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Dir.resp. Pippo Gatto |
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Economia e Finanza dal 17/9/04 al 12/2/05
Prossima, a Vibo, l’apertura del più grande centro commerciale calabrese 12/02 Sono iniziati da qualche giorno, nella zona industriale di
Vibo Valentia, i lavori di costruzione di quello che e' destinato
a diventare il piu' grande centro commerciale della Calabria. Su 65
mila metri quadrati di superficie sara' realizzato un complesso di
50 mila metri quadrati su due piani. Il resto dell' area e il terrazzo
del complesso faranno da parcheggio ai visitatori. ''Dal punto di
vista economico e dell' occupazione - spiega il presidente del Consorzio
industriale di Vibo Valentia, Nazzareno Salerno - avremo un grande
ritorno. Percio' il Consorzio ha valutato di particolare interesse
la richiesta di cessione dell' area ad una societa', la Gam di Cosenza,
gia' proprietaria di alcuni grandi centri commerciali calabresi''.
''Nel progetto del nascente centro commerciale - riferisce un comunicato
- sono previste tre aree: food, non food e abbigliamento. In quest'
ultima area, attorno a una corte centrale, saranno realizzati 50 negozi
all' interno di eleganti gallerie. Nello spazio all' aperto, inoltre,
e' previsto il servizio allamericana, con asporto del cibo in vassoio
e consumazione in automobile. Tutte queste attivita', una volta entrate
a regime, secondo le stime della Gam, richiederanno tra 250 e 280
dipendenti''. ''Questa e' la conferma - conclude il presidente Salerno-
che Vibo Valentia sta tornando ad essere una piazza commerciale molto
ambita. Il Consorzio industriale, se si presenteranno le occasioni,
ha intenzione di incoraggiare iniziative nel terziario, un settore
trainante per tutta l' economia dellaprovincia e in grado di dare
risposte a tutte quelle persone che ogni giorno chiedono lavoro, lavoro
e lavoro''. ''I lavori del centro commerciale - e' detto ancora nel
comunicato - si concluderanno entro l' anno. In alcune attivita' e'
prevista l' operativita' immediatamente successiva alla consegna dei
lavori''. Il Governo firma il contratto per l’insediamento industriale di San Marco Argentano 11/02 Uno stabilimento industriale destinato alla produzione di ortaggi,
tuberi precotti e surgelati, cereali e zuppe sorgera' a San Marco
Argentano, nel cosentino. L' investimento complessivo, gia' operativo,
e' di oltre 32 milioni di euro. A regime e' prevista l' occupazione
di 215 dipendenti. Il contratto di localizzazione e' stato siglato
oggi a Roma dal ministero dell' Economia e delle finanze, dal Ministero
delle Attivita' produttive, dalla Regione Calabria e da Sviluppo Italia.
Il programma degli interventi era gia' stato approvato lo scorso luglio
dal Ministero delle Attivita' Produttive. Il contratto di localizzazione,
e' scritto in un comunicato di Sviluppo Italia, e' il nuovo strumento
operativo dedicato alle imprese straniere che intendono investire
in Italia, promosso da Sviluppo Italia in collaborazione con il Ministero
delle Attivita' Produttive ed il Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Il contratto, stipulato tra Sviluppo Italia, Amministrazione pubblica
a livello centrale e locale e impresa, ''garantisce disponibilita'
di infrastrutture e aree industriali, certezza nei tempi di insediamento,
erogazione degli incentivi finanziari e sostegno alla ricerca e alla
formazione''. Il progetto approvato fa capo alla societa' Vegitalia,
partecipata al 40% dalla multinazionale giapponese Kagome Co. e da
altri tre soci italiani. ''Il gruppo nipponico - e' scritto nella
nota - e' uno dei principali operatori mondiali nel settore della
produzione di alimenti e bevande, con un fatturato superiore ad un
miliardo di dollari. La realizzazione di una nuova unita' produttiva
in Calabria risponde alla strategia di espansione del gruppo a livello
europeo. Il 67% della produzione sara' destinato al mercato italiano,
mentre il 33% sara' esportato all' estero, soprattutto in Inghilterra
e Francia''. L' attivita' dello stabilimento si basera' su due linee
di produzione di ortaggi e tuberi per una capacita' oraria complessiva
di 2.300 kg, una linea di lavorazione di legumi e cereali con una
capacita' produttiva oraria di 1.000 kg, una linea di produzione di
pastellati con una capacita' produttiva oraria di 500 kg, una linea
di repacking e una di confezionamento. ''Per attrarre investimenti
esteri - ha sostenuto l' amministratore delegato di Sviluppo Italia,
Massimo Caputi - il nostro Paese deve garantire agli imprenditori
affidabilita', certezze e tempi rapidi. Il contratto di localizzazione
riesce a rispondere a queste esigenze e l' esperienza di Vegitalia
e' stata sicuramente positiva. L' approvazione del contratto di Vegitalia
fa seguito a quella del progetto di investimento di Roccoforte in
Sicilia e a breve saranno siglati anche i contratti di localizzazione
di Donnafugata in Sicilia e Cfp in Sardegna. Questo dimostra che il
Mezzogiorno ha tanto da offrire in termini di opportunita' e competitivita'''.
Incontro Confidi Magna Grecia – Banche, in Confindustria 10/02 Fare il punto sulle attività svolte nel corso del 2004
e individuare modalità operative condivise attraverso le quale
sviluppare, nel 2005, le relazioni e tra il Confidi Magna Grecia e
gli Istituti di Credito con esso convenzionati. Ass. Gentile. “Dieci milioni di euro disponibili per le imprese artigiane” 10/02 Dieci milioni di euro sono disponibili per le imprese artigiane
calabresi. Lo si apprende da una nota dell'Assessore alle Attivita'
Produttive, Pino Gentile, il quale sostiene inoltre che ''sono stati
finalmente sbloccati i fondi che la Giunta regionale aveva stanziato
nel dicembre scorso, su proposta del Dipartimento alle Attivita' Produttive
per far fronte alle 1.150 domande di finanziamento pervenute dopo
la scadenza del bando a sportello che la Regione aveva attivato nel
2004''. A tale decisione la Giunta regionale e' giunta dopo un protocollo
d'intesa tra l'Assessore Gentile ed i vertici delle organizzazioni
Artigiane calabresi nel quale si era deciso, per dare risposta a tutte
le domande, di finanziare solo operazioni di leasing e credito agevolato.
Regione ed Artigiancassa, in seguito al reperimento prima ed al successivo
sblocco dei fondi, attiveranno in tempi brevi le procedure per l'ammissione
a finanziamento delle imprese artigiane che hanno avanzato richiesta
di contributo. ''La Giunta Regionale - sostiene Gentile - ha onorato
l'impegno da me assunto il 12 ottobre 2004 con le organizzazioni regionali
dell'artigianato in Calabria, e formalizzato in un protocollo d'intesa
sottoscritto dalla Regione e dai responsabili delle predette organizzazioni.
Voglio sottolineare che questo e' solo l'ultimo di una serie di provvedimenti
della Giunta Chiaravalloti in favore dell'artigianato calabrese. Questo
ulteriore stanziamento si aggiunge agli oltre 16 milioni di euro stanziati
negli anni 2003 e 2004, che hanno incentivato investimenti produttivi
per oltre 42 milioni di euro e circa 500 nuovi occupati. Voglio ricordare,
inoltre, che per quanto concerne l'accesso al credito delle imprese
artigiane, la Regione compartecipa, con un impegno per il 2004 di
2,5 milioni di euro al 'Fondo Europeo di Investimenti' che garantisce
con un contributo del 50% l'accesso al credito delle imprese artigiane
attraverso la Fidart e consentira' di attivare prestiti per 36 milioni
di euro alle imprese artigiane calabresi''. ''Va infine considerato
- ha concluso Gentile - che numerose imprese artigiane figurano tra
le quasi 2.000 aziende beneficiarie di contributi concessi con leggi
Sabatini e 598, con un intervento regionale di circa 117 milioni di
euro che solo nella presente legislatura ha generato investimenti
privati per 341 milioni di euro. Alla luce dei dati che ho solamente
accennato credo di poter affermare, senza poter essere smentito, che
questa Giunta regionale ha tenuto nella massima considerazione le
esigenze dell'artigianato calabrese, con uno sforzo finanziario e
normativo senza precedenti nella storia dell'amministrazione regionale
calabrese''. Nasce lo sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese 10/02 Regione Calabria, Unioncamere Regionale e Istituto Nazionale
per il Commercio con l'Estero hanno costituito lo Sportello regionale
per l' internazionalizzazione delle imprese ''Sprint Calabria''. Lo
si e' appreso da una nota del Presidente della Camera di commercio
di Catanzaro e dell'Unioncamere Calabria, Paolo Abramo. L'accordo
e' stato sottoscritto per la Regione Calabria e per l'Unione Regionale
rispettivamente dal dirigente generale dell'Assessorato alle Attivita'
Produttive, Stefano Torda e dal segretario generale dell'Unioncamere
Calabria, Maurizio Ferrara. ''La nuova struttura - ha detto l'Assessore
alle Attivita' Produttive, Giuseppe Gentile - e' frutto della sottoscrizione
di un accordo di programma intervenuto recentemente tra Regione e
Ministero delle attivita' produttive al fine di creare le massime
sinergie tra l'azione regionale e quella nazionale per migliorare
l'intervento pubblico in favore del sistema produttivo calabrese.
La regione Calabria ha inteso avvalersi della collaborazione dell'Unione
Regionale delle Camere di Commercio della Calabria in quanto ente
capace di modulare le finalita' dell'intervento a sostegno dello sviluppo
imprenditoriale locale e di conoscere l'articolata realta' economica
delle diverse province''. ''La rete dello sportello 'Sprint-Calabria'
- ha concluso Gentile - si articolera', infatti, anche attraverso
cinque diramazioni provinciali che avranno la loro naturale postazione
presso le singole Camere di Commercio, che dovranno garantire l'interfaccia
con il pubblico''. La rete degli sportelli ''Sprint'' realizzera'
attivita' promozionali e di sensibilizzazione delle imprese sul territorio
e avra' il compito di stimolare la domanda interna attraverso l'erogazione
di servizi qualificati. ''Quello che occorreva alle nostre imprese
- ha detto Paolo Abramo - era una struttura deputata a promuovere
azioni finalizzate alla divulgazione dei vantaggi e delle opportunita'
per l'impresa che si internazionalizza ed in grado di porre in essere
azioni di sensibilizzazione sulle tematiche dell'internazionalizzazione
attraverso il contatto diretto e costante con l'impresa; serviva,
insomma, una rete capace di promuovere le produzioni calabresi sui
mercati esteri stimolando possibili sinergie tra imprese del territorio
ed imprese di Paesi terzi''. Tra le attivita' promozionali di ''Sprint''
anche l'organizzazione di missioni commerciali all'estero , con la
realizzazione di brochure informative e la divulgazione delle opportunita'
e delle potenzialita' del territorio calabrese all'estero,allo scopo
di attrarre investimenti. Attraverso lo sportello sara' effettuata
anche l'erogazione di servizi formativi, di orientamento, informativo-promozionali,
finanziari, assicurativi, doganali e certificativi. ''Tutto questo
- ha concluso Paolo Abramo - partendo dai bisogni dell'impresa-utente
perche' solo attraverso un serio check-up aziendale si possono predisporre
gli strumenti piu' adeguati ed il tipo di assistenza necessaria a
supporto dell'impresa''. Riparte la “de Tomaso” calabrese. Approvato un progetto per produrre un SUV russo 07/02 La UE ha approvato il finanziamento per costruire in Calabria
il SUV russo Simbir e le nuove Pantere e Vallelunga. Imminente la
vendita a un fondo privato inglese. Lo annuncia la De Tomaso. Il primo
segnale e' arrivato dalla Commissione Europea di Bruxelles, che lo
scorso 19 gennaio ha dato il via libera definitivo per l' aiuto di
stato di 81 dei 136 milioni di Euro necessari per la realizzazione
di un impianto di produzione di automobili a Cutro, in provincia di
Crotone. Annunciato nel 2000, questo progetto dunque riparte, nonostante
abbia dovuto superare due momenti critici: la morte di Alejandro De
Tomaso il 21 maggio 2003 e la successiva messa in liquidazione da
parte degli eredi, della De Tomaso Modena lo scorso 25 maggio. Mentre
sono rimaste pienamente operative la De Tomaso Consortile e soprattutto
la Uaz Europa. Quest'ultima infatti, oltre ad essere l' unica titolare
della commercializzazione in Europa del Suv estremo Simbir, prodotto
sinora in Russia dalla UAZ , ha portato avanti negli ultimi mesi tutta
la parte progettuale e di collaudo per realizzare e mettere a norma
europea questa vettura che avra' il telaio della Uaz ed un motore
Iveco. Bisogna, ora in pratica, solo produrla. Il passaggio a Bruxelles
del finanziamento, spalanca quindi le porte anche alla commercializzazione
del Simbir, la cui rete di concessionari europei e' gia' stata determinata.
L' altra mossa riguarda i 55 milioni di Euro che la De Tomaso deve
immettere di mezzi propri. Ma gli interrogativi su questi capitali,
essendo in liquidazione la capogruppo De Tomaso Modena proprietaria
del marchio e dei progetti, stanno per dissolversi. Ambienti vicini
all' azienda fanno sapere che e' prossima la cessione di tutto il
gruppo ad un fondo privato. Isabell Haskell, vedova ed erede unica
di Alejandro De Tomaso, firmera' entro febbraio e da quel momento
il reperimento dei mezzi per realizzare l' impianto di Cutro non saranno
piu' un problema, anzi si dovra' fare in fretta. Le norme della Commissione
Europea pongono infatti precise scadenze perche' l' operazione possa
essere conclusa con le modalita' approvate. Mercoledì 9 a Lamezia la consegna delle agevolazioni 215/92 alle imprenditrici calabresi 07/02 Saranno consegnati mercoledi' 9 febbraio, nel corso di una manifestazione che si svolgera' nel Centro servizi avanzati di S. Pietro Lametino, i decreti di concessione delle agevolazioni a 290 imprenditrici calabresi titolari delle imprese beneficiarie delle agevolazioni previste dalla legge 215/92. Lo riferisce un comunicato dell' Ufficio stampa della Giunta regionale. Alla manifestazione parteciperanno il presidente della Giunta regionale Giuseppe Chiaravalloti e l' assessore regionale alle attivita' produttive, Giuseppe Gentile. Chiaravalloti:”Il progetto Mezzogiorno è un sussulto di vitalità” 04/02 ''Il progetto Mezzogiorno e' un sussulto di vitalita' per delle
regioni sempre a rimorchio di altre idee portate da fuori che si impongono
come culture egemoni''. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria,
Giuseppe Chiaravalloti che ha preso parte questo pomeriggio agli stati
generali dell'economia, svoltisi nella sede di Assindustria Salerno.
Chiaravalloti era l'unico presidente delle regioni meridionali presenti
all' assise. ''I furbissimi miei colleghi Bassolino e gli altri, hanno
pensato bene di delegare gli assessori al ramo piu' preparati. Io
sono l' unico non impegnato nelle competizioni nazionali e sono nel
semestre di Nerone''. Chiaravalloti ha dichiarato inoltre che ''il
problema del Mezzogiorno e' il problema dell'Europa''. Secondo il
presidente della Regione Calabria bisogna recuperare un credito storico.
''L'Europa - ha affermato - ha capito che le aree depresse sono una
zavorra per tutti i Paesi. L' Italia, invece, sta impegnando piu'
tempo a maturare questa consapevolezza. La Calabria - ha concluso
Chiaravalloti - ha una dotazione infrastrutturale del 42 per cento
inferiore alla media nazionale''. Chiaravalloti aderisce all’iniziativa di Confindustria, “Economia Sud” 03/02 Un ampio dibattito ed un confronto sullo stato dell' economia meridionale. E' quanto intende sollecitare un' iniziativa promossa dalla Confindustria che, nell' ambito del Comitato Mezzogiorno, ha elaborato un documento denominato ''Progetto Mezzogiorno'', presentato e fatto proprio dal presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo e dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil e dalle altre categorie. Sul documento ha voluto aprire il confronto, dopo una riunione straordinaria del Comitato Mezzogiorno di Confindustria, l' Assindustria di Salerno che ha invitato per domani i Presidenti delle Giunte regionali del Mezzogiorno per illustrare il testo sottoscritto ed individuare i punti di forza, definendo concrete azioni di sviluppo. All' iniziativa - secondo quanto riferisce una nota del portavoce della Regione Calabria - hanno aderito, insieme al presidente Giuseppe Chiaravalloti, anche gli altri ''Governatori'' del sud. In aumento i consumi di energia in Calabria 02/02 I consumi di energia elettrica sono cresciuti dello 0,4% nel
2004 rispetto al 2003. Il totale dell'energia richiesta in Italia
è stato pari a 322 miliardi di kWh. E' cresciuta anche del
2,5% la produzione nazionale. E' quanto ha reso noto il Gestore nazionale
della rete elettrica nei dati di pre-consuntivo sui consumi nazionali
relativi al 2004. Il risultato, si legge nella nota, ha risentito
di fattori calendariali (5 giornate lavorative in più rispetto
al 2003) e di fattori climatici (temperature medie mensili più
basse in estate e più alte in inverno, rispetto all'anno precedente).
Depurata da questi effetti la variazione è pari a +0,8%. Dall'analisi
effettuata dal Gestore della rete emerge che a livello territoriale
l'andamento dei consumi, registrato nel 2004 rispetto al 2003, è
stato disomogeneo sul territorio nazionale: si è avuta, infatti,
una crescita superiore alla media (+2,1%) nell'area della Campania,
Puglia, Basilicata e Calabria, in Sardegna (+1,6%) e nell'area della
Toscana ed Emilia Romagna (+1,6%), mentre si è registrata una
diminuzione della domanda in Lombardia (-1,3%), nel Triveneto (-0,9%)
e nell'area del Piemonte e Valle d'Aosta (-0,4%). I 322 miliardi di
kWh richiesti risultano distribuiti, complessivamente, per il 45,9%
al Nord, per il 29,6% al Centro e per il 24,5% al Sud. Nel 2004 il
fabbisogno nazionale di energia elettrica è stato coperto per
l'85,8% con la produzione nazionale e per la quota restante (14,2%)
dal saldo con l'estero, in forte diminuzione rispetto all'anno precedente
(-10,5%). Il calo del contributo estero si spiega con le riduzioni
delle importazioni di energia elettrica che, iniziate a partire da
settembre 2003 per esigenze di sicurezza del sistema, si sono protratte
fino a tutto ottobre 2004. Complessivamente la produzione nazionale
netta (276,3 miliardi di kilowattora) è aumentata del 2,5%
rispetto al 2003. In particolare, si sono registrati incrementi per
la produzione termoelettrica (+0,7%), idroelettrica (+10,1%), eolica
(+25,6%) e geotermoelettrica (+1,6%). Altri due fenomeni hanno caratterizzato
l'andamento della richiesta nel 2004, conclude la nota, sono stati
la nuova punta storica di domanda sulla rete elettrica nazionale,
pari a 53.606 megawatt, registrata lo scorso 16 dicembre, e superiore
dello 0,4% rispetto all'anno precedente; ed il nuovo picco di domanda
nel periodo estivo, verificatosi il 23 luglio in concomitanza con
una forte ondata di caldo, pari a 53.507 megawatt e superiore dello
0,8% rispetto al 2003. Aumenta il numero di imprese in Italia. In Calabria la maggiore vitalità 02/02 Sfiora quota sei milioni il numero delle imprese registrate
presso le Camere di Commercio al 31 dicembre 2004. Di queste, secondo
la rilevazione di Unioncamere, che per la prima volta ha incluso nella
propria indagine anche l'universo delle imprese agricole, quasi 48.00
sono società di capitali, (erano poco più di 29.000
nel 1998), 13.700 sono società di persone e 26.728 le ditte
individuali. E' il Sud l'area in cui, percentualmente, il numero delle
imprese è cresciuto in misura più rilevante: il 33,2%
delle imprese registrate si concentra infatti nel Mezzogiorno, con
un incremento del +0,8% rispetto al 1998 . Stabile invece l'andamento
demografico di Nord e Centro, con variazioni che dal '98 ad oggi risultano
minime. In flessione invece il numero della aziende del Nord-Est che
, sullo stesso periodo, registra un calo pari a 0,8 punti percentuali.
Dato che, spiegano da Unioncamere "non va interpretato in maniera
assolutamente negativa, perché riflette anche modificazioni
necessarie e inevitabili in quel tessuto sociale, e soprattutto sta
ad indicare anche un fenomeno di accorpamento e quindi di crescita
delle aziende stesse". La Calabria, con un tasso di crescita
del 3,85%, risulta la regione con maggior vitalità, seguita
dalla Campania (2,02%) e dalla Lombardia (1,88%). Ultima in questa
classifica la Basilicata, con un tasso di crescita dello 0,26%, dato
comunque in crescita rispetto al -0,44% dello scorso anno. A contribuire
in maniera decisiva al trend positivo, spiega la relazione di Unioncamere,
è l'aumento del numero delle imprese gestite da titolari immigrati,
provenienti principalmente dai Paesi dell'Europa dell'Est, dal Nord
Africa e dalla Cina. In alcuni settori in particolare il loro apporto
risulta fondamentale per la tenuta del comparto; è il caso
del commercio al dettaglio, settore in cui il saldo delle ditte individuali
immigrate (10.372) supera da solo il saldo complessivo del settore
(pari a 7387 unità), e di quello degli alberghi e dei ristoranti,
dove il contributo percentuale degli immigrati sul saldo totale è
del 269,5%. Anche in comparti in cui il numero delle attività
cessate nel corso del 2004 supera il numero delle nuove nate il dato
delle imprese immigrate risulta in controtendenza; ad esempio nel
settore della confezione abbigliamento ad un saldo complessivo di
-671 fa fronte un saldo delle imprese con titolare straniero pari
a 662. Complessivamente i settori più prolifici, quelli in
cui il rapporto tra natalità e mortalità delle imprese
segnano un saldo positivo, sono stati quello delle costruzioni, con
quasi 30.000 unità, quello dei servizi alle imprese, (22.651
unità) e quello del commercio (18.555 unità). Saldo
negativo per il comparto dell'agricoltura, dove il rapporto natalità/mortalità
è pari a meno 14.041 unità. La Adecco in Calabria ha avviato al lavoro quasi mille persone 02/02 Adecco, il gruppo multinazionale ''numero uno'' nella gestione
delle risorse umane, nel 2004 ha impiegato 280.103 lavoratori (54%
uomini, 46% donne), e di questi 986 in Calabria. Lo ha reso noto la
stessa societa'. Il 38% dei lavoratori avviati, al termine di una
missione media di 2 mesi e' stato assunto stabilmente dalle oltre
17.000 aziende (oltre 50 in Campania) che nel 2004 si sono avvalse
dei servizi offerti da Adecco. Per quanto riguarda i settori di inserimento,
e' scritto in una nota, continua la richiesta di flessibilita' da
parte dei settori chimico, tessile, manifatturiero e gomma-plastica
con il 64% (dato nazionale: 26%), seguiti dai settori minori con il
27% (dato nazionale: 13%), dal settore terziario con il 7% (dato nazionale:
34%) e dall'industria metalmeccanica con il 2% (dato nazionale: 27%).
