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Comunali Cosenza, Sgarbi querela Petrone
Comunali Cosenza, Sgarbi querela Petrone 21 apr 16 Vittorio Sgarbi replica alle contumelie di tale Gabriele Petrone, supporter del PD, che in una nota inviata a giornali e siti internet diffama lo storico e critico d'arte indicato dal candidato sindaco Mario Occhiuto come assessore alla Cultura e al Centro Storico di Cosenza. Nell'annunciare un'azione giudiziaria contro Petrone (l'avvocato Giampaolo Cicconi depositerà la querela già domattina) Sgarbi replica: «Non conosco le competenze del "Dottore di ricerca in modelli di formazione" (astruso corso di una università in declino) Gabriele Petrone, ma mi pare evidente che non ha inclinazione a documentarsi e preferisce parlare per sentito dire con affermazioni, peraltro, gravemente diffamatorie, come risulterà davanti a un giudice cui sarà chiamato a risponderne. Naturalmente può esprimersi sulla proposta di Mario Occhiuto di avermi come assessore alla Cultura di Cosenza, avendo io svolto questa funzione, per esempio, con documentati risultati, a Milano. Ma non può dire che sono stato "amministratore di comuni i cui cittadini (a Salemi dove l'amministrazione è stata sciolta per infiltrazioni mafiose) sono ancora traumatizzati per i disastri da lui prodotti". È vero esattamente il contrario. San Severino ha guadagnato la dimensione di una città d'arte. Salemi ha promosso iniziative e musei che sono ancora ragioni di attrazione per quella città. Quanto allo scioglimento di Salemi, devo ricordare che, come risulta agli atti e come dichiarò pubblicamente il Questore in carica, è stato fatto, comunque, anche a mia tutela, dopo le numerose denunce (mie) e minacce subite per la battaglia condotta contro gli impianti eolici (gestiti dalla mafia) da me denunciati anche in Calabria, nell'indifferenza di molti, anche dello stesso Petrone. Per informazioni del quale aggiungo che io, comunque, d'intesa con il ministro dell'epoca Cancellieri, mi sono dimesso prima dello scioglimento, avendo verificato come fosse fondato su ipotesi investigative completamente infondate da parte di una certa antimafia che, per perpetuare se stessa, si inventa la mafia anche là dove non c'è. E non a caso mai alcun esponente della mia giunta è risultato anche solo indagato per lo scioglimento. Verifichi e studi, dunque, il Petrone, per meritare di essere chiamato professore». La nota di Petrone: "Per Cosenza utilizziamo i nostri “gioielli di famiglia” La proposta di affidare a Vittorio Sgarbi l’assessorato alla Cultura trasuda di provincialismo subalterno ed anche un tantino straccione. Evidentemente Mario Occhiuto ritiene che i cosentini abbiamo l’anello al naso e si lascino abbindolare da annunci ad effetto o che non conoscano la storia politica ed amministrativa di Vittorio Sgarbi che da anni percorre in lungo e in largo lo Stivale come candidato ed amministratore di comuni i cui cittadini, da San Severino Marche a Salemi (dove l’amministrazione è stata sciolta per infiltrazioni mafiose) sono ancora traumatizzati per i disastri da lui prodotti. E’ da almeno un ventennio poi che ascoltiamo le chiacchiere e le esternazioni di Vittorio Sgarbi sul Centro storico di Cosenza. Insomma, se è Sgarbi la soluzione che il centrodestra cosentino e Mario Occhiuto intendono offrire per recuperare l’identità culturale di Cosenza siamo davvero alla frutta. Il rilancio e la valorizzazione della vocazione culturale di Cosenza, il recupero e l’implementazione di politiche di sviluppo del suo Centro storico sono, invece, questioni assai più serie ed importanti per poter essere affidate ad un ormai attempato frequentatore di talk show. Cosenza ha bisogno di sprovincializzarsi: è arrivato il momento di ritrovare quella dimensione profondamente progressiva e illuminata che, partendo da una “cosentinità” orgogliosamente rivendicata e autenticamente vissuta, sia in grado di proiettarsi in una dimensione più ampia, nazionale ed europea. E’ venuto il momento di utilizzare i nostri “gioielli di famiglia”, personalità come Lucio Presta che già da anni operano in silenzio ma concretamente per il rilancio della cultura a Cosenza, come dimostra, tra le altre cose, il suo impegno per il salvataggio del Teatro dell’Acquario che è potuto rimanere una risorsa a disposizione di questa città. E’ Lucio Presta ad esprimere appieno una “cosentinità” vera e impegnata, non parolaia e di pura immagine quale è stata e continua ad essere la proposta politico-amministrativa di Mario Occhiuto con o senza Vittorio Sgarbi".
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© 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713
del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto |