Presta si presenta a Cosenza: uno spettacolo. Assenze ingombranti

09 apr 16 Una prova di forza. Una dimostrazione plastica di quanto il partito della nazione, oramai possiamo chiamarlo così, mette in campo a Cosenza per le prossime elezioni comunali. La presentazione del candidato Lucio Presta, il manager cosentino dello spettacolo che ha fatto fortuna fuori della sua città, si presenta ai concittadini con un video molto curato che narra la sua storia. Cosentino tra cosentini si definisce. Luci molto curate, sala strapiena, e per compagno di banco il giornalista Mediaset Paolo del Debbio. L’inizio mediatico è un po la traccia della presentazione. Domande più o meno dolci e studiate per la campagna elettorale ma rifiuto totale di confronto con i giornalisti. Prima dell’evento una email dell’ufficio stampa nega qualunque interazione col candidato. Così è. La prima battuta, un po’, fa il paio con il suo essere imprenditore di spettacoli. “Spiace avere una sala così piena e non aver incassato nulla per un tutto esaurito del genere. Anche un obolo”. Vabbè. Una deformazione professionale che fa storcere il muso a più di uno. In sala lo schieramento è da prova di forza, da vero partito della nazione. Da un lato ci stanno i socialisti Mancini, in quota Verdini, Caruso e Incarnato. Sul lato opposto spicca un Pino Galati che non ti aspetti, anche lui in quota Verdoni. Al suo fianco un altro transfuga da Forza Italia, Luca Morrone, e gentile consorte. Il papà Ennio è comodamente seduto semi nascosto in platea. Pochi sedili più avanti c’è il neo acquisto dalle file grilline, Sebastiano Barbanti. Semi nascosto nelle ultime file, uno dei registi dell’operazione, Nicola Adamo con al suo fianco il fido segretario Guglielmelli. La moglie Enza Bruno Bossio è in prima fila al fianco del segretario regionale l’on. Magorno. Sempre in prima fila un’altra dinastia, quella dei Covello. Stefania e papà Franco sono affiancati dagli ex consiglieri comunali Salatino e Marco Ambrogio e dal Consigliere regionale Mimmo Bevacqua. Nascosto ma presente nel loggione il Consigliere regionale Carlo Guccione. Ci scusiamo con gli altri presenti ma, si nascondevano così bene che, ci è stato difficile riconoscerli.

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Assenze ingombranti. Ma tra le assenze, davvero ingombranti, quella del Governatore Mario Oliverio, impegnato, ci dicono, al Vinitaly di Verona. Poco prima era stato tra gli interpreti del convegno Urban Center al ridotto del Rendano assieme alla Bruno Bossio ed al Prefetto Tomao. A rappresentarlo degnamente, seduto in sala, il suo autista Giovanni ed il mitico sindaco di Aiello Calabro Franco Iacucci. Un parterre di voti davvero impressionante per una candidatura che continua a far rumore.

Gentile correrà da solo con suo candidato. Lui, Lucio Presta, ce la mette tutta anche se l’assenza più ingombrante rimane quella di Tonino e Pino Gentile. I due, secondo le ultime indiscrezioni non avrebbero gradito l’out out di Presta che non li vuole in coalizione. Inutili i tentativi di ricucitura da parte del segretario Magorno che, al contrario della Bruno Bossio decisamente soddisfatta, è scuro in volto. Un’assenza che che la dice lunga su come il famoso “carro armato” annunciato potrà fare piazza pulita degli avversari. Da fonte certa i gentile sono pronti a correre da soli schierando a sindaco una candidatura di spicco: De Tomaso. Una mossa che era da tempo nell’aria e che di sicuro porterà ad uno scenario decisamente inedito per la città di Cosenza. Tra Occhiuto, Paolini e i 5 stelle, oltre al bravo Formisani la lotta sarà di quelle epiche.

Il programma. Ma al di là dello scenario politico, decisamente importante quello che compone la scalata di Presta allo scranno di primo cittadino, il manager di Benigni risponde prima un po emozionato e poi sempre più prolisso, alle domande di Del Debbio. Innanzi tutto, chiarisce, con qualche battuta in dialetto, io sono cosentino. Poi a domanda risponde: Centro storico abbandonato da quindici anni. Inutile l’operazione dei Bocs Art perché lontani dalla città vecchia. Città sporca. Impegno per gli ultimi con azioni sul sociale. Il Comune una casa di vetro e occhio di riguardo alla legalità. Ponte di Calatrava una cattedrale nel deserto che costerà poi tanti soldi per la manutenzione”. Un’approccio spettacolare, il primo, alla politica che a dire il vero non ha convinto del tutto.Nel frattempo, dopo qusi un'ora e mezza la sala è andata via via svuotandosi. Ma , si sa, il debutto è sempre difficile. Vedremo.