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Arrestati dai CC a Cosenza 4 autori di furti e rapine
Arrestati dai CC a Cosenza 4 autori di furti e rapine 02 mar 17 Quattro persone sono state arrestate dai carabinieri della Compagnia di Cosenza per rapina e furto con espolsivo. In manette sono finiti i fratelli Sinibaldo e Francesco De Grandis di Castrolibero di 29 e 25 anni. La sorella dei due di 27 anni, ed un cosentino di origine magrebine di 24 anni dovranno rispettare gli obbighi di dimora. Le quattro misure sono state emesse dal Gip del Tribunale diCosenza Giusy Ferrucci su richiesta della Procura di Cosenza nella persona del Sostituto Bruno Tridico, titolare del fascicolo d'indagine, del procuratore capo, Mario Spagnuolo e del Procuratore aggiunto, Marisa Manzini. Le indagini, condotte dai militari dell’aliquota operativa della Compagnia Carabinieri di Cosenza e della stazione di Cosenza Principale, sono partite da una violenta rapina avvenuta il 3 gennaio scorso ai danni di una gioilleria del centralissimo corso Mazzini. A compierla i due fratelli, incastrati dal dna del sangue lasciato su una delle vertrine e dalle impronte digitali rilevate a seguito di un accurato sorpallugo effettuato subito dopo i fatti. I carabinieri si sono quindi messi sulle tracce dei due e hanno scoperto anche alcuni furti commessi ai danni di distributori automatici di sigarette con l’utilizzo di esplosivo, usato per scardinare la cassa con i soldi. Fatta luce anche su un furto ai danni di un negozio di telefonia di Rende, commesso il 15 gennaio scorso, dove furono rubati numerosi smartphone e materiale informatico di vario genere. Infine, scoperto anche un furto di un’Audi a4 commesso a cosenza il 20 gennaio scorso. "Queste misure sono segno di un lavoro attento e meticoloso. Si tratta di persone che la mattina si alzano e decidono di commettere reati, anche solo per cento euro, inoltre, sono presenti in modo anarchico sul territorio". Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Cosenza Mario Spagnuolo nel corso della conferenza stampa in Procura sull'arresto di due fratelli accusati di rapina e furto a cui hanno partecipato ill Procuratore Aggiunto Marisa Manzini, il Sostituto Procuratore Bruno Tridico, il comandante Provinciale dell'Arma Fabio Ottaviani e il Comandante della Compagnia Carabinieri di Cosenza Jacopo Passaquieti. Ad incastrare i due, oltre al dna rinvenuto sulle vetrine della gioielleria, anche le immagini di ottima qualità delle telecamere di video sorveglianza e le intercettazioni ambientali. "Un quadro probatorio solido e incontrovertibile - ha aggiunto il sostituto procuratore Antonio Bruno Tridico - costruito grazie anche alle intercettazioni ambientali ottenute tramite l'utilizzo di una microspia collocata sull'autovettura dei due fratelli, che si sentivano autorizzati a dare lezioni di criminalità". "Il fatto che la gioielleria fosse dotata di un ottimo sistema di video sorveglianza - ha detto il colonnello Fabio Ottaviani- è stato determinante. Vorrei ricordare che esistono tanti strumenti che lo Stato offre ai cittadini per dotarsi di propri strumenti collegati con noi e che certamente sono importanti per la prevenzione dei reati". --- La rapina (VIDEO) --- Gli arresti dei CC (VIDEO) --- La conferenza --- Procuratore Spagnuolo (VIDEO)
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del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto |