitari a Trebisacce. Il Sindaco Mundo incontra il Direttore AS 19/01 Il sindaco di Trebisacce, Antonio Mundo, ha incontrato
il Direttore Generale dell'Asl n. 3 di Rossano, Achille Gentile, con
il quale ha concordato un programma per il miglioramento del servizio
sanitario e il potenziamento del locale ospedale. Nel corso dell'incontro
e' stato deciso di intraprendere un impegno comune affinche' l' Assessorato
Regionale alla Sanita' autorizzi la copertura dei posti di primario
nelle divisioni di Chirurgia e Medicina da tempo vacanti. Si e' inoltre
deciso di potenziare il reparto di Dialisi, ristrutturando i locali
e ripristinando la disponibilita' medica notturna onde garantire l'
assistenza ai pazienti dializzati di tutto il comprensorio. Sara' potenziato
anche il reparto di cardiologia con due nuovi posti di terapia intensiva
e la ristrutturazione di due sale operatorie collegate direttamente
con l' area di degenza. Paolini (Aiop) “Case di cure ininfluenti sulla spesa sanitaria regionale” 17/01 Dichiarazione del Presidente dell’AIOP
avv. Enzo Paolini: “Bisogna sempre porre molta attenzione alle
segnalazioni che periodicamente la sezione calabrese della Corte dei
Conti fornisce attraverso le sue relazioni. Sul finire dell’anno,
in occasione di un contraddittorio con la Regione sulla contrattazione
integrativa nel comparto sanitario, la Corte ha fornito il dato che
la spesa del personale, in Calabria, incide nella misura del 42,5 per
cento sull’ammontare globale del comparto, a fronte di una media
nazionale del 34,6 per cento. Il dato in sé, per gli addetti
ai lavori, non presenta nulla di sconvolgente ma per chi coltiva l’hobby
di affrontare , in maniera estemporanea, il complesso problema della
spesa sanitaria nella nostra regione, spesso incorrendo in inesattezze
e grossolanità che non aiutano a trovare una soluzione, quel
42,5 per cento di spesa per il personale dell’ospedalita’
pubblica qualche considerazione dovrebbe suggerirla. Pirillo (Margherita): “Sanità privata in crisi per colpa della disastrosa politica sanitaria regionale” 17/01 Dichiarazione dell’on. Mario Pirillo sulla
crisi della sanità privata calabrese: “Ancora una volta
siamo costretti a denunciare lo stato di crisi in cui versa la sanità
privata calabrese dell’alto tirreno cosentino, e ciò a
causa della disastrosa politica sanitaria portata avanti dalla Regione
Calabria che non riconosce alle Case di Cura gli insindacabili diritti
economici acquisiti. Oltre al taglio dei fondi, le strutture private
non hanno ancora ricevuto il saldo degli importi del primo semestre
2004 e continuano a subire le pesanti conseguenze legate ai ritardi
dei pagamenti che sono fermi al mese di giugno 2004. L’avv. Enzo Paolini rieletto presidente degli industriali della sanità privata 17/01 Si e’ tenuta a Catanzaro, nella sede sociale,
l’assemblea degli associati AIOP Calabria per definire gli aspetti
connessi al rinnovo del contratto nazionale dei dipendenti delle Case
di cura e per procedere al rinnovo delle cariche sociali. Il 56% dei genitori separati con figli soffre di disturbi dell’umore 14/01 Il 56% dei separati con figli soffre di disturbi
dell' umore o di disturbi d' ansia nel periodo che va dal sesto al diciottesimo
mese successivo alla separazione. E' quanto emerso da un sondaggio realizzato
dal sen. Antonio Gentile, parlamentare di Fi e autore di un DDL sull'
affidamento condiviso, e dal giornalista Mario Campanella. L'indagine
e' stata realizzato nel periodo maggio-novembre 2004. ''Abbiamo scelto
volutamente - sostiene Gentile - otto citta' di provincia: Aosta (che
detiene il record delle separazioni), Mantova, Treviso, Pistoia, Campobasso,
Foggia, Cosenza e Siracusa, per monitorare un mondo che ha degli aspetti
diversi dalle metropoli: non pretendiamo di avere una mappa indicativa
del Paese, ma vogliamo solo offrire un contributo affinche' si porti
avanti la riforma sull' affidamento e la mediazione che garantisca i
genitori ed i bambini e che non trasformi un atto doloroso, ma civile,
quale il divorzio, in tragedie, come purtroppo spesso accade''. Per
il sondaggio sono state intervistate 386 persone di eta' tra i 35 ed
i 55 anni la gran parte delle quali in possesso del diploma di scuola
media superiore. ''I disturbi denunciati - sostiene Campanella - andavano
dalla depressione, all'ansia, con una marcata tendenza all'automedicazione,
e specialmente al disturbo d'attacchi di panico all'ipocondria, ai disturbi
di ansia generalizzata, al disturbo ossessivo-compulsivo''. Il senatore
di Forza Italia evidenzia inoltre che ''molte di queste persone lamentavano
tristezza e senso di abbandono ed e' importante sottolineare come se
da un lato i padri potevano esprimere il disagio per la lontananza dai
figli, le donne intervistate univano all'ansia dell'incertezza (paura
di precarieta' e di mancato sostegno economico e morale) la consapevolezza
di dover tutelare il futuro dei figli. Si fa largo la necessita' di
un affidamento condiviso che sta superando l' assurda dicotomia uomo-donna,
per far assumere alla genitorialita' la sua centralita'''. ''Per quanto
concerne i disturbi lamentati - ha concluso, dal canto suo, Campanella
- l'aspetto che prevale ed e' omogeneo fra tutte le aree del Paese e'
la domanda che il 56% delle persone rivolge, chiedendo un intervento
di terapia familiare che non sempre viene erogato dal servizio pubblico''.
Gentile e Campanella hanno scritto un libro di prossima pubblicazione
che racconta ''il dramma di un padre separato alla ricerca del figlio,
che riscopre la serenita' ed il rapporto con la moglie attraverso un
percorso di lacerazione''. Tripodi (Pdci) “No alla soppressione della Guardia medica della ASL 2” 14/01 Un intervento del Presidente della Giunta regionale
e dell' Assessore alla Sanita' per annullare la delibera del direttore
generale dell' Asl 2 di Castrovillari che prevede la ''soppressione
ed l' accorpamento delle postazioni di guardia medica ricadenti nel
territorio di competenza del distretto di San Marco Argentano (Cosenza)'',
e' stato chiesto dal capogruppo di Pdci alla Regione, Michelangelo Tripodi,
in una interrogazione agli stessi Chiaravalloti e Luzzo. ''La deliberazione
- ha sostenuto Tripodi nell' interrogazione - prevede la riduzione da
dieci a cinque postazioni di guardia medica nel Distretto di San Marco
Argentano e, in particolare, la soppressione di quelle presenti nei
Comuni di S. Agata di Esaro e S. Donato di Ninea e l' accorpamento in
un' unica postazione di guardia medica di quelle attualmente presenti
nei comuni di Terranova da Sibari, Tarsia, San Lorenzo del Vallo e Spezzano
Albanese. La deliberazione che accorpa e sopprime le guardie mediche
e' stata adottata senza alcuna concertazione con le organizzazioni sindacali,
con gli amministratori locali ed i medici convenzionati. In tal modo
vengono soppresse ed accorpate importanti postazioni di guardia medica
in un territorio molto vasto, che comprende zone di campagna e numerose
frazioni distanti tra loro e mal collegate. Il bacino di utenza che
si rivolge a queste postazioni e' quasi esclusivamente composta da popolazione
anziana e di eta' avanzata. Tra le motivazioni adottate, viene preso
in considerazione un non meglio specificato cambio di funzioni della
guardia medica che in base ad alcuni atti della Giunta regionale dovrebbero
essere trasformate in un cosiddetto 'Servizio di Continuita' Assistenziale'.
In realta' le funzioni della Guardia Medica sono regolamentate dal Dpr
270/00 che stabilisce, tra l' altro, che il servizio e' finalizzato
alle 'urgenze notturne, festive e prefestive attraverso interventi ambulatoriali,
domiciliari e territoriali richiesti dall' utente o dalla centrale operativa'''.
''La soppressione e l' accorpamento delle guardie mediche - ha proseguito
Tripodi - ha suscitato numerose proteste ed un vasto malcontento tra
i residenti, tant' e' che e' stata promossa una petizione popolare contro
la scelta del direttore generale dell' Asl 2 di Castrovillari. La scelta
adottata dal direttore generale, di fatto, colpisce il diritto allo
salute dei cittadini dei comuni colpiti dal provvedimento di soppressione
o accorpamento del servizio''. Tripodi ha chiesto, quindi, di sapere
da Chiaravalloti e Luzzo ''se sono a conoscenza dei fatti suesposti;
se non ritengano che la scelta adottata dal direttore generale dell'
Asl 2 sia discriminatoria e mina fortemente il diritto alla salute delle
popolazioni coinvolte; se quella adottata dal direttore generale e'
una scelta fatta in autonomia oppure e' stata adottata a seguito di
indicazioni impartite dagli uffici regionali competenti; se e' stato
redatto un piano regionale che preveda l' accorpamento e/o la soppressione
delle postazioni di guardia medica in Calabria''. Pirillo (Margherita) scrive all’ass. Luzzo: “Evitare la chiusura delle Guardie Mediche” 13/01 Il Capogruppo in Consiglio Regionale della Margherita,
On. Mario Pirillo, ha inviato una lettera all’assessore alla Sanità,
Giovanni Luzzo, in merito alla paventata chiusura delle postazioni di
guardia medica sul territorio regionale. Nella missiva viene sottolineata
la situazione di forte sofferenza presente nel sistema sanitario, in
costante ed inesorabile affanno anche a causa di un esorbitante deficit
che compromette finanche la sua dignitosa tenuta. “Nonostante
i numerosi punti di criticità – scrive l’On. Pirillo
nella lettera - il Piano Regionale per la Salute 2004 – 2006,
nella misura in cui riesce a discostarsi dall’adozione di meri
criteri ragionieristici, assurge, non di rado, a strumento di governo
razionale del sistema. In tale ottica, desta non poche perplessità
la recente Delibera della Giunta Regionale n. 850 del 15 novembre 2004
“Determinazioni per l’ulteriore fabbisogno ed il definitivo
finanziamento dei piani attuativi e dei bilanci economico – preventivi
delle aziende sanitarie ed ospedaliere per l’anno 2004 –
nonché ai fini degli adempimenti di cui all’art. 3, comma
33, della legge n. 350/2003”, con cui vengono, fra l’altro,
impartite alle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere alcune prescrizioni
al fine di contenere le perdite di esercizio.Secondo il capogruppo della
Margherita pur essendo condivisibile e da sostenere con grande senso
di responsabilità ogni iniziativa che miri ad eliminare diseconomie
ed inefficienze, non può non rilevarsi che il provvedimento in
questione, nella parte in cui paventa il “taglio” delle
guardie mediche, cozza con l’obiettivo, questo si ineliminabile,
di garantire i livelli essenziali di assistenza nei riguardi dell’intera
comunità regionale. Ciò ha creato comprensibile allarme
tra le comunità, soprattutto quelle dei piccoli centri, esposte
così al rischio di una disagevole oltre che mortificante migrazione
sanitaria verso presidi, a volte lontani decine di chilometri”.“Con
la presente – scrive in ultimo il capogruppo della Margherita
- le chiedo di voler attivare ogni possibile iniziativa al fine di evitare
il rischio di chiusura delle guardie mediche sul territorio regionale,
esonerando espressamente i Direttori Generali delle Aziende Sanitarie
da un obbligo di chiusura e/o accorpamento che si pone in stridente
contrasto con la logica di garantire un più efficiente servizio
nei riguardi della comunità calabrese”. Sgobio (Pdci) “Vogliono ridurre le guardie mediche sul tirreno cosentino” 10/01 ''In materia di salute e di assistenza, in Calabria
e soprattutto in provincia di Cosenza, alcune aziende sanitarie, come
quelle di Castrovillari e di Paola, vogliono mettere in atto un pericoloso
piano di razionalizzazione del servizio di guardia medica''. Lo sostiene,
in una dichiarazione, Pino Sgobio, capogruppo alla Camera dei Comunisti
italiani, che sull' argomento ha presentato un' interrogazione al Ministro
della Salute. ''Il piano di razionalizzazione - afferma Sgobio - comportera'
la chiusura e l' accorpamento di alcune postazioni in diversi Comuni,
tra cui Sant'Agata d' Esaro, San Donato di Ninea, Acquappesa, San Nicola
Arcella e Fiumefreddo Bruzio. Tale sciagurato disegno (che ne pensa
la Regione?) va contrastato, a tutela della salute dei cittadini. Per
questo chiediamo al ministro della Salute, Girolamo Sirchia, d' intervenire
urgentemente presso gli organi competenti al fine di scongiurare questo
piano di intervento che, se attuato, avrebbe conseguenze pesanti sulle
cittadinanze coinvolte, sapendo bene che la materia e' di competenza
regionale''. Secondo Sgobio, ''in alcuni Comuni, ad esempio Terranova
di Sibari, Tarsia, San Lorenzo del Vallo e Spezzano Albanese, tutti
ricadenti sotto la competenza dell' Asl di Castrovillari, le postazioni
di guardia medica dovrebbero essere eliminate e sostituite da una sola,
che dovrebbe funzionare per tutta la popolazione facente parte del comprensorio,
un piano davvero inconcepibile. La riduzione e il conseguente accorpamento
delle postazioni di guardia medica, che pare siano state adottate senza
alcuna concertazione ne' con i sindaci dei comuni interessati, ne' con
le rappresentanze sindacali dei medici convenzionati, avvengono in un
territorio abitato per lo piu' da anziani e in un' area vasta che comprende
molte campagne e numerosissime frazioni, distanti tra loro e non sempre
facilmente raggiungibili''. ''Il provvedimento - conclude Pino Sgobio
- che sarebbe la conseguenza diretta del disastrato bilancio economico
in cui versa la sanita' calabrese, rischia di creare una grave danno
alla tutela della salute pubblica e di produrre un pericoloso vuoto
di assistenza per le popolazioni coinvolte''. La modifica alla legge regionale per gli ambulatori in Consiglio regionale 10/01 La modifica della legge regionale n.30 (prevede
norme di tipo ordinamentale e finanziario) chiesta, questa mattina,
dal presidente delle strutture ambulatoriali aderenti all’Anisap
calabrese, Edoardo Macino nel corso di un incontro svoltosi a Palazzo
Campanella (introdotto dal presidente del Consiglio regionale Luigi
Fedele che si è espresso a favore della modifica “entro
e non oltre il mese di gennaio per una serie di problematiche inerenti
il migliore adempimento degli impegni da parte delle strutture ambulatoriali”),
sarà inserita direttamente nel prossimo ordine del giorno del
Consiglio regionale. All’incontro hanno partecipato gli esponenti
degli ambulatori aderenti all’Anisap regionale, i capigruppo consiliari
e l’assessore alla Sanità, Gianfranco Luzzo.“La modifica,
contenente l’ipotesi di accordo conseguito con l’assessorato,
per noi riveste carattere d’urgenza - ha spiegato Macino - perciò
va approvata dal Consiglio entro gennaio, cosi da consentirci di stipulare
i contratti con i nostri dipendenti per il 2005 in tempo utile. Il settore
versa in gravi difficoltà, sia per l’insufficienza delle
risorse, sia perché nessuno dei direttori generali delle undici
Asl calabrese ha finora rispettato i contratti stipulati. Noi, in sostanza,
chiediamo un riequilibrio finanziario all’interno della spesa
sanitaria. Constatato che la percentuale della spesa destinata al settore
ambulatoriale pubblico e privato dell’anno 2004 è stata
in Calabria dell’8,88 per cento, contro una media nazionale del
12,5 per cento, abbiamo convenuto un aumento del 10 per cento in più,
nella speranza che nel corso di qualche tempo si possa conseguire la
percentuale nazionale”. In merito alla decisione di inserire all’ordine
del giorno del prossimo Consiglio regionale la modifica della legge
regionale n. 30 che prevede un aumento della percentuale di spesa destinata
al settore ambulatoriale pubblico e privato, il capogruppo di Alleanza
nazionale, Egidio Chiarella ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Condivido l’impostazione dell’assessorato alla Sanità
sul tema in oggetto e sono favorevole all’approvazione di un progetto
di legge ad hoc nel prossimo Consiglio regionale, avviando subito le
contrattazioni nel settore per evitare di interferire con la campagna
elettorale”. Il CUMI dice no alla chiusura di tre postazioni di Guardia Medica nel paolano 05/01 Una ''vibrata protesta'' e' stata espressa presidente
del sindacato medico Cumi, Cosmo De Matteis, in relazione alla proposta
del direttore generale dell' As 1 di Paola di chiudere tre postazioni
di guardia medica a Fiumefreddo Bruzio, Acquappesa e San Nicola Arcella.
