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Guerini a Cosenza benedice Presta

 

 

Guerini a Cosenza "Rapporto con verdiniani non esiste, ma va bene con tutti"

07 mar 16 "A livello nazionale il rapporto con i verdiniani sta nella fantasia di qualche commentatore o esponente politico". Lo dice il vice segretario del Pd, Lorenzo Guerini, oggi a Cosenza per beendire la candidatura del manager dei vip Lucio Presta a sindaco. "Ala - ha aggiunto - è presente a livello nazionale ed è frutto della disgregazione del centrodestra, ma è paradossale che possa essere un problema per il partito democratico. Poi se su singole riforme ci sono adesioni da parte di forze politiche che sono all'opposizione, non vedo lo scandalo".Di fatto Giacomo Mancini, che è nel melting a supporto di Presta, candidato del PD/centrosinistra a Cosenza, vediniano, è la smentita delle parole del vice Renzi. Che però rintuzza e parla di consenso largo affermando che "Per vincere le elezioni amministrative a Cosenza c'è bisogno di un consenso largo e il frazionismo non aiuta". Un messaggio cifrato rivolto a Paolini che ha fatto sapere chiaramente cge non accetta nessuna "trattativa sottobanco". Ma poi farrema il contrario come se non conoscesse la frittata cosentina aggungendo che "Non so se a Cosenza c'è un accordo con i verdiniani, ma dobbiamo tenere dentro con noi sia le forze politiche che le energie presenti nella città, l'importante è la condivisione dei programmi e la lealtà nel sostenere i candidati".E poi fa un richiamo all'unità di tutte le forze ruvolgendo un "Invito a quanti non concordano sulla candidatura di Presta a valutare bene cosa c'è in gioco e quali le candidature competitive, perché è facile rompersi, ma anche cadere in scelte identitarie che poi non hanno la possibilità di giocarsi efficacemente la partita sul terreno elettorale". Insomma per Guerini va bene tutto e lasua venuta nella città di Telesio equivale alla benedizione Urbi et Orbi di "Papa Renzi" al fidatissmo Presta. Gli altri? A sto punto che vadano da soli. Sulle primarie mancate, poi, nulla di particoolare se non un rifugiardi dietro "Lo permette lo statuto". Queste le sue parole: "Ieri abbiamo fatto le primarie in città significative dal punto di vista politico e hanno dato esiti abbastanza chiari. Il Pd - ha concluso - sceglie i propri candidati o attraverso le primarie, oppure laddove c'è una forte condivisione sul candidato, attraverso i nostri organismi. Lo statuto è molto chiaro e indica le regole da seguire". Sic!

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