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![]() Occhiuto asfalta tutti. Disintegrato il centrosinistra![]()
Occhiuto asfalta tutti. Disintegrato il centrosinistra 06 giu 16 Se c’erano dubbi i numeri li hanno fugati. Belli, pesanti. Come piacciono a Roberto Occhiuto che assieme al fratello, Mario, appena rieletto sindaco con una valanga di voti, in silenzio, o quasi, presenta il conto. Salato. Salatissimo. Un conto lungo quattro mesi di contumelie assorbite in silenzio. Neanche una piega. La forza di chi ha la coscienza apposto. Contro l’artiglieria di quattro eserciti. Qualcuno spuntato. Qualche altro sgangherato. un esercito che delle cattiverie e delle offese ha fatto la sua arma elettorale. Non è bastata la lezione delle ultime elezioni. Proprio allora Occhiuto mostrò la sua capacità di assorbire i colpi bassi senza fare una piega. I cosentini non amano la violenza di parole poggiate sul nulla. La risposta? Un roboante 60% che annichilisce addirittura quel 58% del vecchio Leone socialista. A sei ore dalla chiusura dei seggi ancora, però, i dati ufficiali non sono arrivati. Ancora conteggi. Meno male che le segreterie politiche hanno la loro struttura che anticipa di ore, ma tante,i risultati. Piepoli alle 2 di notte ha sentenziato un 60.1%. Il dato ufficiale ancora non è arrivato. Ma ai cosentini non serve. Loro sanno. Loro hanno fatto tutto con una matita nel segreto dell’urna. Non hanno digerito la vigliaccata dei 17 organizzata dal PD. E proprio il PD è il partito ch esce con le ossa rotte. neanche il 20% secondo le ultime stime. I dati che da febbraio giravano nei sondaggi. Ne un punto in più ne un punto in meno. Presta, grande persona, visto il disastro si è fatto da parte. Ma non perché ha visto i sondaggi. Non ha gradito il fuoco amico. Tra le bordate contro Renzi e le vendette intestine da sempre presenti, le frecce avvelenate non lo hanno scalfito neanche un po. Fatevela da soli questa Waterloo sembra di leggere tra le righe del suo addio. Qui non aspettavano altro. Sembra quasi che il progetto iniziato dal folle defenestramento di Occhiuto avesse una continuità fino all’autodistruzione di oggi, Un harakiri perfetto. ma come si fa a lasciare a quattro mesi dal voto il Comuen vuoto e regalare il tempo all’avversario di riordinare le idee e preparare al meglio l’ennesima opera perfetta. Una lezione di politica. lo fu nel 2011. Lo è stata maggiormente adesso. Sotto la regia di Roberto Occhiuto e Jole Santelli il castello della tigre di carta si è dissolto nel nulla. Nulla. Vuoto. Zero. Politicamente una lezione di quelle che ci vogliono anni per mandare giù. Altro che le minacce di Magorno che non accetta la sconfitta. Non contento dei sessanta ceffoni presi insiste col dire che ancora c’è da vedere. vedere cosa? Basta con questi atteggiamenti della vecchissima sinistra che tagliava le teste . I cosentini hanno scelto con il voto il loro sindaco. Non accettano la violenza di qualunque forma essa sia. E lo hanno dimostrato co un voto chiaro, pulito, forte e democratico. L’unica cosa da fare per i segretari registi è solo quella di mettersi da parte. Si perché le sconfitte sono il segno di incapacità di affrontare le cose. L’ovvia conseguenza di una serie di sbagli infiniti che anche il povero Guccione, con gli occhiali rotti, oramai, deve mandare giù suo malgrado. Troppo poco tempo a disposizione. Gli fa onore l’aver affrontato l’impegno. Ma i risultati danno ragione a quattro anni di attività intensa. Progeti importanti cancerizzati. Una città che ha cambiato volto. E’ piaciuto ai cosentini il nuovo portato da Occhiuto. Solo contro tutti. Tutta la vecchia nomenclatura spazzata via. Quasi una liberazione. Incredibile. Accadde per il vecchio Mancini messo alle corde da accuse infamanti. Anche allora da solo ribaltò la partita. Un segnale forte per Renzi che accusa il colpo basso. A sottolinearlo anche Vitorio Sgarbi che da Salerno si fionda a Cosenza ed arriva alle 4 di mattina per festeggiare Mario Occhiuto. La bellezza e il buono che vincono assieme. Altro che Nibali. Lasciatelo stare il bravo scalatore siciliano. Non è esempio da accostare a quest apolitica fata di ingiurie e cattiverie. la politica è confronto. Scambio dialettico. Raffronto di idee. I cosentini hanno scelto. Lo sanno e dal segreto dell’urna hanno dato una lezione che in tanti ricorderanno per anni. --- -->-> I dati ufficiali del voto a Cosenza
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