''Tale deleteria iniziativa - ha sostenuto De Matteis - e' calata dall'
alto, a sorpresa, proprio il giorno della vigilia dell' Epifania senza
essere stata discussa ne' concordata con la conferenza dei sindaci e
con il sindacato. Per ogni postazione sono quattro i medici che perdono
il posto. Ancora una volta ad essere colpita e' la categoria piu' debole
dei medici, cioe' la guardia medica. Certamente si aprira' una vertenza
sindacale''. Niente di fatto alla conferenza dei sindaci ASL di Castrovillari 05/01 Ancora un nulla di fatto, a Castrovillari, al
termine della riunione della conferenza dei sindaci dell' Azienda sanitaria
2 che avrebbe dovuto eleggere comitato di rappresentanza e presidente
dell' organismo. Un' altra occasione mancata dopo mesi di attesa caratterizzati
da polemiche tra destra e sinistra. ''I sindaci del centrosinistra -
ha affermato Franco Blaiotta , sindaco di Castrovillari - nel corso
del dibattito hanno chiaramente messo in evidenza che non avrebbero
consentito che il sindaco della citta' del Pollino potesse diventare
presidente della conferenza dei sindaci perche', a loro dire, vi sarebbe
una maggioranza palesemente orientata a sinistra nel comprensorio e
che, pertanto, bisognava di prendere atto di questa realta'''. Per Blaiotta,
al contrario, ''siamo in presenza di una vicenda triste ed amara, che
si perpetua da oltre due anni e che rivela mancanza di idee e non offre
alcuna prospettiva. Una politica che non ha precedenti e che rivela
la scarsa considerazione degli interessi territoriali ed il prevalere
della logica della lotta politica anche a discapito delle problematiche
complesse e di grande respiro che riguardano la sanita'''. Giovanni
Manoccio, sindaco di Acquaformosa, parla, invece, di ''comportamento
antidemocratico'' del sindaco di Castrovillari. ''E' giusto innanzitutto
evidenziare - sottolinea Manoccio - che Blaiotta ha convocato la conferenza
dopo sei mesi dalle elezioni amministrative, dopo due anni di vacatio
e solo dopo varie sollecitazioni di molti sindaci e dopo una presa di
posizione pubblica del presidente della comunita' montana. Il sindaco
di Castrovillari ha minato, con il suo atteggiamento, un accordo istituzionale
della zona - ha concluso - che si e' retto sulla pari dignita' di tutte
le amministrazioni e di tutti i cittadini della zona del Pollino e dell'Esaro''. Bilancio positivo per il 2004 dell’Azienda Sanitaria cosentina 04/01 ''Il 2004 e' stato un anno estremamente positivo
per l' Azienda sanitaria di Cosenza. Abbiamo realizzato tanti progetti
ponte che nel 2005 vedranno la luce''. Lo ha detto, stamani, nel corso
della conferenza stampa sulla situazione dell'AS nel 2004, il direttore
generale dell' Azienda sanitaria di Cosenza, Francesco Buoncristiano.
''Abbiamo potenziato - ha aggiunto Buoncristiano - il centro unico di
prenotazione e ridotto le liste d'attesa, dando vita all'Hospice per
i malati temrinali i cui lavori inizieranno in questo mese di gennaio.
Abbiamo inoltre potenziato l' assistenza domiciliare integrata e quella
ai malati oncologici, predisponendo un protocollo con l' Azienda ospedaliera
per evitare i ricoveri inappropriati''. Buoncristiano ha parlato anche
del Centro di sclerosi multipla, dicendo di augurarsi che ''possa diventare
centro di riferimento regionale. L' ospedale di Acri e' stato potenziato
e stiamo predisponendo i concorsi per i posti vacanti di primario vacanti,
mentre per il 2005 acquisteremo una risonanza magnetica nucleare che
installeremo a Serra Spiga. Infine con l' Unione ciechi abbiamo dato
vita ad un programma di riabilitazione che non ha eguali in tutta l'Italia
meridionale''. Da settembre a Cosenza 40 esami di amniocenetsi effettuati 03/01 Sono state 40 le amniocentesi effettuate, nel
periodo compreso tra il primo settembre ed il 31 dicembre 2004, dall'
unita' operativa di ostetricia e ginecologia dell' Ospedale di Cosenza
in collaborazione con il laboratorio convenzionato di genetica Biogenet.
Fra i 40 casi esaminati, ne sono stati individuati tre di trisomia del
cromosoma 21 (sindrome di down). ''Per il 2005 - ha detto il direttore
generale, Antonio Belcastro - prevediamo la possibilita' di 220 prestazioni
circa e si tratta di un intervento fondamentale, che prima veniva effettuato
solo a Reggio Calabria e che da quattro mesi e' a disposizione delle
donne cosentine. La convenzione in atto con il laboratorio di biologia
prevede anche l' effettuazione di alcuni test genetici specifici''.
Per Belcastro ''riteniamo di avere adempiuto ad una richiesta civile
che completa il quadro delle offerte alle donne in gravidanza e che
recupera anche una funzione sociale e preventiva dell' ospedale''. La Regione stanzia 61 milioni di euro per gli ospedali calabresi 03/01 La Giunta regionale della Calabria ha deliberato
finanziamenti per gli Ospedali calabresi, previsti dall'Accordo di programma
stralcio, di cui all'art. 20, 61 milioni di euro, in base alle proposte
'concrete', avanzate dalle Aziende Ospedaliere. Lo rende noto il Portavoce
della Presidenza della Giunta regionale. Nel caso specifico della Azienda
Ospedaliera di Reggio Calabria, la Giunta, su proposta dell'Assessore
alla Sanita', pur mantenendo le risorse complessive richieste con un
finanziamento previsto di circa 20 milioni di euro, non ha potuto finanziare
alcune opere perche' ''non proponibili'' e, quindi, non sarebbero state
accettate dal Ministero della Salute. Inoltre, per l'Azienda Ospedaliera
di Reggio Calabria, sono a ''rischio di revoca'' i fondi di cui all'art.
71, che riguardano sempre l'edilizia ospedaliera, gia' disponibili da
un anno e che ammontano a 11,5 milioni di euro, non ancora utilizzati
dalla medesima Azienda reggina. Martedì conferenza stampa sul consuntivo 2004 della AS di Cosenza 02/01 Il direttore generale dell'azienda sanitaria
territoriale di Cosenza, Francesco Buoncristiano, terra' martedi' 4
gennaio una conferenza stampa di consuntivo del 2004 e di linee programmatiche
per il 2005. All'incontro parteciperanno il direttore amministrativo,
Alfonso Cosentino, ed il direttore sanitario, Romano Musacchio. Con la finanziaria, per i cittadini del centro sud, la sanità costerà di più 29/12 ''Per i cittadini delle regioni del centro-sud
il diritto alla salute nel 2005 costera' di piu'. Quasi ventidue milioni
gli italiani che rischiano di ricevere minori prestazioni e pagare per
colpe che non hanno''. Queste le dichiarazioni di Stefano Inglese, responsabile
nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva,
in merito alle misure previste per la sanita' dalla legge finanziaria
approvata definitivamente dal Senato. ''Anche se il 2004 si chiude con
qualche euro in piu' per la sanita' pubblica'', ha proseguito Inglese,
''alcune regioni del centro-sud, tra le quali Calabria, Sicilia, Campania,
Lazio, Sardegna, potrebbero non essere in grado, come gia' lo scorso
anno, di rispettare tetti di spesa e vincoli di bilancio imposti per
ottenere una parte dei finanziamenti. Il fondo sanitario nazionale passera',
nel 2005, ad 88,2 miliardi di euro, con un incremento consistente (+8,4%),
e ci saranno anche 2 miliardi di euro in piu' per il ripiano dei debiti
pregressi. Ma nel 2004 si sono gia' spesi 89 miliardi di euro, le regioni
avevano chiesto all'unanimita' 5 miliardi per il ripiano dei debiti
pregressi e mancano ancora all'appello i soldi per il rinnovo dei contratti
di medici ospedalieri e di famiglia e dei pediatri di libera scelta.''
''Chi non sara' in grado di rispettare gli obblighi di programmazione
riguardanti la riduzione del numero di posti letto ospedalieri, i tetti
di spesa prefissati, compreso quello per la farmaceutica, e l'equilibrio
dei bilanci'', ha concluso Inglese, ''potra' scegliere tra l'incudine
della rinuncia a parte del finanziamento, e il conseguente taglio dei
servizi per i cittadini, e il martello dell'aumento delle tasse per
ripianare i bilanci. Se a tutto cio' si aggiunge la riduzione delle
risorse a disposizione degli enti locali e i finanziamenti ridotti per
il fondo per le politiche sociali, si comprende come, in realta', non
ci siano molte ragioni per stare allegri. Con buona pace delle buone
intenzioni in favore di standard di qualita' e uniformita' ed omogeneita'
dei servizi sul territorio, sbandierate, almeno a parole, dalla stessa
finanziaria''. Siglato l’accordo decentrato per i medici di base 29/12 L' assessore regionale alla Sanita', Giovanni
Luzzo, e le associazioni di categoria hanno sottoscritto l' accordo
decentrato dei medici di medicina generale in ottemperanza dell' accordo
collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di
medicina generale. Il riordino del Servizio sanitario nazionale, e'
scritto in una nota dell' Ufficio stampa della Giunta regionale, prevede
una riorganizzazione complessiva dell' area della medicina generale
ed accentua il ruolo delle Regioni, delle Aziende e delle organizzazioni
sindacali nelle loro diverse articolazioni territoriali. Pertanto il
medico di medicina generale diventa parte integrante dell' organizzazione
sanitaria secondo le modalita' scaturite dalla programmazione regionale.
A tale proposito, con l' accordo regionale stipulato il 28 dicembre,
sono state attuate le strategie operative miranti alla riqualificazione
del ruolo del medico di base, in una visione improntata all' ottimizzazione
degli interventi sanitari e sociali. ''Si tratta - ha sottolineato Luzzo
- di un' intesa di grande rilievo sul piano giuridico ed economico,
stipulato tempestivamente al fine di assicurare continuita' nell' applicazione
degli istituti contrattuali previsti in favore della categoria. In linea
con le previsioni del Piano sanitario regionale il quadro degli interventi
di parte pubblica rende possibile il totale recupero delle funzioni
delle cure primarie e l' acquisizione di specifiche competenze clinico-assistenzili,
consentendo di pervenire in tempi rapidi al miglioramento dell' organizzazione
dell'assistenza territoriale, attraverso la valorizzazione delle cure
primarie, creando nel territorio opportunita' tali da soddisfare la
maggior parte dei bisogni di salute della cittadinanza e di ridurre
il ricorso improprio alle strutture ospedaliere''. Dall' altra parte,
conclude la nota, i rappresentanti sindacali hanno condiviso le proposte
formulate dalla parte pubblica intese a tutelare al meglio gli interessi
dei medici di medicina generale e, di conseguenza, quelli della popolazione
assistita. Ass. Luzzo “Il Polo Oncologico migliorerà l’offerta dei servizi sanitari” 28/12 ''Non stiamo facendo torto ad alcuno, ma puntiamo
a lavorare per offrire servizi migliori e sempre piu' efficaci a tutti
i calabresi'': lo ha detto Gianfranco Luzzo, assessore regionale alla
Sanita', rispondendo ad una domanda sulle polemiche relative alla nascita
della Fondazione che gestira' il polo oncologico di Catanzaro. ''Qui
a Catanzaro, come negli altri reparti ospedalieri della regione, - ha
detto ancora Luzzo - si fa un' ottima oncologia, ma non si riesce comunque
ad esaurire le richieste che provengono dal territorio calabrese. Il
nostro obiettivo, ferma restando la validita' delle oncologie attualmente
esistenti nei presidi della regione, e' quello di dare una risposta
positiva alla Calabria intera, che verra' dotata di una struttura di
alto livello''. Leone (FI) “Felici per l’attestazione di centro di eccellenza al centro trapianti di Cosenza” 23/12 ''Siamo felici per il riconoscimento che il Consiglio
regionale, nella sua interezza, ha voluto riservare all' azienda ospedaliera
di Cosenza per avere mantenuto un livello di eccellenza nel centro trapianti:
ne diamo atto al direttore generale, Belcastro, ed al management''.
Ad affermarlo, in una nota, e' il capogruppo regionale di Forza Italia,
Gianfranco Leone. ''Non era facile mantenere questa eccellenza - ha
aggiunto Leone - dopo che illustri nomi della chirurgia cosentina sono
andati in pensione: evidentemente c' e' stata una buona scuola e c'
e' stata una forte volonta' direzionale di procedere con alta qualita'.
Il lavoro di Antonio Belcastro e' positivo, anche e soprattutto se si
considerano altri elementi di valutazione: i problemi ospedalieri restano
e certo non si possono risolvere tutti in un attimo, ma e' importante
che si proceda bene. Fra qualche mese Cosenza avra' il padiglione di
malattie infettive ed il dipartimento di emergenza: si tratta di due
punti che porteranno grande beneficio all' utenza''. ''La sanita' e'
di tutti - ha concluso Leone - e le critiche costruttive sono utili:
quelle pretestuose e sterili si commentano da sole e non fanno giustizia
del lavoro dei medici e dei manager''. La Corte dei Conti giudica insufficiente la Regione sulla Sanità 22/12 Non ha ripianato i disavanzi accumulati dal 2001;
non ha conseguito gli obiettivi di risparmio; non è riuscita
a frenare l'emigrazione sanitaria dei calabresi; non sa ridurre la spesa
farmaceutica che tocca una quota pro capite di 215 euro, alta rispetto
a molte altre regioni. Questi i principali rilievi mossi oggi alla Regione
dalla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti che ha incentrato
la sua relazione, in contraddittorio con la Regione stessa, sulla gestione
della Sanità in Calabria, settore che consuma il 46 percento
dell'intero bilancio regionale, pari a circa 2 miliardi e mezzo di euro.
Altri dati negativi messi in luce dalla Corte dei Conti : le scelte
operative del Piano sanitario regionale appaiono poco chiare; permane
in regione una forte mobilità dei direttori generali delle aziende
sanitarie calabresi. Tre Asl, inoltre, (Lamezia Terme, Palmi e Vibo
Valentia) hanno avuto annullati i bilanci annuali per aver agito in
contrasto con le direttive dell'assessorato regionale alla Sanità
e per aver violato i principi contabili fondamentali, ha reso noto la
Corte. Accanto ai deficit ci sono stati anche lievi miglioramenti, secondo
i magistrati contabili: la spesa corrente è aumentata, nel 2002,
dell'1,06% rispetto al 2001 ma è diminuita dell'0,66% nel 2003
rispetto al 2002; il disavanzo, nella spesa sanitaria è passato
dai 100 milioni di euro del 2002 a 16 milioni di euro per il 2003; infine
è positivo "l'aver ristrutturato la rete sanitaria senza
aver creato nuove strutture". Anche per il costo del personale
si è registrata una lieve diminuzione. Alla seduta, svoltasi
in adunanza pubblica, hanno partecipato, tra gli altri, il presidente
della Sezione di Controllo Gian Giorgio Paleologo, il presidente della
Giunta regionale calabrese Giuseppe Chiaravalloti e l'assessore regionale
alla Sanita' Gianfranco Luzzo. ''Le scelte operate dal Piano - e' scritto
nella relazione letta dal magistrato Anna Bombino - appaiono poco incisive,
in quanto non prevedono l'effettivo accorpamento delle strutture esistenti
che erogano i medesimi servizi ed attivita', l'unificazione dei servizi
di diagnosi e cura per una migliore razionalizzazione dell'offerta sanitaria,
l'attivazione dei centri di eccellenza e di alta specializzazione per
riqualificare l'assistenza ospedaliera e riassorbire la mobilita' extraregionale''.
La relazione della Corte dei conti riconosce tuttavia che l'aspetto
importante affrontato dal Piano ''e' costituito dalla ristrutturazione
dell'intera rete sanitaria, ospedaliera e territoriale, confermata nelle
sue attuali componenti costituite dalle Aziende sanitarie (11) e aziende
ospedaliere (4) e dalla rete delle strutture private accreditate'' e
dalla ''riconversione degli attuali presidi ospedalieri (15) in ospedali
di comunita' o di distretto''. L'indagine della magistratura contabile
ha esaminato aspetti quali ''Organizzazione programmazione e gestione
dell'assistenza sanitaria''; ''Assistenza ospedaliera e territoriale''
e ''Controlli interni nelle aziende sanitarie e ospedaliere''. ''Per
quanto sia meritevole di apprezzamento il risultato perseguito dalla
Regione nel 2003, l' andamento della spesa corrente regionale, comprensiva
dei livelli essenziali di assistenza, ha registrato nel confronto 2002/2003
sui pagamenti di cassa, un incremento passando da 3 milioni 144 mila
euro a 3 milioni 438 mila euro, con uno scostamento negativo pari a
294 mila 592 euro'': a sostenerlo e' la Sezione di controllo per la
Calabria della Corte dei conti che, a Catanzaro, ha presentato stamani
la relazione sull' assistenza sanitaria con particolare riferimento
alla gestione ospedaliera nel 2002 e stime 2003. Grande attenzione e'
stata riservata nell' indagine all' esame del nuovo Piano regionale
per la Salute 2004-2006, recentemente approvato. ''La sezione - e' detto
nella relazione - ha rilevato il rispetto del patto di stabilita' tenendo
presente che il valore delle spese correnti trimestrali soggette a vincolo,
e' risultato minore dell' obiettivo programmatico. I differenziali positivi
in valore assoluto sono stati pari a 4 milioni 652 mila euro per i pagamenti
e a 80 milioni 327 mila per gli impegni. La spesa sanitaria- secondo
quanto si rileva dalla lettura del documento - e' passata da 2 milioni
339 mila euro a 2 milioni 552 mila euro con uno scostamento negativo
di 213 mila 108 euro; la spesa corrente, al netto della sanita', e'
passata da 608 milioni 898 mila euro a 615 milioni 260 mila euro con
uno scostamento negativo di 6 milioni 362 mila euro. I provvedimenti
adottati in sede di manovre finanziarie regionali, dal 2002 al 2004,
nonostante i parziali risultati raggiunti, non hanno conseguito gli
attesi obiettivi di risparmio. In merito ai disavanzi sanitari - ha
messo in evidenza la Corte - il deficit di 127 milioni di euro relativo
alla gestione finanziaria 2001 non ha ancora trovato adeguata copertura;
per il 2002 il disavanzo registrato e' di 100 milioni per il quale la
Regione ha avuto l' integrazione di 250 milioni che ha consentito di
riportare l' equilibrio; per il 2003 il disavanzo e' stato di 16 milioni
e 892 mila euro. Sulla spesa corrente sanitaria, che e' aumentata nel
2002 del 1,06% rispetto al 2001 ed e' diminuita dello 0,66% nel 2003
rispetto all' anno precedente, ha pesato molto il personale. Questo
ambito nel 2003 ha avuto un costo pari a oltre un milione 41 mila euro.