Per quanto riguarda il livello di istruzione dei circa mille nuovi
impiegati in Calabria, il 38% ha un diploma di scuola media superiore,
mentre il 53% ha il diploma di scuola media inferiore e il 5% la laurea.
La Lombardia (22%) continua ad essere la regione col maggior numero
di rapporti di lavoro instaurati, seguita dal Triveneto e dal Nord-Ovest
(14%) e dall' Emilia Romagna (6%). Buona anche nel Centro la percentuale
dei nuovi occupati (28%) e nel Sud (16%). La durata media della missione
lavorativa in Calabria e' di 23 giorni (dato nazionale: 40 giorni)
mentre l'eta' media dei lavoratori di Adecco e' di 30 anni. ''Il 2004
- ha sostenuto Carlo Scatturin, amministratore delegato di Adecco
- e' stato l' anno in cui abbiamo ottenuto la migliore performance
dal 2001, a dimostrazione di una significativa ripresa del mercato
del lavoro. Per noi, ha, fra l' altro, sancito la trasformazione inAgenzia
per il lavoroposizionandoci come l' operatore polifunzionale di riferimento
del mercato. Il 2005 sara' l' anno in cui implementeremo tutti i nuovi
servizi introdotti dalla Legge Biagiper contribuire ad aumentare le
opportunita' di lavoro e per rendere l' occupazione piu' trasparente
e accessibile a tutti''. Rilevante, sottolinea la nota, il ruolo svolto
dalla formazione ai fini dell' inserimento lavorativo. Adecco Formazione,
nel corso del 2004, ha avviato 8.346 corsi di formazione e formato
oltre 38.000 persone con un investimento pari a 20.760.000 di euro.
La Fondazione Adecco per le pari opportunita', la onlus che attraverso
progetti specifici, promuove politiche attive del lavoro per favorire
l' inserimento nel mondo del lavoro di gruppi di persone tradizionalmente
svantaggiate, ha inserito oltre 15.000 persone: 665 disabili, 3.171
donne con carichi di famiglia, 10.569 over 40, 521 disoccupati di
lunga durata e 96 atleti al termine della carriera agonistica. ''Adecco
- conclude la nota - e' leader mondiale nella gestione delle risorse
umane. Presente in 72 Paesi con 6.000 filiali, offre ogni giorno lavoro
a piu' di 700.000 persone e servizi dedicati a piu' di 200.000 imprese.
E' quotata alle Borse di Zurigo e New York. In Italia Adecco e' presente
dal 1997. E' l' azienda numero uno del settore con una rete di 500
agenzie capillarmente distribuite su tutto il territorio che offrono
servizi a circa 15.000 aziende. Con 2.000 dipendenti diretti e 33.000
lavoratori al giorno, Adecco e' uno dei primi datori di lavoro in
Italia''. Convenzione con la Carime per i dipendenti regionali 02/02 Il Presidente della Regione ha firmato una convenzione con
la Banca Carime rappresentata dal direttore dell' agenzia n.4 di Catanzaro
Salvatore Signorello, per l' erogazione di una serie di agevolazioni
a favore dei dipendenti regionali. L' accordo prevede, tra l' altro,
di ottenere prestiti a condizioni favorevoli, evitando, quindi, una
serie di comprensibili problemi, legati alle necessita' dei lavoratori
di accedere a dei mutui, da parte di diverse societa' finanziarie.
L' importo dei prestiti non potra' superare i 30 mila euro. La durata,
con periodicita' mensile, va da un minimo di 12 mesi ad un massimo
di 60. Il tasso d' interesse varia rispetto alla durata del prestito.
Ad esempio per un prestito personale a tasso fisso con durata fino
a 36 mesi, attualmente, viene calcolato un tasso pari al 5,90%; per
un presto a tasso variabile fino a 60 mesi il tasso attuale e' del
5,70%. Le trattenute mensili di ciascun prestito non potranno superare
la quinta parte dello stipendio mensile. I dipendenti, poi, potranno
usufruire dei servizi di conto corrente con un canone mensile fisso
di sei euro. In questa somma sono previsti anche una serie di altri
servizi che oggi sono pagati separatamente. Il Confidi Magna Grecia annuncia una crescita del 41% 01/02 Presieduto dall’ing. Francesco Coscarella, il Consiglio
Direttivo del Confidi Magna Grecia ha analizzato nei giorni scorsi,
l’andamento delle attività nel corso del 2004 soffermandosi,
in particolare, sui volumi espressi in termini di finanziamenti bancari
garantiti e di garanzie rilasciate per conto delle PMI consorziate.
Rispetto al 2003, l’anno appena conclusosi, ha visto una forte
crescita (+ 41,7%) dei finanziamenti sui quali è stata deliberata
la garanzia pari, in valore assoluto, a poco più di 35mlni
di euro; di questi ben 11,2mlni sono stati favorevolmente deliberati
dalle banche con un incremento del 26% rispetto al 2003. Complessivamente,
attraverso il Confidi Magna Grecia, il sistema bancario ha erogato
nel corso dell’intero 2004, ben 16,7 milioni di euro considerando,
pure, le operazioni deliberate dal Consorzio sul finire del 2003 e
perfezionate nel nuovo anno. Anche questo dato ha fatto registrare,
rispetto al 2003, un trend positivo con una crescita pari al 60%.
Due aziende calabresi della nautica al Seatec 2005 di Carrara 31/01 Due aziende calabresi parteciperanno a Seatec 2005, terza edizione della Rassegna internazionale delle tecnologie e della subfornitura per la cantieristica navale e da diporto in programma a Carrara dal 3 al 5 febbraio con circa 400 espositori da tutto il mondo. Si tratta della Europan di Cosenza e della Dynamis di Catanzaro. La prima, e' scritto in un comunicato, e' leader nella produzione di pannelli per impianti di climatizzazione, la seconda progetta e realizza allestimenti e arredamenti nautici. Entrambe sono punti di forza delle imprenditoria calabrese. Seatec e' l' unico evento fieristico in Italia e in Europa dedicato alla componentistica navale e anno dopo anno si sta affermando come vetrina specializzata del settore. L' edizione del 2004 ha registrato la presenza di oltre 300 marchi con 180 espositori italiani da 15 regioni, 69 stranieri da 17 Paesi, 6.370 visitatori. L' incremento nel 2005 supera il 50% per gli espositori e il 30% per i marchi. Eurostat conferma i fondi per il Mezzogiorno 2007-2013. Calabria sempre in obiettivo 1 28/01 Dagli ultimi dati dell'Ufficio statistico dell'Ue (Eurostat)
sulla ricchezza per abitante delle regioni europee per il 2002 giunge
una nuova conferma che Puglia, Campania, Calabria e Sicilia, rientrano
nei criteri comunitari per continuare a beneficiare dei fondi strutturali
europei dal 2007 al 2013. Lo aveva preannunciato la commissaria alla
politica regionale Danuta Hubner. Dai dati statistici 2002 - pur non
ancora definitivi - giunge anche la conferma che la Basilicata dovrebbe
uscire ''per effetto statistico'' dal gruppo delle regioni del Mezzogiorno
beneficiarie dell'obiettivo per le aree piu' in ritardo (obbiettivo
1). L'allargamento dell'Ue a 10 nuovi paesi ha infatti fatto abbassare
i livello statistico della ricchezza europea per abitante. Di conseguenza,
per la futura programmazione dei fondi strutturali, si abbassera'
la soglia del Pil a partire dalla quale le regioni potranno beneficiare
di contributi all'obiettivo convergenza (l'attuale obiettivo 1). La
Sardegna si conferma in uscita dall'obiettivo 1, ma lo sarebbe stata
anche senza l'allargamento dell'Unione. La Sardegna dovrebbe comunque
poter beneficiare di un contributo che gli permettera' un passaggio
progressivo verso l'obiettivo di competitivita' (per le aree in difficolta',
l'attuale obiettivo 2). Nella stessa situazione sono altre dodici
regioni europea. La media dei dati sul Pil per abitante per ogni regione
europea per il triennio 2000-2001-2002 costituisce uno dei criteri
per poter accedere al beneficio dei fondi strutturali europei. La
pubblicazione dei dati Eurostat per il 2002 - pur non ancora definitivi
- permette quindi di avere una fotografia piu' precisa sulle regioni
che nell'Europa a 25 potranno rimanere nel futuro fondo Ue di convergenza
dove il Pil per abitante e' inferiore al 75% della ricchezza media
in Europa. Per i 15 paesi della vecchia Europa sono ancora 32 le regioni
(ossia il 14% della popolazione) dove il Pil comunitario e' inferiore
al 75% della media comunitaria: sei in Germania, otto in Grecia, quattro
in Italia, Spagna, Francia e Portogallo, due in Gran Bretagna. Sono
invece 17 le regioni (di cui 16 nella vecchia Europa), ossia oltre
il 4% della popolazione europea escono per ''effetto statistico''
dai beneficiari dell'attuale obiettivo 1 per le regioni piu' in ritardo
economico. Per l'Italia c'e' la Basilicata oltre a cinque regioni
tedesche, quattro spagnole, tre greche, una belga, una portoghese
e una britannica. Tra i nuovi stati esce anche Malta. Dai dati Eurostat
emerge anche che si aggravano le divergenze tra le aree piu' ricche
e quelle piu' povere nell'Unione. Nei nuovi 10 stati membri oltre
il 92% della popolazione vive con un Pil pro-capite al di sotto del
75% del Pil medio europeo mentre per il 61% la ricchezza pro-capite
e' inferiore al 50% della media europea. Banca Carime ha attivato la sezione Tecnologie digitali 27/01 Banca Carime (Gruppo BPU Banca) ha comunicato di avere azionato,
"prima in Italia, la sezione tecnologie digitali del Fondo di
Garanzia, istituita dal ministero delle attivita' produttive e dal
ministero per l'innovazione e le tecnologie con lo scopo di favorire
gli investimenti delle piccole e medie imprese in innovazione di processo
e di prodotto, da realizzare con le nuove tecnologie digitali".
L'iniziativa di Banca Carime, spiega una nota, "si e' concretizzata
con l'approvazione, nei giorni scorsi, di un primo finanziamento destinato
ad un programma di investimenti della Bioplast Srl, azienda di Fisciano
(SA), per la gestione on-line degli ordini della clientela e la digitalizzazione
dei processi di produzione. L'operazione conclusa da Carime - continua
la nota - conferma il fattivo sostegno della banca verso tutte le
aziende locali che, in un contesto sempre piu' globalizzato, hanno
individuato nella ricerca e nell'innovazione i fattori piu' determinanti
per essere piu' competitive e stare al passo con i cambiamenti del
mercato". Per Eurostat la Calabria rimane la regione più povera ma non è più ultima in Europa 25/01 La Provincia autonoma di Bolzano resta la regione italiana
piu' ricca, la Calabria quella piu' povera. Lo dice Eurostat, l'ufficio
europeo di statistica, che oggi ha reso noto la classifica delle regioni
dell'Unione europea in base al prodotto interno lordo per abitante
nel 2002, espresso in termini di potere d'acquisto. La fotografia
complessiva, nella sostanza, ricalca quella dello scorso anno, relativa
al 2001, con la regione di Londra (Inner London) al primo posto nell'Europa
a 25, seguita da Bruxelles capitale e Lussemburgo, mentre tra le dieci
regioni piu' povere sei sono polacche. Il mezzogiorno italiano recupera
rispetto al resto del paese ed all'UE. Secondo i dati pubblicati oggi
da Eurostat sul pil pro capite in termini di potere d'acquisto, la
Calabria, con un 67,8% rispetto alla media comunitaria, non e' piu'
la cenerentola d'Europa, ma si colloca davanti a tre regioni portoghesi
che non superano rispettivamente il 62, 63,1e 65,8% e ad ad una Greca
(65,7%). Nell'insieme dell'UE, una regione su quattro ha un reddito
pro capite inferiore al 75% della media UE in base a dati calcolati
in standard di potere d'acquisto (SPA). Esse sono in Polonia, con
cinque regioni ed un minimo del 32%, Repubblica ceca, Ungheria, Germania,
Spagna. Bolzano e la Lombardia, con un reddito pro capite rispettivamente
al 159 ed al 143,8%, si collocano invece nel gruppo delle regioni
o provincie che superano il 125% della media Ue: una regione su sette,
con in testa molte citta' capitali, a cominciare da Londra (315%),
seguita da Bruxelles (234%), Lussemburgo (213%), Amburgo (188%), Parigi(176%),
Vienna (174%). All'8 ed al 9 posto la provincia autonoma diBolzano
e Stoccolma (158%).
Inner London (GB) 315% - Lubelskie (Po) 32% Italia: REGIONI PIU' RICCHE - REGIONI PIU' POVERE Provincia Bolzano 160% - Calabria 68% Galati “Forum Italia-Cile, Sudamerica mercato naturale per l’Italia” 24/01 ''Quello sudamericano e' un mercato naturale per l' Italia.
A parita' di condizioni e di qualita' il nostro paese ha facolta'
di penetrazione che altri non hanno per la presenza nel sub continente
americano di milioni di cittadini di origine italiana''. A sostenerlo
e' stato il sottosegretario alle Attivita' produttive, Giuseppe Galati,
in merito al Forum di cooperazione Italia-Cile in programma in questi
giorni a Santiago del Cile. ''E' per me motivo di particolare compiacimento
- ha sostenuto Galati - accompagnare, come capo della delegazione
del Parlamento, 250 imprese italiane al Forum di Santiago del Cile
per mettere a punto strumenti di cooperazione economica, industriale
e tecnologica tra il nostro paese e il Cile. Come calabrese sono particolarmente
soddisfatto perche' tra le 250 imprese ben 40 sono calabresi, tutte
tecnologicamente avanzate e in grado di competere sui mercati globali''.
''L' Italia - ha proseguito Galati - ha gia' avuto modo di distinguersi
in Cile per la presenza di imprenditori italiani che li' hanno impiantato
le loro aziende e che hanno fatto onore non solo al loro lavoro, ma
anche al nostro paese. Il Cile, tra i paesi sudamericani e' quello
che cresce di piu' e che gia' oggi ha un interscambio con l' Italia
di tutto rispetto. Le nostre industrie attraverso joint-ventures possono
essere presenti nel settore dei semilavorati e in quelli dell' agricoltura
e del turismo. A questo proposito occorre compiere ogni sforzo perche'
siano rafforzate al massimo strutture pubbliche in grado di rappresentare
permanentemente il lavoro, la qualita' dei prodotti, e l'insieme del
nostro paese onde assicurare non solo viaggi di andata ma anche ritorni
significativi a vantaggio dell'economia italiana''. Per i cento consiglieri in più alle regionali aumento di spesa di 15 milioni di euro 21/01 Lievitera' di oltre 15 milioni di euro l'anno la spesa che
dovranno sostenere le Regioni, e quindi i cittadini, per pagare gli
stipendi degli oltre 100 consiglieri in piu' che alle prossime elezioni
di primavera entreranno in carica grazie all'approvazione dei nuovi
statuti. Con le nuove carte costituzionali regionali, infatti, si
e' previsto quasi ovunque, con la sola eccezione, almeno finora, del
Piemonte, l'aumento del numero dei consiglieri regionali, che crescera'
mediamente di 10 unita', con qualche eccezione, come in Campania,
dove si prevede di passare da 60 a 80 consiglieri eletti (ma lo Statuto
non e' ancora approvato). Per il resto, il Lazio passera' da 60 a
70 consiglieri, piu' il presidente della Regione, l'Abruzzo da 40
a 50, la Puglia da 60 a 70, la Basilicata da 30 a 40, la Calabria
da 40 a 50, le Marche da 40 a 42, l'Umbria da 30 a 37, la Toscana
da 50 a 65, cosi' anche l'Emilia, la Liguria da 40 a 50 oltre al presidente
della giunta. Questo 'proliferare' di consiglieri, conti alla mano,
costera' parecchio ai cittadini, anche perche' in tempi abbastanza
recenti numerosi consigli regionali hanno approfittato dell'approvazione
dei bilanci per mettere mano ad una revisione 'in alto' delle loro
indennita'. La maggior parte delle Regioni a Statuto ordinario fino
a poco tempo fa, infatti, avevano leggi che stabilivano che l'indennita'
di base di un consigliere fosse pari al 65% di quella dei parlamentari.
Ma alcuni consigli regionali hanno rivisto queste percentuali, passando
al 75%, all'80% o anche a percentuali superiori. Questo significa
che, dal momento che l'indennita' lorda di un parlamentare e' pari
a 10.974 euro, quella di un consigliere regionale, che percepisce
il 65% di quella indennita', e' di 7.133 euro lorde a cui pero' bisogna
togliere le trattenute di vitalizio, quelle di reversibilita' e l'Irpef.
A questa somma base bisogna poi aggiungere una serie di altre voci,
variabili da Regione a Regione: diaria, rimborsi spese, indennita'
di funzione (a seconda se si e' presidente del consiglio regionale
o della giunta, vicepresidente, o presidenti di commissioni o capigruppo
ecc.), benefit (alcune regioni prevedono, per esempio, un 'tot' di
biglietti aerei o, se non se ne usufruisce,i consiglieri hanno diritto
alla restituzione dell'intera somma). La critica che arriva da piu'
parti e' che i costi degli enti regionali siano in costante aumento
e non solo per l'accresciuto peso delle indennita' dei consiglieri:
ogni gruppo consiliare, infatti, ha un costo poiche' deve sostenere
spese per il suo funzionamento, e' dotato di una segreteria e, spesso,
di un ufficio stampa. Tutti oneri che finiscono col gravare sulle
tasche dei contribuenti. Ora, calcolando come costo medio mensile
per un consigliere la cifra di 10.000 euro lorde (comprensive di diaria,
rimborsi spese, indennita', benefit ecc.) e moltiplicandolo per 13
mesi, la cifra arriva a quasi 15 mln di euro l'anno: almeno tanto
costera' dunque la carica dei nuovi 100 amministratori regionali che
saranno eletti il 3 e il 4 aprile prossimi. 50 imprese calabresi hanno fatto domanda a Fincalabra per il bando ILSRE 18/01 Sono state in tutto 50 le domande pervenute negli uffici di
Fincalabra relative al Bando per l' attuazione del Programma Regionale
di Azioni Innovative Ilsre ''Iniziative Locali per lo Sviluppo Regionale
nella Regione Calabria''. ''Un vero e proprio record - e' scritto
in una nota - se si pensa che in un mese e mezzo e' stato fatto il
bando, stilate le graduatorie, assegnati i fondi e firmati i primi
contratti che saranno esauriti nei prossimi giorni. Le azioni previste
dal bando erano due. L'azione 7.8 che ha la funzione di sostenere
lo sviluppo di micro iniziative imprenditoriali coerenti con la filiera
territoriale intersettoriale individuata per ciascun sistema locale
di sviluppo. In tal caso gli interventi dovevano caratterizzarsi per
il livello di innovazione del prodotto/servizio realizzato e per il
loro contributo al progetto di filiera territoriale. L' azione 7.9
che ha l' obiettivo di sostenere interventi, promossi e realizzati
da soggetti imprenditoriali collettivi (consorzi tra operatori), che
implementano le funzioni di rete all'interno dei sistemi locali e
delle specifiche filiere settoriali ed intersettoriali. Sono rientrate
in questa categoria le azioni finalizzate a costruire iniziative di
cooperazione tra i singoli operatori per la realizzazione di servizi
comuni che permettano di realizzare economie di scopo e di scala e
di superare le aree di maggiore criticita' delle microimprese''. La
Regione Calabria, nella persona del Direttore Generale del dipartimento
Bilancio, finanze, programmazione e sviluppo economico Renzo Turatto
ha deciso di avvalersi di Fincalabra per la gestione delle due azioni.
Le imprese ammesse e finanziate per cio' che concerne l' azione 7.8
sono state in tutto 17, una sola impresa e' stata ammessa con parziale
copertura finanziaria, mentre 7 sono state le imprese non ammesse
e non finanziate. Per quanto riguarda l' azione 7.9 invece, sono state
3 le imprese ammesse e finanziate mentre 4 sono state quelle non ammesse
al finanziamento. Per il risultato raggiunto, grande soddisfazione
e' stata espressa dal presidente di Fincalabra Antonio Gargano. ''Queste
azioni - ha detto Gargano - non sono riuscite ad avere molto successo
nel Quadro Comunitario di Sostegno e, se i fondi non si fossero attivati
entro la fine dell'anno 2004 si sarebbero persi. Il dottor Turatto
ha cosi' pensato ad affidare la gestione a Fincalabra chiedendomi
di realizzare qualcosa in modo che i fondi non andassero persi. Cosi'
abbiamo pensato a due bandi che potevano essere realizzati in un settore
estremamente innovativo per la Calabria ossia le filiere. Abbiamo
individuato, sulla scorta delle materie che a suo tempo erano state
indicate dalla Regione Calabria, quelle che potevano essere raggruppate
in filiera e messo in piedi la possibilita' di creare delle filiere
produttive che sono state successivamente sottoposte all' esame dei
Pit. Ogni Pit ha scelto la filiera produttiva che riteneva di poter
gestire e che fosse piu' vicina alla sensibilita' del proprio territorio,
anche se in gran parte e' stata scelta quella della ricettivita'.
Il vero punto d' eccellenza e' che, in tre mesi, abbiamo pensato il
bando, lo abbiamo discusso con i Pit e con la commissione e in questi
giorni firmeremo tutti i contratti con le imprese ammesse al finanziamento''.
