Cosenza, mons. Nolè a gamba tesa sulle elezioni "Commissariamento brutto momento". Il Duomo applaude Occhiuto

12 feb 16 "Vorrei invitare i candidati, indistintamente, a fare della politica un atto di amore alla città e ai suoi cittadini. Se possibile uscite dalle logiche esclusivamente partitiche e individualistiche, per entrare in una competizione politica che metta al centro la persona, il bene di tutti, il rispetto della legalità, la cura dei più deboli e delle periferie geografiche ed esistenziali della comunità". A sorpresa, al termine della celebrazione in occasione della festa in onore della Madonna del Pilerio, Patrona della città e dopo l'omelia durante la funzione, mons. Francesco Nolè, arcivescovo metropolita di Cosenza dedica un imprevisto invito ai candidati alle prossime elezioni amministrative. Dopo aver ringraziato tutte le autorità, il Commissario prefettizio e tutti i volontari che hanno permesso la riuscita della festa, il presule ha voluto ringraziare particolarmente l'ex sindaco Mario Occhiuto, presente sia alla funzione che alla processione, sottolinenado il momento particolare del Commissariamento prefettizio "Che è un'eccezione alla vita democratica" riferendosi in particolar modo a quanto accaduto aggiungendo che che la "democrazia normale è partecipazione". Al saluto dell'Arcivescovo ad Occhiuto un lungo applauso della cattedrale hainterrotto il suo loquire, facendo commuover l'ex primo cittadino. "Fra qualche mese - ha detto il presule - la nostra città sarà chiamata ad eleggere il primo cittadino e i consiglieri che l'amministreranno. Come nuovo Pastore di questa bella diocesi, non tocca a me fare analisi politiche o suggerire programmi amministrativi, ma sommessamente vorrei offrire il mio piccolo contributo, con alcune riflessioni che mi sembrano opportune per il momento particolare che ci apprestiamo a vivere. Anzitutto, un invito a tutti e in particolare ai cristiani, a partecipare attivamente alla vita della città. Non possiamo pretendere o giudicare senza essere protagonisti in qualche modo delle vicende che ci appartengono. Bisogna uscire dalle logiche partitiche e d individualiste e mettere al centro il bene di tutti e il rispetto della legalità. Al centro deve esserci la persona, il rispetto dei deboli e la cura delle periferie. L'amministratore, chiunque esso sia, una volta eletto, è chiamato a volare alto, non può accontentarsi di camminare a testa bassa. Solo dall'alto di una statura morale, politica e di civiche virtù si può avere uno sguardo completo e limpido, onesto e partecipativo sulla comunità che si è chiamati a servire, perché dall'alto si vede tutto e si respira aria pulita". Poi il presule cosentino fa l'appello a tutti i cattolici della città di Cosenza ad impegnarsi nella politica ispirandosi ai valori della Chiesa. "Sto scoprendo, giorno dopo giorno - ha detto ancora mons. Nolè - una città e una diocesi cariche di potenzialità umane e sociali, a cominciare dal meraviglioso mondo del volontariato, fino alla gioia di vivere la bellezza della famiglia e l'associazionismo cattolico e laico, come luogo di formazione e di crescita spirituale e sociale. Non disperdiamo questo grande patrimonio umano e sociale, per una rinascita delle coscienze e del senso civico della partecipazione alla vita della comunità. Io sto imparando ad amare questa bella e ricca realtà calabrese, voi l'amate prima di me, quindi lasciamoci guidare solo dall'amore alla città e ai suoi cittadini. Se poi i candidati e i futuri amministratori sono credenti e cattolici, allora non possono non ispirarsi alla dottrina sociale della Chiesa che deriva i suoi principi dal Vangelo e dalla tradizione morale che ha sempre ispirato gli amministratori e gi statisti cristiani in Italia e ovunque nel mondo. A tutti auguri di buon lavoro".

Che cosa dice Nolè? Il presule fa un inno alla politica partecipata bacchetta le appartenenze e gli schieramenti di bandiera. Spinge i cittadini a “misurarsi” con la cosa pubblica. Un inno alla democrazia partecipata a preferire la piazza e il confronto rifuggendo dai luoghi stantii e obsoleti di certa politica. Mai fino ad oggi un invito così diretto predio e tagliente. La Chiesa aveva fino ad oggi privilegiato il subliminale, il detto e il non detto, il suggerimento-non suggerimento in ossequio al ruolo di neutralità che spetta all’organizzazione religiosa. Nolè non si nasconde e dice ciò che pensa. Segue la nuova filosofia imposta dal Santo Padre che ha rivoluzionato l’idea di un clero chiuso, arroccato dentro il sistema ecclesiastico. Il Vescovo più volte sottolinea il rapporto che ha con la città: bella, accogliente, austera. Un atto forte, un gesto inusuale un’azione che spariglia e, forse, destinato, a muovere in una direzione nuova il rapporto cittadini-politica.

--- Il video della dichiarazione di mons. Nolè

--- Le immagini della giornata

Mons. Nolè a gamba tesa sulle elezioni "Commissariamento brutto momento"