Tra gli altri elementi di maggiore incidenza c' e' la spesa farmaceutica
che ha evidenziato un andamento discontinuo passando da 323 milioni
circa del 2000 a 465 milioni del 2001; poi si e' registrato un dato
relativo a 459 milioni nel 2002 e 436 milioni nel 2003. La spesa netta
procapite si e' attestata sui 215 euro, valore tra i piu' elevati a
livello interegionale, con un numero di ricette di media dell' 8,3%
con una spesa netta a ricetta di 27 euro. Per beni e servizi, dal 2202
al 2203, l' esborso e' passato da 433 a 446 milioni di euro. La spesa
per mobilita' extraregionale ha evidenziato, nel 2002, una crescita
fino a 195 milioni 514 mila euro in peggioramento rispetto al saldo
dell' anno precedente (174 milioni 818 mila euro). Nel biennio 2001-2002
si e' registrata una diminuzione di ricoveri per acuti (da 337.737 a
321.878), un aumento dei ricoveri in day hospital (da 78.476 a 95.379)
che si accompagna ad una diminuzione dei giorni di degenza per acuti
(da 2.029.880 a 1.960.229) e un aumento della riabilitazione (da 109.489
a 138.898). Dalla relazione emerge, in particolare, che l' incidenza
dei parti cesarei e' stata del 39% nel 2002 in aumento rispetto al 36%
registrato nel 2001. La sezione di controllo della Corte, prendendo
in esame in appendice il quadro dei controlli interni alle aziende,
ha messo in evidenza ''l' annullamento preventivo dei bilanci economici
preventivi e consuntivi di alcune As (Crotone, Lamezia, Palmi, Locri,Vibo)
riferiti agli anni 2002 e 2003 perche' emanati in violazione delle norme
e dei principi contabili fondamentali oltre che in contrasto con le
direttive regionali''. Sempre per quanto riguarda i controlli e' emerso
''il ritardo nell' attuazione degli stessi nonche' le differenti modalita'
nel' organizzazione, nell' attivita' svolta e nelle logiche perseguite
all' interno di ciascuna azienda. In una situazione ambigua, ondivaga,
critica ed eterogenea, come quella rilevata e' fondamentaler che i controlli
interni inizino a produrre sostanziali e visibili effetti migliorativi
sulla gestioni''. Ass. Luzzo: “Presto in funzione l’Agenzia per il farmaco” 22/12 Potrebbe essere costituita ed insediarsi gia'
dal prossimo mese di gennaio, l' Agenzia per il Farmaco struttura la
cui creazione e' stata prevista da una delibera approvata dalla Giunta
regionale e adesso all' esame della Commissione del Consiglio regionale.
''L' agenzia - ha precisato l' Assessore regionale alla sanita' Gianfranco
Luzzo - si occupera' di correttezza nell' uso dei farmaci. Attraverso
il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati - ha aggiunto l' assessore
- si lavorera' per ottenere una valutazione complessiva sull' utilizzo
razionale dei medicinali. Se e' vero che i ticket scoraggiano, la spesa
farmaceutica sara' normalizzata quando i medici di medicina generale
si convinceranno che i farmaci vanno prescritti quanto servono''. Pirillo (Margherita)“Tensioni nell’ospedale di Paola per il trasferimento di Pediatria” 22/12 Il Consigliere Regionale, Mario Pirillo ha presentato
una interrogazione al Presidente della Giunta Regionale e all’Assessore
alla Sanità in merito allo spostamento del reparto di Pediatria
dell’Ospedale Civile San Francesco di Paola. “La Direzione
Generale dell’Azienda Sanitaria n° 1 di Paola – scrive
Pirillo nella interpellanza - ha disposto il trasferimento del reparto
di Pediatria dell’Ospedale “San Francesco” di Paola,
dal 2° piano al 5° piano dello stesso nosocomio. Il provvedimento,
in relazione ad una petizione popolare consegnata al Direttore Generale,
pare abbia creato una serie di disfunzioni e malcontento tra il personale
medico e gli utenti, in quanto il trasferimento non garantisce i relativi
posti letto all’utenza, la professionalità del personale,
gli spazi degli utenti, bambini e genitori, l’utilizzo degli strumenti
sanitari e materiale ludico già in possesso del reparto”.
Secondo il capogruppo regionale della Margherita è doveroso assicurare
oltre il diritto alla salute anche la serenità e la sicurezza
dei pazienti, degli operatori e dei visitatori in una armoniosa e decorosa
sistemazione tale da garantire serenità professionale e benessere
a tutti. Per cui l’On. Pirillo ha chiesto al presidente della
Giunta Regionale “se l’attuale spostamento del reparto di
Pediatria garantisce sicurezza ai pazienti, al personale sanitario ed
ai visitatori, ovvero, se gli attuali sistemi di sicurezza siano stati
tarati ed adeguati a tale trasferimento (scale antincendio; ascensori
e quant’altro necessario), e se non fosse stato opportuno trovare
altre soluzioni, magari concertate con tutto il personale, tali da non
creare tensioni e rendere meno gravosi i disagi per i lavoratori e gli
utenti”. Rapporto sulla Sanità evidenzia la Calabria come regione con minori decessi per tumori 21/12 La Calabria continua ad essere la regione con
piu' bassa mortalita' per tumori: 25,1 il tasso di mortalita' per i
maschi, 13,7 per le femmine nel 2002. Importante l’esperienza
pilota di Lamezia Terme: la prima Asl della regione ad attivare programma
di screening del collo dell’utero. La spesa sanitaria pro capite
e' stata nel 2003 di 1.241 euro con una variazione percentuale tra il
2000 e il 2003 del14%. In Calabria, al 2001, gli ultra 65enni sono 344.000,
pari al 17,1% della popolazione regionale. Il 56,9% sono donne. Rispetto
al 1991 c’e' stata una variazione del +3,8%. I grandi vecchi,
cioe' ultra 75enni, sono 150.000, cioe' il 7,4% della popolazione e
il 60,7% sono donne. La variazione percentuale rispetto al 1991 e' del
1,8%. Corte dei Conti sulla sanità: “Ritardi e lacune sui contratti aziendali” 21/12 ''La situazione calabrese, relativamente alla
sottoscrizione dei contratti integrativi aziendali, e' caratterizzata,
in via complessiva e generalizzata, da una persistente presenza di ritardi
e lacune'': e' quanto si sostiene nella relazione sugli esiti della
contrattazione collettiva nel comparto sanita' nel quadriennio 1998-2001
con aggiornamenti al 2003, resa nota stamane della Sezione di controllo
della Corte dei Conti. Il pronunciamento dell' organo di controllo contabile
getta un allarme sul settore, che pesa per oltre i due terzi della spesa
sanitaria corrente. Dalla relazione, letta dal consigliere Giuseppe
Ginestra, e' emerso ''che le aziende monitorate hanno stipulato solo
alcuni dei tre contratti relativi alle aree di contrattazione e che
le stipule sono intervenute con notevole ritardo sui tempi previsti
ed addirittura a scadenza della tornata contrattuale sopravvenuta''.
Il monitoraggio effettuato dalla Corte dei Conti e' stato compiuto individuando
un campione di quattro aziende: la Mater Domini (unica sulla quale insiste
una facolta' di Medicina); l' Azienda sanitaria di Catanzaro; l' Azienda
sanitaria di Cosenza e l' azienda ospedaliera di Reggio. Dopo l' esame
degli aspetti normativi l' indagine ha riguardato la contabilita' rispetto
alla quale, secondo la relazione, e' emerso che ''non e' ancora possibile
un' analisi per centri di costo non essendo a tutt' oggi la contabilita'
economica patrimoniale affiancata dalla contabilita' analitica''. Per
quanto riguarda l' atto aziendale, risulta, inoltre, che questo strumento
''e' adottato da tre delle quattro aziende monitorate anche se nel periodo
di riferimento nessuna di queste si era ancora dotata dello strumento
organizzativo. Particolare - sottolinea il relatore - e' la situazione
dell' azienda Mater Domini per la quale non e' ancora dato ipotizzare
i tempi di adozione di tale fondamentale strumento organizzativo, in
considerazione anche della sua peculiare situazione dei rapporti con
l' Universita' Magna Grecia''. In merito alla disciplina dei controlli,
la relazione si sofferma proprio sulla situazione della Mater Domini
rilevando ''un' evidente quanto inconcepibile anomalia nell' organo
di revisione contabile. Dalla sua istituzione, nel '94, l' azienda -
sottolinea la relazione - ha un organo di revisione straordinario composto
da tre membri. A decorrere dal 7 febbraio scorso uno dei tre membri
e' risultato dimissionario ma non e' stato sostituito, per cui fino
al 5 ottobre scorso il collegio ha operato con due membri soltanto''.
Nel testo si parla di ''situazione quanto meno paradossale'' e si aggiunge
che ''tale situazione funzionale ha determinato, in ogni caso, un grave
vulnus alla idoneita' gestionale dell' ente, sia sotto il profilo aziendalistico,
che degli importanti interessi pubblici perseguiti''. ''Con nota del
18 ottobre 2004 - prosegue ancora la relazione - l' Azienda Mater Domini
ha reso noto a questa Corte che, in data 5 ottobre, si e' insediato
il collegio ordinario composto di cinque mebri. Appare giusto sottolineare
positivamente che, grazie alla proficuita' dei rapporti intervenuti
tra Sezione e Azienda, quest' ultima ha avuto modo di prendere coscienza
della problematica riuscendo a timolare l' attivazione di processi di
autocorrezione''. Dal monitoraggio relativo alla consistenza del personale
e alla suddivisione per ruolo, e' emerso che l' ambito amministrativo
presenta un aumento del 15% nel 1999 rispetto al 1998; aumento che rientra
nel secondo biennio fino a ridursi nel 2001 di 26 unita' rispetto al
1998. Il personale con qualifiche atipiche e altro si e' ridotto nel
2001 del 36% rispetto a quello in servizio nel 1998. L' azienda che
presenta il maggior numero di dipendenti in rapporto alla popolazione
(uno ogni 83 abitanti) e' quella di Locri, mentre quella che presenta
l' indice minore (uno ogni 213 abitanti) e' quella di Cosenza che, secondo
la Corte, pesa meno sulle finanze dei residenti rispetto alle altre.
''Fatto salvo quanto pattuito nel recentissimo ed importante protocollo
quadro d' intesa, siglato il 4 novembre, tra Regione e Universita' Magna
Grecia, i previsti protocolli d' intesa, non sono mai stati stipulati,
il che ha reso impossibile definire e quindi applicare i nuovi criteri
su cui informare il preciso ed analitico contenuto del rapporto debitorio
tra l' Azienda ospedaliera Mater Domini e l' Universita'''. E' uno dei
passaggi della relazione della Corte dei Conti che ha preso in esame,
sotto il profilo della contrattazione decentrata, sia il protocollo
d' intesa Regione-Universita' sia il contenzioso tra l' ateneo e l'
azienda Mater Domini. ''Le assegnazioni dei fondi da pate della Regione
per il finanziamento dell' azienda ospedaliera - e' detto nella relazione
- sono state sempre di carattere complessivo, non risultando agli atti
l' effettuazione di distinte ad hoc. Pertanto, in mancanza di finanziamenti
finalizzati , l' Azienda ha sempre pagato in base alle effettive disponibilita'
di bilancio, peraltro risultate sempre inferiori rispetto al fabbisogno
complessivo, almeno quale annualmente preventivato e richiesto dall'
azienda''. Il debito, secondo la richiesta avanzata dall' Universita'
ed accolta con formulazione di riserva di verifica successiva da parte
dell' azienda, dovrebbe ammontare a 2 milioni 890 mila euro sino alla
data del 31 dicembre 2001. Inoltre, per il successivo primo semestre
2002, la richiesta dell' Universita' e' pari alla somma di 309 mila
euro per un totale complessivo di oltre 3 milioni di euro. Successivamente
l' ateneo ha adito le vie legali con ingiunzione di pagamento. L' azienda
ha promosso giudizio di opposizione avverso il decreto ingiuntivo. In
riferimento al recente protocollo, la relazione prende atto del contenuto
dell' ultimo comma dell' intesa in cui la Regione, compatibilmente con
le risorse del Fondo sanitario nazionale e del proprio bilancio, assicura
la copertura finanziaria entro il 31 gennaio 2005. Nella relazione,
infine, la Corte esprime l' auspicio che la ''disposizione pattizia,
malgrado la genericita' della sua formulazione letterale, possa comunque
risultare effettivamente risolutiva''. Secondo la Corte dei Conti in aumento le spese per il personale sanitario in Calabria 21/12 In Calabria l' incidenza della spesa del personale
sulla spesa sanitaria corrente e' del 42,5%, nettamente piu' alta rispetto
alla media nazionale (34,6%): e' quanto emerge, tra l' altro, dalla
relazione della sezione regionale di Controllo della Corte dei Conti
della Calabria sugli esiti della contrattazione collettiva nella sanita'
per il quadriennio 1998-2001 e aggiornamenti all' anno 2003. L' indagine
e' stata presentata stamani, in udienza pubblica, dal magistrato relatore
Giuseppe Ginestra. All' udienza, presieduta da Giangiorgio Paleologo,
ha partecipato l' assessore regionale alla Sanita' Gianfranco Luzzo.
In Calabria, dove la sanita' pesa per l' 81,5% anche sull' esposizione
debitoria complessiva, dalla relazione della magistratura contabile
si evidenza un andamento del costo del personale ''discontinuo e con
oscillazioni che sembrano direttamente collegate ai tempi di approvazione
dei contratti. Infatti nel 2000, anno della stipula dei contratti, si
e' registrato un aumento del 14,7% - e' scritto nel testo - mentre i
risultati degli anni 2002 e 2003 risultano essere di segno negativo
per la vacanza contrattuale. Le previsioni per gli anni 2004 e 2005
farebbero prevedere un aumento rilevante in relazione alla probabile
approvazione dei contratti nazionali di lavoro per il quadriennio 2002-2005''.
Il monitoraggio della Corte ha riguardato le aziende sanitarie di Cosenza
e Catanzaro e le aziende ospedaliere Mater Domini di Catanzaro e di
Reggio che rappresentano poco piu' del 22% del totale regionale. In
relazione al personale, nel periodo 1997-2003, il maggiore costo e'
stato fatto registrare dall' azienda del capoluogo regionale, che incide
per una quota pari all' 8%, mentre il minore costo, con il 2%, e' appannaggio
dell' azienda Mater Domini. Accordo per il potenziamento della rete ospedaliera calabrese. Fondi per 61 milioni di euro 17/12 Un accordo di programma legato al potenziamento
della rete ospedaliera della Calabria e' stato sottoscritto, dopo il
parere positivo espresso dai lavori della Conferenza Stato Regioni,
dal Ministro della Salute, Girolamo Sirchia, dal presidente della Giunta
regionale, Giuseppe Chiaravalloti, e dall'Assessore regionale alla salute,
Gianfranco Luzzo. L' investimento ammonta a 61 milioni di euro ed interessa
le Aziende sanitarie di Castrovillari, Rossano, Cosenza, Reggio Calabria,
Lamezia Terme e Locri. ''Si tratta - e' scritto in una nota - di un
complessivo progetto, programmato nel '99 con una delibera Cipe, che
e' stato definito in questi giorni in virtu' dell'impegno profuso dalla
competente struttura presso l'assessorato alla Salute, che ne ha garantito
l'immediata attuazione. Adesso occorre trasmettere le progettazioni
esecutive che consentiranno l'avvio della procedura per la gara d'appalto,
prevista per i primi mesi del 2005''. Notevole soddisfazione e' stata
espressa, in particolare, dal presidente Chiaravalloti e dall'assessore
Luzzo. ''Abbiamo dato corpo - ha detto Chiaravalloti - al programma
che prevede un serio e concreto intervento strutturale nelle Aziende
sanitarie che registrano qualche difficolta' tecnico ambientale e per
le quali occorre agire in tempi decisamente brevi''. ''Questo concreto
provvedimento - ha concluso - s'inquadra nell'ambito di tutta una serie
di iniziative che la Regione Calabria ha prodotto nel tentativo di promuovere
una piu' ideale condizione socio-assistenziale, attraverso una politica
di servizio adeguata alle reali esigenze della popolazione''. Per l'Assessore
regionale alla salute ''questa iniziativa spiega la concretezza del
contenuto del nuovo Piano sanitario regionale, individua in maniera
seria le priorita' e da' forza e certezza alle speranze di chi si affida
al nuovo corso degli interventi nel difficile settore della sanita'.