Quaranta industrie calabresi in Cile per il Forum di cooperazione economica 17/01 Sono 40 le aziende calabresi, su un totale di 250 imprese italiane
coinvolte nella missione, che parteciperanno, dal 23 al 25 gennaio,
a Santiago del Cile, al primo ''Forum di Cooperazione economica, industriale
e tecnologica Italia - Cile''. A guidare la delegazione che si rechera'
nel paese sudamericano - e' detto in un comunicato - sara' Adolfo
Urso, viceministro alle Attivita' produttive, con delega al Commercio
estero. ''Ancora una volta - ha sostenuto Urso - il Sistema Italia
si muove in modo compatto, dobbiamo riconquistare il Sudamerica: questo
e' il significato della nostra missione''. Nel corso dell' iniziativa,
promossa dai Ministeri delle Attivita' Produttive e degli Esteri,
con la collaborazione dell' Ice - e' detto nel comunicato - il viceministro
Urso incontrera' tra gli altri Jose Miguel Insulza, vicepremier e
Ministro dell' Interno; Jorge Rodriguez Grossi, Ministro dell' Economia
e Sergio Bitar Chacra, Ministro dell' Educazione insieme a Pedro Corona
Bozzo, presidente Camera Nazionale di Commercio. A giudizio di Urso
''sicuramente il Cile e' tra i Paesi piu' organizzati ed affidabili
in America Latina, rappresenta la naturale porta d'accesso del made
in Italy che vuole conquistare l'intero continente. La filiera del
legno, che presenta una grande disponibilita' di materia prima ideale
per fabbricare semilavorati per l' industria del mobile - sottolinea
Urso - e' uno dei settori piu' importanti insieme a quello delle telecomunicazioni,
delle infrastrutture e dell' agricoltura''. La Calabria che all' interno
della delegazione ha la rappresentanza piu' nutrita, sara' presente
con le aziende: Ecosystem, Salvaguardia ambientale, Edilteco, Cooperativa
Annunziata, Tornatora Sedie, Eurolipter, Publinet, Rugolino &
associati, Edilcavallaro, Pavimento Antiacidi Prasi, Salteg, Amministrazione
provinciale di Catanzaro, Lametiaeuropa,Azienda agricola Stefano Di
Fauci Randolfo, Caseificio crotonese, Coi - Consorzio volontari olivicoltori,
Conche Cosenza, Stocco Mammolese, Ice Maker, Cariglino Paolo, Cotec
Consorzio Olivicolo Terre di Calabria, Daniele Emilio, Distillerie
Lucrezio, Fattoria del Casaro, Lazzaro Emilio, Oleifici Smeraldo,
Aiello, Attina', Azienda agricola Fauci, Corma, Mediterranea Foods,
Oleificio Portaro, Val di Neto SRL, Penelope, Effe Chateau, Cerra
Pasquale, Bergatrade, Europannello, Ismeg e Universal Gronda Joe De
Luca. Crescono i mutui agli enti locali (+6%). Cresce anche il debito (+5.4%) 14/01 Crescono i mutui degli enti locali: nel 2003 - evidenzia un'indagine
condotta dalla Ragioneria Generale dello Stato appena pubblicata -
la nuove concessioni di mutui sono state pari a 7.388 milioni di euro
con un incremento del 5,9% (pari a 2.526 milioni) rispetto al 2002.
Il dato ribalta quindi una tendenza alla leggera flessione registrata
negli ultimi due anni ma e' precedente alla nuova normativa messa
a punto dal ministero dell' Economia per regolamentare il ricorso
a strumenti derivati da parte degli enti locali. Dall' indagine statistica,
realizzata su un campione di banche e sulla cassa depositi, cresce
anche la consistenza del debito (il debito residuo e le rate di ammortamento)
che al primo gennaio 2004 era a 44.094 milioni contro i 41.866 del
primo gennaio 2003 (+5,3%). Per i mutui l'inversione di tendenza -
segnalano dalla Ragioneria - e' dovuta pressoche' in egual misura
all'apporto creditizio della Cassa Depositi e Prestiti (+52,3%), sia
a quello degli altri Istituti (+50,4%). La classifica (relativa pero'
al 2002) stilata dalla Ragioneria evidenzia come il forte aumento
sia diffuso in ogni classe di enti, con una incidenza maggiore, tuttavia,
nei comuni capoluogo e piu' moderata nelle amministrazioni provinciali.
Tornando al 2003 si evidenzia invece una maggior richiesta indirizzata
soprattutto alla realizzazione delle opere pubbliche e in particolare
viabilita' e trasporti, edilizia sociale e strutture ricreative. Rispetto
al complesso dei mutui concessi, infatti i settori della viabilita'
e trasporti e dell'edilizia sociale mantengono le maggiori quote di
finanziamento (rispettivamente il 26,9% e il 17,4%). Nodale l'apporto
della Cassa Depositi e Prestiti che nel 2003 ha contribuito al finanziamento
di opere pubbliche per oltre l'84%, mentre con riferimento al complesso
delle finalita' di investimento l'apporto si e' attestato sull'80%
circa, superando quindi i livelli di questi ultimi anni. Sotto il
profilo della distribuzione territoriale, il Lazio diventa la regione
che assorbe la maggior quota del credito (16,9 % del totale nazionale),
seguito dalla Campania (12,9%) e dalla Lombardia (12,6%). Rapportando
i valori osservati nelle singole aree geografiche alle rispettive
popolazioni, si puo' osservare che i valori pro-capite piu' alti si
rilevano nel Lazio, nell'Abruzzo e nel Piemonte, mentre i piu' bassi
si verificano nel Molise, in Sicilia e in Puglia. Per quanto attiene
all'incidenza percentuale dell'intervento finanziario della Cassa
Depositi e Prestiti, in rapporto al complesso dei mezzi creditizi
attivati dagli Enti locali in ciascuna regione, i valori piu' elevati
si riscontrano per gli Enti della Valle d'Aosta (100%), della Campania
(99,2%), e della Calabria (97%), mentre i valori piu' bassi si registrano
in Piemonte (62,7%), nella Toscana (66%) e in Liguria (66,7%). Di
seguito una tabella con la classifica della distribuzione regionale
dei mutui concessi nel 2003 agli enti locali: Inaugurazione del corso di studi “Per una economia civile e di comunione” il 21 a Cassano 12/01 ''Per una economia civile e di comunione'' e' il tema del corso
di studi organizzato dalla scuola di formazione ''Don Carlo De Cardona'',
istituita dalla diocesi cassanese guidata dal vescovo Domenico Graziani,
in collaborazione con il movimento dei Focolari e l' universita' Bicocca
di Milano. Il corso, che prevede interventi di teoria economica di
taglio prevalentemente accademico e organizzativo e operativo, e'
aperto a tutti coloro che sono interessati ''a formarsi a una visione
di economia incentrata sul principio di reciprocita', una economia,
quindi, civile e di comunione'' e si articolera' in cinque fine settimana
tra gennaio e maggio. La cerimonia di inaugurazione e' prevista per
venerdi' 21 gennaio, alle ore 17, presso l' hotel Corallo di Villapiana
Lido. Aumenta il numero delle Imprese (+1.2%) in Italia. In Calabria l’aumento è del 3.4%, a Cosenza il 3% 29/12 Quest'anno in Italia sono attive circa 60mila imprese in più
rispetto al 2003, per una crescita del numero complessivo di attività
imprenditoriali dell'1,2%. E' positivo il bilancio per le imprese
italiane tratto da un'indagine della Camera di commercio di Milano
che ha messo a confronto i dati del Registro delle imprese del terzo
trimestre 2003 con quelli dello stesso periodo del 2004. A crescere
più di tutti gli altri è il settore "sanità
e altri servizi sociali", con un aumento del numero di imprese
del 5,9%. Il numero di attività in questo campo ha subito una
vera e propria impennata in Friuli-Venezia Giulia, con una crescita
del 37,8%. Seguono le imprese di "produzione e distribuzione
di energia elettrica e di acqua", che aumentano del 5,4% sul
territorio nazionale. Per quanto riguarda le attività in campo
energetico, Molise, Marche e Abruzzo sono le regioni che crescono
di più, con incrementi superiori al 17%. Il primo settore per
numero di attività resta il commercio che, con oltre 1 milione
e 440mila imprese, costituisce quasi il 28% dell'intera impresa italiana.
Seguono agricoltura (19,1%), costruzioni (13,6%) e attività
manifatturiere (12,7%). E' la Calabria la regione dove sono nate più
imprese negli ultimi 12 mesi. L'incremento delle attività in
questa regione è superiore alla media nazionale, attestandosi
al 3,4%. La Sardegna, seconda, cresce "solo" del 2%. Anche
le province imprenditorialmente più virtuose sono in Calabria.
Dopo Milano che con una quota pari al 6,57% sul totale nazionale che
rimane in testa, segue la capitale Roma (4,44%) e poi Reggio Calabra
che cresce del 4,3%. Ottime le performance delle altre province calabresi
con Catanzaro che cresce del 3,2%, Crotone e Cosenza del 3% e Vibo
Valentia dell 2,9%. Le altre province importanti sono Napoli (4,26%),
Torino (3,81%),Bari (2,65%) e Brescia (2,05%). La Lombardia, che resta
la prima regione per numero assoluto di imprese, con il 15,5% delle
attività imprenditoriali italiane concentrate sul suo territorio,
è terza nella classifica di crescita annuale, con un +1,7%.
Sopra la media nazionale sono anche Campania (+1,6%), Emilia Romagna
e Toscana (entrambe +1,3%). Tra i settori che hanno trainato maggiormente
la crescita numerica delle aziende c'e' la sanita' (+5,94%), seguita
dalle multiutility (+5,45%), immobiliare, noleggio, informatica e
ricerca (+4,54%), ma anche costruzioni (+4,36%) e istruzione (+4,06%),
mentre hanno chiuso con un saldo negativo agricoltura, caccia e silvicoltura
(-1,79%), miniere e cave (-1,26%) e attivita' manifatturiere (-0,59%).
De Rose scrive ai Ministri Siniscalco, Marzano e Gasparri “Sviluppo Italia determinante per il Mezzogiorno” 28/12 Umberto De Rose, gia' Presidente di Assindustria Cosenza e
componente della Commissione Mezzogiorno di Confindustria, ha scritto
una lettera ai ministri Maurizio Siniscalco, Antonio Marzano e Maurizio
Gasparri ed al sottosegretario Pino Galati, esprimendo ''vivo apprezzamento
per la scelta di assegnare, con la legge finanziaria, un ruolo centrale
a Sviluppo Italia nella formulazione degli investimenti per il Mezzogiorno''.
Per De Rose ''la misura gia' prevista, consente di poter ben sperare
, non solo per la volonta' espressa di rilanciare gli investimenti
nel Sud ( ed in questo quadro e' da salutare positivamente la prossima
iniziativa del premier di incontrare le parti sociali) ma anche e
soprattutto per la buona esperienza di cui Svi e'portatore''. ''Come
calabresi - continua De Rose- non possiamo non sottolineare la presenza
di Francesco Samengo, vice presidente di Svi, che gia' da Presidente
di Bic Calabria ha avuto un ruolo fondamentale nell'individuazione
di risorse innovative per la piccola e media imprenditoria''. De Rose
si dice ''sicuro che si potra' rilanciare la competitivita', privilegiando
idee e forme in grado di far riprendere la marcia al meridione''. Stipulato l’accordo tra Regione e ICE per l’assistenza alle imprese produttive 23/12 E' stato stipulato oggi tra la Regione Calabria e l' Ice (Istituto
per il commercio estero) un ''Accordo di Programma'' per garantire
assistenza alle imprese produttive calabresi a partire dal 2005. Il
presidente dell' Ice, Beniamino Quintieri, e il direttore generale
del Dipartimento Attivita' produttive della Calabria, Stefano Torda,
hanno siglato, nella sede dell' Ice, la convenzione che prevede l'affiancamento
e l' assistenza dell' Ice alle imprese produttive calabresi che intendono
partecipare alle principali manifestazioni fieristiche mondiali. Assistenza
ed affiancamento, e' scritto in un comunicato, che si sostanzieranno,
tra l' altro, nella realizzazione da parte dell' Ice di studi di fattibilita'
personalizzati per quelle imprese calabresi che vogliono internazionalizzarsi.
L' accordo prevede la partecipazione della Calabria a mostre internazionali
di assoluto rilievo nei settori della gioielleria (Dubai), dell' abbigliamento
(Parigi) e dell' arredamento. Per quest'ultimo settore l' Ice organizzera'
una vera e propria ''show room'' in Calabria invitando operatori qualificati
della domanda e giornalisti. L' Accordo prevede interventi per un
importo di 1.200.000 euro, con un onere ripartito al 50% tra i due
contraenti. ''In realta' - e' scritto in un comunicato dell' assessorato
- si e' trattato della formalizzazione istituzionale di un rapporto
di collaborazione che Regione ed Ice avevano avviato da circa due
anni e che si era concretizzato nell' apertura dello Sportello Regionale
per l' Internazionalizzazione (Sprint) che ha visto la Regione come
promotore e l' Ice come partner principale. Con l' apertura dello
Sportello, che ha sede nell' aeroporto di Lamezia e diramazioni telematiche
in tutte e cinque le Camere di commercio calabresi, Regione ed Ice
hanno reso disponibile alle imprese calabresi che vogliono affrontare
i mercati esteri dell' import-export un importante strumento di consulenza,
d' indirizzo e di orientamento che sta dando nuovo impulso all' inserimento
in reti commerciali complesse dei prodotti calabresi''. La convenzione
firmata oggi prevede, tra l' altro, il potenziamento delle attivita'
promozionali gia avviate da Srint Calabria. Enel ufficializza l’uscita dal settore acqua 22/12 Oggi a Parigi, Enel e Compagnie Generale des Eaux, capofila
del settore acqua nell'ambito del gruppo Veolia Environment, hanno
sottoscritto i contratti per il trasferimento a quest'ultima del 100%
del capitale di Enel Hydro, cui fanno capo le iniziative nel settore
idrico di Enel in Calabria e in Provincia di Latina, e del 20% del
capitale di Idrosicilia, veicolo tramite il quale Enel partecipa alle
attivita' relative alla grande adduzione nella Regione Siciliana.
Lo rende noto un comunicato. Il controvalore complessivo dell'operazione
e' di circa 36 milioni; il trasferimento delle azioni e' previsto
entro il primo trimestre 2005, a seguito delle necessarie autorizzazioni
Antitrust. Enel e Veolia hanno inoltre concordato opzioni put e call
sulla restante partecipazione detenuta da Enel in Idrosicilia, pari
al 40% del relativo capitale sociale. Con la firma di questi contratti
si completa l'uscita di Enel dal business dell'acqua e si compie,
nei tempi annunciati ai mercati finanziari, un ulteriore passo in
avanti nella strategia di focalizzazione sui settori dell'elettricita'
e del gas. Firmata una convenzione tra Regione Calabria e ICE 20/12 Alla presenza del presidente dell' Istituto nazionale per il
Commercio Estero (Ice), Beniamino Quintieri, del Direttore generale,
Ugo Calzoni, e del direttore generale delle Attivita' produttive della
Calabria, Stefano Torda, e' stata firmata oggi la convenzione tra
la Regione Calabria e l' Ice nell' ambito della gestione dello sportello
regionale per l' internazionalizzazione delle piccole e medie imprese
(Sprint Calabria). L' accordo prevede la nomina dell' avv. Domenico
Neri, funzionario Ice, quale direttore dello Sportello che ha sede
presso l' aeroporto calabrese di Lamezia Terme. Gli obiettivi perseguiti
dello Sprint Calabria sono quelli inerenti l' internazionalizzazione
delle imprese, utilizzando tra l' altro i fondi del Programma operativo
regionale della Regione Calabria. Promosso da Ministero per le attivita'
produttive, dalla Regione Calabria, dall' Ice, dalla Sace, dalla Simest
e dall' Unioncamere della Calabria, lo Sportello calabrese prevede
anche la collaborazione con gli Enti preposti allo sviluppo al sostegno
delle piccole e medie imprese e con gli Sportelli provinciali presso
le cinque Camere di commercio della regione, al fine di assicurare
lo stesso standard di offerta servizi nei confronti delle Pmi calabresi.
Saranno inoltre coinvolti i responsabili dei Patti territoriali, al
fine di creare dei distretti produttivi. Gia' nella fase iniziale
di attivita' dello Sprint, si pensa di potere coinvolgere circa 300
aziende dei vari settori merceologici fra cui la gioielleria, l' abbigliamento,
la ceramica artistica, i mobili in legno. Sviluppo Italia: “Grazie all’autoimpiego oltre 4000 nuove imprese” 18/12 Nel 2003/2004 le iniziative di Sviluppo Italia Calabria a sostegno
all' autoimpiego, i finanziamenti per il 50% a fondo perduto e per
il restante 50% con mutuo agevolato fino ad un massimo di circa 129.000
euro, hanno fatto registrare la creazione di 4.050 nuove imprese creando
nuovi posti di lavoro per un' occupazione complessiva di 4.489 addetti
con una media di un nuovo occupato per ogni 277 abitanti. A renderlo
noto e' stato l' amministratore delegato di Sviluppo Italia Calabria,
Leonardo Loprete, riassumendo l' attivita' svolta nel corso dell'
anno dell' agenzia di sviluppo. Sviluppo Italia Calabria fa capo alla
holding nazionale Sviluppo Italia e partecipata anche dalla Regione
Calabria. La societa', la piu' grande tra le agenzie regionali della
capogruppo Sviluppo Italia, con sistema di qualita' ed ambientali
certificati ed in possesso della registrazione Emas, e' scritto in
un comunicato, e' presente oltre che a Cosenza, dove ha la propria
sede legale, con l' incubatore d' impresa di Catanzaro, situato a
Settingiano, e con gli uffici di Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia,
oltre ad una sede di rappresentanza a Bruxelles. Sviluppo Italia Calabria
si occupa di creazione di nuove imprese e di sviluppo di Pmi e del
territorio, oltre che dell' attuazione delle misure gestite dalla
holding nazionale quali ''Attrazione investimenti'', ''Supporto alla
committenza pubblica'' ed altre. Tale attivita' viene realizzata attraverso
l' attuazione di progetti, leggi, misure incentivanti, oltre che attraverso
la realizzazione di una capillare ed attenta azione di informazione
ed orientamento del territorio. Le iniziative che Sviluppo Italia
attua per il sostegno al lavoro autonomo (prestito d' onore e microimpresa),
e' scritto nella nota, vengono condotte dalla partecipata regionale
con attenzione alle propensioni e vocazioni regionali anche attraverso
un' opera di coinvolgimento dei Comuni ed Enti Locali, presso i quali,
attraverso la definizione di protocolli d' intesa e convenzioni, stanno
aprendo sportelli informativi/operativi (Info-point) atti a promuovere
presso cittadini ed imprese l' accesso alle opportunita' offerte da
Sviluppo Italia Calabria. Per il Parco Nazionale del Pollino e' stata
realizzata una iniziativa specifica, il progetto Nipp che, prosegue
la nota, ha fatto registrate significativi risultati: ''la creazione
di 20 nuove imprese; la promozione di imprese agroalimentari gia'
operative; la promozione di imprese del settore turismo attraverso
il Cts che si pone l' obiettivo di 500 prenotazioni per la stagione
2005''. ''Il sostegno e la crescita delle aziende esistenti, tuttavia
- e' scritto nel comunicato - si attua non solo attraverso l' implementazione
di percorsi di formazione manageriale o di creazione di opportunita'
di mercato, ma anche attraverso l' acquisizione da parte delle aziende
di servizi che determinano vantaggi competitivi. E' il caso della
certificazione di qualita', per la quale Sviluppo Italia Calabria,
negli anni ha svolto una grande opera di divulgazione assistendo moltissime
imprese e contribuendo sensibilmente alla crescita del numero delle
imprese certificate, 5 nel 1995, oggi oltre 1000''. Attualmente Sviluppo
Italia Calabria e' impegnata nell' attuazione della Legge Regionale
11/2001 che prevede incentivazioni per la certificazione di qualita'
ISO 9000 per le aziende calabresi operanti nel settore sanitario,
socio-sanitario e socio-assistenziale pubblico e privato. Per quanto
riguarda l' accesso alle agevolazioni, regolato da bandi pubblici,
fino ad oggi ne sono stati pubblicati due, nel 2002 e nel 2003. In
tutto oltre 500 le aziende richiedenti e circa 200 quelle ad oggi
finanziate, di cui 114 gia' hanno conseguito il traguardo della certificazione
di qualita'. ''Gli obiettivi che si pone l' agenzia di sviluppo regionale
- conclude la nota - sono quelli di sempre piu' elevati traguardi
per il 2005: la creazione di nuove imprese, il sostegno attraverso
l' attuazione di progetti speciali alle categorie disagiate, l' incremento
della certificazione di qualita' da parte delle organizzazioni esistenti,
il conseguimento della certificazione ambientale da parte di aziende
operanti nell' area del Parco del Pollino, la realizzazione di progetti
di ricerca applicata dedicati alle piccole e medie imprese, anche
in chiave di internazionalizzazione. Per ciascuno di questi obiettivi
esistono gia' progetti ed azioni pronti per essere avviati, e questo
rende gli stessi obiettivi ragionevolmente concretizzabili''. Eurispes: Campanello d’allarme dalle imprese della media valle del Crati 17/12 Secondo l'indagine Eurispes sull'economia della Media Valle
del Crati la maggior parte delle imprese (ben il 39% del campione
intervistato) ha fatto registrare una diminuzione di fatturato nel
corso del 2004; per 38 aziende su 100 il fatturato è rimasto
pressocchè invariato. Diametralmente opposta la situazione
di un significativo numero di aziende per le quali l'anno che sta
per concludersi ha rappresentato un passo in avanti: +23% di fatturato. Per Unioncamere 3 assunzioni su 10 sono immigrati 17/12 Alla fine del 2004 gli immigrati assunti nelle imprese italiane
saranno 195 mila, pari al 28,9% del totale degli assunti nell' anno.
