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![]() Un convegno sul sostegno psicologico per il lutto perinatale
Un convegno sul sostegno psicologico per il lutto perinatale 03 ott 16 L’associazione Ciao Lapo Onlus e l’associazione Mammachemamme, in collaborazione con il gruppo di automutuoaiuto “Parole in ConTatto”, hanno organizzato la Giornata informativa “Fiori nel deserto”, il sostegno psicologico e psicosociale nel lutto perinatale che è stato ospitato nel museo del Presente di Rende il 1 ottobre. Una giornata densa di significati e di interventi iniziata alle ore 9 e finita alle 18, in cui è stata relatrice principale la psicoterapeuta e presidente della Ciao Lapo, Claudia Ravaldi che si è fatta portavoce -attraverso la sua personale esperienza della perdita di un figlio alla 38esima settimana di gestazione - della necessità di fare rete, sostenere i genitori dopo la perdita di un bimbo durante la gravidanza o successivamente al parto. Cosa possono fare le Istituzioni per sostenere i genitori colpiti da lutto perinatale nel nostro Paese? Claudia Ravaldi non ha dubbi nel sostenere l’importanza dell’individuazione precoce di fattori di rischio evitabili: purtroppo non c’è la possibilità in Italia di fare un’attenta analisi sulla placenta per individuare le cause che hanno portato alla cessazione del battito del bimbo. Infatti bisogna pensare che secondo uno studio pubblicato su The Lancet, la morte in utero, continua la psicoterapeuta di Prato, colpisce oltre due milioni di famiglie ogni anno. La stessa Oms (Organizzazione mondiale della sanità) ha chiesto al nostro Paese di ridurre, entro il 2020, del venti percento le morti in utero salvando molte piccole vite. Nel corso del convegno la presidente di CiaoLapo Onlus ha parlato anche delle linee guida rivolte soprattutto agli operatori che si occupano di sostenere le famiglie colpite da lutto perinatale, per poter meglio intervenire nell’approccio psicologico e poter così essere in grado di supportare e sostenere chi è colpito da un lutto perinatale. L’associazione CiaoLapo, che ha sede a Prato, è stata fondata nel 2006 dalla dottoressa Ravaldi insieme al marito e medico Alfredo Vannacci che ha relazionato nel corso del convegno. E’ la prima associazione in Italia ad aver riempito un vuoto psicologico ma anche scientifico e sociale in cui molte famiglie si ritrovano in seguito alla perdita di un bimbo, prima ancora di averlo abbracciato. Proprio dall’esigenza di fare rete nasce l’associazione di Cosenza Mammachemamme che sta svolgendo nella città dei Bruzi il ruolo di mediatore, offrendo sostegno gratuito e supporto alle donne e ai genitori che stanno elaborando un lutto perinatale grazie alla costituzione 3 anni fa del primo gruppo gratuito di automutuoaiuto presente in Calabria. Nel convegno infatti è intervenuta anche la presidente di MammacheMamme, Cecilia Gioia, psicoterapeuta e psicologa esperta in perinatalità che ha parlato di come avviene il primo contatto con le coppie colpite da questo lutto dal momento della diagnosi alla dimissione, evidenziando la necessità di una presa in carico delle famiglie da parte degli operatori. Durante Fiori nel deserto, molto interessante la tavola rotonda in cui si è discusso dell’importanza della rete tra operatori e genitori, con domande e spunti di riflessione tra le molte donne e uomini presenti all’incontro che hanno parlato delle loro esperienze con l’elaborazione del lutto perinatale, dell’importanza di partecipare a gruppi di ascolto, ma anche di come offrire un sostegno ad amici o parenti colpiti da queste perdite. Nel corso del lungo dibattito, oltre a Cecilia Gioia, Claudia Ravaldi, Alfredo Vannacci, sono intervenuti con autorevoli relazioni, la dottoressa Teresa Mastrota, ostetrica e socia dell’associazione Mammachemamme e il gruppo ama Parole in ConTatto. Alla fine del convegno, la toccante ed intesa rappresentazione teatrale a cura di Pagliassi e Scena Verticale dal titolo “Il suono delle farfalle”. Va detto che l’associazione promotrice dell’evento, Mammachemamme è costituita da un gruppo di mamme e donne professioniste che sostengono da quattro anni , attraverso le innumerevoli attività, altre madri e famiglie del nostro territorio. (A.M.)
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