E' il primo di una serie di accordi di programma fino al completamento
che prevede l'impiego di 900 milioni di vecchie lire. A questo accordo
di programma sono interessate, sostanzialmente, le maggiori strutture
sanitarie ospedaliere della regione, con esclusione delle Aziende di
Paola e Palmi, verso cui occorre un tipo di intervento diversificato
e che abbia come possibile obiettivo l'eventuale realizzazione di nuovi
presidi ospedalieri, quali punti di riferimento per tutto il sistema
aziendale''. ''Anche l'ospedale di Crotone - ha proseguito Luzzo - presenta
qualche inconveniente, legato ai vincoli posti dalla Sovrintendenza
archeologica, che va superato mentre per l'area di Catanzaro resta importante
definire l'integrazione funzionale tra Policlinico Universitario, Polo
Oncologico e ospedale Ciaccio Pugliese, pensando alla costruzione della
nuova struttura''. ''Resta ferma - ha concluso Luzzo - la nostra attenzione
di monitoraggio anche sui lavori del nuovo ospedale di Vibo Valentia.
Non dovrebbero verificarsi difficolta' rispetto all'annunciato cronoprogramma''.
Spese allegre per 4.5 milioni di euro all’Asl di Locri, 34 denunce. 17/12 Medici, funzionari,amministratori pubblici avrebbero
provocato alle casse dello Stato un danno per 4,5 milioni di euro. Lo
ha accertato la Guardia di Finanza che ha deferito alla competente magistratura
contabile 34 persone. Nel contesto della stessa operazione, denominata
"Pianeta sanita'", le fiamme gialle hanno denunciato all'autorita'
giudiziaria sei tra funzionari e dirigenti per reati contro la pubblica
amministrazione. L'attivita' investigativa ha riguardato il territorio
e le strutture di competenza dell'Azienda sanitaria locale n. 9 di Locri.
Il lavoro degli uomini del colonnello Agatino Sarra Fiore ha consentito
di accertare l'acquisto di apparecchiatura "mai utilizzate, di
programmi di prevenzione finanziati e mai attuali, personale specialistico
inoperoso e regolarmente retribuito, emolumenti erogati indebitamente,
diseconomie nell'acquisto di farmaci". Pagine e pagine di informativa
all'autorita' giudiziaria, scaturite nel corso di un'attivita' ispettiva
che ha interessato uffici amministrativi, plessi ospedalieri e strutture
territoriali dell'Azienda sanitaria locrese. L'accertamento ha messo
in evidenza che 40 attrezzature non sono mai state utilizzare, mentre
altre sette non venivano utilizzate da molto tempo. L'attenzione dei
militari della guardia di finanza si e' posata sull'acquisto della "Mammotest
plus/s integrato da mammografo e da sistema di biopsia alla mammella,
costato nel 2001 oltre un miliardo delle vecchie lire. Nel polo sanitario
di Bovalino, inoltre, e' emerso che il lavoratori di analisi cliniche
non era piu' attivo dal gennaio 2003 e quattro specialisti ambulatoriali,
pero', risultavano ivi assegnati percependo la regolare retribuzione.
Ma non e' tutto, perche' l'indagine ha accertato altresi' che 1,5 milioni
di euro sono stati indebitamente erogati dall'Asl a 161 medici di base
per l'assistenza primaria a 12 mila assistiti: un parte deceduti , altri
emigrati in province diverse, militari di leva e reclusi. 364 assistiti,
poi, erano addirittura dei doppioni di altri soggetti regolarmente iscritti
nelle liste degli assistiti dello stesso medico, ovvero di altri sanitari
scelti in epoca successiva. Altre responsabilita' sono emerse anche
attraverso il controllo della spesa farmaceutica. Il 20 anche Cosenza città del cuore 17/12 L’Amministrazione comunale, accogliendo
la proposta della sezione regionale dell’Associazione medici cardiologi
ospedalieri (ANMCO), partecipa lunedì 20 dicembre alla giornata
dedicata alla prevenzione delle malattie cardiovascolari. Paolini (AIOP) “L’ospedalità privata rappresenta meno del 4% della spesa sanitaria regionale” 16/12 Dichiarazione dell’Avv. Paolini presidente
dell’Associazioni Industriali dell’Ospedalità Privata
(AIOP) In merito alle dichiarazioni fatte in conferenza stampa dal commissario
dell’AS n.7 di Catanzaro,Aldo Corea,per la parte che riguarda
i punti di forza e i punti di debolezza della rete aziendale, mi astengo
da ogni commento in quanto sono valutazioni che attengono all’ospedalità
pubblica e alle competenze gestionali del dr Corea. Condanna della protesta dei lavoratori delle case di cura 16/12 Il Presidente dell’AIOP Paolini condanna
la manifestazione di protesta dei lavoratori delle case di cura promossa
dai sindacati di categoria “per denunciare .recita un comunicato
- “la mancata firma del nuovo contratto non giova ai dipendenti
delle case di cura perche’ li ha costretti ad assentarsi dal lavoro,
con un costo diretto sulla busta paga e con un costo sociale per i disagi
procurati, senza che ve ne fosse una reale necessità. Sarebbe
stata sufficiente un’assemblea all’interno di ogni struttura
e dare l’informativa che i sindacati avrebbero potuto dare sullo
stato della trattativa in corso fra le parti. Avrebbero dovuto dire
ai dipendenti delle case di cura che non esiste conflitto fra l’AIOP
che raggruppa a livello nazionale le case di cura e le rappresentanze
sindacali che stanno trattando il rinnovo dei contratti. Esiste, anzi,
agli atti una pre-intesa,gia’ firmata dall’AIOP, che definisce
i termini dell’accordo. Il 21 si riunisce la Corte dei Conti regionale, in contraddittorio con la Regione, sulla sanità. 14/12 Il 21 ed il 22 dicembre si riunira' a Catanzaro
la Sezione regionale di controllo della Corte dei conti per deliberare,
in contraddittorio con i rappresentanti della Regione, su due questioni
riguardanti la sanita'. In particolare, il 21 sara' svolta la relazione
sugli ''Esiti della contrattazione integrativa nel comparto Sanita'
relativamente al quadriennio contrattuale 1998-2001 e aggiornamenti
fino all' anno 2003''. (relatore consigliere Giuseppe Ginestra). Il
giorno dopo si parlera' dell' ''assistenza sanitaria con particolare
riferimento alla gestione ospedaliera nella Regione Calabria. Anno 2002
e stime 2003. I controlli interni nelle aziende sanitarie ed ospedaliere''.
Relatore primo referendario sara' Anna Bombino). Nelle adunanze i relatori
illustreranno i risultati conseguiti a seguito delle rispettive istruttorie.
Il prof. Corriero eletto nel direttivo della Società Italiana di Neurochirurgia 08/12 Il prof. Giuseppe Corriero, da 15 anni primario
di neurochirurgia all' ospedale civile dell' Annunziata di Cosenza,
e' stato eletto nel consiglio direttivo della Societa' italiana di neurochirurgia.
E' la prima volta, e' scritto in un comunicato, che un neurochirurgo
calabrese entra nell' organismo. Corriero, 56 anni, cosentino, nel suo
curriculum vanta altri 15 anni nel mondo accademico come ricercatore.
''Scopo della Societa' italiana di neurochirurgia - e' detto in un comunicato
- e' di riunire i cultori della neurochirurgia, difenderne e tutelarne
il prestigio e gli interessi, di promuovere i progressi della specialita',
di facilitare i rapporti fra neurochirurghi italiani e stranieri e di
stabilire relazioni con associazioni scientifiche italiane, straniere
ed internazionali''. D’Alessandro: “Serve urgentemente il CUP tra ASL e Ospedale” 06/12 ''Realizzare un centro di prenotazione unico
ed integrato tra Azienda territoriale ed Ospedaliera, sarebbe un passo
in avanti significativo per avviare a risoluzione il problema''. E'
quanto sostiene in una nota l'assessore ai diritti della salute del
cittadino del Comune di Cosenza, Roberto D'Alessandro, circa il centro
unico per le prenotazioni specialistiche. ''Come e' pensabile una sanita'
vicina al cittadino se per accedere ad un accertamento presso gli ambulatori
ospedalieri ci si e' costretti ad incolonnare e superare almeno tre
file talora chilometriche: una per regolarizzare il ticket, una per
prenotare l'accertamento, una per eseguirlo. Ci sono davvero ostacoli
cosi' insormontabili per la realizzazione di una struttura informatica
in grado di sollevare dalle ambasce una parte consistente di popolazione,
per di piu' la parte piu' debole, piu' esposta, piu' meritevole di attenzione
se non altro perche' afflitta dalla necessita' di curarsi? Ci viene
veramente difficile pensare che in epoca spaziale, in cui si naviga
piu' per internet che non per mare, non sia possibile connettere i sistemi
di prenotazione dell'Asl 4 e dell'Ao della citta' di Cosenza''. ''E'
evidente - ha proseguito - che il centro di prenotazione unico non e'
nel programma del management dell'Azienda Ospedaliera: chiarisco il
perche' di tale perplessita'. Questa Amministrazione e' fortemente impegnata
su tutti i fronti a svolgere il ruolo che le compete, a cui e' istituzionalmente
chiamata. Aderente a questo principio, questo Assessorato, qualche mese
addietro, ha stimolato un tavolo di lavoro sull'argomento cui hanno
partecipato funzionari amministrativi e sanitari di tutto spessore delle
due aziende. A quel tavolo, e ad uno successivo, l'Azienda Territoriale
ha proposto un progetto compiuto, gia' definito, ha dato la disponibilita'
delle sue postazioni distribuite capillarmente sul territorio, del suo
personale e del call center. In definitiva, e in base a tale progetto,
per accedere all'accertamento una sola fila, o ancor meglio una sola
telefonata, costo dell'operazione solo 30.000 euro o poco piu', un'
inezia''. ''Gli incontri di lavoro - ha concluso D'Alessandro - sono
rimasti solo due, non sono andati avanti, non sono stati ne' incentivati,
ne' approfonditi, ma, fatto ancor piu' grave, senza che l'Azienda Ospedaliera
ne spiegasse le ragioni''. Protocollo d’intesa tra ASL 4 e Unione Ciechi di Cosenza 06/12 Il direttore generale dell' Azienda sanitaria, Francesco Buoncristiano, ed il presidente dell' Unione Ciechi, Giuseppe Bilotti, hanno siglato stamane il protocollo d' intesa con il quale inizieranno le attivita' relative al primo progetto riabilitativo calabrese per i non vedenti. La riabilitazione si effettuera', dall' inizio del 2005, presso l' unita' operativa di neurologia ad indirizzo riabilitativo in Serra Spiga. ''Vogliamo ringraziare - ha detto Bilotti - l' azienda sanitaria ed il direttore generale, Francesco Buoncristiano, per aver dato concretezza per la prima volta in questa regione al tema della riabilitazione del non vedente. Il corso di orientamento e mobilita' garantira' reali processi di autonomia ai non vedenti o agli ipovedenti nel contesto territoriale in cui vivono. La durata media di un corso sara' di 80 ore e fornira' strumenti validi ed appropriati per l' uso corretto del bastone e lo sviluppo di un rapporto pieno nella dimensione spaziale in cui il non vedente vive''. Il Direttore generale ha voluto ringraziare, dal canto suo, ''l' Unione Ciechi per la grande collaborazione istituzionale che ci permette di ampliare l' offerta riabilitativa, andando a toccare un settore che non poteva essere trascurato e che racchiude una potenzialita' inespressa straordinaria, in termini di ricchezza culturale, per tutta la comunita'''. Fedele: “L’Ospedale di Palmi non potrà essere soppresso” 02/12 Il presidente del Consiglio regionale, Luigi
Fedele, dopo aver ricevuto una richiesta di incontro dal sindaco del
Comune di Palmi, per discutere della vicenda riguardante l’Ospedale,
si è detto “pienamente disponibile all’incontro”.
Fedele, inoltre, ha inviato al sindaco, avvocato Antonino Parisi, questa
lettera : Tripodi (Pdci) scrive a Luzzo: “Inaccettabile la chiusura dell’Ospedale di Palmi” 02/12 La decisione che sarebbe stata presa dal direttore
generale dell' Asl 12 di Palmi che, ''di fatto, chiude l' ospedale,
se fosse stata effettivamente assunta, non solo sarebbe inaccettabile,
ma non avrebbe alcuna legittimita' e non potrebbe avere nessuna concreta
conseguenza''. A sostenerlo e' il capogruppo del Pdci alla Regione,
Michelangelo Tripodi, in una lettera inviata all' assessore regionale
alla Sanita', Giovanni Luzzo, e, per conoscenza, al direttore generale
dell' Asl 10, Domenico Minicuci. ''In questi giorni - ha sostenuto Tripodi
- si registra una vasta protesta della citta' di Palmi nei confronti
della Direzione Generale dell' Asl. La ragione di questo generale malcontento,
sfociato in un' assemblea molto partecipata svoltasi ieri sera, nasce
dalla scelta di chiudere, di fatto, l' ospedale di Palmi che sarebbe
stata compiuta dal dott. Minicuci. Ritengo che ove tale provvedimento
fosse stato effettivamente assunto esso, non solo sarebbe inaccettabile,
ma non avrebbe alcuna legittimita' e non potrebbe avere nessuna concreta
conseguenza poiche', come ben sai, nella legge regionale 19 marzo 2004
n. 11 recante 'Piano regionale per la salute 2004/2006', approvata dal
Consiglio regionale, e' stato inserito un emendamento, presentato dal
sottoscritto ed approvato all' unanimita', che recita 'Dalla tabella
3 e' cancellato Palmi quale ospedale di comunita' e si propone che lo
stesso ospedale assuma le funzioni di ospedale di base'''. ''Pertanto
- ha aggiunto Tripodi rivolto a Luzzo - ti chiedo di voler intervenire
tempestivamente per garantire il pieno rispetto del Piano e per salvaguardare
il diritto alla salute per i cittadini di Palmi e dell' Asl 10. In tal
senso, ti sollecito a provvedere affinche' venga revocato ogni eventuale
provvedimento che sia stato assunto dalla Direzione Generale dell' Asl
in difformita' od in contrasto con le indicazioni del Piano regionale
per la salute 2004/2006. Inoltre, data la situazione allarmante in cui
versa l' Asl 10 e che e' confermata anche dalla grave scelta cui sono
stati costretti i farmacisti che proprio a decorrere dal primo dicembre
hanno fatto ricorso al pagamento diretto dei farmaci distribuiti, ti
chiedo di voler assumere tutte le iniziative opportune per dare le risposte
urgenti e necessarie alle attese e alle domande dei cittadini e delle
Amministrazioni Comunali che rivendicano con grande forza il rilancio
ed il potenziamento del sistema sanitario della piana di Gioia Tauro
per garantire piu' servizi e piu' salute ai cittadini. Sotto questo
aspetto - ha concluso Tripodi - mi sembra del tutto evidente che qualsiasi
scelta non puo' essere fatta a casaccio, ma debba avvenire nel quadro
organico della programmazione che dovra' essere realizzata con l' atto
aziendale e con il piano attuativo, strumenti questi che sono essenziali
ed imprescindibili per programmare un futuro serio e razionale della
sanita' e dell' Asl 10''. A Cosenza parte una nuova sperimentazione sulla cura al fegato colpito da epatite C 01/12 Dall'ospedale di Cosenza, all'iniziodel prossimo
anno, partirà una sperimentazione per una nuova cura del fegato
colpito dall'epatite C. Lo ha annunciato, durante unconvegno di patologi
tenutosi nell'Università della Calabria, il direttore generale
dell'Asl di Cosenza, Antonio Belcastro. "Sarà il primo esperimento
nel mondo - ha spiegato - . Si tratta di una metodica che permette,
tramite una iperossigenazione del fegato, di far rigenerare quella parte
di fegato che è andata in necrosi e quindi di ritardare, o addirittura
di evitare, il trapianto". Pacenza (DS) “Luzzo relazioni sullo stato finanziario della sanità” 01/12 ''Il prossimo 13 dicembre, a nome dell' intero
centrosinistra, ho richiesto che l' assessore alla Sanita', Luzzo, relazioni
sullo stato finanziario della sanita' calabrese la quale, questa e'
purtroppo l' impressione, rischia semplicemente la bancarotta''. E'
quanto sostiene il consigliere regionale dei Ds Franco Pacenza. ''Ogni
giorno che passa - ha aggiunto - si ha la sensazione di una vero e proprio
disastro finanziario che incombe sulla sanita'. Appena qualche settimana
addietro, si e' fatta una manovra di bilancio esclusivamente sulla sanita',
dicendo che era indispensabile per garantire il rientro della Regione
nel Patto di stabilita' e, quindi, il recupero di somme assegnate dallo
Stato, ma non erogate, per l' anno finanziario 2003 e pari a 350 milioni
di euro. Dopo quella manovra non si e' saputo piu' nulla. Ora si annuncia,
improvvisamente, l' avvio di un' ipotesi di cartolarizzazione per ripianare
i debiti delle Aziende sanitarie calabresi, debiti maturati fino al
30 settembre 2003 e si chiede alle Aziende di quantificare il debito
fino a quella data. Troppa confusione, troppe verita' non dette. Si
e' dentro un vero e proprio fallimento finanziario ma non si ha il coraggio
e la responsabilita' politica ed istituzionale di dire la verita'''.
''Di quale cartolarizzazione si tratta? - ha proseguito Pacenza - Cosa
si intende vendere? Di quale patrimonio ci si vuole e ci si puo' liberare?
A queste specifiche domande occorre dare risposte certe ed incontestabili.