E' quanto emerge dai dati dell' indagine Excelsior, realizzata da
Unioncamere e ministero del Lavoro. La regione che, secondo le previsioni
per fine anno, assumera' nel complesso piu' extracomunitari e' la
Lombardia con quasi 37 mila assunzioni previste (per quasi la meta'
concentrate nella provincia di Milano). Seguono il Veneto, con circa
21 mila assunzioni (soprattutto a Verona e Vicenza) e l' Emilia Romagna
(oltre 20.900). Nel centro guida la classifica il Lazio (14.800 assunzioni),
mentre la Campania e' il polo di attrazione del sud (oltre 11.700
assunzioni previste entro la fine dell' anno). In base alle statistiche
Movimprese, condotte trimestralmente sulla demografia delle imprese
iscritte alle Camere di Commercio, alla fine di settembre risultavano
inoltre in attivita' poco piu' di 168 mila imprese individuali con
titolare nato in un Paese extracomunitario. Primo Paese di provenienza
degli imprenditori, con oltre 29 mila presenze, e' il Marocco, seguito
dalla Cina, con oltre 18 mila imprese individuali. Anche in questo
caso la Lombardia e' la regione piu' gettonata, con oltre 30.700 imprese
guidate da extracomunitari. Secondo posto per la Toscana (oltre 17
mila imprese), seguita dall' Emilia Romagna (piu' di 16.000). Unioncamere
ha diffuso i dati in occasione della nascita del nuovo osservatorio
dedicato a lavoratori e imprenditori extracomunitari. L' obiettivo
e' quello di realizzare ricerche e analisi sulle imprese di immigrati
e sui fabbisogni professionali rivolti a manodopera immigrata. Ecco
in una tabella le assunzioni di personale extracomunitario previste
dalle imprese delle varie regioni per l' anno in corso. Aumenta l’indebitamento dei consumatori calabresi 15/12 ''Compri oggi paghi l'anno prossimo'': con questa formula del
credito al consumo, che va per la maggiore in questo periodo prenatalizio,
i debiti degli italiani sono gia' aumentati per circa 14 milioni di
euro. In pratica, ogni cittadino, compresi i poppanti, ha in media
debiti per 228 euro. Nel 2004 l'Italia ha registrato un aumento del
15% del credito di consumo (presiti personali, prestiti finalizzati,
uso della carta di credito e della carta revolving, cessione del quinto)
rispetto all'anno precedente. La palma degli indebitati - secondo
i dati di Listaconsumatori - spetta ai sardi, con 308 euro di debito
pro capite, seguiti dalla Toscana con 305 euro e dalle Marche e il
Piemonte a pari merito con 272 euro. Nel 2004, rispetto all' anno
precedente, si e' registrato in Calabria un aumento del 15% del credito
al consumo (prestiti personali, prestiti finalizzati, carta di credito,
carta revolving, cessione del quinto. Lo ha reso noto il movimento
Listaconsumatori secondo cui, nella regione, si e' verificata ''un'
impennata che ha portato a quota 530 milioni di euro circa l' indebitamento
dei consumatori''. In base alle rilevazioni del movimento, si potrebbe
dire ''che ogni cittadino residente in Calabria ha contratto prestiti
per circa 230 euro. Le famiglie coinvolte sono principalmente quelle
con reddito mensile compreso tra i 1.000 e i 1.500 euro''. ''Anche
in Calabria - e' scritto in un comunicato di Listaconsumatori - si
e' diffusa la pratica del ricorso al credito al consumo per effettuare
gli acquisti e questo avviene a causa del carovita che da tre anni
ha falcidiato i redditi delle famiglie, costringendole all' indebitamento
per effettuare gli acquisti. Se prima si ricorreva a questi tipi di
prestiti per acquistare l' automobile o il grande elettrodomestico,
o per comprare beni costosi e non essenziali adesso si ricorre al
credito al consumo per mantenere lo stesso tenore di vita degli anni
passati, e lo dimostra il fatto che i finanziamenti avvengono per
tutti i tipi di acquisti, compresi generi di prima necessita' come
pasta, latte, uova, farina''. Per il movimento politico ''si tratta
pero' di una pratica assai pericolosa perche' se adesso siamo allettati
dall' idea di acquistare un prodotto e iniziare a pagarlo dal 2006,
dobbiamo ricordare che prima o poi arrivera' il momento di saldare
le rate e il nostro stipendio non sara' certo piu' elevato di quello
attuale. Anche per questo i consumatori alle prossime regionali devono
creare una lobby per difendere i propri interessi e i propri soldi.
Soprattutto - conclude Listaconsumatori - perche' le tre proposte
di legge in materia di contenimento dei prezzi e tutela del risparmio
che avevamo presentato a marzo al Parlamento, sono rimaste inascoltate,
e l'indebitamento degli italiani e' il risultato di tanto disinteresse
da parte della classe politica. Disinteresse che anche in Calabria,
sia da parte dell'attuale Presidente della Regione, che dell'opposizione,
ha creato evidenti danni ai consumatori''. Questa la tabella del debito
procapite (in euro) divisa per regioni: Gentile: “Estesa la tutela a chi acquista bond” 15/12 Le Commissioni Giustizia e Finanze del Senato, che hanno all'esame
lo schema di decreto legislativo per tutelare il risparmiatore per
l' acquisto di titoli obbligazionari emessi all' estero da societa'
non quotate, ha esteso a tale settore la tutela informativa degli
acquirenti di bond'': lo ha riferito Antonio Gentile (FI), segretario
della Commissione Finanze di palazzo Madama. Per il parlamentare ''non
solo con l' approvazione del decreto si e' cercato di evitare asimmetrie
in materia di espletamento dei poteri autorizzatori e di verifica
degli assetti proprietari delle banche ma, cosi facendo, si e' messo
riordino anche tra le banche di credito e cooperativo''. ''Con l'
approvazione di questo schema di decreto non si e' fatto altro che
mettere riordino in una materia delicata come quella creditizia e
bancaria dove anche il codice civile risultava non adeguato. Sono
certo che in questa direzione - ha concluso Gentile - si e' compiuto
un primo passo importante, e' questo altro non e' che l' inizio di
un lavoro che portera' a dei risultati positivi sia per il mondo bancario
che per i risparmiatori''. Secondo l’Istat sono in aumento, nei primi nove mesi, le esportazioni dalla Calabria 10/12 L'analisi per regione, spiegano i tecnici dell'Istat, mostra
che la ripresa delle esportazioni manifestatasi nel 2004 ha interessato
con intensita' notevolmente diverse le varie regioni italiane. Tra
quelle che sono andate meglio figurano - oltre alla Valle d'Aosta
(+19,9%) e la Calabria (+15,4%), che comunque rappresentano quote
dell'export italiano pari o inferiori allo 0,2% - il Friuli Venezia
Giulia (+12,9%), la Sardegna (+11,2%) e la Puglia (+11%). Flessioni
si sono registrate solamente per la Basilicata (-9,1%), per la Liguria
(-2,6%) e per la Campania (-0,1%). L'analisi delle aree di sbocco
delle esportazioni mette invece in evidenza come la crescita dell'export
del nord-ovest abbia interessato soprattutto i flussi verso i paesi
extra-Ue, in particolare Russia, Cina, Turchia e paesi del Mercosur;
l'export verso l'area Ue e' cresciuto soprattutto in Spagna, Francia
e Germania. Anche nel nord-est, l'incremento e' stato favorito in
particolare dalla crescita rilevante (+10,5%) dei flussi diretti verso
i paesi extra Ue, in particolare Turchia e Russia; verso la Ue le
esportazioni sono cresciute maggiormente verso Spagna e Regno Unito.
Stesso copione per l'Italia centrale, il cui andamento e' stato influenzato
dalla crescita dei flussi diretti verso i paesi extra Ue (+12,4%)
superiore a quella registratasi nelle altre ripartizioni: in questo
caso forti aumenti hanno riguardato i flussi verso i paesi Efta, Russia,
Cina e Turchia. L'Italia meridionale e insulare, infine, ha fatto
registrare i migliori risultati in termini di variazione delle esportazioni
(+6,2%). Coerentemente con il quadro generale, questa crescita si
ritrova piu' nei flussi extracomunitari (+9,2%) che in quelli intracomunitari
(+4,3%); tuttavia, nel confronto con le altre ripartizioni, il Mezzogiorno
ha registrato la piu' elevata crescita di esportazioni verso i paesi
europei. Quanto ai vari settori di attivita' economica, e considerando
solo le regioni piu' importanti, le esportazioni della Lombardia,
che incidono per il 28,4% del complesso nazionale e hanno registrato
un aumento del 5,4%, sono state spinte dal settore metalmeccanico
e dagli articoli in gomma e materie plastiche; anche in Piemonte la
crescita (+3,7%) e' stata favorita dalle vendite del settore metalmeccanico,
ma aumenti significativi hanno interessato anche i prodotti chimici,
quelli alimentari, bevande e tabacco, la gomma e materie plastiche.
Nel Veneto, infine, la crescita (+2,3%, nettamente inferiore a quella
media della ripartizione) e' stata trainata prevalentemente dalle
vendite di apparecchi elettrici e di precisione e di macchine e apparecchi
meccanici. Per la Calabria rating da primi posti nel sud 03/12 La Regione Calabria ha ottenuto un rating che la colloca ai
primi posti tra le regioni del Mezzogiorno. La valutazione assegnata
colloca l'ente a livello del cosiddetto "Investment grade",
adeguato per un investimento non speculativo.La Regione è così
nelle condizioni di poter accedere al mercato internazionale dei capitali,
anche attraverso l'emissione di "Buoni obbligazionari regionali"
(Bor). Il rating e' un giudizio sintetico espresso da agenzie specializzate
ed indipendenti sul mercato di credito, particolarmente importante
per gli investitori del mercato internazionale dei capitali. La notizia,
anticipata dalle stesse agenzie specializzate, e' stata ufficialmente
resa nota questa mattina nel corso di una conferenza stampa nella
sede della Giunta regionale, alla quale ha partecipato il presidente
della Regione, Giuseppe Chiaravalloti, il direttore del dipartimento
economico dell'Ente, Mauro Pantaleo, alla presenza degli assessori
Gentile e Mirigliani e degli advisor della Regione, la Bnl e l'Usb
investment bank. I rating sono stati assegnati con un A2 da Moody's
e con un A+ da FitchRatings, due delle tre aziende che possono rilasciare
il rating. I rating di fascia A definiscono una buona sicurezza finanziaria
ed un'altrettanta alta capacita' di far fronte alle proprie obbligazioni
finanziarie. "Questo e' un momento straordinariamente significativo
– ha detto il presidente Chiaravalloti - perche' la Calabria
in tanti anni non ha mai avuto un rating. I miei predecessori non
l'hanno mai fatto forse per paura. Una nuova Calabria si e' fatta
carico di chiedere cosa si pensa che valga a livello economico. La
risposta e' che siamo in media con le altre regioni italiane ed in
assoluto quella con il minore indebitamento. Siamo affidabili. Il
costo del denaro che potremo chiedere sara' a questo punto inferiore
rispetto alla altre regioni". Chiaravalloti ha anche fatto accenno
alle critiche che, proprio sui temi finanziari, sono state mosse all'ente.
"La Regione - ha detto - ha molte sofferenze perche' e' ultima
da sempre, ma le critiche che abbiamo ricevuto sono ingenerose. Se
c'e' qualcuno che dimostra che prima eravamo in una situazione migliore
di adesso lo faccia. Errori ce ne sono stati e ne facciamo ammenda,
ma chi lavora non puo' non fare errori. Anche il mondo delle imprese,
oltre ai sindacati, quando muove critiche, deve verificare il suo
meccanismo interno. Per la zona di Lamezia Terme ci sono dei fondi
per le imprese e non c'e' nessun imprenditore capace di investire
e di accollarsi il rischio. Ci sono degli episodi dove si incontrano
difficolta'. Non e' che tutti gli imprenditori sono cosi'. Da oggi
in avanti - ha proseguito Chiaravalloti - i nostri imprenditori sanno
di far parte di una regione che gode di assicurazioni a livello economico".
Il direttore del dipartimento economico dell'Ente, Mauro Pantaleo,
ha spiegato nel dettaglio che "il processo di valutazione e'
durato un anno. A livello di performance siamo una regione sana con
un debito, al 31 dicembre 2003, di 464 milioni di euro contro, ad
esempio, 3.691 della Regione Lazio. Nel Mezzogiorno nessuno ha un
rating maggiore del nostro. Questo e' il risultato del risanamento
finanziario e della macchina amministrativa dell'ente che stiamo operando
da alcuni anni. Sulla sanita' c'e' stato un brusco abbassamento della
spesa, abbiamo approvato i bilanci nei tempi stabiliti e ora possiamo
anche pensare di diversificare le fonti di approvvigionamento con
emissioni di obbligazioni , spuntando condizioni finanziarie migliori.
Questo e' ovviamente un auspicio. C'e' ancora molto da migliorare
nel sistema produttivo, nell'abbassare il livello di disoccupazione
e del Pil pro capite. Un dato importante - ha sottolineato Pantaleo
- che e' stato rilevato e che ci ha consentito questo risultato e'
il livello di indebitamento che non significa scarsi investimenti
ma che la spesa e' stata oculata grazie anche all'utilizzo dei fondi
europei. E' un atteggiamento molto prudente nella gestione dei flussi
finanziari". Pantaleo ha infine chiarito che "la cartolarizzazione
che si va a realizzare nel comparto sanitario per la spesa farmaceutica
si puo' realizzare solo avendo un rating positivo. Sono tanti i vantaggi
che possiamo avere da questo momento come, ad esempio, non utilizzare
piu' i mutui, ma emettere obbligazioni". Sabato a Lamezia presentazione di Cdo Impresa 02/12 Nasce in Calabria ''C.d.O Impresa'', una nuova struttura organizzativa
nata dall' incontro tra la Compagnia delle Opere ed alcuni imprenditori
calabresi provenienti da differenti esperienze associative e culturali.
La nuova struttura sara' presentata sabato prossimo, alle 11, nella
sede della Compagnia delle Opere ''Magna Grecia'' a Lamezia Terme.
A presentare l' iniziativa sara' il coordinatore della CdO Impresa
Antonio Schiavelli, l' amministratore unico di Need&Partners Antonio
Saladino ed il componente del direttivo nazionale Cdo Giancarlo Franze'.
All' incontro saranno inoltre presenti alcuni tra gli imprenditori
che hanno aderito per primi all' iniziativa. Nel corso della conferenza
stampa saranno illustrate le motivazioni dell' iniziativa e le principali
linee programmatiche. Costo del denaro alto in Calabria. La Regione potrebbe istituire un albo delle banche di interesse regionale. 27/11 La Regione Calabria sta valutando l' opportunita' di istituire
un albo di istituti di credito di interesse regionale. ''Il costo
del denaro - spiega il presidente della Giunta, Giuseppe Chiaravalloti
- e' ancora fortemente penalizzante in Calabria, a tutto svantaggio
dello sviluppo sia per le imprese che per i cittadini''. ''Lo studio
commissionato dal Ministero dell' Economia - afferma Chiaravalloti
in una nota diffusa dal portavoce - rileva che in Calabria il fenomeno
dell' usura ha ancora forti radici e la nostra regione rappresenta
pericolosamente un territorio a rischio. Per questo stiamo considerando
da tempo l' opportunita' di una rete di istituti di credito che assicurino
un costo del denaro accettabile, in linea con altre realta'. La Regione
Calabria, inoltre, avra' presto riconosciuto il 'merito di credito'
attraverso il quale potra' reperire risorse finanziarie ad un costo
piu' conveniente rispetto ai canali tradizionali. Cio' consentira'
una maggiore fluidita' finanziaria per sostenere il programma di investimenti
regionali''. A tale scopo, nel corso di un incontro con la stampa
fissato per il 3 dicembre a Catanzaro nella sede della Giunta regionale,
riferisce ancora la nota del portavoce, sara' ufficializzato il risultato
dell' istruttoria di valutazione' sulla solvibilita' della Regione.
Nuova filiale della Marr a Spezzano Albanese 26/11 Marr, societa' del gruppo Cremonini - leader in Italia nella
commercializzazione e distribuzione di prodotti alimentari al foodservice
- aprira' nei primi mesi del 2005 una nuova filiale in Calabria: in
fase avanzata di realizzazione, e' situata a Spezzano Albanese (Cosenza)
e andra' ad aggiungersi alle 20 filiali Marr gia' operative in Italia,
di cui quattro al Sud (Napoli, Bari, Palermo e Cagliari). Marr Calabria,
in base ad una stima preliminare, sviluppera' n fatturato annuo a
regime di circa 40 milioni di euro, grazie - sottolinea una nota dell'azienda
- all'elevata potenzialita' turistica della Calabria, regione che
rappresenta circa il 2,5% della domanda nazionale di consumi alimentari
extradomestici ed e' caratterizzata da un'offerta locale scarsamente
specializzata. La filiale, in cui opereranno oltre 30 persone, fornira'
circa 6.000 prodotti alimentari agli operatori della ristorazione
dell'intera regione. L'unita' in costruzione si sviluppa su 7.200
mq e comprende celle frigorifere per prodotti freschi e surgelati,
aree di lavorazione per la movimentazione e selezione di carni ed
ittici freschi e magazzini di stoccaggio per prodotti conservati a
temperatura ambiente. L'iniziativa si avvale della collaborazione
e consulenza del Gruppo Dodaro, che dal 1998 opera per conto di Marr
in veste di agenzia con deposito sul territorio di Cosenza e provincia.
Marr, societa' controllata da Cremonini (67,7%) e partecipata (33,3%)
da un pool di investitori istituzionali (capofila Arca Impresa Gestioni
SGR e Barclays Private Equity), nel 2003 ha realizzato ricavi totali
consolidati per 744,2 milioni di euro, in aumento dell'11,8% rispetto
al 2002, un margine operativo lordo pari a 46 mln (+12,1%) e un risultato
operativo di 34,4 mln (+19%). Commercializza e distribuisce prodotti
alimentari agli operatori della ristorazione attraverso una rete logistico-
distributiva costituita da 21 centri di distribuzione dislocati su
tutto il territorio nazionale e da 4 'cash & carry', e rifornisce
circa 30.000 clienti (ristoranti, catene alberghiere, fast food, pizzerie,
mense aziendali, scuole, ospedali e istituzioni pubbliche) con una
gamma completa di 10.000 prodotti (tra cui pesce, carne, prodotti
conservati e secchi, salumi e latticini, ortofrutta), effettuando
le consegne entro 24 ore dalla ricezione dell'ordine (12 ore per i
prodotti freschissimi). La provincia di Cosenza al terz’ultimo posto nella classifica nazionale della ricchezza prodotta 23/11 Italia in ''bianco e nero'' per ricchezza prodotta dalle province e graduatoria praticamente bloccata in testa e in coda da nove anni a questa parte. Molte le conferme, poche le sorprese nella classifica del valore aggiunto prodotto dalle province italiane nel 2003. Per il nono anno consecutivo Milano si conferma la regina della ricchezza nazionale, con un valore aggiunto pro-capite pari a 30.468 euro. Per incontrare la prima provincia merdionale bisogna scorrere la classifica fino al 57mo posto, occupato da Isernia con 19.947 euro, che in nove anni ha scalato 16 posizioni. Chiude la classifica Crotone, ultima per l'ottavo anno su nove (dopo il breve scambio di posizione con Enna nel 2002), con 11.518 euro pro-capite. E' questo il quadro che emerge dall'indagine condotta da Unioncamere e Istituto Guglielmo Tagliacarne sul valore aggiunto delle province italiane nel 2003, che verra' illustrata domani a Roma, dal presidente Carlo Sangalli, nel corso della 120* Assemblea di Unioncamere. Tra le prime dieci province del 2003, nove lo erano gia' l'anno precedente e sette nel 1995. Nell'ultimo anno solo Ravenna entra nella top-ten, passando dal 13mo al 10mo posto ai danni di Reggio Emilia, che finisce al 14mo. In nove anni, oltre a Ravenna, solo Firenze (quarta) e Roma (ottava) hanno guadagnato l'accesso alla testa della classifica, mentre si allontana progressivamente Vicenza, passata dal nono posto del 1995 al 22mo del 2003. Classifica sostanzialmente bloccata anche in fondo. Nelle ultime dieci posizioni del 2003 si trovano le stesse province dell'anno precedente, con la sola eccezione dell'avvicendamento tra Reggio Calabria, che abbandona la 95ma posizione e raggiunge l'88ma, e Palermo che scivola dalla 93ma alla 96ma. Delle ultime dieci province del 2003, nove lo erano anche nel 1995, con l'unico avvicendamento tra Palermo, che entra tra le ultime dieci rimpiazzando Trapani, che passa all'89mo posto. ''L'Italia - ha detto commentando i dati il presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli - resta un Paese in cui lo sviluppo dei territori viaggia su binari separati. Il Mezzogiorno rimane ancora un'emergenza economica e sociale, penalizzando tutto il Paese. Il nostro - ha detto il presidente di Unioncamere - e' un sistema in cui la provincia piu' ricca genera un valore aggiunto pro-capite due volte e mezzo piu' elevato di quella piu' povera, in cui il credito per un'impresa di Vibo Valentia costa il doppio che per una di Bologna, in cui il tasso di occupazione del Mezzogiorno e' distante oltre venti punti da quello del Nord-Est. Questo e' un ritratto che non rende l'idea di un Paese moderno, al quale non possiamo e non vogliamo rassegnarci - ha aggiunto Carlo Sangalli - e benissimo ha fatto il Presidente Ciampi a ricordarcelo e a rinnovare l'invito a lavorare tutti con fiducia per superare questa condizione. Il sistema delle imprese ha queste potenzialita', che occorre favorire alleggerendo il peso del fisco e sostenendo i processi di aggregazione tra piccole imprese del Sud per aiutarle ad agganciare le reti e le filiere produttive piu' dinamiche piu' diffuse nel Nord e nel centro del Paese e affrontare il mercato in termini piu' competitivi''. Queste le prime dieci province: valore indice in euro (Italia=100) 1 Milano 30.468 150,6 Queste le ultime dieci: 94 Napoli 12.994 64,2 Nel Mezzogiorno altissimo il costo del denaro 23/11 "Ci stupisce che siano ancora cosi' poche le voci che
si alzano per porre in evidenza il grosso problema del costo del denaro
verso l'imprenditorialita' nel Meridione. Per dare l'idea della situazione
e' sufficiente segnalare, ad esempio, che a Vibo Valentia, in Calabria,
vengono praticati tassi bancari esattamente il doppio di Bologna".
Lo ha dichiarato Francesco Cavallaro, segretario generale della Cisal.
"Questa situazione - afferma - la dice lunga sui fattori che
condizionano il Sud a segnare il passo nella crescita economica. Ci
aspettiamo, quindi, che il mondo finanziario riveda i suoi comportamenti
diminuendo al piu' presto il costo del denaro alle imprese nel Mezzogiorno
il quale, tra l'altro, ha dato tantissimo con i suoi risparmiatori
al sistema bancario irriconoscente e improvvido, proprio con l'unica
parte del Paese che ha ancora enormi potenzialita' da esprimere per
creare ricchezza e sviluppo". L’Adusbef apprezza la storica sentenza della Cassazione sull’Anatocismo. 22/11 “Quella della Cassazione è una sentenza storica
che ha messo finalmente fine a un modus vivendi che per cinquant’anni
ha determinato l’indebitamento di tanti cittadini verso gli
istituti di credito i quali sono ora chiamati a rispettare la decisione
della Cassazione, restituendo il denaro a quanti sono stati vittime
della pratica anatocistica”. E’ quanto ha affermato il
delegato provinciale di Crotone dell’Adusbef, Rita Polisca,
introducendo sabato la conferenza stampa indetta dall’associazione
dei consumatori per illustrare ai calabresi gli effetti della sentenza
che condanna le banche, emessa lo scorso 4 novembre. “Alla luce
di questo vorrei però sottolineare – ha precisato Polisca
– il ruolo importante dell’informazione affinché
si evitino i facili entusiasmi che porterebbero i cittadini a contese
dagli effetti imprevedibili con le banche”.. Gli fa eco il delegato
regionale dell’Adusbef, Fernando Scarpelli, “perché
– dice - ci si potrebbe trovare dinnanzi a chiusure di credito
da parte degli istituti di credito”. “La recente sentenza
della Cassazione – ha proseguito Scarpelli - restituisce ai
cittadini quella fiducia tradita dalle banche che con la pratica dell’anatocismo
hanno non solo indebolito il tessuto economico e produttivo, ma violato
i diritti di intere famiglie, le quali oggi rivendicano un giusto
risarcimento”. Nel corso della conferenza, Scarpelli ha posto
più in generale l'accento sulla sentenza che "non riguarda
solo i privati ma soprattutto gli enti locali, i quali sono pienamente
investiti dagli effetti di questa decisione”. Dalla Regione
Calabria, alle Province, dai Comuni alle Asl a tutti gli enti pubblici
"hanno tutti un servizio di tesoreria – ha osservato –
la cui gestione e le anticipazioni di cassa sono affidate, tramite
conto corrente, ad una banca". Se ne deduce che, "essendo
i conti di questi enti spaventosamente in rosso, il pagamento degli
interessi sui debiti ha gravato in modo significativo sulle tasse
pagate dai cittadini". "L’Adusbef – ha detto
ancora il delegato regionale – invita tutti gli amministratori
a richiedere la restituzione delle somme illegittimamente trattenute,
soprattutto per il fatto che oggi la riduzione delle tasse è
al centro del dibattito politico. Scarpelli sottolinea un altro dato
allarmante che, afferma, "deve far riflettere. Nel momento in
cui la congiuntura economica è per tutti negativa, mentre in
Italia i cittadini fanno fatica a superare la quarta settimana, il
settore che ha incrementato del 5,8 percento i propri bilanci è
proprio il settore bancario. E questo è un fenomeno che è
possibile osservare solo sui parassiti: quando infatti l’organismo
muore il parassita ingrassa”. In Calabria il più basso tasso di industrializzazione. E’ addirittura meno della meta della media del sud. 21/11 Tra il Mezzogiorno e il resto del Paese c'e' ''un divario troppo
doloroso''. Con queste parole il presidente della Repubblica, Carlo
Azeglio Ciampi, ha riproposto il problema dello sviluppo del Sud come
una vera e propria ''questione nazionale''. E i dati confermano che
il Mezzogiorno marcia a velocita' ridotta rispetto al resto del Paese.
Se, infatti, la produttivita' di un lavoratore del Centronord e' pari
a 100, quella di uno del Mezzogiorno e' di appena 84,3. Uno scarto
notevole, di ben 16 punti, che evidenzia le differenze tra le due
macroaree del Paese. E il valore si mantiene praticamente immutato
da circa 12 anni. E' questo infatti il risultato dell'ultima elaborazione
della Svimez contenuta nel Rapporto 2004 sull'economia del Mezzogiorno.
Alla scarsa competitivita' del sistema meridionale contribuisce il
basso tasso di industrializzazione: 100 al Centronord, solo 33 al
Sud. Meno della meta' della media italiana (75,1). Un dato che si
riflette sull'occupazione. Nel Mezzogiorno, infatti, solo 61,3 persone
ogni 1.000 abitanti lavorano nell'industria. Meno del 50%, cioe',
degli occupati nell'industria del Centronord, dove ne troviamo ben
143,8 ogni 1.000. Il declino della grande industria, soprattutto al
Sud, e' evidente. A fronte dell'aumento di 9.904 siti produttivi (+7,7%)
nel Mezzogiorno in dieci anni (1991-2001) si sono persi nell'industria
manifatturiera ben 23.600 posti di lavoro (-2,8%). Un segnale, avverte
la Svimez, del ''processo di schiacciamento verso il basso della scala
produttiva''. Nell'industria meridionale, nel 2001, lavorano quindi
solo 61,3 persone su 1.000 (nel '91 erano 62,4), mentre al Centronord
ben 143,8 (nel '91 erano 152). Un divario di oltre il 60% che, pur
calando in 10 anni, e' comunque molto ampio. Dal 1991 al 2001, complessivamente
l'industria del Mezzogiorno e' rimasta stabile: ha perso infatti solo
4.531 posti contro i 172.712 scomparsi al Centronord. Nelle regioni
meridionali, gli occupati dell'industria, nel '91 erano 1.281.079
e, dieci anni dopo, sono diventati 1.276.548. Al Centronord, invece,
gli addetti dai 5.504.943 del '91 sono passati ai 5.333.231 del 2001.
Se la differenza nel tasso di industrializzazione e' tradizionalmente
a vantaggio del Centronord, quello che pesa sulla competitivita' e'
anche il divario di produttivita'. Fatta 100 quella del Centronord,
spiega la Svimez, al Sud il livello si ferma, nel 2003, a 84,3. ''Uno
scarto di circa 16 punti percentuali, diretta espressione -precisa
Riccardo Padovani direttore della Svimez- delle diseconomie che impediscono
ai fattori produttivi (lavoro e capitale) di avere un rendimento paragonabile
a quello che hanno nelle regioni piu' sviluppate dell'Italia del Nord
e dell'Europa''. Per quanto riguarda i vari settori dell'industria,
il divario piu' ampio fra Sud e Centronord si registra nel manifatturiero.
Nel 2001, nelle regioni meridionali, lavorano in questo comparto,
infatti, 38,8 persone ogni 1.000 abitanti, circa un terzo della densita'
occupazionale del Centronord (110,5). Anche se in 10 anni gli occupati
sono calati in tutte e due le ripartizioni (nel '91 erano il 40,4
per mille al Sud e il 121,3 per mille al Centronord) la forbice appare
evidente. In termini assoluti, mentre al Centronord, nel 2001, sono
occupati in un'industria manifatturiera 4.097.571 persone, al Sud
solo 808.744. Di segno opposto e' la dinamica che ha interessato gli
addetti nell'edilizia. Il numero e la densita' degli occupati in questo
caso sono aumentati in tutto il Paese, anche se in maniera piu' accentuata
al Centronord. In termini assoluti, al Sud nel 2001 lavorano nelle
costruzioni 414.778 addetti, pari a un rapporto di 19,9 occupati ogni
1.000 abitanti. Nel 1991, invece, gli occupati meridionali in edilizia
erano 381.393, pari al 18,6 per mille. Anche al Centronord il settore
ha conosciuto un'espansione. Nel 2001 vi lavorano 1.116.139 addetti,
pari a 30,1 per mille, mentre nel '91 erano 951.703 (26,3 per mille).
Come si vede, lo scarto fra le due aree del Paese, anche per un settore
in salita come le costruzioni, rimane superiore ai 10 punti. E' proseguita,
invece, la crescita del settore dei servizi 'pubblici e privati',
che assorbe il 72% degli occupati al Sud e il 63% al Nord, nel 2001.
Al Mezzogiorno, ogni mille abitanti, 163,4 lavorano nel settore dei
servizi (erano 154,4 nel '91). Al Centronord, invece, 250,3 su 1.000
(nel 1991 erano 218,6). In termini assoluti, al Mezzogiorno, gli occupati
di Pubblica amministrazione, commercio, banche, ricerca, trasporti,
attivita' professionali e intermediazione immobiliare sono 3.404.827,
un terzo rispetto al Centronord, dove raggiungono i 9.278.383 addetti.
Le attivita' dei servizi che hanno fatto registrare, al Mezzogiorno,
i maggiori incrementi occupazionali sono quelle professionali (passate
in 10 anni da una densita' di 9,6 occupati ogni 1.000 abitanti a una
di 16,8) e la Pubblica amministrazione (da 70,5 a 74,4). Sebbene in
maniera meno accentuata rispetto agli anni '80, gli addetti della
Pubblica amministrazione sono aumentati al Sud di 104.000 unita' e
al Centronord di 348.000. Un fenomeno che solo negli ultimi due anni
sembra invertire la tendenza.Tra le attivita' piu' dinamiche, anche
quelle legate a ricerca e sviluppo e all'informatica. Al Sud, l'Ict
ha raddoppiato in10 anni gli addetti, passati da 27.204 a 50.673,
con una densita' occupazionale salita da 1,3 per mille a 2,4 per mille.
Un risultato eccellente, anche se ancora molto lontano dall'8,2 per
mille raggiunto al Centonord (304.183 addetti nel 2001). Trend positivo,
anche se meno veloce, per ricerca e sviluppo. Nel settore, al Sud,
lavoravano 7.634 addetti nel 1991, diventati 12.294 nel 2001 (da 0,4
a 0,6 per mille). Al Centronord, invece, si e' passati da 35.824 a
42.399 (da 1 a 1,1 per mille). Si tratta pero' di attivita' che incidono
ancora molto poco sia sul totale dei servizi sia sulla popolazione.
Colpa, secondo la Svimez di ''un settore industriale dove sono poco
diffuse le funzioni aziendali, diverse da quella strettamente produttiva,
e di una scarsa propensione alle pratiche di outsourcing''. L'unico
significativo incremento di addetti nelle regioni meridionali si e'
verificato nelle attivita' legate all'agricoltura (floricoltura, allevamento,
piscicoltura), dove gli occupati sono passati dai 29.286 del 1991
ai 45.793 del 2001. Stazionario, invece, il numero degli occupati
'agricoli' del Centronord (da 71.685 a 72.774). In termini relativi,
l'incidenza degli addetti in produzioni agricole, rispetto alla popolazione,
ha fatto segnare un valore (2,2 per mille) di poco superiore a quello
registrato nel Centronord (2 permille). E' questo l'unico comparto
'industriale' in cui l'area meridionale e' al passo con le regioni
centrosettentrionali. Fra le regioni meridionali e' l'Abruzzo quella
con il piu' alto tasso di industrializzazione in rapporto alla popolazione
e al territorio. Fatto 100 il tasso del Centronord, infatti, l'Abruzzo
presenta un valore del 77,7, superiore alla media italiana (71,5)
e oltre il doppio di quella dell'intera area meridionale (33,7). Dal
'91, il tasso in Abruzzo e' cresciuto di oltre4 punti, grazie a una
notevole espansione sia della base occupazionale(118.128 addetti nel
manifatturiero nel 2001) sia degli impianti produttivi (12.643). Al
secondo posto per presenza industriale, troviamo il Molise con un
tasso di 49,9 (19.314 addetti nell'industria), al terzo la Basilicata
(con 46,3 e 33.125 lavoratori), al quarto la Puglia (40,8 e 197.762
addetti). Seguono la Campania (32,8 e 225.543), la Sardegna (28,3
e 55.168), la Sicilia (20,1 e 120.571). Ultima la Calabria (16,6 e
40.133), il cui tasso di industrializzazione e' addirittura inferiore
alla meta' della media del Sud. Fra le 12 regioni del Centronord,
la piu' industrializzata e' il Veneto (123,3 con 665.983 addetti nell'industria).
Seguono le Marche (118,3 e 206.690), l'Emilia Romagna (113 e 538.907),
la Lombardia (112,5 e 1.219.920), il Piemonte (101,6 e 516.772), il
Friuli Venezia Giulia (96,7 e 136.508), la Toscana (89,1 e 375.030),
l'Umbria (76,4 e 76.270), il Trentino Alto Adige ( 65,4 e 73.381),
la Valle d'Aosta ( 48,7 e 6.980), la Liguria (41,6 e 79.808) e il
Lazio (31,9 e 201.322). Boom dei mutui casa. Forte incremento nel sud. Calabria al terzo posto 20/11 E' il Mezzogiorno a tirare la volata dei mutui casa: nell'Italia
meridionale, e soprattutto nelle due isole, il ritmo di crescita dei
debiti contratti dalle famiglie per l'acquisto dell'abitazione e'
superiore a quello nazionale, che pur si mantiene su livelli elevatissimi.
Dagli ultimi dati Bankitalia, riferiti allo scorso giugno, risulta
che i mutui bancari gravano sul bilancio delle famiglie per la cifra
record di 136,460 miliardi di euro, in aumento del 26,7% rispetto
a un anno prima, quando il volume complessivo si era fermato a quota
107,739 miliardi. Se si considerano anche i mutui agevolati si arriva
a quota 138,507 miliardi. Ebbene, nelle regioni del Sud la crescita
si attesta al 31,9% (15,130 miliardi) e nelle isole addirittura al
37,0% (7,343 miliardi) con la Sardegna che mette a segno un +50,0%
e la Sicilia +33,2%. Fra le regioni meridionali spicca anche il risultato
della Campania (+37,1%) e della Calabria (+32,5%), mentre in controtendenza
risulta la Basilicata con un modesto +17,8%, unica regione del Sud
a collocarsi sotto la media nazionale. Il Mezzogiorno si segnala anche
per un'altra particolarita': in quest'area e' concentrata oltre la
meta' dei mutui agevolati (1,159 miliardi su 2,047 complessivi). Quanto
al resto d'Italia, i dati contenuti nel Bollettino Statistico di via
Nazionale mostrano un aumento superiore alla media nazionale anche
nel Nord Est che registra un +27,3% a quota 33,839 miliardi, con un
massimo del 29,5% in Emilia Romagna e un minimo del 18,7% in Friuli.
In termini assoluti, le famiglie maggiormente indebitate sono quelle
residenti nelle regioni del Nord Ovest (49,055 miliardi), anche se
l'aumento a giugno 2004 si colloca al di sotto della media nazionale
(+25,5%). Piuttosto fiacca la Liguria (+10,6%), mentre la Lombardia
spicca con un +29,1%. Quanto, infine, al Centro, si tratta dell'area
territoriale con la crescita piu' contenuta (+23,2%) per un ammontare
complessivo di mutui pari a 31,094 miliardi di euro. Buono l'incremento
delle Marche (+29,9%), mentre il Lazio si limita a +24,7% e l'Umbria
addirittura a +13,9%. Ecco, in tabella, la consistenza dei debiti
accumulati, a fine giugno 2004, dalle famiglie consumatrici per l'acquisto
di immobili. Tabella espressa in miliardi di Euro. a fianco la variazione in percentuale. ITALIA 136,460 +26,7 NORD OVEST 49,055 +25,5 NORD EST 33,839 +27,3 CENTRO 31,094 +23,2 SUD 15,130 +31,9 ISOLE 7,343 +37,0 (Fonte: Banca d'Italia - Bollettino Statistico III 2004) La gestione di Orientagiovani affidata da Cobfindustria Calabria a giovani imprenditori di Reggio 19/11 Sara' il Gruppo dei Giovani imprenditori della provincia di
Reggio Calabria a gestire l' edizione di quest' anno del progetto
Orientagiovani regionale di Confindustria Calabria. ''Su invito del
rettore dell' universita' Mediterranea, Alessandro Bianchi - e' detto
in un comunicato - l' evento sara' svolto all' interno del Terzo salone
dell' Orientamento. Presente con uno spazio espositivo per l' intera
durata dell' evento, e con quatto momenti di aggregazione, il Gruppo
dei Giovani Imprenditori si pone l' obiettivo di incontrare i ragazzi
per conoscerli, dare informazioni, raccogliere i curricula ed offrire
loro un orientamento al mondo del lavoro. L' idea di fondo nasce da
alcune considerazioni rilevanti: l' impasse economica che attanaglia
la Calabria, la necessita' di costruire su nuove idee uno sviluppo
possibile, l' iniezione di entusiasmo che la visita del presidente
di Confindustria Montezemolo ha infuso in particolare nei giovani
imprenditori. Occorre dunque un contributo innovativo per mettere
in moto le risorse disponibili, ma perche' cio' si realizzi e' necessario
far capire ai giovani che non esiste solo la figura standard dell'
imprenditore. Il 23 novembre ci sara' una kermesse i cui protagonisti
saranno imprenditori particolari e coraggiosi che hanno dato vita
a progetti interessanti. Esperienze, racconti d' impresa, aneddoti
e percorsi di studio, ricerca e lavoro si susseguiranno per stimolare
i giovani che intendono avvicinarsi al mondo imprenditoriale''. Interverranno
Carmelo Martino, barman acrobatico; Roberto Maria Scrufari, Innovazione
nel classico; Toto' Catizzone, aerotaxi; Adriana Morabito, Bed &
Breakfast; Antonia Battaglia con la scuola di Danza; Marcello Spagnolo,
comunicatore, e tanti altri. La kermesse, animata da Antony Doc Party,
prevede il coinvolgimento del pubblico alle attivita'. Il 24 novembre
si svolgera' una conferenza dal titolo ''Il vento della scienza, l'
area metropolitana dello Stretto''. Sulla base della tematica nazionale
scelta da Confindustria riguardo all' orientamento si e' deciso di
affrontare il tema ''Formazione professionale e sviluppo territoriale:
un binomio indissolubile per la crescita culturale dell' Area dello
Stretto''. Verra' dunque presentato il lavoro svolto in partenariato
tra il Gruppo Giovani e l' Universita' in merito alle potenzialita'
del patrimonio di conoscenza che puo' derivare dall'integrazione delle
aree urbane. Alla tavola rotonda parteciperanno l' Associazione degli
industriali, rappresentata dall' arch. Giuseppe Marino; l' Universita'
di Reggio Calabria rappresentata dal rettore Bianchi; la Regione,
rappresentata dai funzionari Antonio De Marco e Rocco Mercurio; l'
Amministrazione provinciale, rappresentata dalle funzionarie Amelia
Crucitti e Alessandra Bordini, e l' Amministrazione comunale rappresentata
dalle funzionarie Angela Angioli e Claudia Battaglia. L' idea che
si intende sostenere e' la necessita' di costruire sinergie tra il
mondo della formazione e quello della produzione, orientando da una
parte le istituzioni che governano i flussi di finanziamento ed i
programmi per il sostegno alla formazione professionale, e dall'altra
costruire nuovi profili professionali per i futuri quadri tecnici
operanti in questo territorio'' Nella stessa giornata del 24 novembre,
alle 16, avra' luogo un incontro con l' imprenditrice Antonella Dodaro,
editore del Qutodiano. Il 25 novembre, infine, alle 9, avra' luogo
un laboratorio teatrale dal titolo ''Il teatro come professione''
con Maria Pia Battaglia, ''a dimostrazione del fatto - conclude la
nota - che anche la cultura puo' diventare impresa''. Fondi per 11 milioni di euro previsti dalla Regione per “Imprendigiovani2” 18/11 Oltre 7 mila domande di cui 615 accolte (prevista un' occupazione
di 1.500 unita') a fronte di un finanziamento di poco meno di 17 milioni
di euro: sono i numeri che hanno accompagnato il successo del bando
''Imprendigiovani 1'', realizzato lo scorso anno dal Dipartimento
''Politiche del lavoro''della Regione, al quale presto se ne affianchera'
un secondo per complessivi 10.941.300 euro con la previsione di 450
nuovi imprenditori e mille occupati previsti. L' iniziativa denominata
''Imprendigiovani 2'', che entrera' in vigore dopo la pubblicazione
prevista a giorni sul Bollettino ufficiale della Regione, e' stata
illustrata a Catanzaro dall' assessore regionale al Lavoro, Antonino
Mangialavori, dal presidente di Fincalabra, Antonio Gargano e da Aldo
Lagonia direttore generale del Dipartimento regionale. Il progetto
che si avvale di uno slogan ''Un' idea da 50 mila euro'' - e' stato
spiegato - rappresenta uno degli strumenti piu' innovativi per stimolare
i disoccupati calabresi e puntare alla creazione d' impresa attraverso
il finanziamento di iniziative per nuove attivita' imprenditoriali,
professionali e di lavoro autonomo. I beneficiari degli incentivi
sono i soggetti maggiorenni, disoccupati e residenti in Calabria che
dovranno presentare istanza, completa di documentazione, con una raccomandata
da inviare all' Assessorato regionale al Lavoro entro 30 giorni dalla
pubblicazione del bando. Il finanziamento, previa istruttoria, verra'
concesso per finanziare programmai d' investimento, organici e funzionali,
d' importo non superiore a 50 mila euro al netto d' Iva, con contributo
a fondo perduto per 5 mila euro per spese di gestione relative al
primo anno; prestito a tasso agevolato di durata quinquennale; contributo
in conto interessi nella misura del 35% e rilascio di garanzie a favore
del sistema creditizio. ''Contiamo di ripetere il successo del bando
precedente - ha detto l' assessore Mangialavori - confortati dal fatto
che proprio i giovani calabresi, rispondendo massicciamente al nostro
invito, hanno dimostrato di avere messo definitivamente da parte l'
idea del 'posto fisso' a favore della consapevolezza di doversi rimboccare
le maniche. La soddisfazione per questa iniziativa - ha aggiunto Mangialavori
- e' accresciuta dall' invito unanime a replicare l' iniziativa Imprendigiovani
giunto non solo dai partiti della maggioranza ma anche da quelli della
minoranza''. L' assessore regionale al Lavoro, sottolineando l' impegno
mirato a dare risposte ''da padri di famiglia ai giovani disoccupati,
evitando di fare fumo'', ha anche chiarito anche che si e' intervenuti
per correggere gli errori commessi nel primo bando da cui sono originate
alcune difficolta'. ''La presenza del presidente di Fincalabra - ha
aggiunto Mangialavori - e' la riprova di questa nostra volonta' e
l' impegno a reperire altre risorse. In tale senso siamo convinti
che molti di piu' saranno alla fine i giovani che potranno usufruire
di questa opportunita'''. ''Ci troviamo ad agire - ha detto Gargano
- in una fase in cui il mondo bancario e' in evoluzione e siamo consapevoli
che molti giovani hanno incontrato grandi difficolta' per le fidejussioni.
