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Imprese investono in responsabilità sociale, ricerca presentata a Cosenza
Imprese investono in responsabilità sociale, ricerca presentata a Cosenza 24 mar 15 E' del 9% la crescita del numero delle aziende che investono in responsabilità sociale d'impresa negli ultimi due anni. I dati emergono dal sesto Rapporto di indagine sull'Impegno Sociale delle Aziende in Italia, realizzato dall'Osservatorio Socialis di Errepi Comunicazione in collaborazione con l'istituto di ricerca Ixè e presentato al Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche dell'Università della Calabria. Nel 2011 le imprese che avevano dichiarato di investire erano il 64%, nel 2013 il 73%. Nel contempo, per effetto della crisi economica e a testimoniare una maggiore attenzione, le risorse medie investite hanno subito una contrazione: la cifra media utilizzata per iniziative di Corporate Social Responsibility (Csr) è infatti inferiore del 25% rispetto a quella del 2011 (158.000 euro l'anno investiti da ciascuna azienda impegnata del 2013 contro i 210.000 del 2011), mentre il flusso globale dei finanziamenti delle aziende italiane verso sociale e sostenibilità sfiora 1 miliardo di euro l'anno. "Attenzione ai dipendenti, risparmio energetico, riduzione dell'inquinamento e sostegno umanitario sono le categorie di impegno più gettonate - ha spiegato Roberto Orsi, Direttore dell'Osservatorio Socialis - Ma i dati ci confermano soprattutto che anche in Italia le imprese stanno comprendendo il valore della responsabilità sociale: si moltiplicano le buone pratiche, cresce la cultura, mentre si chiedono alle istituzioni incentivi concreti". Le aziende del sud e isole sono tra quelle che utilizzano di più il bilancio sociale come strumento di legittimazione della dimensione sociale dell'impresa. Il 64% delle imprese che hanno fatto Csr nel 2013 è soddisfatta della scelta delle attività. Il 71% prima di intraprendere il percorso di CSR e/o sostenibilità ambientale dichiara di aver valutato i costi/benefici dell'operazione e il 64% di aver poi monitorato lo stato di avanzamento dell'iniziativa. Sempre secondo il Rapporto, l'impegno nei confronti dei comportamenti socialmente responsabili delle aziende è riconosciuto soprattutto al privato: aziende, opinione pubblica e terzo settore. Decisamente poco riconosciuto l'impegno della pubblica amministrazione (si richiedono più incentivi fiscali) e delle università (si suggerisce una maggiore diffusione di percorsi di studio dedicati): tali soggetti vengono identificati come attori poco attivi per la diffusione della CSR. Il ruolo di sprone è maggiormente riconosciuto al cittadino consumatore. L'Osservatorio Socialis (www.osservatoriosocialis.it) è un cantiere di promozione culturale della CSR il cui obiettivo è monitorare in maniera sistematica cosa accade nell'etica d'impresa e nelle scelte d'acquisto, intuire i trend e i mutamenti in atto, lavorando con istituzioni, università, aziende e non profit.
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