Qualcuno dice poi che non si tratterebbe di una cartolarizzazione, ma
di un' azione di factoring, ossia le Asl e quindi la Regione cederebbero
ad un Istituto finanziario il credito vantato sul Governo per disporre
di liquidita' immediatamente e ripianare i debiti. Una grande confusione
ai limiti dell'imbroglio''. ''Esaminando attentamente le questioni -
ha concluso Pacenza - si ha la convinzione che il solo obiettivo e'
quello di attutire le tensioni con i tanti creditori del servizio sanitario
e che cio' lo si vuol fare per realizzare ulteriori scambi, tutti di
carattere propagandistico ed elettorale. Se siamo realmente creditori
del Governo, infatti, perche' si tenta un'azione di factoring ed a quali
costi e con quali procedure pubbliche? Sono domande che esigono risposte
serie, definitive e trasparenti, cosi come si e' ancora in attesa di
sapere, a distanza di anni e dopo la spesa di ben 11 milioni di euro,
che fine abbia fatto la certificazione dei bilanci delle Aziende sanitarie
calabresi''. Napoli: “Destituire la terna dirigenziale dell’AS 10 di Palmi” 01/12 ''Nonostante l' esposto-denunzia da me inviato
il 29 novembre al Procuratore della Repubblica di Palmi e per conoscenza
al Prefetto ed al Questore di Reggio Calabria, relativo alla grave situazione
in cui versano i presidi ospedalieri dell' As 10 di Palmi, il direttore
dipartimento area, Francesca Pontari, oggi, ha diramato l' adeguamento
del piano di attivita' per l' anno 2004, attinente al D. G.R. 850/2004
che comporta l' automatica chiusura dei Presidi Ospedalieri di Taurianova
e Palmi, con tutte le conseguenze negative per gli ammalati del territorio''.
A sostenerlo e' la parlamentare Angela Napoli, di An, vice presidente
della Commissione parlamentare antimafia. ''Ritengo peraltro - ha sostenuto
Angela Napoli - che dovrebbero essere attentamente valutate le esigue
cifre che, nel citato piano, vengono previste in termini di risparmio,
soprattutto riferendole alle inadempienze elencate nel mio esposto-denunzia.
La gravita' di quanto proposto evidenzia l' irresponsabilita' della
gestione dell' Azienda stessa e, pertanto, voglio augurarmi che, prima
di una conseguente insurrezione popolare e nell' esclusivo interesse
dei cittadini del territorio, chi di competenza destituisca immediatamente
la terna dirigenziale dell' Azienda Sanitaria 10 di Palmi''. Nominato il Cda della Fondazione “Campanella” che gestirà il polo oncologico di Germaneto 30/11 Si e' insediato oggi pomeriggio il primo consiglio
di amministrazione della Fondazione ''Tommaso Campanella'' che gestira'
il Centro Oncologico di eccellenza che sta per sorgere all' interno
delle strutture del Campus universitario di Germaneto. I quattro consiglieri,
l' avvocato Raffaele Mirigliani, in qualita' di presidente, il professor
Fancesco Saverio Costanzo (vicepresidente), il professor Massimo Marrelli
e l' ingegnere Giovanni Angotti hanno proceduto alla nomina, su indicazione
del senatore accademico, del professor Salvatore Venuta quale Direttore
Scientifico, e, su indicazione del presidente della Regione, l'avvocato
Ennio Apicella quale Direttore Generale che amministrera' la Fondazione.
''Il Consiglio di amministrazione - ha detto il Rettore Venuta al momento
dell'insediamento - ha un profilo qualificato e prestigioso. Per questo
vivra' con pienezza le sue grandissime potenzialita'. Il Centro Oncologico
che sorgera' all' interno del Campus sara' un centro di riferimento
per tutte le regioni italiane, un modello europeo, un punto di attrazione
per l' intero bacino del Mediterraneo. Il Centro non sara' una struttura
isolata e separata da tutto il contesto. Sara' solo uno dei nodi di
una struttura a rete piu' larga''. ''La specificita' del Centro - ha
proseguito il Rettore - sara' l'interscambio diretto e immediato tra
ricerca e assistenza, una modalita' operativa unica in Italia, che stabilira'
un rapporto particolarmente favorevole tra terapia, diagnostica e prevenzione.
Nel Campus universitario, infatti, la ricerca e' gia' elemento strutturale,
non solo dal punto di vista teorico, ma anche in senso fisico. Gli spazi
sono stati concepiti per permettere il flusso continuo ed immediato
tra i saperi e le discipline. In altri termini, i pazienti sono costantemente
vicini ai ricercatori, e questi ultimi possono trasferirsi dal letto
del malato al laboratorio senza discontinuita' architettonica, ma nello
stesso luogo, dove esperti di piu' discipline lavorano per la terapia
e per la prevenzione''. L'avvocato Mirigliani invece ha voluto sottolineare
come il Centro oncologico di eccellenza ''sorgera' all' interno di un
Campus che gia' rappresenta di per se', per la sua progettazione e struttura,
un modello di eccellenza. Pertanto avere qui a Catanzaro un Campus di
eccellenza, un polo di ricerca, legato strettamente all'assistenza,
deve essere lo sprone a lavorare concretamente alla costituzione di
un sistema integrato che operi per il bene dei cittadini nel campo della
sanita', ponendo fine cosi' al dramma dei viaggi della speranza alla
ricerca di strutture adeguate in cui potersi curare''. ''Un sistema
nuovo - ha concluso - all' avanguardia, che, precorrendo i tempi, vedra',
nel futuro prossimo, anche un'apertura agli enti locali e ai privati,
per dimostrare l' impegno concreto alla realizzazione di un modello
sanitario efficiente e di qualita', nell'interesse di tutta la collettivita'''.
L’AS 4 avrebbe la minore spesa farmaceutica regionale 30/11 Al Dipartimento Sanita' della Regione si e' tenuto
un incontro tra l' Assessore regionale e il management dell' A.S. n.4
in ordine alle notizie apparse sugli organi di stampa e relative all'
eccessivo aumento della spesa farmaceutica su tale Azienda. Dall' incontro
e' emerso che i dati riportati nella delibera della Giunta regionale,
erano relativi a quanto riportato sul conto economico rilevato alla
data del 30 settembre e proiettato al 31 dicembre. In tale contesto
si e' chiarito che il dato del conto economico era comprensivo di due
voci di spesa: farmaci e assistenza integrativa. Scorporando tali voci,
e' emerso che l' aumento della spesa farmaceutica nell' A.S. n.4 e'
di circa il 10% in linea con gli incrementi allo stato rilevati a livello
nazionale e che, in valori assoluti, tale incremento e' stato finanziato
con ulteriore assegnazione di risorse all' Azienda stessa. In ogni caso
l' Azienda sanitaria di Cosenza e' tra quelle nelle quali si rileva
minore incidenza di spesa. Federfarma sposta la protesta delle farmacie al 15 dicembre 30/11 E’ slittata al 15 dicembre prossimo la
giornata di protesta fissata per il primo dicembre da Federfarma Calabria.
A decidere il rinvio dell' agitazione e' stata l' associazione stessa
al termine di un' assemblea svoltasi a Lamezia Terme. La giornata di
protesta, fissata dal consiglio direttivo di Federfarma, - e' scritto
in un comunicato - e' slittata di due settimane in considerazione dell'
interesse dimostrato dall' assessorato regionale alla Sanita' verso
i problemi dell' assistenza farmaceutica regionale ed in attesa di ''verificare
l' effettivita' delle dichiarazioni rese dall' assessore Giovanni Luzzo'',
riguardo l' espletamento delle pratiche di cartolarizzazione dei debiti
delle Asl nei confronti dei fornitori''. Per il segretario regionale
di Federfarma, Alfonso Misasi la decisione del rinvio ''e' una decisione
sofferta ma obbligata scaturita dalla volonta' di stigmatizzare la condotta
inadempiente della maggior parte delle aziende sanitarie calabresi,
noncuranti non solo delle istanze dei farmacisti e dei cittadini, ma
anche delle direttive e dell' orientamento dell' assessorato regionale
alla Sanita'. ''Una protesta - ha sottolineato ancora Misasi - necessaria
per allontanare e scongiurare l' ipotesi nefasta dell' 'assistenza indiretta',
un' eventualita' che prevede la reperibilita' dei farmaci fuori dal
regime convenzionale, con il conseguente disagio dei cittadini meno
abbienti che si vedrebbero costretti a pagare il prezzo pieno dei farmaci,
per procedere al rimborso solo successivamente''. Consegnati i defibrillatori alle prime tredici farmacie 30/11 Sono stati consegnati ieri, alle tredici farmacie
cosentine che hanno aderito al progetto PAD, i defribillatori, gli apparecchi
che permettono un immediato intervento in caso di arresto cardiaco.
La consegna delle macchine è avvenuta nel corso di una vera e
propria cerimonia, svoltasi nella sede della Federfarma in Corso Telesio,
alla presenza anche dell’Assessore alla salute del cittadino Roberto
D’Alessandro. Prima della consegna un corso tenuto dai dottori
Giovanni Nicotera e Vincenzo Blasi, in collaborazione con il 118 cittadino,
ha fornito i primi rudimenti per poter intervenire con efficacia e,
soprattutto, con immediatezza. Esposto denuncia dell’on. Angela Napoli contro i presidi ospedalieri dell’AS 10 di Palmi 29/11 ''Tutti i presidi ospedalieri ricadenti nell'Azienda
sanitaria numero 10 di Palmi non risultano idonei a garantire la salute
pubblica, mancando dei principali criteri di funzionalita', capienza,
sicurezza, attrezzature, personale, farmaci e materiali''. La denuncia
e' della vicepresidente della commissione parlamentare antimafia Angela
Napoli che in un esposto presentato alla procura della Repubblica di
Palmi ha denunciato la situazione in cui vertono i presidi ospedalieri
dell'As 10. Il deputato di An ha inoltre sottolineato come ''le poche
unita' operative che risultano idonee stanno per estinguersi, cosi'
come l'ingiustificata carenza di farmaci e materiali nei depositi delle
unita' operative pone in serio pericolo la salute e la vita stessa degli
ammalati''. Secondo quanto riferito nell'esposto-denuncia dalla parlamentare
di Alleanza nazionale, ''continuano, infatti, ad essere disattese le
richieste di farmaci essenziali quali antibiotici, trombolitici, broncodilatatori,
cortisonici, cardiocinetici, diuretici, antispastici, antiemetici, cosi'
come rimangono ingiustificate le mancate o ritardate forniture di pellicole
fotografiche, reagenti per esami di laboratorio, protesi ortopediche
e presidi medico-chirurgici, fili di sutura compresi'' Drammatica, sempre
secondo la Napoli, anche la situazione del personale sanitario e para-sanitario.
La dotazione organica e' di quasi 900 unita' eppure, sottolineato la
parlamentare, ''i vertici dell'Azienda non riescono a reperire le unita'
mediche da utilizzare per coprire le gravi carenze che si sono verificate,
e che risultano ancora attuali, soprattutto nei pronto soccorso, ma
anche nei reparti dove e' documentato un effettivo carico di lavoro:
nonostante le numerose unita' di personale sanitario assunto dal 1993
ad oggi, pare, che soltanto tre risultino utilizzate nei Pronto Soccorso,
mentre per altri non e' dato sapere a quali compiti siano stati adibiti''.
Nell'esposto, Angela Napoli ricorda che da una recente indagine dell'unita'
operativa delle risorse umane ''sembrerebbe che ben 80 medici assunti
come ospedalieri, pur continuando a percepire la retribuzione per tale
servizio, prestino la propria attivita' lavorativa svolgendo mansioni
diverse''.Per la parlamentare servirebbe inoltre ''un accertamento ed
un'attenta valutazione relative alle spese sostenute per acquisti e
riparazioni di attrezzature sanitarie, molte delle quali risultano obsolete,
nel mentre i presidi ospedalieri sono privi di strumentazioni specialistiche
indispensabili: la carenza di idonee attrezzature e la mancata regolare
fornitura del materiale necessario alla funzionalita' di quelle esistenti
nei laboratori di radiologia edanalisi sembrerebbero voler incentivare
il ricorso alle prestazioni nei laboratori convenzionati''. Una particolare
attenzione dovrebbe essere riferita, secondo la Napoli, ''alle ingenti
spese che l'Azienda sostiene per il noleggio delle autoambulanze, per
la fornitura della biancheria per le corsie, della pulizia dei presidi
ospedalieri e del servizio mensa per i degenti, spese incontrollate
appaiono anche quelle per le consulenze amministrative e legali''. L’ass. Luzzo ha assicurato le farmacie che verranno pagati i crediti 27/11 L'Assessore regionale alla Sanita', Giovanni
Luzzo, dopo gli incontri avuti con i responsabili della categoria, ha
definito le pratiche relative alla cartolarizzazione dei crediti vantati
dai titolari delle farmacie calabresi, fino al mese di settembre di
quest'anno. Lo ha reso noto l'assessore Luzzo in una nota diffusa dall'Ufficio
stampa della giunta regionale. ''In termini economici vuol dire - e'
scritto nella nota - che tutti i crediti saranno incassati entro il
mese di aprile dell'anno prossimo, previo il congelamento degli stessi
crediti fino a quella data. Cio' al fine di consentire la continuazione
del servizio, salvaguardando i diritti dei cittadini e venendo incontro,
allo stesso tempo, alle esigenze della categoria''. L'assessore Luzzo,
poi, ha evidenziato che ''saranno impartite - conclude la nota - le
idonee direttive ai vari direttori generali delle aziende sanitarie
locali calabresi affinche' provvedano al pagamento dei crediti maturati,
da parte dei farmacisti, per il mese di ottobre, entro il dieci dicembre
prossimo e al pagamento, entro il trenta del mese successivo, dei crediti
che matureranno, a partire dal mese di novembre. Con questo accordo
dovrebbe essere scongiurato lo sciopero delle farmacie del 1° dicembre. Due nuovi casi di AIDS negli ultimi sei mesi in Calabria 26/11 Due casi di Aids si sono avuti in Calabria nel
periodo compreso tra il primo gennaio ed il 30 giugno 2004. Un appello
ai calabresi a ''non abbassate la guardia'' e' giunto da Fernando Aiuti,
Mauro Moroni e Tiziana Ferrario alla conferenza stampa di presentazione
del Congresso Nazionale dell' Anlaids - che si apre domenica a Milano
- dove e' stata presentata l' Italia dell'Aids. Dal 1 gennaio al 30
giugno 2004 in Calabria si sono avuti due casi di Aids. Salgono cosi'
a 527 i casi di Aids in Calabria dall' inizio dell' epidemia. In Italia
dal 1982 al 30 giugno 2004 i casi, in totale, sono stati 53686 dei quali
498 nel primo semestre del 2004. In Calabria, secondo i dati del Centro
Operativo Aids (Coa) dell' Istituto Superiore di Sanita' diffusi durante
la conferenza stampa, nel periodo luglio 2003-giugno 2004 si sono avuti
18 casi (erano stati 20 nel periodo luglio 2002-giugno 2003) cosi' suddivisi
per province: a Catanzaro si sono avuti 9 casi (erano stati 4 nel periodo
luglio 2002-giugno 2003); a Cosenza 6 casi (come tra il 1 luglio del
2002 e il 30 giugno del 2003); a Reggio Calabria non e' stato registrato
alcun caso (erano stati 5 nel periodo luglio 2002-giugno 2003); a Crotone
3 casi (erano stati 4 nel periodo luglio 2002-giugno 2003); a Vibo Valentia
non e' stato registrato alcun caso (ne era stato registrato uno nel
periodo luglio 2002-giugno 2003). Dall' inizio dell'epidemia, e cioe'
dal 1982, al 30 giugno 2004 i casi di Aids nella forma conclamata in
Calabria, secondo quanto riferito, sono 527: i casi nella provincia
di Catanzaro sono stati 167; 110 a Cosenza 110; 104 a Crotone; 112 a
Reggio Calabria; 34 a Vibo Valentia. La Calabria si colloca al diciottesimo
posto in Italia nella graduatoria dell' incidenza dei casi di Aids notificati
tra luglio 2003 e giugno 2004 con il 0,9 per centomila abitanti: nel
periodo luglio 2002-giugno 2003 il tasso di incidenza era stato di 1,0.