Per questo - ha sostenuto ancora il presidente di Fincalabra - abbiamo
pensato di studiare un sistema di garanzie che faccia leva sulla presenza
pubblica attraverso Fincalabra per trovare adeguate coperture''. Gargano
ha colto l' occasione per fornire anche le cifre relative agli esiti
dell' iniziativa ''Opportunita' Giovani'', rivolta alla costituzione
di nuove societa', che ha previsto un finanziamento di sei milioni
di euro, per la quale sono giunte 600 domande delle quali 312 sono
state ammesse e 165 finanziate. Il direttore del Dipartimento, Lagonia
ha indicato i settori d' intervento del bando che riguardano la produzione
di beni e servizi e il commercio (e' esclusa l' agricoltura che beneficia
di altre misure). ''L' Unione europea - ha aggiunto - ha riconosciuto
l' attivita' dell' Assessorato regionale calabrese assegnandogli la
premialita'''. Anatocismo: Le banche risarciranno migliaia di calabresi, convegno ADUSBEF, sabato a Crotone 18/11 Sabato 20 novembre ’04, alle ore 10.00, presso la Libreria Mondadori di Crotone su iniziativa dell’avv. Rita Polisca, delegato provinciale per Crotone, l’Avv. Fernando Scarpelli, delegato regionale dell’ADUSBEF, terrà una conferenza stampa sulla recente sentenza delle Sezioni unite della Cassazione che ha definitivamente sancito l’ illegittimità dell’anatocismo bancario.Nel corso dell’incontro verranno fornite indicazioni su come agire per ottenere il rimborso e illustrate le iniziative che ADUSBEF Calabria intraprenderà nei prossimi giorni per la tutela delle ragioni di cittadini, famiglie, commercianti e imprese, vittime dell’usura bancaria. A tal fine saranno invitate rappresentanze delle associazioni di categoria di imprese e commercianti. Il sottosegretario Galati annuncia il finanziamento di tre progetti per la Calbria per 26 milioni di euro 16/11 ''Una battaglia che siamo riusciti a vincere''. E' quanto ha
detto il sottosegretario Giuseppe Galati, che non nasconde la sua
soddisfazione per il finanziamento di alcuni progetti che per la Calabria
''creano le condizioni per uno sviluppo mirato''. ''La presentazione
di progetti validi - ha aggiunto Galati - e pianificati per dare all'industria
uno sviluppo intelligente e competitivo ha fatto si' che i progetti
superassero gli esami. Si tratta di una importante sinergia tra imprese,
istituzioni locali e nazionali, insomma e' questo un fondamentale
mezzo per fare sistema''. ''Il mio ministero - ha proseguito - ha
combattuto una battaglia senza frontiere e con pervicacia perche'
tutto cio' si realizzasse. Ci siamo riusciti. Ma il nostro lavoro
non finisce qui e questi risultati ci stimolano a fare meglio e di
piu'''. Per quanto riguarda la Calabria sono stati finanziati 3 grandi
progetti per un importo di 26 milioni di euro circa; 106 progetti
per un totale di 33 milioni circa di euro inseriti in una graduatoria
speciale ed infine 58 progetti per un importo di 49 milioni di euro
circa inseriti in una graduatoria ordinaria. ''I fondi complessivamente
disponibili - e' scritto in una nota - per le predette graduatorie,
comprensivi dei cofinanziamenti disposti dalle regioni dell'obiettivo
1 a valere su risorse elargite dall'Unione Europea, sono pari a 1.170
Meuro. Le domande complessivamente presentate sono 9.213, delle quali
6.654 hanno superato l'esame istruttorio. Le domande agevolate ammontano
a 1.834 di cui 799 per il centro nord e 1.035 per il Mezzogiorno''.
''Gli investimenti ammessi - conclude la nota - ammontano a 4.402
milioni di euro di cui 1.823 per il centro nord e 2.579 per il Mezzogiorno;
le agevolazioni concedibili ammontano a 954,7 milioni di euro di cui
228,9 milioni di euro per il centro nord e 725,8 per il Mezzogiorno.
L'occupazione complessiva e' di 28.567 unita' cosi' divisi: 7.531
per il centro nord e 21.037 per il Mezzogiorno''. Contributo di Banca Carime per le PMI colpite dal maltempo 16/11 Banca Carime ha stanziato un contributo di 30 milioni di euro
in favore degli operatori economici e delle famiglie della Calabria,
della Puglia e della Basilicata, le tre regioni in cui l'istituto
di credito ha le sue filiali, che hanno subito danni a causa della
recente ondata di maltempo. ''In particolare - e' detto in un comunicato
- il contributo sara' destinato nelle aree di competenza della banca
a supporto delle piccole e medie imprese, delle attivita' agricole
e artigianali e delle famiglie le cui abitazioni hanno subito danni.
Gli aspetti di carattere operativo saranno definiti con la massima
urgenza in base anche ai provvedimenti che verranno assunti dalle
competenti autorita' regionali e nazionali''. ''L'iniziativa assunta
- conclude la nota - testimonia concretamente l'attenzione di Banca
Carime nei confronti del territorio in cui opera''. Il 48% delle imprese artigiane è donna 16/11 L'Italia e' un paese di "donne in carriera" in cui
spicca prepotentemente l'imprenditrice artigiana. Infatti nella penisola
ci sono 880 mila donne imprenditrici e di queste ben 420 mila sono
artigiane pari al 48% del totale. E' quanto emerge da una ricerca
della Cna, che in uno studio presenta la radiografia del settore.
Inoltre, nel confronto relativo tra imprenditori per genere si evince
come l'artigianato sembra essere sempre piu' una professione al femminile,
se si considera che gli uomini titolari di imprese artigiane sono
(solamente) il 40% del totale degli imprenditori maschi. Dal punto
di vista del territorio in Lombardia le imprenditrici artigiane sono
80 mila e rappresentano oltre l'86% delle titolari donne della regione.
Nell'Emilia Romagna, circa 50 mila e l'83%. Infine in Calabria oltre
30 mila ed oltre il 90%. Questo significa che ci troviamo di fronte
ad un fenomeno nazionale e non solo nelle regioni dove la piccola
impresa e' protagonista. Le donne imprenditrici - continua lo studio
Cna - sono presenti in ogni campo, in particolare, il 35% si dedica
all'attivita' dei servizi (25% servizi alla persona), oltre il 9%
all'alimentazione e piu' del 13% alle attivita' del TAC (tessile -
abbigliamento - calzature - pelletteria) ed il 22% circa nelle altre
categorie di attivita' manifatturiere. Certo questa voglia di impresa
che si e' affermata nel corso degli anni e' figlia della capacita'
speciale delle donne di mettersi in proprio accompagnato dalla volonta'
di affermazione personale. Inoltre nel nostro paese si sono create
le condizioni ambientali e culturali adatte a rendere possibile il
passaggio da dipendenti, o dall'azienda familiare, a titolari di un'impresa
strutturata,dotata di macchinari ed attrezzature, ed integrata nella
rete dell'economia diffusa De Rose scrive a Confindustria: “Garantire un sistema di incentivazione per il Mezzogiorno” 10/11 ''Il Mezzogiorno e' veramente la risorsa piu' importante del
nostro Paese, non disperdiamola. Implementiamola, semmai e mettiamola
a profitto. Quello che serve e' garantire un efficace sistema di incentivazione
che sia ispirato al Progetto Mezzogiorno che e' da assumere come opzione
strategica e prioritaria a tutti i livelli di governo''. A sostenerlo
e' stato il presidente dell' Assindustria di Cosenza, Umberto De Rose
in una lettera inviata al vice presidente per il Mezzogiorno di Confindustria,
Ettore Artioli. Dopo avere manifestato il suo plauso per la firma
del Progetto Mezzogiorno, De Rose ha sostenuto che si tratta di ''un
primo importante risultato che ripropone una Confindustria propositiva
e credibile''. A giudizio di De Rose sara' adesso ''importante sapere
attivare iniziative efficaci e capillari per far si' che la spinta
propulsiva ed innovativa del progetto non si esaurisca, ma che sia
possibile allargare, intorno allo stesso, consapevolezza sociale ed
alleanze da tradurre in azioni concrete. Se riusciremo a fare 'massa
critica', il Mezzogiorno potra' conoscere una nuova stagione. Ovvorre
pero' - ha aggiunto - impegnarsi a fondo, nel confronto con il governo,
perche' vengano scongiurate in finanziaria le piu' volte anticipate
misure di tagli degli incentivi alla localizzazione di imprese''.
Prevedere sgravi sull' Irpef e defiscalizzando l' Irap, per De Rose
puo' essere corretto, ma diventa ''inaccettabile e suicida farlo a
danno degli incentivi agli insediamenti nel sud''. ''Sono certo -
conclude De Rose - che Confindustria sapra' far valere le ragioni
dello sviluppo e dell' espansione economica che mai come in questo
momento passano per il sud''. Da oggi Callipo mostra al pubblico la produzione del tonno direttamente in fabbrica 08/11 Da questa mattina e sino a venerdi' lo stabilimento del Tonno
Callipo, ubicato a Maierato, sara' aperto a quanti lo vorranno visitare.
La 'Giacinto Callipo Conserve Alimentari Spa' e' l' unica in Italia
che opera nel settore ittico, ad avere aderito alla manifestazione
'Apertamente', promossa dalla Federalimentare, che quest' anno ha
come motto (la precedente fu organizzata due anni fa) 'Gusto chiaro'.
L' iniziativa si rivolge soprattutto a giornalisti, scuole universita'
e autorita' locali. Lo stabilimento, nel quale lavorano circa 200
persone, e' l' unico in Italia nel quale si svolgono tutte le fasi
della lavorazione, a partire dal tonno intero. Il pesce una volta
pescato nel rispetto delle regole imposte dal programma 'Dolphin Safe'
per la salvaguardia dei delfini. L' azienda inoltre e' stata la prima
ed ancora l'unica ad aver ottenuto, nel 2001, la certificazione di
prodotto Dnv (Det Norske Veritas) che riguarda i filetti di tonno
in vaso di vetro all' olio d' oliva e al naturale, una novita' assoluta
in campo nazionale realizzata nel 1995. Attraverso la visita e' possibile
accertare di persona la qualita' e l' igienicita' del prodotto , nonche'
la sicurezza per i consumatori e anche per le condizioni di lavoro.
Inoltre si puo' constatare che diverse fasi della lavorazione sono
ancora manuali come, ad esempio, la scelta delle parti migliori del
tonno affidate alle mani delle donne. Fondata nel 1913 dal bisnonno
dell' attuale titolare Pippo Callipo, che ricordiamo e' presidente
regionale di Assindustria e presidente della squadra Tonno Callipo
che milita nel campionato A/1 di pallavolo, e' ora alla quarta generazione.
Callipo, ricevendo gli ospiti, ha detto che ''La qualita' e' per noi
una scelta di vita a completa tutela e garanzia dei consumatori''.
L' azienda produce il 3% di tonno in scatola dell' intera produzione
nazionale ed esportata in diversi paesi europei nonche' in Canada,
Stati Uniti, Australia e Brasile. L’IRAP cala nelle PMI, ora tocca all’IRPEF 06/11 I circa 4 milioni di micro imprese italiane con meno di 6 addetti, che costituiscono circa il 90% del totale delle imprese italiane, sono state sin dall'inizio le più penalizzate dall'introduzione dell'Irap. Tuttavia, in attesa che il Governo ne alleggerisca ulteriormente il carico, i risparmi di imposta tra il 2000 e il 2003 sono oscillati complessivamente tra i 319 e i 659 euro. Insomma, per questa tipologia di imprese l'Irap è stata meno onerosa. E' quanto rileva l'ufficio studi dell'Associazione artigiani (Cgia) di Mestre. Il tutto, spiega la Cgia, "grazie alle disposizioni introdotte con le Finanziarie per gli anni 2000 e 2003 che hanno introdotto una serie di sgravi a vantaggiato soprattutto delle aziende del Sud. Infatti, la concentrazione più elevata di piccolissime imprese sul totale regionale con meno di 6 addetti le troviamo in Calabria e in Sicilia rispettivamente con il 93,9% e il 93,4%. Segue il Lazio (92,7%) e poi la Campania (92,5%). "Certo, non sono 'tagli' esorbitanti ma segnali importanti che vanno nella direzione sperata: ovvero, la progressiva cancellazione di questa imposta. Un premio che è stato dato a coloro che, in questi anni di difficoltà economica, sono stati gli unici a creare nuovi posti di lavoro in questo Paese", commenta il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi. "Ora - aggiunge - con la decisa richiesta di ridurre ulteriormente l'imposta sulle imprese avanzata da Confindustria, la Cgia non può che trovarsi d'accordo. Anche se prioritariamente deve essere alleggerita l'Irpef che assieme all'Irap investe circa il 95% delle aziende italiane". Tornando all'Irap, prosegue Bortolussi, "la situazione è cambiata a partire dall'anno di imposta 2000. Infatti, per tutte le microimprese il taglio dell'Irap è stato pari a 219 euro. Un sospiro di sollievo a cui non ha fatto seguito alcuna ulteriore riduzione per i due anni seguenti. Nel 2001 e nel 2002, infatti, il peso dell'imposta non ha subito diminuzioni. Significative, invece, le variazioni avvenute nel 2003 che hanno riguardato tutti gli scaglioni di addetti presi in esame dall'analisi. Nel complesso, quindi, tra il 2000 e il 2003 si è arrivati a far risparmiare 319 euro per le aziende senza dipendenti; 502 euro per quelle costituite dal titolare e da un dipendente con contratto di formazione lavoro; 404 euro per un'azienda formata dal titolare e da un dipendente e 489 euro per aziende costituite dal titolare e da 2 dipendenti. Si arriva a 574 euro di risparmio di imposta quando l'azienda è formata dal titolare e da tre dipendenti e raggiunge i 659 euro quando il titolare è affiancato da 4 dipendenti. Parlamentari del centrosinistra a Lamezia contro la finanziaria “Taglio delle tasse è tagliare i servizi” 04/11 ''Taglio delle tasse significa tagliare servizi''. E' quanto
hanno sostenuto alcuni parlamentari del centrosinistra che stamane
a Lamezia Terme hanno spiegato il perche' la Finanziaria non tutela
le fasce deboli e soprattutto il Sud. All'iniziativa ha partecipato
anche il responsabile nazionale per il Mezzogiorno dei Ds, Roberto
Barbieri, il quale ha detto che ''il centrosinistra ritiene che il
Sud e' essenziale per fare riprendere a far crescere l'Italia. Cio',
tradotto in pratica, significa che politica economica e politica industriale
devono essere orientate al Sud''. Gli esponenti del centrosinistra
(oltre a Barbieri erano presenti Agazio Loiero, Domenico Pappaterra,
e il responsabile nazionale Enti locali dei verdi, Diego Tommasi)
hanno evidenziato che ''di fronte al nulla di questa Finanziaria,
ne' per l'equilibrio dei conti pubblici, ne' per la crescita, se non
questo famoso contenimento al 2% della crescita delle spese, sarebbe
il caso di proporre di orientare selettivamente tutte queste risorse
per il Sud''. Per Barbieri, questa iniziativa significherebbe ''vantaggi
fiscali, come nell'accordo tra sindacati e tutte le organizzazioni
imprenditoriali per chi investe nel Sud in innovazione, ricerca e
sviluppo, rinnovando il proprio settore; vantaggi fiscali e creditizi
per chi nel Sud si convenziona con l'Universita', creando poli di
ricerca preindustriali che poi possono avere una ricaduta nei processi
produttivi''. Si tratta, quindi, di ''una serie di proposte - ha concluso
Barbieri - concrete orientate al Sud, molte non costose. Per quelle
che hanno necessita' di copertura ne abbiamo indicato anche la copertura
che e' l'armonizzazione della tassazione sulle rendite finanziarie
a quello che c'e' negli altri Paesi europei e, cioe', diminuendo la
tassazione sui depositi da 27% a 19% e quello sulle rendite piu' specifiche
(Titoli di Stato che sono in mano alle banche) dal 12,5% al 19%''.
Il parlamentare della Margherita, Agazio Loiero, ha detto che ''c'e'
una voragine di 24 miliardi di euro che il governo cerca di arginare,
ma si tratta di una voragine. Per reperire questi fondi e, quindi,
fare una finanziaria presentabile, saranno tartassati il Mezzogiorno,
i comuni del Sud. Quelle aree deboli che avrebbero bisogno di maggiore
protezione, sono quelle che pagano di piu' con questa Finanziaria''.
''Questa consapevolezza - ha concluso Loiero - e' presente in tutti,
anche nella parte del centrodestra ed e' abbastanza radicata''. Incentrato
principalmente sull'ambiente e sulle ricadute che questa Finanziaria
avra' su di esso e' stato l'intervento di Diego Tommasi dei Verdi
il quale che ha evidenziato che ''il ministero dell'Ambiente e' uno
dei dicasteri piu' penalizzati''. ''E' stata ridotta - ha aggiunto
Tommasi - la sua dotazione del 36,3%. Nella realta', il ministero
rischia di scendere sotto la soglia di sopravvivenza. E' grave la
decisione di sospendere il decreto attuativo della carbon tax e di
abrogare la norma che stabiliva la rideterminazione delle aliquote
di accisa sui combustibili''. Tommasi ha evidenziato infine che ''e'
tutta la politica ambientale del governo Berluscoini che non da segno
alcuno di miglioramento. Anzi emerge ancora una volta una diffusa
penalizzazione delle risorse in materia di difesa del suolo e tutela
ambientale''. La Callipo apre le porte ai consumatori e mostra il ciclo di lavorazione del tonno 04/11 La societa' Callipo ha deciso di aderire alla manifestazione ''Apertamente - L' industria Alimentare apre le porte al pubblico'' promossa da Federalimentare e dalle associazioni di categoria. L'iniziativa ha lo scopo di informare i consumatori sulle garanzie di qualita', sicurezza e gusto degli alimenti che ogni giorno si portano in tavola. Il tema di questa seconda edizione di Apertamente sara' proprio il ''Gusto Chiaro'', a conferma dell' impegno dell' industria alimentare italiana per la piena trasparenza ed informazione ai consumatori, in particolare ai giovani. In tale prospettiva la Callipo, dall' 8 al 12 novembre 2004, ''aprira' le sue porte'' a quanti volessero visitare lo stabilimento per seguire il ciclo di lavorazione del tonno. Manifestazione di LegAutonomie sulla finanziaria il 5 a Pianecrati 03/11 Una serie di incontri e consultazioni sono stati avviati da
LegAutonomie con i gruppi parlamentari, con le forze sociali, sindacali
e imprenditoriali per discutere della Legge Finanzaria. Venerdi' a
Piani Crati si terra' una manifestazione sul tema 'La Legge Finanziaria
2005 - I bilanci degli enti locali calabresi tra emergenza ed autonomia'.
Alla manifestazione interverra' il presidente nazionale i LegAutonomie,
Oriano Giovannelli. ''La legge finanziaria per il 2005 - ha detto
il presidente di LegAutonomie, Antonio Acri - cosi' come va prendendo
corpo non contiene, ancora una volta, nessuna scelta strutturale che
consenta agli enti locali, ed in particolar modo a quelli calabresi,
di esercitare efficacemente le nuove funzioni loro attribuite. Continua,
invece, a lasciare in una situazione di insopportabile precarieta'
gran parte delle istituzioni locali cui sono sempre piu' affidate
le aspettative di protezione sociale, di sostegno alle imprese, di
sviluppo dei territori''. L’ABI certifica con il marchio “Patti Chiari” 165 sportelli in Calabria 28/10 Saranno esposti anche in 165 sportelli di sette istituti bancari
calabresi, da domani, i marchi PattiChiari che attestano la certificazione
di garanzia a beneficio della clientela. Ad essere garantite dal marchio
saranno le operazioni che vanno dal bancomat ai conti correnti, dagli
assegni ai prestiti per le piccole imprese, dalle obbligazioni a basso
rischio a quelle strutturate. Ad un anno dal varo del progetto - e'
detto in un comunicato del' Abi - l' iniziativa ''PattiChiari'' entra
cosi' nel vivo e diventa pienamente operativa dando la possibilita'
a famiglie e imprese di riconoscere facilmente le banche che hanno
aderito alle varie iniziative e che rispettano gli standard di qualita'.
In Italia, ad oggi, gia' 42 banche, per un totale di 281 marchi su
15 mila sportelli in tutta Italia, hanno ottenuto la certificazione
da parte di una societa' esterna sul pieno rispetto delle regole previste
per ogni iniziativa PattiChiari. Il marchio permettera' di individuare
facilmente gli sportelli che offrono iniziative e rappresenta - grazie
alla certificazione da parte di soggetti esterni - una garanzia di
rispetto dei principi di chiarezza, comprensibilita' e comparabilita'
che sono alla base dell' intero progetto. Inoltre, per verificare
che le banche continuino a rispettare gli standard di qualita' anche
dopo aver ottenuto il marchio, e' prevista una verifica periodica
dopo sei, quindici e ventiquattro mesi e il rinnovo della certificazione
dopo tre anni. Tremonti a Castrovillari “Creare banche a sud, servono per lo sviluppo” 27/10 ''Il sistema bancario e' una questione fondamentale per lo
sviluppo del sud. Una banca del sud per il sud, questo il sistema
che andrebbe incoraggiato, un sistema a binario che dovrebbe andare
a braccetto con altre banche di livello nazionale, proprio perche'
il sud e' l' unica zona d' Italia che non ha banche autoctone''. A
sostenerlo e' stato l' ex ministro all' Economia, Giulio Tremonti
che ha partecipato oggi, a Castrovillari, ad un convegno avente per
tema proprio ''Una banca per il sud'', un' idea da lui lanciata alcune
settimana fa. Quella di stasera, secondo quanto riferito dallo stesso
Tremonti, e' la prima tappa di un piu' ampio giro che ha intenzione
di fare in tutte le regioni meridionali per fare esprimere, in primo
luogo i politici locali, su quello che la Costituzione prevede, cioe'
far nascere delle banche nelle proprie regioni come elemento di sviluppo
e di crescita locale. ''E' una cosa che avevo in mente di fare da
tempo - ha affermato - e se non fossi andato via alcune iniziative
le avrei messe in campo''. Dopo avere ricordato le banche del sud
assorbite da istituti piu' grandi allocati in regioni del nord, Tremonti
ha sostenuto di vedere ''il futuro problematico. Per questo - ha aggiunto
- e' venuto il momento di fare qualcosa, come smuovere il mondo politico
locale. Occorre chiedere a coloro che si candideranno alle prossime
regionali cosa vogliono fare, se sono a favore o contro quanto prevede
la Costituzione su questa particolare materia. Chi si candida dovra'
mettere nel proprio programma che si impegna per la nascita di una
o piu' banche regionali''. Tremonti, che su invito del presidente
della Commissione riforme del Consiglio regionale, Paolo Naccarato,
e' giunto a Castrovillari da Roma in auto, ha commentato negativamente
lo stato dell' autostrada Salerno-Reggio Calabria. ''E' un disastro
- ha detto - E' stato opportuno fare questo viaggio e vedere la situazione
in cui si trova''. Ledda (Lega Coop) “Aumenta la povertà. Mezzogiorno e Calabria aree più discriminata d’Europa” 27/10 ''Nel Mezzogiorno i cittadini che percepiscono 435 euro al
mese e meno di 521 euro sono piu' di sette milioni su una popolazione
di 21 milioni e la Calabria, purtroppo, e' sulla vetta di questo triste
primato''.Lo afferma Quirino Ledda, responsabile del settore Servizi
sociali della Lega delle Cooperative che sollecita l' adozione di
strumenti per l' analisi e il monitoraggio del fenomeno legato alle
nuove e vcchie poverta'. ''Il Mezzogiorno e la Calabria - sottolinea
Ledda - stanno diventando cosi' l' area geografica d' Europa piu'
discriminata, fragile, senza prospettive. In particolare, gli impiegati
hanno perso il 19,7 di potere d' acquisto seguiti dagli operai con
il 16% provocando un mutamento della composizione sociale che tende
a livellare le varie figure lavorative. Abbiamo sempre piu' alla tradizionale
poverta' materiale, un' altra poverta' che produce disagio, crea emarginazione,
l' impossibilita' di partecipare alla vita sociale, alle relazioni
personali, alle reti di solidarieta' e, di conseguenza, di rappresentanza''.