La buona notizia, secondo quanto riferito, e' che al 30 giugno 2004
non e' stato registrato alcun caso pediatrico in Calabria, mentre in
Italia ce ne sono stati tre. Dall' inizio dell' epidemia al 30 giugno
2004 in Calabria sono stati registrati 11 casi pediatrici (l' ultimo
e' stato registrato nel 1999). In Italia, dall' inizio dell' epidemia
al 30 giugno 2004, i casi pediatrici sono stati 741. Da oggi su ogni ricetta prescritto un solo farmaco 23/11 La giunta regionale ha disposto che da domani
la prescrizione di tutti i farmaci erogati dal servizio sanitario nazionale
dovra' essere obbligatoriamente limitata al numero massimo di un pezzo
per ricetta. La delibera della Regione e' stata comunicata dalla Federfarma
ai direttori delle As, alle Fimg provinciali e agli Ordini provinciali
dei medici. La disposizione non sara' applicata per ''gli antibiotici
in confezione monodose, per i medicinali somministrabili esclusivamente
per fleboclisi, per i medicinali a base di interferone a favore dei
soggetti affetti da epatite cronica e per i farmaci analgesici oppiacei
utilizzati nella terapia del dolore''. Sono esentati dalla monoprescrizione
solo i disabili in stato di particolare gravita'. Il presidente provinciale
dell' Ordine dei medici di Vibo Valentia, Gerardo D' Urzo, ha detto
che ''innanzi tutto la stretta della Regione sui farmaci va a pesare,
essenzialmente, sulle fasce piu' povere della popolazione che si vedono
raddoppiati i ticket per numerosi farmaci dei quali non possono fare
a meno''. Sindacati: “Gravi insolvenze hanno indotto la prima serrata delle farmacie in Calabria” 23/11 La Filcea-Cgil, la Femca-Cisl e la Uilcem-Uil
della Regione, che rappresentano gli addetti all' informazione scientifica
sui farmaci (circa 1000), in una nota, ''denunciano il comportamento
sconcertante della Giunta Chiaravalloti e dell' Assessorato alla Salute,
che, per incompetenza di gestione, ha prodotto nella nostra Regione
la prima serrata delle farmacie private preannunciata in Italia, e quindi
la non erogazione dei farmaci, fissata, nei termini di legge, per chiusura
volontaria di tutte le farmacie della Calabria dalle 08.30 alle 13 del
primo dicembre''. ''Cio' - e' scritto nella nota - avviene a causa di
continue insolenze consumate a danno degli ammalati per sviluppare,
anche attraverso l' attribuzione delle risorse disponibili, l' assistenza
privata a danno dell' assistenza pubblica. L' annuncio del prossimo
passaggio all' assistenza farmaceutica indiretta, causato dal mancato
pagamento delle farmacie, che accreditano dalle As non meno di sei mesi
di forniture e dal mancato rispetto dell' accordo Regione-Adf-Federfarma-Fulc,
dopo averne ricevuti tutti i vantaggi operativi ed il riconoscimento
nazionale della validita' delle soluzioni attivate, rappresenta un atto
di estrema gravita' che evidenzia l' inaffidabilita' della Giunta Chiaravalloti
e dell' Assessorato alla Salute''. A giudizio dei sindacati e' ''inaccettabile
che l' assessorato abbia imposto i ticket e le maggiorazioni di imposte
piu' elevate sull' intero territorio nazionale, dichiari di avere chiuso
in attivo il bilancio 2003 e poi non applichi la l.r. 29/2002 e non
indichi le fasce di redito esenti da ticket. L' assessorato costringe
i cittadini a pagare i ticket piu' alti e poi, per cattiva gestione,
non paga i fornitori costringendoli a sospendere le forniture di beni
e di servizi''. I sindacati giudicano un ''ulteriore squallido espediente
per mascherare inadempienze gravi, la diffusione di notizie che criminalizzano
ingiustamente i cittadini dell' As 4 di Cosenza, attribuendo loro la
responsabilita' di avere abusato dell' assistenza farmaceutica provocando
una 'spesa sproporzionata' e ponendo l' As 4 al 'primo posto in questa
speciale classifica' di spesa nella Regione. E' infatti totalmente falso
- e' scritto nella nota - che i cosentini siano quelli che producono
la piu' elevata spesa pro-capite: l' As 4 e' al 50/mo posto come spesa
per cittadino (fonte: Sole 24 Ore); al primo di ottobre la spesa farmaceutica
nazionale media per cittadino e' stata di 164,66 euro, quella regionale
e' stata di 167,19 euro e quella nell' As 4 e' stata di 159,97 euro.
E' evidente che anche l' affermazione secondo cui l' As 4 sarebbe al
primo posto come spesa risulta essere falsa se la spesa e' inferiore
alla media regionale. Non ci sono quindi i motivi oggettivi della 'denuncia'
e c' e' da chiedersi, peraltro, perche' e' stata effettuata. Sorge il
dubbio che si tratti delle solite beghe all' interno della maggioranza
che con evidente noncuranza dei danni prodotti, scarica sui cittadini
scaramucce di partito e tra partiti''. La Filcea-Cgil, la Femca-Cisl
e la Uilcem-Uil, che hanno sottoscritto con l' Assessorato alla Sanita'
accordi attraverso i quali ''e' stato possibile sia contenere la spesa
farmaceutica sia estendere l' esenzione del ticket a particolari patologie,
e che ha gia' prodotto a settembre la piu' elevata riduzione di spesa
d' Italia (- 7%) deplorano l' uso strumentale della sanita' e, soprattutto,
delle esigenze di salute dei cittadini ed invitano le forze politiche
ad un maggiore senso di responsabilita', evitando di creare ancora maggiore
sconcerto in un settore che gia' ne produce a sufficienza di suo. La
Filcea-Cgil, la Femca-Cisl e la Uilcem-Uil si aspettano dai politici
una maggiore equita' nella distribuzione delle risorse; una maggiore
assegnazione alla regione di fondi; l' eliminazione di balzelli e limitazioni.
Il falso allarme sulla spesa farmaceutica causato dai presunti abusi
dei cittadini dell' As 4, non ha giustificazione, cosi' come non e'
giustificabile, partendo da presupposti falsi, richiedere indagini sul
territorio per criminalizzare cittadini, medici, farmacisti, aziende
farmaceutiche ed informatori scientifici, ipotizzando casi di malasanita'
fortunatamente allo stato inesistenti''. A giudizio dei sindacati, l'
assessorato alla Sanita' ''usa l' assistenza farmaceutica come strumento
politico, assegnando deleghe inopportune e nominando commissioni che
non rispondono alle esigenze di buona sanita', ma sono frutto di scelta
pre-elettorali. La nomina di rappresentante della Regione nell' Agenzia
nazionale del farmaco e del rappresentante del Sindacato dei Grossisti
dei farmaci la dice lunga su come la Giunta intende gestire l' assistenza
farmaceutica, cosi' come l' avere nominato i membri dell' Agenzia Regionale
del farmaco scegliendo gli amici degli amici, senza tener conto dei
medici ospedalieri, dei farmacisti ospedalieri, delle rappresentanze
dei cittadini disagiati e di quanti operano nel settore. Queste nomine
scorrette e inopportune, la denuncia inventata di spese farmaceutiche
sproporzionate, l' istituzione di strumenti ancora piu' rigidi di contenimento
della spesa, che oltre al ticket prevede ora anche la prescrizione di
un solo farmaco per ricetta, nonche' lo sciopero dei farmacisti sono
la sintesi di una gestione fallimentare, irresponsabile che ha privilegiato
solo interessi di parte''. La Filcea-Cgil, la Femca-Cisl e la Uilcem-Uil
della Regione, conclude la nota, ''invitano i partiti di maggioranza
a cercare altri terreni di scontro per dirimere le beghe interne, evitando
che egemonie territoriali e scontri tra partiti e tra fazioni abbiano
ricadute negative sulla salute pubblica e sugli operatori del settore
ed invitano inoltre il Sindaco ed il Presidente della Provincia di Cosenza
a fare chiarezza sull' accaduto pretendendo che alle false denuncie
seguano la esibizioni dei documenti di prova e le iniziative di trasparenza
che nella gestione regionale della Sanita' al momento sono totalmente
assenti''. Operazione dei NAS su farmacisti e medici per doping e farmaci guasti. 16 arresti 23/11 E' scattata nella notte l'operazione 'Pharma
connection'' condotta dai Nas del Comando carabinieri per la Sanita'
che ha portato all'esecuzione di 16 misure di custodia cautelare e 19
misure interdittive. Diverse le accuse per i 134 indagati coinvolti
(farmacisti, medici e imprenditori del settore chimico-farmaceutico):
associazione per delinquere finalizzata alla produzione e al traffico
intternazionale di sostanze stupefacenti e dopanti, commercio e somministrazione
di medicinali guasti o pericolosi per la salute pubblica, esercizio
abusivo della professione medica e di farmacista, truffa ai danni del
Servizio Sanitario Nazionale, ricettazione e altro. Gli ordini di custodia
cautelare sono stati emessi dal gip di Roma su richiesta della Direzione
distrettuale antimafia della capitale. L'operazione ha interessato 21
province e dieci regioni: Lazio, Emilia Romagna, Lombardia, Campania,
Sicilia, Calabria, Puglia, Toscana, Sardegna e Marche). Convegno sulle dipendenze promosso dalla Provincia il 24 a Cosenza 22/11 L’Assessorato alle Politiche Sociali della
Provincia di Cosenza, il Comitato Nazionale Comunità di Accoglienza
(CNCA) e la Federazione Operatori Pubblici Settore Dipendenze (FeDerSerD)
hanno promosso un convegno – per mercoledì 24 novembre
2004, presso la Casa delle Culture di Cosenza, con inizio dei lavori
alle ore 10:00 – sul tema: “Dipendenze da sostanze senza
sostanze”, in ordine alle problematiche delle dipendenze ed ai
connessi diritti delle persone che ne fanno uso.L’iniziativa prende
spunto dal Decreto Fini in materia, che intende puntare sulla punibilità
dei soggetti che fanno uso di sostanze stupefacenti, e ne contesta l’ottica
repressiva per promuovere una politica dell’educazione e dell’ascolto.
Nel corso del convegno saranno presentati i temi del Cartello Nazionale
“Non incarcerate il nostro crescere”, che unisce le sigle
nazionali del terzo settore sui temi delle dipendenze. I lavori saranno
coordinati dal Dott. Roberto Gatto, della CooperativaSociale “Il
Delta”. In apertura porteranno il proprio saluto il Presidente
della Provincia, On. Gerardo Mario Oliverio, e il Sindaco di Cosenza,
Dott.ssa Eva Catizone; seguirà la relazione introduttiva dell’Assessore
alle Politiche Sociali della Provincia di Cosenza, Ferdinando Aiello. Verso la riorganizzazione dei servizi psichiatrici in Calabria 22/11 Una rete integrata di servizi sul territorio
incentrata su prevenzione delle patologie, cura e riabilitazione: e'
il futuro dell' assistenza psichiatrica cosi' come delineato dal nuovo
modello organizzativo dei Dipartimenti di salute mentale e dalle linee
guida per l' organizzazione della rete dei servizi della psichiatria
in Calabria. Il progetto definito da un gruppo tecnico e successivamente
recepito da una deliberazione della Giunta regionale della scorsa estate,
e' stato presentato a Catanzaro nel corso di un convegno sul tema ''Psichiatria
da slegare: verso la riorganizzazione dei servizi psichiatrici in Calabria''
alla presenza dell' assessore regionale alla Salute Gianfranco Luzzo,
dal prof. Carmine Munizza, presidente della Societa' italiana di Psichiatria
e coordinatore del gruppo di lavoro e dal direttore generale del Dipartimento
tutela della salute, Federico Montesanti. Il fulcro del progetto di
riordino - e' stato spiegato - e' incentrato sulla realizzazione di
piccole strutture da dislocare sul territorio in modo piu' razionale
per evitare che i pazienti vengano sradicati dal territorio di appartenenza.
''Purtroppo il disabile mentale - ha sostenuto l' assessore Luzzo -
e' stato sempre visto come un diverso da emarginare, da rifiutare, da
ghettizzare. E, invece, dalla legge Basaglia in poi la tendenza e' quella
di considerare questa patologia alla stregua di altre e, quindi, da
affrontare come tale. Se e' vero che si tratta di una patologia che
da sempre ha dato all' immaginazione umana una reazione particolare,
ora tutto questo una societa' civile non lo puo' piu' condividere e
accettare. Per questo - ha aggiunto Luzo - abbiamo dato, come Giunta,
le linee di indirizzo a tutte le aziende sanitarie e abbiamo posto l'
attuazione della specifica deliberazione tra gli obiettivi che i manager
devono garantire e realizzare come obbligo contrattuale, alla stregua
di parametro di valutazione anche ai fini eventualmente di riconferma''.
Le linee programmatiche prevedono anche un periodo di 18 mesi entro
il quale si dovra' realizzare la ristrutturazione delle realta' esistenti.
''Ovviamente - ha aggiunto l' assessore - non vogliamo mettere in difficolta'
tutti i soggetti che ad oggi hanno assicurato le prestazioni e le terapie
possibili dando loro la possibilita' di potersi adeguare ai nuovi standard.
Addirittura, abbiamo assunto una norma regionale con la quale viene
garantito e mantenuto anche l' accreditamento a questi imprenditori
che ad oggi hanno garantito le prestazioni. Insomma: coloro che si riconvertono
non perdono le condizioni di accreditamento''. Per l' assessore ''il
concetto di fondo e' che i famosi 120 posti letto realizzano strutture
nelle quali e' difficile poi assicurare buone condizioni di recupero.
Oggi l' idea che si va affermando e' che il paziente per questo tipo
di patologie vada assistito nella fase acuta per poi essere dimesso,
tornare sui territori. Da qui queste strutture agili, con venti posti,
dislocate sul territorio in maniera razionale che agiscano con l' ausilio
di Dipartimenti di salute mentale, Centri di salute mentale e strutture
assistite. L' obiettivo e' quelo di attuare un modello valido a garantire
a questo tipo di pazienti una vita normale. Data la delicatezza delle
patologie, come dimostrano anche recenti fatti di cronaca che danno
la misura e la gravita', - ha aggiunto Luzzo - e' necessario fare sempre
di piu' per fare in modo che chi e' affetto da questo tipo di disturbi
possa essere seguito in modo corretto''. ''La riorganizzazione dei servizi
psichiatrici e' ormai presente su tutto il territorio nazionale - ha
spiegato il prof. Munizza - ma sicuramente nel sud si sconta un maggiore
ritardo. Tuttavia, anche qui non si parte dall' anno zero. Il punto
critico della situazione calabrese, ad esempio, e' lo scarsissimo sviluppo
delle strutture residenziali, le piccole comunita' terapeutiche che
sono fondamentali. Per cui i posti letto ci sono ma sono concentrati
in case di cura. Finora questi posti letto hanno sostituito le strutture
residenziali mancanti. Credo che il vero salto di qualita' e' quello
di ridurre i posti letto nelle megastrutture, anche se alcuni servono
per la postacuzie, e trasformare alcuni di questi in strutture comunitarie
piu' piccole sparse sul territorio''. Per Munizza diversa e' la situazione
dei Centri di salute mentale ''che sono abbastanza presenti sul territorio.
L' elemento centrale rimane la riduzione della residenzialita' e la
possibilita' di razionalizzare le risorse attraverso una riconversione.
Per questo serve la buona volonta'. E' positivo che tutta questa operazione
parte dall'Assessoreato regionale che si e' reso conto della necessita'
di intervenire''. Farmacie al collasso, Federfarma indice una serrata per il 1° dicembre 17/11 Stato di agitazione della categoria e serrata
di mezza giornata delle farmacie calabresi per il prossimo primo di
dicembre, dalle 8.30 alle 13. E' quanto ha deciso la Consulta regionale
di Federfarma Calabria, la federazione che rappresenta tutti i titolari
di farmacia della regione. ''La protesta - spiega il presidente dell'
organismo Giuseppe Petronio - si rende necessaria per portare all' attenzione
delle forze politiche regionali e nazionali, dei sindacati, dei prefetti
e della cittadinanza tutta, i gravi problemi in cui versa l' assistenza
farmaceutica in Calabria che rischia di collassare. Una situazione -
prosegue il presidente dell' organismo sindacale dei titolari di farmacie
- che investe molte Aziende sanitarie della regione che potrebbe preludere,
a causa dei colpevoli inadempimenti delle stesse aziende che hanno accumulato
ritardi nei rimborsi sino a dieci mensilita', al conseguente passaggio
all' assistenza farmaceutica indiretta''. Federfarma Calabria, in particolare,
fa anche riferimento all' ultimo accordo regionale, siglato il 7 maggio
2004, da tutte le Aziende sanitarie della Calabria alla presenza dell'
assessore regionale alla Sanita', Gianfranco Luzzo. ''L' accordo in
questione - sottolinea Petronio - sta puntualmente naufragando rendendo
vano ogni sforzo teso a rintracciare un bonario componimento di natura
negoziale al grave problema instauratosi''. Per l' associazione dei
farmacisti calabresi, che parla apertamente di ''situazione critica'',
l' auspicio e' quello di ''un fattivo, determinante, intervento delle
autorita' regionali e statali che possa sventare la devastante necessita'
di erogazione dell' assistenza farmaceutica in forma indiretta. Il passaggio
a tale forma di assistenza, che prevede l' anticipazione da parte dei
cittadini delle somme occorrenti all' acquisto dei farmaci per poi richiedere
improbabili quanto defatiganti rimborsi - secondo Federfarma - diventerebbe
indispensabile per evitare la paralisi del servizio farmaceutico, anche
a pagamento, in tutte quelle aziende sanitarie che registrano ritardi
dei rimborsi alle farmacie superiori ai sei mesi. Livelli oltre i quali
le banche non sono disposte a concedere ulteriore credito, con la conseguente
impossibilita' per le farmacie di rifornirsi dei farmaci necessari''.
In un documento, Federfarma Calabria spiega nel dettaglio le motivazioni
dell' agitazione nell' assistenza farmaceutica mettendo in evidenza,
fra l' altro, ''la condotta inadempiente delle Aziende sanitarie interessate
che risulta inaccettabile, in quanto vistosamente sprezzante delle legittime
istanze e dei fondamentali bisogni della categoria, la sola a garantire
ed assicurare la certezza dell' espletamento del servizio di assistenza
che, e' bene ricordarlo, rappresenta un pubblico servizio la cui titolarita'
e' riconosciuta dalla legge non gia' in capo alle farmacie, bensi' in
capo alle Aziende sanitarie''. In tredici farmacie cosentine i defibrillatori per interventi sempre più tempestivi 17/11 Bastano meno di dieci minuti per compromettere
irreversibilmente la condizione di una persona colpita da arresto circolatorio.
Gli operatori del 118, nonostante gli sforzi, non sempre, nelle nostre
città caotiche, riescono ad arrivare in tempo con il prezioso
defibrillatore, la macchinetta che fornisce scariche elettriche al muscolo
cardiaco e che può significare la differenza tra vita e morte,
tra recupero ottimale o, al contrario, danni irrimediabili. Ma da oggi
i cosentini hanno un servizio sanitario in più su cui contare
e che può dare maggiore tranquillità. Ha, infatti, lo
scopo di dimezzare i tempi di soccorso per questa patologia l’accordo,
raggiunto già da qualche mese e formalmente siglato oggi a Palazzo
dei Bruzi, tra Amministrazione comunale, per la quale erano presenti
il sindaco Eva Catizone e l’assessore alla Salute del cittadino
Roberto D’Alessandro, la Federfarma con il presidente Alfonso
Misasi, l’Ordine dei farmacisti con il Presidente Graziano Santoro,
il 118 provinciale con il responsabile dr. Federico Burza. “Le
farmacie – come ha rilevato il sindaco Catizone- oggi più
che mai riscoprono il proprio storico ruolo di punto di riferimento
per i cittadini”. E’ nelle farmacie, infatti, che sono stati
dislocati defibrillatori semiautomatici per un pronto intervento sul
territorio, con il 118 nel ruolo di smistatore delle chiamate. Ogni
farmacia (sono tredici quelle che hanno finora aderito) ha personale
appositamente formato, tre o quattro addetti in grado di prestare le
prime cure al cittadino colpito. “In provincia –ha detto
il dottore Burza- registriamo ogni anno circa 750 arresti cardiocircolatori.
Per ogni minuto che passa, la possibilità di sopravvivenza si
riduce del 10%. Ecco perché è essenziale arrivare quanto
prima possibile.” Di un significativo traguardo ha parlato il
dottore Misasi che ha sottolineato l’attenzione della Federfarma
sul progetto ed ha ringraziato tutti i soggetti che hanno aderito alla
sua realizzazione. “Speriamo –ha preannunciato, quindi,
il dottore Santoro- di diffondere il progetto PAD (Public Acces Defibrillation)
anche in altri distretti sanitari”.Un grazie sentito anche dall’assessore
Roberto D’Alessandro a tutti gli operatori sanitari e ai farmacisti
che hanno reso possibile la concretizzazione del progetto e ai dottori
Giovanni Nicotera e Vincenzo Blasi che, in collaborazione con il 118,
hanno tenuto i corsi di formazione per il personale cosiddetto “laico”.
“Cosenza –ha detto D’Alessandro- si allinea ai livelli
delle prestazioni sanitarie che si riscontrano nelle più moderne
città del centro-nord, un risultato tanto più aprezzabile
considerate le restrizioni finanziarie di cui il Comune deve tener conto.
La capillare presenza sul territorio di farmacie aderenti al progetto
assicurerà interventi in un tempo non superiore ai cinque minuti”.
L’accordo prevede che per l’acquisto dei defibrillatori
(al costo di 2.540 più Iva) il Comune e la Federfarma intervengano
con un contributo di 500 euro ciascuno, a vantaggio di ogni farmacia
aderente, che deve accollarsi il resto del costo dell’apparecchio. Scoperta a Lamezia una rara malattia cerebrale che inizia con la demenza 15/11 Si chiama Atassia Spinocerebellare 17, causata
da una tripletta ripetuta nel gene TBP, la nuova e rarissima malattia
scoperta dal Centro regionale di neurogenetica di Lamezia Terme. A presentare
i risultati della ricerca che ha portato alla scoperta di questa nuova
malattia ''che esordisce come demenza'', e' stata la responsabile dello
stesso centro, Amalia Bruni, che ha spiegato i vari passaggi effettuati
dai ricercatori del Centro lametino per giungere all'individuazione
di questa patologia ''in una grande famiglia calabrese che e' la piu'
grande tra le famiglie descritte in letteratura (16 affetti su 4 generazioni)''.
Un risultato, questo, raggiunto ''a distanza di oltre 13 anni dalla
prima segnalazione relativa ad alcuni pazienti che presentavano un quadro
assolutamente insolito di disturbi del comportamento, demenza oltre
che la compromissione di piu' aree e sistemi cerebrali''. In questi
anni i ricercatori, guidati da Amalia Bruni, hanno lavorato ''a tutto
campo comprendendo la clinica, la genetico-molecolare e la neuropatologia''
ed effettuando un vero e proprio lavoro di ricerca in collaborazione
anche con altri ricercatori italiani afferenti all'Universita' Federico
II di Napoli (Filla, De Michele), all' Istituto San Raffaele di Milano
(Maltecca, Servadio e Casari), all'Istituto di Genetica e Medicina del
Telethon di Napoli (D' Adamo), mentre lo studio neuropatologico e' stato
effettuato da ricercatori della Salpetriere e dell'Ecole Pratique des
Hautes Etudes di Parigi (Takahashi, El Hachimi, Foncin, Duyckaerts).
Nel corso dell'incontro con i giornalisti, ai quali erano presenti anche
Carmela Madaffari direttore generale dell'Asl 6, Mario Tassone, ministro
junior alle Infrastruttura, Gianfranco Luzzo, assessore regionale alla
Sanita' ed Ida D'Ippolito, senatrice di Forza Italia, la ricercatrice
lametina ha spiegato che ''la peculiarita' di questa malattia risiede
nell' inusualita' del quadro clinico. Questa patologia - ha aggiunto
- colpisce primariamente il cervelletto e dovrebbe presentare dunque
all'esordio sintomi e segni relativi a questa area del Sistema nervoso
(atassia, tremori). La peculiarita' straordinaria, invece, risiede nel
fatto che i pazienti iniziano la malattia con importanti disturbi del
comportamento, segni psichiatrici e demenza. Solo in un momento successivo
compaiono i segni cerebellari''. Il risultato ottenuto dal Centro di
neurogenetica lametino, comunque, ''e' la codifica di nuova forma di
demenza secondaria di cui bisognera' tenere conto in futuro sia nell'assistenza
che nello studio delle demenze''. Infatti, ''il raggiungimento della
causa ovvero l'identificazione del gene mutato, rende possibile una
applicazione diagnostica di laboratorio e soprattutto, in futuro, la
comprensione del meccanismo patogenetico della malattia. E' solo attraverso
questo - ha concluso Amalia Bruni - che potranno essere identificati
farmaci che possano interferire con la malattia''. Paolini: “Bisogna riflettere sulle case famiglia chiuse” 15/11 Il Presidente dell’Associazione degli industriali
della sanità privata, Enzo Paolini, interviene sulle case famiglia.
“La vicenda della casa-famiglia di Mirto Crosia chiusa a seguito
di provvedimento della magistratura,eseguito dai NAS, per le condizioni
igienico-sanitarie in cui venivano tenuti i pazienti ricoverati, non
va confuso con un episodio di ordinaria malasanita’ di cui e’
generosa dispensatrice la cronaca quotidiana. Per la CGIL “La denuncia del sen. Gentile sulla spesa farmaceutica è priva di fondamento” 12/11 ''La denuncia del senatore Gentile, e' priva di qualsiasi fondamento e mette in evidenza come non si conoscano i problemi di salute che affliggono i cittadini dell'Asl 4''. E' quanto sostengono i nota la Filcea-Cgil, la Femca-Cisl e la Uilcem-Uil della Calabria. ''Non e' assolutamente vero - prosegue la nota - che la spesa farmaceutica dell' Asl 4 di Cosenza sia sproporzionata; infatti gli unici dati certi, il riepilogo dei rimborsi richiesti dalle farmacie private, confermano che al 1 di ottobre la spesa farmaceutica nazionale media per cittadino e' stata di 164,66 euro, la spesa farmaceutica regionale media per cittadino e' stata di 167,19 euro e la spesa farmaceutica media per cittadino residente nell'Asl 4 e' stata di 159,97 euro. Gli ammalati residenti nell'Asl 4 quindi hanno speso meno della media Italia e notevolmente meno della media dei cittadini residenti in Calabria. Pertanto, se la spesa e' ''sproporzionata'', cosi' come ''denuncia'' il Sen. Gentile, si dica anche rispetto a cosa tale spesa sarebbe sproporzionata e quale assistenza farmaceutica il Senatore di Forza Italia immagina debba essere garantita o a quale tipo di assistenza avrebbero diritto i cittadini di Cosenza''. ''E' evidente - e' aggiunto nella nota delle organizzazioni sindacali - che anche l'affermazione secondo cui l'Asl 4 sarebbe al primo posto come spesa farmaceutica risulta essere egualmente falsa, perche' non puo' la stessa essere 'al primo posto in questa speciale classifica' se la spesa farmaceutica in questa Asl e' inferiore alla media della spesa Regionale. In buona sostanza, i dati riportati nella 'denuncia' attribuiti prima alla Commissione finanze e Tesoro del Senato e, poi, con virate strategiche, al Ministero della Sanita' e all'Agenzia Sanitaria Nazionale non sono esatti se riferiti alla spesa farmaceutica. Mancando quindi i motivi oggettivi della denuncia e c'e' da chiedersi inoltre perche' e' stata fata e perche' le e' stato dato tanto clamore''. Sorge il dubbio che si tratti - conclude la nota - delle solite beghe all'interno della maggioranza della Regione Calabria che con evidente noncuranza dei danni prodotti , scarica sui cittadini scaramucce di partito e tra partiti. La Filcea-Cgil, la Femca-Cisl e la Uilcem-Uil della Regione Calabria invitano i partiti di maggioranza nella Regione Calabria a ricercare altri terreni di scontro per derimere le beghe interne, evitando che egemonie territoriali e scontri tra partiti e tra consorterie abbiano ricadute negative sulla salute pubblica e sugli operatori del settore''. I pediatri denunciano: bambini calabresi costretti a mangiare troppo ed esposti al fumo passivo 11/11 ''Il bambino in Calabria e' avvolto in una nuvola di fumo, quello della sigaretta fumata da mamma e papa' davanti a lui''. E' quanto emerge dal Rapporto della Federazione Italiana Medici Pediatri, presentato a Roma in occasione dell'apertura dei lavori del Congresso Nazionale della federazione. ''In Calabria - e' scritto in una nota - il 51% dei bambini e' esposto al fumo passivo. E l'11% e' 'vittima' della sigaretta della mamma: e' la percentuale piu' bassa tra le mamme italiane. Il 29% dei bambini tra uno e due anni della Calabria ha almeno un genitore che fuma in casa. Ma come mangiano i bambini della Calabria? Tutto sommato bene, peccato quelle porzioni sempre troppo abbondanti che, con il tempo, se si associano anche ad errori alimentari finiscono per portare il bambino verso il sovrappeso e l'obesita'. E a fare i conti con i chili di troppo in Calabria sono 27,2 bambini ogni cento (dati Istat e Iss) cosa ancor piu' preoccupante se si pensa che la media nazionale di bambini e adolescenti obesi o in sovrappeso e' del 24,2 per cento''. Il presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri, Pier Luigi Tucci, ha evidenziato che ''alle mamme spieghiamo bene che tipo di alimentazione devono seguire i figli. E in effetti le cose sembrano migliorare parecchio. E spieghiamo anche quanto devono mangiare. Ma una volta arrivati a tavola e' comunque la mamma a decidere quanto abbondanti fare le porzioni ed e' lei ad avere l'ultima parola su cosa mettere nel piatto. Ecco perche' e' interessante vedere le abitudini alimentari dei piu' piccoli, che rispetto ai fratelli piu' grandi hanno minore voce in capitolo e minore 'autonomia' di scelta, per comprendere che tipo di mamma si e' quando arriva l'ora del pranzo''. Per quanto riguarda i vaccini anche in Calabria c'e' una netta differenza tra ''la copertura delle vaccinazioni obbligatorie - prosegue la nota - e raccomandate e quelle che non lo sono come la vaccinazione contro la meningite da pneumococco, da meningococco e contro la varicella. In particolare per quanto riguarda la poliomielite la copertura vaccinale in Calabria e' pari al 95% (contro il 96,7 in Italia); la vaccinazione antidifterico-tetanico-pertossico ha una copertura del 93,6% (95,8 il dato italiano); la combinazione dei vaccini antidifterico-tetanico e antidifterico-tetanico-pertossico raggiunge il 94,2% (96,5 il dato nazionale); l'epatite B arriva ad una copertura del 91,3% (e' 95,3 in Italia); la combinazione di morbillo e antimorbillo-parotite-rosolia ha una copertura del 53,4% (la media nazionale e' dell'83,9) e infine la vaccinazione anti-Haemophilus influenzae B raggiunge una copertura pari al 73,9% (90,4 e' il dato nazionale)''. Il segretario della Federazione Italia Medici Pediatri della Calabria, Antonio Gurnari ha detto che ''il bambino della Calabria tutto sommato sta piuttosto bene. Peccato solo quel ritardo nella prevenzione, soprattutto per quanto riguarda le vaccinazioni, e quella cattiva abitudine a stare tanto, troppo, davanti alla Tv. Ed e' per questo che nella pagella, rispetto allo scorso anno, il bambino ha un voto piu' basso. Cala il voto anche per gli adolescenti che, con il passare del tempo, diventa sempre piu' simile negli aspetti negativi ai suoi coetanei di altre regioni''. ''Fino ad oggi - ha concluso Gurnari - i nostri adolescenti sembrano essere stati meno influenzati dalle mode, ora si stanno omologando. Confermo il voto per i genitori perche' nonostante il loro impegno si scontrano con un Sistema sanitario che nella nostra regione, lo ripeto, e' davvero in ritardo per quanto riguarda le vaccinazioni e quindi non aiuta noi pediatri nell'educazione dei genitori''. Malasanità all’ospedale di Trebisacce, per il maltempo crolla il controsoffitto di cardiologia 11/11 Il controsoffitto della stanza di terapia intensiva
del reparto di cardiologia dell' ospedale di Trebisacce e' caduto nel
pomeriggio, forse a causa di una infiltrazione d' acqua. Nessuna delle
quattro persone che si trovavano in cura e' rimasta ferita. Sulla zona,
nel pomeriggio, e' piovuto a lungo. Sono in corso accertamenti per verificare
le cause del crollo. Gentile: “Spesa farmaceutica aumentata del 5% in Calabria. A Cosenza più del 17%” 08/11 ''La Regione Calabria per l' anno in corso 2004
ha subito un aumento pari al 5,36% nella spesa farmaceutica passando
da 56 milioni di euro dell' anno 2003 a 66 milioni di Euro del 2004'':
lo sostiene Antonio Gentile, senatore di Forza Italia citando i dati
pervenuti alla Commissione finanze e tesoro del Senato. ''Nonostante
i controlli dell' assessorato - afferma Gentile - con questi dati si
rischia di rompere il patto di stabilita' fissato dalla Conferenza Stato
regioni''. Secondo il parlamentare della Cdl ''e' curioso constatare
come la spesa nell' Azienda sanitaria territoriale di Cosenza ha subito
un eclatante e sproporzionato aumento pari al 17,54% attestandosi al
primo posto in assoluto della regione quale impegno di spesa.Infatti
l' incremento del 17,54% corrisponde a un aumento di 7 milioni di euro
(pari a 14 miliardi di vecchie lire in piu')''. ''E' altrettanto curioso
osservare - sottolinea Gentile - che una spesa fuori controllo di tale
portata non abbia ricevuto una azione di controllo, ne' di prevenzione
ne' di attivita' sul territorio tale da ricondurre la spesa nei limiti
fisiologici previsti dalla media regionale.Questa anomala impennata
dovrebbe obbligare la Direzione generale, qualora non fosse ancora intervenuta,
ad attivarsi immediatamente e ricercare le cause di questo incremento
di spesa che incide tra l' altro negativamente su tutto il bilancio
aziendale. Sono certo - conclude Gentile - che con un rigoroso controllo
tecnico verranno fuori situazioni assai incresciose di cui qualcuno