Per Ledda ''l' esclusione di migliaia cittadini che non possono partecipare
alla vita civile, e' alla base dell' aumento di atteggiamenti antisociali
che conducono a processi di disadattamento e di rinuncia alle proprie
capacita' intellettuali. Siamo passati in questi ultimi anni - prosegue
ul responsabile Servizi sociali di Legacoop - da un disagio sociale
che poteva avere una dimensione fisiologica (il povero, escluso) ad
un modello economico che si fonda con ampie aree a profondo disagio
sociale dunque, le nuove poverta' e il disagio vengono ormai da una
pluralita' di cause comela mancanza di un lavoro, dal lavoro nero,
da un problema di salute, abitativo, da parte dei nuclei familiari
numerosi, usura''. ''Questo fenomeno - prosegue Ledda - non puo' essere
letto con facinoleria ed approssimazione come avviene oggi nella nostra
Regione''. Banca Carime, utile netto di 31,4 milioni nel terzo trimestre 27/10 Il consiglio di amministrazione di Banca Carime ha approvato
la relazione trimestrale al 30 settembre 2004. L'utile netto di periodo
- e' scritto in un comunicato dell'istituto - risulta pari a 31,4
milioni di euro (6,8 milioni a settembre 2003). L'andamento economico
ha evidenziato un risultato di gestione di 106 milioni di euro contro
86,8 milioni del settembre 2003. Piu' in dettaglio, sono state registrate
le seguenti variazioni: - un incremento del margine di interesse da
188 a 196 milioni (+4,2%) - un margine da servizi in forte crescita
a 125,9 milioni di euro (+ 8,4% rispetto ai 116,1 milioni del settembre
2003) grazie all'apporto dei profitti da operazioni finanziarie per
oltre 38 milioni di euro; - un margine di intermediazione conseguentemente
in crescita del 5,8% a 321,9 milioni di euro; - costi operativi, pari
a 215,9 milioni di euro, in contrazione rispetto ai 217,4 milioni
dell'analogo periodo del 2003 (-0,7%); - una diminuzione delle rettifiche
di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali - escluso avviamento
- da 23,7 a 20,3 milioni di euro per effetto dei minori ammortamenti;
- una contrazione delle rettifiche nette su crediti da 14,4 milioni
a 4,4 che - in rapporto al valore nominale dei crediti - rappresentano
rispettivamente 0,73% e 0,20% annui. Al netto di rettifiche di valore
su avviamento (29,4 milioni) l'utile delle attivit ordinarie si attestato
a 50,7 milioni rispetto ai 17,7 milioni del settembre 2003. Il risultato
ha poi beneficiato di 10,9 milioni di proventi straordinari derivanti
dal "disinquinamento delle interferenze fiscali" prescritto
dal D.Lgs 6/2003, integrato con il D.Lgs. 37/2004 (6,3 al netto delle
imposte differite passive) ed ha scontato imposte sul reddito per
29,8 milioni di euro. Per quanto riguarda gli aggregati patrimoniali,
la raccolta globale della clientela si attestata a 13,5 miliardi di
euro. Si evidenzia, a livello di composizione dell'aggregato, l'aumento
della raccolta diretta a 7,1 miliardi di euro (+1,5 su base annua)
e la contrazione della raccolta indiretta a 6,5 miliardi di euro (-3,7%
su settembre 2003), nonostante la forte crescita della componente
assicurativa a 0,7 miliardi di euro (+39,7% su settembre 2003). I
crediti verso clientela (2,9 miliardi) registrano un incremento del
3,2% su base annua: il rapporto sofferenze piu' incagli netti/ totale
impieghi netti si attesta all'1,16%. Iozzo (S.Paolo – Banco di Napoli): Puntiamo a sviluppare le energie locali 25/10 Si e' insediata questa mattina a Catanzaro la Consulta sull'economia
locale istituita dal Sanpaolo Banco di Napoli a supporto dell'attivita'
della banca nelle Regioni Calabria e Basilicata. La seduta e' stata
presieduta da Alfonso Iozzo, presidente dell'istituto. "Avendo
costituito, quale gruppo bancario, il Sanpaolo Banco di Napoli, che
e' la piu' grande banca del Mezzogiorno, abbiamo dimostrato ha sostenuto
Iozzo - di avere un enorme interesse per lo sviluppo di questa area.
Questa e' un'occasione importante perche' la nuova fase di sviluppo
del Mezzogiorno non puo' che partire dalla capacita' di sviluppare
tutte le energie e le iniziative locali sia imprenditoriali che degli
altri settori. Non e' un caso - ha aggiunto - che nella consulta abbiamo
chiamato imprenditori di rilevanza di vari settori delle due regioni
ma anche il rettore dell'Universita' di Cosenza, proprio per dimostrare
che con la collaborazione tra la banca, gli imprenditori e le istituzioni
della formazione si puo' avere uno sviluppo". Il presidente del
Sanpaolo Banco di Napoli ha rimarcato anche che "nell'ultimo
anno la Calabria ha aumentato le sue esportazioni del 10%, mentre
il resto d'Italia ha avuto un andamento piu' basso. Si parte da valori
molto bassi, ma questo - ha aggiunto - e' un segnale che, se si vuole,
si puo' essere competitivi. E' un buon inizio e speriamo di proseguire".
Inoltre, per Iozzo, "la conoscenza dell'economia del territorio
e delle tendenze nell' evoluzione della domanda e dell'offerta di
servizi finanziari per le imprese e la clientela privata rappresenta
un'esigenza prioritaria per la Banca. Segue tale logica l'istituzione
della Consulta calabro lucana che si inquadra in un sempre piu' ampio
progetto di presenza sul territorio di riferimento". L 'intento
di rafforzare sempre piu' il radicamento territoriale, costituendo
strumenti come le Consulte, secondo Iozzo, dimostra da parte della
Banca "un 'ulteriore attenzione, mai affievolita, per le specificita'
delle piccole e medie imprese e per le esigenze della clientela del
Sud". Nasce l’impianto agroalimentare Vegitalia di San Marco Argentano. 21/10 Settantaquattromila metri quadri di superficie; 40 mila tonnellate
di materia prima di assorbimento; 200 unita' lavorative impiegate
(700 quelle indotte); tre linee di lavorazione di vegetali e una per
la produzione di legumi, cereali e pasta con una capacita' produttiva
complessiva di oltre 18 mila tonnellate l' anno: questi i numeri del
progetto Vegitalia, nato da un contratto di localizzazione, unico
in Calabria, che operera' nel settore dell' industria agroalimentare
e sara' localizzato nell' area di San Marco Argentano e avra' come
partner due societa' giapponesi Kagome e Matsushita Electric, partecipi
insieme a Villa Tosca Srl e due imprenditori, Antonino Gatto e Giorgio
Tenuta. Vegitalia e' stato presentato oggi a Roma nel parlamentino
del Ministero delle Attivita' economiche e produttive. Per il sottosegretario
Giuseppe Galati ''questo e' un progetto importante che prevede un
investimento di 32 milioni di euro. Una sfida - ha aggiunto - in un
momento in cui dobbiamo fare i conti purtroppo con una crisi pesante
che ha investito alcune aziende calabresi e per il superamento del
quale stiamo lavorando intensamente''. Il presidente della Giunta
regionale, Giuseppe Chiaravalloti, ha evidenziato come ''questo sia
un momento importante perche' e' figlio della concretezza. In Calabria
- ha detto - servono i fatti non il solito bla bla. Questo progetto
servira' a dare un impulso di crescita notevole al settore dell' agroalimentare
della nostra regione''. All' incontro con i giornalisti erano inoltre
presenti oltre ai responsabili delle aziende italiane e giapponesi
che partecipano al progetto, l' assessore regionale al Turismo, Pino
Gentile, il presidente dell' Amministrazione provinciale, Mario Oliverio,
unitamente a esponenti politici regionali e nazionali. L' ambasciatrice
del Giappone in Italia, Matsubara, ha espresso ''grande soddisfazione
per la decisione assunta dalla Kagome, una delle maggiori industrie
alimentari giapponesi di investire in Calabria. Desidero - ha concluso
- rivolgere un caloroso ringraziamento al Governo italiano e alle
autorita' locali per la loro cooperazione e l' assistenza''. Sviluppo Italia finanzia 68 nuove imprese giovanili 18/10 Sessantotto nuove imprese giovanili, che daranno lavoro a oltre
700 persone per un investimento di 67 milioni di euro. E' quanto ha
permesso di creare Sviluppo Italia grazie alle agevolazioni concesse
per l'Autoimprenditorialita' (Titolo I del D.Lgs. 185/2000) e rivolte
ai giovani tra i 18 e i 35 anni che intendono avviare un'attivita'
nei settori della produzione di beni e servizi alle imprese, della
fornitura di servizi, del subentro in agricoltura e delle cooperative
sociali. Tra le nuove aziende nate grazie al contributo di Sviluppo
Italia, precisa una nota, un impianto per la produzione di energia
idroelettrica, un allevamento di bufale, un centro servizi per l'integrazione
dei disabili, una masseria per la produzione di vino biologico. E
ancora la realizzazione di una sala cinematografica, un impianto per
la produzione di DVD, la fornitura di servizi turistici, l'organizzazione
di convegni, un centro di stampa digitale. Per le agevolazioni in
favore dall'Autoimprenditorialita', Sviluppo Italia - unica tra le
amministrazioni pubbliche - ha recentemente ricevuto un rifinanziamento
dal Governo, che ha consentito appunto di creare le 68 nuove imprese
giovanili e i 717 nuovi posti di lavoro. Le societa' sono dislocate
in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Lombardia, Marche,
Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia. Le agevolazioni per l'Autoimprenditorialita'
avranno un impulso ancora piu' forte grazie all'entrata in vigore,
giovedi' prossimo, del nuovo Regolamento di attuazione, atteso da
circa 4 anni, che stabilisce che i giovani dovranno essere residenti
al 1 gennaio 2000 nei territori agevolati (tutto il Mezzogiorno piu'
3900 comuni del Centro Nord) dove dovranno avere sede anche le neocostituite
societa'. Le agevolazioni concedibili da Sviluppo Italia consistono
in contributi a fondo perduto e mutui agevolati per le gli investimenti,
piu' ulteriori contributi a fondo perduto per la gestione. L'investimento
massimo accoglibile e' pari a 2,582 milioni di euro. Lega Cooperative: “La realtà cooperativa in Calabria non è valorizzata” 18/10 La Direzione Regionale di Legacoop Calabria, si e' riunita
per una valutazione sulla contingenza politico-sociale e per varare
un programma di iniziative per i prossimi mesi. Il Presidente di Legacoop
Calabria, Giorgio Gemelli, nell'introdurre l'ordine del giorno, ha
espresso preoccupazione riguardo alle scelte adottate dal Governo
nel documento finanziario 2005 ed alla lacunosa e fuorviante discussione
in atto sul federalismo, poiche' rischiano di mettere in crisi il
debole tessuto economico meridionale e di compromettere ulteriormente
le possibilita' di sviluppo della Regione Calabria gia' inficiata
da una sostanziale incapacita' di programmazione interna, come pesantemente
rimproverato dalla Corte dei Conti nella relazione annuale sul Bilancio
regionale del 2003. La situazione economica e sociale della Regione
non si e' modificata secondo le aspettative, anzi, il decollo previsto
da Agenda 2000 non c'e' stato, si e' allargata la forbice con le altre
aree del paese e di recente si e' registrata una ripresa virulenta
dell'offensiva mafiosa diretta agli enti locali ed agli operatori
economici. Legacoop Calabria, in vista delle prossime consultazioni
regionali, auspica che il confronto elettorale privilegi i programmi
e rilanci la concertazione con le parti economiche e sociali, per
rinnovare quello spirito di coesione sociale che aveva agevolato lo
sviluppo e intimidito le organizzazioni criminali, oggi nuovamente
forti dello scollamento tra societa' e istituzioni. C'e' una forte
esigenza di selezionare la classe dirigente privilegiando criteri
di trasparenza e coerenza rispetto ad un progetto politico di sviluppo
il cui paradigma comprenda infrastrutture - materiali ed immateriali
¿ innovazione e ricerca, credito, finanza, valorizzazione del
capitale umano, legalita', qualificazione e snellimento dell'apparato
burocratico. Occorre costruire un progetto che, partendo da una corretta
attivita' di pianificazione economica territoriale, attui una strategia
in grado di produrre una svolta qualitativa nel governo dell'economia
regionale, e preveda una politica industriale incisiva sostenuta da
una adeguata revisione delle politiche fiscali e degli incentivi al
fine di rendere la Calabria attrattiva per gli investimenti e propulsiva
dall'interno, garantendo continuita' alle politiche di sostegno del
Mezzogiorno. A tale scopo Legacoop Calabria ritiene necessaria una
riflessione comune degli operatori economici e sociali e della politica
sulle capacita' e possibilita' di generare una inversione di tendenza
per trainare la Calabria fuori da questa situazione di stallo, attraverso
una programmazione di ampio respiro delle risorse ordinarie e straordinarie
a disposizione della Regione.La cooperazione calabrese rappresenta
una realta' di circa mille tra piccole e medie imprese, che quotidianamente
affrontano i problemi di un contesto difficile. Si tratta spesso di
realta' riconosciute ed apprezzate a livello locale che operano in
diversi settori raggiungendo significativi risultati sia sotto il
profilo economico che sotto l'aspetto occupazionale.La realta' cooperativa
pero' non e' ancora adeguatamente valorizzata dalle Istituzioni regionali,
le quali non danno sostegno a tale realta' economica con una adeguata
strumentazione normativa, mentre c'e' necessita' di adottare nuovi
strumenti normativi che, senza elidere la normativa attuale, e tenendo
conto della riforma del diritto societario, individuino forme di incentivazione
per favorire la promozione ed il consolidamento della cooperazione
di lavoro.Legacoop Calabria, insieme alle altre organizzazioni del
settore, ha deciso di avviare una serie di iniziative per promuovere
e valorizzare il ruolo ed il contributo che la cooperazione puo' dare
allo sviluppo della nostra Regione. Si sblocca la procedura dei PIT in Calabria 14/10 In Calabria si sblocca la procedura dei Pit ed e' in arrivo
il fondo premialita'. Caterina Guarna, autorita' di gestione del Por
Calabria, ha presentato ai 23 presidenti e responsabili di progetto
dei Pit calabresi lo schema di Accordo di programma per l' attuazione
dei progetti integrati territoriali prima della firma con il Dipartimento
delle politiche di sviluppo. L' accordo prevede una serie di novita'
rispetto alle linee guida regionali Pit: si stabilisce che le amministrazioni
comunali, entro 45 giorni dalla firma, provvedano all' approvazione
di una ''Convenzione per l' attuazione del Pit'' e, entro 120 giorni,
alla costituzione dell' Ufficio di Gestione del Pit. Si delinea, quindi,
anche in Calabria, e' scritto nella nota, un modello di governance
incentrato sul coordinamento degli attori quale funzione strategica
per la definizione e l' attuazione del Pit. Un' ulteriore novita'
e' rappresentata dalla costituzione di un ''Fondo premialita' Pit''.
L' Accordo prevede che le risorse del Fondo saranno assegnate con
apposita delibera della Giunta regionale sulla base di una ipotesi
di assegnazione, formulata dall' Unita' centrale di coordinamento
Pit. Con l' approvazione dell' Accordo da parte della Giunta regionale,
che dovrebbe avvenire entro la seconda decade di ottobre, i dieci
Pit che hanno superato la valutazione positiva da parte dell' Unita'
centrale di coordinamento Pit (Serre Consentine, Serre Calabresi,
Alto Ionio Cosentino, Valle del Crocchio, Lamezia, Stretto, Pollino,
Sila Crotonese, Crotone e Basso Tirreno) potranno partire. Quattro miliardi di euro spesi dai calabresi per le auto 14/10 E’ veramente notevole la cifra spesa dalla popolazione
calabrese per l’acquisto e l’utilizzo di autoveicoli nel
2003. Circa quattro miliardi. Una cifra davvero rilevante, corrispondente
a circa 7.700 miliardi di vecchie lire. Il dato scaturisce da un'
elaborazione eseguita dall' Ufficio Studi LeasePlan Italia, azienda
leader nel settore del noleggio a lungo termine di autovetture. Nell'
intero Paese la spesa nel 2003 e' stata di 183,4 miliardi di euro
corrispondenti a 355.000 miliardi di lire pari al 14,1% del Prodotto
interno lordo italiano. In Calabria la quota maggiore della spesa
e' stata assorbita dal carburante con 1,2 miliardi di euro pari al
30,83% del totale. Seguono la spesa per l' acquisto di autoveicoli
(1,2 miliardi), quella per la manutenzione (0,6 miliardi) e quella
per la assicurazione rc auto (0,5 miliardi). Importi minori (si fa
per dire) vanno ai pneumatici (0,2 miliardi), al ricovero (0,1), alle
tasse automobilistiche (96 milioni di euro), all' assicurazione incendio
e furto (62 milioni) ed ai lubrificanti (62 milioni). A livello provinciale
in Calabria e' Cosenza a guidare la graduatoria della spesa regionale
con 1,4 miliardi di euro e il 34,37% del totale. Seguono nell' ordine
Reggio Calabria (1,2 miliardi), Catanzaro (853 milioni) e Vibo Valentia
(315 milioni). Chiude la graduatoria la provincia di Crotone (300
milioni). Nuovi fondi della Regione per le imprese 12/10 Gli interventi di sostegno alle imprese artigiane sono stati
al centro di un incontro che l' assessore regionale alle Attivita'
produttive, Pino Gentile, accompagnato dal direttore generale, Stefano
Torda, ha avuto oggi con i vertici delle associazioni di categoria.
In particolare si e' discusso di come ovviare all' esaurimento dei
fondi per operazioni di credito e di leasing agevolato messi a disposizione
della Regione e distribuiti tramite Artigiancassa. Un problema sollevato
dai rappresentanti delle associazioni di categoria degli artigiani,
Arico' (Casa), Leone (Cna) e Fonte (Confartigianato). Torda ha spiegato
il meccanismo creato con la finanziaria regionale 2003 ''ha funzionato
talmente bene da provocare un impulso ed una accelerazione nelle richieste
avanzate dalle imprese. Cio' - ha aggiunto - ha comportato che gia'
al 6 febbraio scorso, i fondi erano esauriti. Nonostante questo sono
continuate ad arrivare domande ed attualmente ne sono giacenti un
migliaio''. Per ovviare a questa situazione, Gentile ha proposto l'
utilizzo di una parte delle premialita' del settore turismo, pari
a circa cinque milioni di euro, che andranno cosi' ad aggiungersi
ci sei milioni gia' stanziati. Inoltre, sia Gentile che Torda, hanno
ipotizzato l' azzeramento della voce in conto capitale dei finanziamenti,
in maniera da poter recuperare i fondi necessari a finanziare anche
le domande giacenti. ''In ogni caso - ha sostenuto Gentile - non intendo
rinunciare alla possibilita' di rimodulare i finanziamenti. A tale
scopo stiamo verificando se e' possibile compiere una serie di operazioni
per giungere a questo obiettivo''. Gli studi di settore della finanziaria colpiranno soprattutto i lavoratori autonomi del sud 09/10 L'aggiornamento degli studi di settore, previsto dalla manovra 2005, colpira' soprattutto i lavoratori autonomi e le piccole imprese del Sud. E' quanto emerge dall'analisi della Cgi di Mestre, secondo la quale l'aggravio si aggirera' attorno ai 3.500 euro a contribuente. Con l'aggiornamento degli studi di settore ''aumenteranno i ricavi e con questo accresceranno sicuramente anche le loro preoccupazioni. E a pagarne le maggiori conseguenze saranno quasi sicuramente i lavoratori autonomi del Sud''. E' il commento di Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre, in merito alla Finanziaria 2005 che prevede la manutenzione degli studi di settore con cui verranno rivisti al rialzo gli ''incassi'' presunti degli autonomi. ''Una vera penalizzazione soprattutto per il popolo delle partite Iva piu' povero del paese che si trova nel Sud - prosegue Bortolussi - che ha livelli di reddito anche meno della meta' dei colleghi del Nord. Con la revisione degli studi, anche se va ricordato che questi ultimi tengono in parte conto delle differenze economiche territoriali, chiederanno agli autonomi di pagare piu' tasse colpendo in particolare quelli con i redditi piu' bassi. Se teniamo conto che oltre il 75% degli artigiani e dei commercianti lavora da solo e' molto probabile che questa misura, che apportera' un aggravio di imposta che secondo noi si aggirera' attorno ai 3.500 euro a contribuente, spingera' molte aziende meridionali a scivolare nel sommerso''. A dimostrare lo svantaggio del Mezzogiorno interviene un'analisi dell'Ufficio Studi dell'Associazione artigiani mestrina che traccia la geografia dei redditi degli oltre quattro milioni di partite iva presenti in Italia. Le ditte individuali artigiane o commerciali piu' numerose e ricche stanno in Lombardia. Sono 356.957 e in media guadagnano 18.418 euro all'anno. Accanto a loro, i 200.477 veneti che portano a casa 17.915 euro e i 41.719 trentini che incassano 17.913 euro all'anno. Ed anche quando si parla di Snc, Sas e societa' semplici (ovvero le cosiddette societa' di persone) il primato resta al Nord. Lombardia in testa con 187 mila societa' di persone e 44.776,81 euro di reddito medio annuo. Mentre quando si tratta di liberi professionisti a vincere in ricchezza e' il Trentino Alto Adige con 37.741 euro di reddito medio. Intanto a fare da contraltare a queste oasi di benessere sono i dati che narrano gli introiti del sud. A cominciare dalla Calabria, dove un libero professionista in un anno vede entrare delle proprie tasche la meta' del suo collega trentino (18.435 euro), e non va meglio ai Lucani (18.577 euro), ne' ai molisani (19.461 euro). Lo stesso accade poi, quando si osserva la situazione nel mondo imprenditoriale. Sempre dall'analisi della Cgia di Mestre la Lombardia e il Nordest infatti appaiono lontanissimi ancora una volta dalla Calabria, ultima anche in questa graduatoria; ogni imprenditore guadagna in media 8.740 euro all'anno. Meno della meta' di un collega lombardo. E il problema accomuna anche gli imprenditori campani che realizzano in media un reddito di 9.270 euro e i siciliani (9.620 euro). E il podio degli ultimi rimane il medesimo anche se si analizza la ricchezza delle societa' di persone, anche se con qualche lieve spostamento. Ultime per reddito, infatti, sono le societa' campane con 25.280 euro di ricavi all'anno, precedute da quelle calabresi (25.280 euro) e dalle siciliane (26.561 euro) Assindustria comunica: Disoccupazionei al 23,4% in Calabria. 07/10 Secondo i dati del rapporto sulla congiuntura economica in Calabria con valutazione e previsione degli imprenditori per il 2004 fatto da Paola Caputo e Rosanna Nistico', reso noto oggi in occasione della visita di Luca Cordero di Montezemolo, il rapporto Svimez 2004 sull' economia del Mezzogiorno mette in impietosa evidenza la forte riduzione di efficacia delle politiche di intervento a valenza nazionale e la non aggiuntivita' nei fatti dei fondi dell' Unione Europea. Il tasso di disoccupazione in Calabria e' pari al 23,4% contro il 13,8% della vicina Puglia mentre la regione che piu' si avvicina a questa classifica in negativo e' la Campania con il 20,2%. Peggiora la bilancia dei pagamenti tanto verso l' estero che nei confronti del resto del Paese. Il 2003 e' stato caratterizzato da un vistoso rallentamento della ripresa economica regionale in atto da quasi un triennio. L' occupazione, pur seguendo il trend favorevole degli ultimi anni, e' cresciuta ad un ritmo ben piu' fiacco di quello dell' anno precedente. Si e' passati infatti da un incremento del 2,3% del 2002, allo 0,9% del 2003. Contrariamente a quanto avvenuto nell' ultimo biennio si e' ridotto inoltre il tasso di attivita' e il numero di occupati nell' industria in senso stretto anche il tasso di crescita delle imprese pur rimanendo al di sopra di quello medio italiano si e' ridotto di un punto in percentuale. In particolare la dinamica dell' occupazione pur rimanendo in crescita rallenta vistosamente. Gli occupati raggiungono le 577 mila unita' nel 2003, contando 5.630 lavoratori in piu' rispetto all' anno precedente. Una crescita tuttavia inferiore alla meta' di quella che si era realizzata nel 2001 e nel 2002 (+13.000 unita'). In termini relativi l' incremento occupazionale nella regione (+0,9%) seppur leggermente superiore al dato medio del Mezzogiorno (+0,2%) e' risultata in linea con la media nazionale che nel 2003 ha registrato un aumento del 2,3% solo lievemente al di sotto di quella del centro-nord dove si e' assistito ad una crescita dell' 1,3%. Le forze di lavoro sono diminuite di 4.237 unita' in Calabria nel corso del 2003. Una riduzione tuttavia lieve in termini relativi (-0,6% rispetto all' anno precedente) e quasi interamente riconducibile alla minore presenza femminile (-3.733 unita'). Le forze di lavoro hanno raggiunto complessivamente le 754 mila unita', di cui 479 mila maschi e 275 mila donne. Nella provincia di Cosenza e' stato creato il maggior numero di posti di lavoro regionali nel 2003, 4.523 occupati in piu' rispetto al 2002. Essa si rivela dunque la provincia calabrese piu' dinamica in termini di domanda di lavoro, anche se va sottolineata la consistente espansione dell' occupazione nella provincia di Vibo Valentia sia in termini assoluti (+1.775 occupati) che relativi (+3,5%). Gli andamenti congiunturali nelle altre province della regione palesano una sostanziale stabilita' del mercato del lavoro dal lato della domanda con performance lievemente al di sotto della media regionale e in alcuni casi anche variazioni leggermente negative. In particolare una situazione stazionaria caratterizza la dinamica occupazionale nella provincia di Catanzaro con 500 occupati in piu' (0,48%) mentre registrano lievi riduzioni sia la provincia di Crotone (-0,12%) che quella di Reggio Calabria (-0,77%). Le tendenze comuni sembrano essere quelle di un incremento del tasso di occupazione per le fasce centrali di eta', quelle in cui ricadono i lavoratori di eta' compresa tra i 30 ed i 64 anni e per le quali il tasso di occupazione medio regionale e' di 19 punti percentuali piu' alto di quello complessivo. E' quello di una riduzione invece del tasso di occupazione per la fascia di eta' immediatamente piu' giovane, quella in cui ricadono i lavoratori di eta' compresa tra i 25 ed i 29 anni. Bond di distretto, perplessità di Confidi 05/10 Nota dei Presidente dei Confidi calabresi: “Apprendiamo
dalla stampa, ed in particolare dall’inserto IL SOLE 24 ORE
SUD di venerdì 1° ottobre, che Fincalabra si appresterebbe
a varare, in collaborazione con tutte le Province calabresi e con
il supporto dell’Università della Calabria, un “bond
di distretto”. La notizia merita, a nostro parere, una serie
di riflessioni e di considerazioni utili a chiarire ruoli, funzioni,
competenze e, soprattutto, le effettive possibilità di concretizzare
una tale iniziativa su un territorio come il nostro. Una prima perplessità
che ci sentiamo di esprimere sull’operazione per come prospettata,
fondata peraltro sull’attenta osservazione di altre esperienze
già realizzate o in corso di realizzazione in altre regioni
d’Italia, riguarda il suo profilo di rischio. L’emissione
del bond, che rappresenta soltanto l’ultimo anello di una lunga
catena di attività ad essa propedeutiche, prende corpo dalla
cartolarizzazione di un portafoglio di crediti erogati da un Istituto
di Credito in favore di un universo di imprese molto diversificato
per geografia, settore e per singolo debitore. Per questo motivo,
riteniamo che l’operazione annunciata, sia resa particolarmente
difficile proprio dalla concentrazione del rischio in un’unica
Regione; pensare ad una cartolarizzazione di crediti provenienti solo
da PMI calabresi, potrebbe essere penalizzante per la banca finanziatrice,
le imprese stesse e per chiunque intervenisse quale garante di questo
portafoglio. Fincalabra, inoltre, punta alla costruzione di un “rating
regionale” che dovrebbe essere utilizzato dal sistema bancario
per valutare l’affidabilità delle imprese calabresi.
Ci sembra un’ottima idea che si scontra, però, con il
fatto che, come noto, i modelli di rating che le banche potranno utilizzare
saranno solo quelli che avranno ricevuto la validazione della Banca
d’Italia e, in ogni caso, solo dopo un periodo pluriennale di
applicazione. La provincia di Reggio attiva le agevolazioni della 488 per il turismo 04/10 Dal 1 luglio scorso e sino al 15 novembre 2004 e' possibile presentare le domande per l' accesso alle agevolazioni della legge 488/92, compilando scheda tecnica e business plan tramite un software unico predisposto dal Map, specificatamente destinato a questi bandi. Lo rende noto la Provincia di Reggio Calabria in un comunicato. Le agevolazioni previste per il turismo, e' scritto nella nota, consistono in contributi in conto impianti per imprese turistiche, agenzie di viaggi e imprese che gestiscono le attivita' ammissibili indicate dalle singole Regioni, per programmi di investimento relativi ad unita' locali ubicate nelle aree depresse e finalizzati alla realizzazione di una nuova unita' o all' ampliamento, ammodernamento, riconversione, riattivazione, trasferimento di una unita' locale esistente. Per il settore commercio sono previsti contributi in conto impianti a favore delle imprese che realizzano programmi di investimento nel settore del commercio, sempre relativi ad unita' locali ubicate nelle aree depresse. Si tratta di agevolazioni consistenti (529,3 milioni di euro), le cui modalita' di accesso sono cambiate con le ultime modifiche da parte del Ministero. La Provincia di Reggio Calabria, il Ministero attivita' produttive, l' Ipi (l' Istituto per la promozione industriale) e il Mediocredito Centrale entreranno nello specifico della normativa, distribuendo le schede necessarie per la compilazione ed un vademecum per le imprese interessate al bando, durante un convegno dal titolo ''Agevolazioni per il turismo ed il commercio: le novita' della legge 488'' che si terra' domani, alle 16, nella Sala consiliare della Provincia di Reggio Calabria. ''La legge 488 - ha sostenuto il presidente della Provincia, Pietro Fuda - e' stata pensata per favorire le aziende del settore produttivo che vogliono attuare programmi di investimento organici e funzionali. La legge, anche se non ha limiti minimi, e' indirizzata a finanziare piani di spesa di importo medio, 500 mila euro, disposti su piu' anni: per ottenere il contributo occorre predisporre un piano d' impresa che descriva dettagliatamente l' investimento, l' impresa ed il mercato in cui opera, ed effettuare atti che richiedono l' intervento di un notaio, oltre a fornire un deposito cauzionale, anche sotto forma di fideiussione, a garanzia dell' effettuazione dell' investimento. Si tratta, insomma, di un' agevolazione importante, che prescinde totalmente dalla vecchia logica di assistenzialismo, di interventi a pioggia. E' uno strumento che aiuta chi comunque ha intenzione e capacita' di investire, come si deduce da una serie di caratteristiche della normativa: la cauzione va versata prima di presentare la domanda, e non in contemporanea, l' azienda deve gia' avere la disponibilita' dell' area dove effettua l' investimento (deve avere almeno un compromesso d'acquisto o un contratto di affitto, regolarmente registrati), finanzia piani di investimento organizzati in programmi di piu' anni (da due a quattro), perche' vuole ''costringere'' le aziende a programmare la propria attivita' nel medio termine, non accetta le spese gia' effettuate, ed opera con un meccanismo a bando''. ''L' azienda - ha concluso Fuda - deve pianificare tutti gli investimenti che vuole effettuare negli anni successivi, cercando di prevedere i benefici economici futuri. La 488 puo' essere un ottimo strumento per lo sviluppo turistico e commerciale del nostro territorio, ma e' necessario conoscere al meglio il suo dettato normativo e la singola capacita' di investimento per poter portare benefici reali: per questa ragione abbiamo organizzato il convegno di domani con il Map e l' Ipi, al servizio delle imprese del territorio''. Nuovo strumento presentato dalle Camere di Commercio, lo sportello “servizio nuove imprese” 01/10 E' stato presentato stamane a Lamezia lo sportello 'servizio
nuove imprese'. ''Uno strumento in piu' - ha detto il presidente di
Unioncamere, Paolo Abramo - per le imprese calabresi anche se per
il rilancio dell'economia calabrese certamente non bastera' questo
progetto come non basteranno tutti i progetti che sono in essere nel
sistema camerale, regionale, e nelle varie province e portate avanti
dalle cinque camere di commercio calabresi''. Lo sportello, rientra
in un progetto piu' ampio, conosciuto come progetto ''Olimpo'' che,
come ha spiegato il consigliere delegato di AsseforCamere, Alberto
Valentini, vuole ''aiutare tutti gli organismi, a partire dalle Camere
di commercio che vogliono lo sviluppo di queste realta', a lavorare
in rete per aiutare chi vuole fare impresa a fare impresa e, possibilmente,
a fare impresa che regga sul mercato''. Il presidente di Unioncamere
ha evidenziato che ''analizzare lo stato di salute delle imprese di
una regione e' complesso. Possiamo dire che la Calabria sta rispondendo
bene agli stimoli di un mercato che forse e' abbastanza fermo''. Secondo
il presidente regionale di Unioncamere, infatti, non vi e' dubbio
che ''la Calabria sta rispondendo in tal senso ed e' dimostrato scientificamente
dalla percentuale di imprese nate rispetto a quelle cancellate dai
registri delle Camere di commercio. Non e' un caso che la Calabria
da tre o quattro anni sia al primo posto come percentuale di nuove
imprese nate. Questo dimostra scientificamente che c'e' una vivacita'
notevole che deve essere supportata chiaramente dalle istituzioni
quali noi siamo''. ''L'imprenditoria femminile - ha proseguito Abramo
- e' una realta' in crescita. Anche in questo senso devo dire che
ci stiamo attivando soprattutto con le camere di commercio provinciali
in virtu' del fatto che all'interno di ogni singola camera abbiamo
creato i comitati per l'imprenditorialita' femminile. Con questi comitati
stiamo stimolando la creazione di nuove imprese in rosa''. ''Anche
in questo settore c'e' una grande vitalita' - ha concluso - le donne
stanno dimostrando di rispondere bene alle loro esigenze, ma soprattutto
stanno dimostrando una grande voglia di fare, una grande capacita'
che sicuramente non e' da meno di quella degli imprenditori maschi''. Il Dpef prevede il pedaggio sulla A/3 venduta a privati 29/09 Della possibilita' di vendere porzioni della rete stradale all'Anas si parlo' all'epoca della sua trasformazione in spa, mentre l'idea di introdurre il pedaggio in quella parte della rete Anas con 'caratteristiche molto vicine a quella autostradali' e attraversata giornalmente da un flusso superiore a 20mila veicoli e' stata messa nero su bianco nel "Programma Infrastrutture Strategiche" allegato all'ultimo Dpef. Secondo fonti autorevoli, sarebbe la Salerno-Reggio Calabria in pole position per il trasferimento el'introduzione del pedaggio. Immagini della Calabria nella nuova campagna istituzionale della Banca Popolare di Crotone 21/09 Parte oggi la nuova campagna istituzionale della Banca popolare di Crotone. ''Abbiamo un desiderio comune lo sviluppo della nostra terra''. Questo il messaggio al quale l'istituto di credito crotonese, aderente al gruppo emiliano Bper, affida la sua ormai consolidata dimensione regionale. La campagna parte in contemporanea su tutto il territorio della Calabria. Si tratta di un battage pubblicitario multisoggetto che utilizza immagini fotografiche dei luoghi della regione dove sono presenti gli sportelli dell'istituto di credito. I soggetti ritratti sono persone del posto, ''gente comune e volutamente non famosa, perche' e' nella gente comune che la banca vuole riconoscersi e fissare la sua identita''', spiega una nota dell'ufficio relazioni esterne della Bpc. L'ultima campagna istituzionale della Popolare di Crotone risale a cinque anni fa. In questo lasso di tempo la banca ''volutamente ha scelto di non comparire - prosegue la nota - animata dal desiderio di irrobustirsi e migliorare il servizio alla clientela, dotarsi dei prodotti migliori e piu' evoluti che, al fianco di quelli tradizionali, completano la gamma delle esigenze''. Ed oggi che questi obiettivi sono stati raggiunti, l'istituto, cresciuto ''in dimensioni e professionalita' - conclude la nota - ha deciso di portare la sua nuova immagine in tutta la Calabria, proponendosi come la banca dei calabresi, a sostegno dello sviluppo economico regionale, a fianco delle imprese e vicino alle famiglie''. Bassolino invita i Governatori meridionali ad un confronto su di un istituto di mediocredito per il sud 18/09 Favorire la nascita di un istituto di mediocredito per il Sud:
il governatore della Campania, Antonio Bassolino, scrive ai colleghi
presidenti di Regione del Mezzogiorno e, invitandoli a un confronto
sul tema specifico, lancia la proposta per superare le difficolta'
di accesso al credito in particolare nel Mezzogiorno. Destinatari
dell'invito di Bassolino sono i presidenti di Abruzzo, Giovanni Pace,
Basilicata, Filippo Bubbico, Calabria, Giuseppe Chiaravallotti, Molise,
Michele Iorio e Puglia, Raffaele Fitto. Il presidente della Campania,
ricordando che la Regione da tempo sollecita la nascita di un nuovo
soggetto creditizio, prende spunto dall'ultima presa di posizione
dell'ex ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che ha sostenuto
la nascita di una banca del Sud ma evidenzia che tale proposta ''sarebbe
stata piu' efficace se, durante il periodo in cui e' stato responsabile
del ministero dell'Economia, avesse avviato iniziative in tal senso''.
Bassolino ricorda comunque che c'e' una base dalla quale partire.
Una commissione di esperti insediatasi, su iniziativa della giunta
regionale della Campania, nell'ottobre del 2003, ha all'esame la costituzione
di un istituto di Mediocredito regionale, con attivita' focalizzata
prevalentemente all'assistenza creditizia ed ala consulenza delle
pmi con il coinvolgimento della stessa Regione, degli enti locali,
delle Camere di Commercio ed aperta ovviamente alle banche - in particolare
a quelle locali - alle societa' di assicurazione, alle fondazioni,
agli investitori istituzionali ed ai privati. La proposta e' di aprire
un confronto sul tema fissando una data per un vertice con la presenza
degli stessi governatori e degli esperti di ciascuna regione. Inoltre,
aggiunge Bassolino, la stessa commissione ha elaborato un disegno
di legge per la ''Istituzione dell'elenco regionale delle banche''
approvato dalla giunta regionale della Campania il 22 giugno scorso.
Si tratta, a suo parere, di ''un primo, piccolo, ma significativo
passo per stimolare le banche ad una piu' efficace azione di sostegno
allo sviluppo dell'economia reale''. Crescono di quasi il 12% i debiti degli italiani verso le banche 18/09 Le famiglie italiane sono sempre piu' indebitate. A delineare
questo identikit delle famiglie del Belpaese e' l'Ufficio studi della
Cgia di Mestre. A fine marzo 2004 - secondo una ricerca della Cgia
- ogni famiglia doveva in media alle banche 10.984 euro con un aumento
dell'11,6% rispetto allo stesso periodo del 2003. E l'importo dei
debiti risulta piu' ''pesante'', anche a causa del maggiore ricorso
ai mutui per l'acquisto di case, nelle zone nelle quali i redditi
sono piu' alti. Prima in classifica, la provincia di Bolzano (quasi
il doppio della media nazionale), prima anche per Nessuna crisi per le imprese al femminile. In Calabria +3.6% 17/09 L'impresa femminile in Italia si sta rafforzando e, nonostante le difficolta' dell' economia, le imprese femminili crescono di oltre 8.000 unita' in sei mesi (+0,7%) arrivando alle attuali 1.182.727. Meglio dell'andamento generale delle imprese italiane nello stesso periodo (+0,55%). Questo quanto emerge da uno studio della Camera di commercio su dati aggiornati al primo semestre 2004 del Registro delle Imprese. E' il 23,5% delle imprese italiane ad essere quindi femminile, ed e' la Lombardia (13%) a registrare, sul territorio nazionale, il maggiore numero di imprese composte da donne (155.469 calcolate in valore assoluto). La maggior parte operano nel commercio (29,5%), nelle attivita' immobiliari e informatica (18,5%), nel manifatturiero (14%). Seconda in classifica la Campania (10,5%, con 123.604 in valore assoluto). Seguono Piemonte, Sicilia e Veneto (8%). Crescita delle imprese femminili a livello nazionale (+0,7%), 8.184 imprese in piu'. Crescono soprattutto Lombardia (+1,1%, + 1.714 imprese), in Campania (+1,2%, + 1.504 imprese), in Calabria (3,6%, 1.326 imprese). Le imprese in 'rosa' crescono soprattutto in Lombardia (+1,1%, + 1.714 imprese), ma anche in Campania (+1,2%, + 1.504 imprese) ed in Calabria (3,6%, 1.326 imprese). Se invece si guarda alla presenza di imprese femminili su tutte le imprese, vincono a sorpresa le regioni meridionali: prima c' e' il Molise, dove un' impresa su tre e' femminile (32%), seguita da Basilicata (30%), Campania e Abruzzo (28%). Per quanto riguarda le differenze regionali tra uomini e donne, in base alla popolazione residente le donne che fanno impresa sono piu' presenti in Molise (6,6% del totale degli abitanti femmine), segue l'Abruzzo (5,66%), la Valle D'Aosta (5,62%) e la Basilicata (5,52%). Le meno 'imprenditive'? A sorpresa in Lombardia (3,38%). La differenza coi colleghi maschi e' data dal fatto che in media in Italia la voglia di fare impresa e' meno presente tra le donne: e' piu' alta del 10% tra gli uomini (il 14% degli italiani e' imprenditore contro il 4% delle italiane). Sul piano dell' operativita' nei vari settori, femminili sono il 48,5% delle imprese operanti nei servizi pubblici e sociali, con quasi 106 mila aziende. Forte anche la presenza nella sanita' e nei servizi sociali (39% con oltre 7.900 aziende). Ma tra le 1.182.727 imprese femminili il 27% (oltre 378.000 imprese) opera nel settore del commercio, nell'agricoltura (29% con circa 280 mila imprese), nel manifatturiero (19%) con oltre 125 mila imprese, nelle attivita' immobiliari e di noleggio (23,6% con circa 115 mila imprese), negli alberghi e nella ristorazione (33% con oltre 81 mila imprese). Tra le imprese che hanno come titolare una donna il 48,6% e' composto da titolari con un' eta' compresa tra i 30 e i 49 anni. Il 35% e' di eta' compresa tra i 50 e i 69 anni, l'8,3% ha oltre i 70 anni e l'8% e' molto giovane (18-29 anni). In Calabria e in Campania c'e' una concentrazione superiore alla media nazionale di titolari donna molto giovani (12% e 11% tra i 18 e 29 anni, contro l'8% nazionale). All'inserimento lavorativo delle donne sara' dedicato lunedi' a Milano un convegno intitolato ''Una sottile linea rosa'' dove e' prevista la presenza del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Roberto Maroni. ''Le donne ha commentato Gianna Martinengo, presidente del Comitato per la promozione dell' imprenditoria femminile della camera di commercio di Milano - sono sempre piu' attive e protagoniste sul mercato del lavoro specie grazie alle loro qualita', ma c'e' ancora molto da fare per promuovere la presenza femminile. A partire dal lavoro autonomo e dalle imprese che giocano un ruolo importante nel nostro Paese. Nella crescita della competitivita' bisogna premiare il capitale umano, l'istruzione e il lavoro della conoscenza, elementi presenti e diffusi nell'universo in rosa''.
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