si dovra' assumere per intero le responsabilita'''. Buoncristiano (ASL) “Assistenza agli anziani nostro punto qualificante. Serve supporto di comuni e Provincia” 08/11 ''Anziani e assistenza domiciliare sono punti qualificanti del nostro programma e riteniamo che da cio' si debba partire per una concertazione con le altre istituzioni al fine di favorire e migliorare le strategie di intervento''. E' quanto sostiene, in una nota, Francesco Buoncristiano, direttore generale dell' Azienda sanitaria di Cosenza. ''L' assistenza domiciliare integrata, che e' gia' partita per circa seicento persone non autosufficienti - afferma Buoncristiano - e' gia' un punto di partenza serio per l'azienda. Bisogna , adesso, insistere e per far questo e' necessario ottimizzare le risorse''. ''Voglio ricordare - aggiunge il direttore generale - che abbiamo triplicato gia' le somme in bilancio rispetto al recente passato, perche' abbiamo consapevolizzato che la strada dell' assistenza integrata e' quella che ci evita il ricorso ai ricoveri inutili e costosi, dando il senso umanistico del rapporto. Chiediamo a Comuni e Provincia - prosegue - di essere di supporto a questa rete, recuperando le funzioni proprie della legislazione sociale, insieme alla Regione. C' e' una possibilita' concreta di fare rete- conclude Buoncristiano - e di dare ancora maggiori servizi agli anziani, che devono realmente essere centrali nei nostri programmi''. La Commissione regionale antimafia ha ascoltato i Dg della Asl calabresi. “Vigilare sugli appalti” 05/11 La Commissione regionale per la lotta e la conoscenza del fenomeno mafioso, presieduta dal consigliere Vincenzo Pisano, ha audito nel pomeriggio di oggi i direttori generali delle aziende ospedaliere di Cosenza, Antonio Belcastro, e di Reggio Calabria, Renato Carullo, che era accompagnato dal direttore sanitario, Gianluigi Scafidi e dal direttore amministrativo Giuseppe Morace. Alle audizioni erano stati invitati altresì i dirigenti generali delle aziende ospedaliere “Ciaccio-Pugliese” e “Mater Domini” di Catanzaro, la cui partecipazione ai lavori della Commissione, in accordo con il presidente Pisano, è stata rinviata al prossimo 11 novembre. “In linea di principio – ha detto Vincenzo Pisano, introducendo i lavori – noi chiediamo ai vertici delle aziende sanitarie un impegno che va oltre il doveroso rispetto delle procedure amministrative nell’espletamento delle gare di appalto per infrastrutture, forniture beni e servizi. Una ulteriore barriera, cioè, che elevi le attenzioni con l’obiettivo di scoraggiare il malaffare tenuto conto dell’elevato volume di spesa che impegna complessivamente la sanità calabrese”. Il direttore generale dell’azienda ospedaliera di Cosenza, Antonio Belcastro, ha illustrato le procedure finora adottate per la gestione dell’Annunziata, “con la coerente applicazione dei regolamenti per quel che concerne le forniture e i servizi”. Il direttore generale dell’azienda ospedaliera “Bianchi-Melacrino-Morelli”, Renato Carullo, ha evidenziato il percorso dell’attuale azione amministrativa, con particolare riguardo ai tempi di completamento dell’ospedale “Morelli”, in via di costruzione. La Commissione regionale antimafia riprenderà le audizioni con i vertici delle aziende sanitarie calabresi dal prossimo 9 novembre. Nulla di fatto nell’incontro tra l’ass. Luzzo e l’ANISAP 05/11 Si e' concluso con un nulla di fatto l'incontro tra l'Assessore Luzzo e le strutture che aderiscono all' associazione nazionale istituzioni sanitarie ambulatoriali private della Calabria (Anisap). ''Le strutture sanitarie convenzionate - e' scritto in una nota - aspettavano dall'assessore un'assicurazione su come proseguire l'esercizio fino a Dicembre 2004, visto che in quasi tutte le Asl i tetti di spesa sono stati ampiamente superati. Erogare prestazioni con abbattimenti tariffari fino a dicembre 2004 e' un impegno che le strutture accreditate hanno assunto con la sottoscrizione dei contratti. I contratti, devono essere rispettati altrimenti si e' fuori dal sistema. Ma alla continua e responsabile erogazione delle prestazioni sanitarie ad opera delle strutture accreditate, non corrisponde il rispetto dei termini di pagamento previsti dagli stessi contratti''. ''Per il 2004 - sostiene l'assessore Luzzo nella nota - e' impossibile riuscire a trovare una soluzione immediata e trovare nuovi fondi. Grazie ad una variazione di bilancio da far approvare in consiglio regionale sara' possibile ripianare il debito della mobilita' negativa del 2003 pari a 16.800.000 euro provocato da erronei conteggi. Cosi' sara' possibile azzerare il bilancio 2003 e sbloccare circa 1.500 mld. di vecchie lire di cui 750 mld. serviranno per chiudere i conti del 2003 e 750mld per iniziare a pagare quelli del 2004. Cosi' sara' possibile avere fondi in cassa e pagare le ASL, che a loro volta potranno pagare il debito corrente. Ci auguriamo che questo avvenga per fine anno''. Le strutture sanitarie convenzionate si chiedono intanto ''come faranno a continuare a lavorare? Come faranno a pagare i loro dipendenti ed i loro fornitori? Come sara' ancora possibile continuare ad erogare prestazioni sanitarie? Sicuramente sarebbe interessante sapere cosa succederebbe se all'improvviso tutti i cittadini della provincia fossero costretti a rivolgersi ai presidi pubblici territoriali di Crotone per avere prestazioni che abitualmente erogano le strutture sanitarie convenzionate. Circa l'80% di specialistica ambulatoriale, oggi, viene erogata dalle strutture sanitarie convenzionate e per alcune prestazioni, come per quelle odontoiatriche, non e' presente servizio pubblico. L'idea dell'assessore e' proiettata verso il futuro 2005 quando forse per molte strutture sara' ormai troppo tardi''. L'Anisap intende creare un tavolo tecnico con i funzionari dell'assessorato alla sanita', per verificare tecnicamente alcuni meccanismi che regolano i rapporti tra le strutture accreditate e il Servizio Sanitario Regionale, quali: tariffari e nomenclatori, fabbisogni del territorio per individuare finalmente il numero corretto di prestazioni da erogare, autorizzazioni ed accreditamenti. Parte il “Camper della Salute”, iniziativa anticancro in giro per la Calabria 05/11 Iniziera' nei primi mesi del 2005 il viaggio
del 'Camper della Salute' attraverso il territorio calabrese, per dare
vita alla campagna di prevenzione oncologica femminile, organizzata
dalla Lega italiana per la Lotta contro i tumori (Lilt) e dalla presidenza
della Regione Calabria. L'iniziativa permettera' a tutte le donne di
sottoporsi a visite specialistiche ed esami come pap test, mammografia,
ecografia gratuitamente e vicino a casa. Un camper attrezzato con tutte
le apparecchiature diagnostiche necessarie percorrera' le strade della
Calabria per raggiungere in particolare i paesi piu' periferici dove
e' difficile organizzare la prevenzione. Un'esperienza simile e' gia'
stata sperimentata in Puglia la scorsa primavera ed ha permesso a 800
donne di sottoporsi a visite e esami. Il risultato dello screening ha
individuato 13 casi sospetti di tumore di cui tre risultati effettivi
e curati tempestivamente e con succecso. ''E' necessario - ha detto
Francesco Schitulli, presidente della Lilt durante la conferenza stampa
di presentazione della campagna - che anche nel sud si concretizzino
progetti di prevenzione oncologica non solo perche' questi riducono
notevolmente i costi sanitari sul lungo periodo ma anche perche' il
tumore e' una patologia in crescita nel nostro Paese, in particolare
nelle donne. Per questo la Lilt si impegna sul territorio, per arrivare
in ogni casa e convincere ogni donna a sottoporsi alle visite di controllo.
Si tratta di una vera sfida per il sud''. La campagna e' promossa anche
dall'onorevole Gabriella Carlucci di Forza Italia, gia' impegnata in
Puglia, che ha ribadito il proprio interesse anche in questa occasione:
''La prevenzione e l'informazione sui corretti stili di vita da adottare
fin da piccoli deve entrare a far parte della nostra cultura del benessere,
in particolare delle donne. La campagna di prevenzione dei tumori rivolta
alle donne calabresi e organizzata dalla Lega italiana lotta contro
i tumori e dalla Regione Calabria, rientra nel piano regionale per la
prevenzione oncologica e si articola in varie iniziative tra cui un
camper itinerante, le attivita' di informazione nelle scuole, il coinvolgimento
dei medici di famiglia. ''Questa campagna e' un'operazione di grande
valenza sociale e umana - ha commentato il presidente della Regione,
Giuseppe Chiaravallotti -. Il nostro obiettivo e' quello di coprire
tutto il territorio calabrese e fare arrivare il camper itinerante soprattutto
nei luoghi piu' lontani e piu' disagiati. Per questo cercheremo la collaborazione
piu' ampia possibile dai servizi sociali ai Comuni, ai medici, a sponsor
privati, al mondo delle associazioni. Ognuno contribuira' in base alle
possibilita' che sono molte, le Ausl per esempio potranno mettere a
disposizione le strutture diagnostiche. E' fondamentale il coinvolgimento
delle istituzioni a fianco dei cittadini per sostenerli nei loro problemi
concreti''. Una volta terminata l'esperienza calabrese la Lilt si propone
di estendere la campagna a tutte le regioni del Mezzogiorno d'Italia.
Paolini: “… se non ci fossero i privati nella sanità” 04/11 Nota del Presidente dell’associazione della sanità privata, avv. Enzo Paolini, sulle esternazioni di Liguori (Rifondazione), apparse sulla stampa. “Di tanto in tanto torna sulla stampa,insistente ma senza argomentazioni,il pregiudizio che la presenza dei “privati” nella sanita’ danneggi “il pubblico” oppure, piu’ cautamente, che le risorse assorbite dal settore privato avrebbero migliore utilizzazione se assegnate al settore pubblico. Sovente,in questo pregiudizio,gioca molto la formazione o l’appartenenza politica di taluni personaggi prossimi o collaterali ad organizzazioni politiche. Accade,infatti,ancora nel terzo millennio,che il ricorrere del termine “privato”,in sanita’ ma anche in altri settori,evochi schemi di contrapposizione pubblico-privato che appartengono ad un passato cui le democrazie occidentali ed il mercato con le sue regole hanno chiuso il conto da tempo. Leggere sulla stampa locale la dichiarazione di uno psichiatra, che milita nella sinistra radicale, nella quale sostiene,riferendosi alle strutture neuropsichiatriche in Calabria,che bisogna “fermare i privati”, puo’ stupire ma non sorprendere. Se,per un momento,il pensiero va ai pazienti di quelle strutture e alle loro famiglie, possiamo tranquillamente affermare che c’e’ molta ingratitudine, prima che faziosita’ ideologica, in quella dichiarazione dalla quale traspare il convincimento che in mano pubblica l’assistenza neuropsichiatria sarebbe ben altra cosa.In meglio,ovviamente. Ma non si argomenta come, attivando quali processi organizzativi e modalita’ terapeutiche che nel privato non si troverebbero. E si omette,invece,di riconoscere che,in Calabria,se non ci fossero i privati a garantire assistenza e cure,i malati mentali sarebbero abbandonati a se stessi e alla disperazione delle loro famiglie perche’ il settore pubblico,al riguardo,non e’ in grado di offrire nulla. Se non ci fossero i privati,diciamola tutta,per i malati di mente non ci sarebbe altro,considerata l’inadeguatezza del settore pubblico a dare risposte concrete,che la solitaria e drammatica sofferenza della malattia interamente caricata alle famiglie dalle quali sarebbe molto istruttivo acquisire qualche testimonianza. Il fatto che in Calabria siano soltanto i privati a garantire l’assistenza neuropsichiatria deve pur significare qualcosa, dal momento che nulla impedisce all’ospedalita’ pubblica di dare vita a proprie strutture direttamente gestite.Il resto,in base alle normative vigenti,lo farebbe il mercato e , nel caso specifico, sarebbero le famiglie dei malati di mente a scegliere dove far curare il proprio congiunto esercitando il diritto di libera scelta che e’ alla base del sistema sanitario nazionale.E’, invece,piuttosto legittimo il sospetto che quando si vuole “fermare i privati” in effetti si vorrebbe la loro scomparsa dal mercato e ,con i privati,la possibilita’ e il diritto dei cittadini di potere scegliere dove farsi curare. Sta per partire la cardiologia interventistica a Cosenza 04/11 ''Siamo pronti per partire con la cardiologia
interventistica, una soluzione di grande respiro per l' utenza che nasce
come volonta' precisa del direttore generale, Antonio Belcastro, e che
costituira' il primo passo verso l' istituzione di cardiochirurgia''.
A sostenerlo e' stato il direttore sanitario dell' azienda ospedaliera
di Cosenza, Gianfranco Scarpelli. ''Abbiamo sostenuto un serio sforzo
economico - ha affermato Scarpelli - ed a giorni apriremo con la cardiologia
interventistica: applicheremo gli stend e l' angioplastica, con possibilita'
di interventi in acuzia che potranno addirittura fare in modo che chi
ha subito un infarto, se assistito nel giro di poche ore, possa essere
curato in maniera tale da non lasciare nessun segno: in pratica e' come
se quell' infarto non fosse mai avvenuto''. Per Scarpelli questo passo
e' ''fondamentale per la trasformazione dell' ospedale: ringraziamo
i parlamentari e le forze politiche che hanno sostenuto Cosenza in sede
legislativa, ma riteniamo che tutti debbano essere contenti, perche'
l'Ospedale appartiene alla cittadinanza e su queste notizie non puo'
esserci divisione''. ''Da anni, a Cosenza - ha proseguito - grazie alla
scuola creata dal dott. Francesco de Rose, oggi primario al Mariano
Santo, si applicano i pacemaker, anche biventricolari: in pratica, noi
avremmo potuto effettuare senza alcun problema l' intervento applicato
al presidente Ciampi''. Scarpelli, infine, ha ringraziato ''l' equipe
diretta dal dott. Antonino Buffon, primario di cardiologia, che si appresta
a dare a Cosenza la possibilita' di avere un' interventistica che evitera'
emigrazioni sanitarie''. Sottoscritto l’atto costitutivo del futuro polo oncologico di Germaneto 03/11 Comincia a prendere forma il Polo oncologico
regionale, struttura d' eccellenza che sorgera' a Germaneto: l' atto
costitutivo del Centro e' stato sottoscritto stamane nella sede del
Governo calabrese dal presidente della Giunta regionale, Giuseppe Chiaravalloti
e dal rettore dell' Universita' Magna Graecia, Salvatore Venuta. Alla
cerimonia - che segna la conclusione di un iter avviato due anni e mezzo
addietro per il Polo oncologico, ma si e' caratterizzata anche per la
sigla di un altro importante documento: il protocollo d' intesa quadro
tra la Regione e Azienda ospedaliera Mater Domini - hanno partecipato
anche gli assessori regionali Gianfranco Luzzo (Sanita'); Raffaele Mirigliani
(Presidenza) e Giuseppe Gentile (Attivita' produttive) e il preside
della Facolta' di Medicina dell' ateneo catanzarese Francesco Costanzo.
''Stiamo realizzando - ha detto Luzzo - uno dei massimi obiettivi che
la Regione si era posta: quello di dare assistenza ai malati oncologici
mettendo a disposizione dei calabresi strutture e risorse di alto livello
dove si uniscono ricerca, didattica e assistenza. Si e' partiti da posizioni
non troppo vicine ma poi tra le parti ha prevalso la ragione''. Il polo
oncologico di Germaneto, nelle intenzioni di Regione e Universita' che
partecipano paritariamente all' impresa e avranno uguale rappresentanza
anche nel Cda della Fondazione ''Tommaso Campanella'' che si occupera'
della gestione, punta ad ottenere entro i previsti tre anni il riconoscimento
di Irccs (Istituto ricovero e cura a carattere scientifico). ''Affrontare
il problema dell' oncologia - ha detto ancora Luzzo - e' importantissimo
in Calabria dove i malati sono costretti a ricorrere a strutture esterne
alla regione subendo disagi enormi con oneri economici consistenti per
loro e per le casse dell' ente''. In relazione al protocollo tra Ateneo
di Catanzaro e Ao Mater Domini, l' assessore ha detto che l' iniziativa
dovra' dare luogo ad uno ''sforzo mirato a fare diventare questo il
modello gestionale verso il quale tutto il sistema dovra' tendere'''.
Il rettore dell' Universita' di Catanzaro ha messo in evidenza la validita'
della scelta compiuta dall' ateneo del capoluogo calabrese. ''L' integrazione
tra ricerca e assistenza dato identificativo della nostra Universita'
- ha aggiunto - e' proprio l' elemento fondamentale per assicurare qualita'
nell' assistenza al cittadino. Questo centro sara' un modello anche
per il resto del Paese. La struttura a differenza di altre analoghe,
infatti, non sara' monospecialistica, ma vedra' la compartecipazione
di piu' specialisti che saranno in grado di fornire un' assistenza complessiva
e non solo oncologica''. Venuta ha messo in evidenza il ruolo svolto
dal presidente Chiaravalloti. ''Senza il suo intervento sul ministro
Sirchia - ha detto - in Calabria non ci sarebbe stato alcun polo oncologico.
Il presidente Chiaravalloti ha saputo guidare e portare a realizzazione
l' iter puntando sul raccordo tra Universita' e Regione''. ''Siamo giunti
ad un punto avanzato di un cammino lunghissimo - ha sottolineato il
governatore calabrese - Il polo oncologico e' il primo tentativo di
creare un istituto di alta specializzazione in Calabria, una realta'
che potra' servire non solo la regione ma anche il mezzogiorno e tutto
il bacino mediterraneo''. Il presidente, motivando la decisione di impegnarsi
per la realizzazione della struttura nella regione, ha sottolineato
che l' obiettivo per cui si e' lavorato ''e' stato quello di dare risposte
ai bisognosi, alla persona umile e senza grandi mezzi finanziari che
si trova a vivere un dramma di questa portata ed e' costretto per trovare
cure a recarsi fuori dalla Calabria''. Manifestazione del Rotary contro la diffusione dell’extasy 03/11 “Extasy: attualità e prospettive”.
Di questo si è parlato martedì sera nel corso di un dibattito
organizzato dal Rotary Club Cosenza e svoltosi presso l’Hotel
Executive. Coordinati dal presidente del Rotary, dott. Vincenzo Bavasso,
i lavori si sono incentrati sulla relazione del direttore generale dell’Azienda
Sanitaria n° 4 di Cosenza, dott. Francesco Buoncristiano al quale,
il Rotary, ha ufficialmente consegnato i risultati del “Progetto
Extasy” portato avanti, negli ultimi tre anni, dallo stesso club
service cosentino. Durante questi anni, circa 10.000 alunni delle scuole
superiori, sono stati informati sui rischi derivanti dall’utilizzo
di questa sostanza che, purtroppo, sta vivendo un momento di grande
diffusione anche tra i ragazzi della nostra città.
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