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Commissione comunale controllo: Che fine ha fatto cardiochirurgia all'Annunziata?
Commissione comunale controllo: Che fine ha fatto cardiochirurgia all'Annunziata? 31 lug 15 "Il 25 maggio 2009 la giunta regionale Loiero, riunita sotto la presidenza di Mimmo Cersosimo, ha autorizzato - delibera n.294/2009 - l’avvio delle procedure finalizzate all’attivazione dell’UO di Cardiochirurgia nell’Azienda ospedaliera di Cosenza “al fine di garantire il soddisfacimento del relativo bisogno di assistenza proveniente dal territorio”. E per rendere concreta e operativa l’iniziativa, dava mandato al direttore generale dell’epoca di predisporre tutti gli atti necessari a bandire le procedure concorsuali per il reclutamento di 5 cardiochirurghi. Una tale iniziativa era necessaria – e lo è tanto più oggi – per garantire ai cittadini di Cosenza e provincia un adeguato livello di assistenza relativo alle prestazioni da erogare in favore dell’utenza cardiopatica. Ma da allora, complici gli anni Scopelliti durante i quali il baricentro amministrativo e politico è stato dichiaratamente e sfacciatamente sposato verso Reggio Calabria, del progetto di realizzare una Cardiochirurgia a Cosenza non se ne è saputo più nulla". Così in una nota del presidente della Commissione Controllo e garanzia del Comune Cosenza Giuseppe Mazzuca. "Solo ultimamente -è scritto- abbiamo appreso che il presidente Oliverio, di concerto con il commissario al Piano di rientro, Scura, si è adoperato per attivare il reparto di Cardiochirurgia ma non a Cosenza bensì a Reggio, proseguendo in quella che ormai possiamo definire una strategia consapevole e dolosa di impoverimento del sistema sanitario cosentino messa in atto con provvedimenti sistematici e con la precisa volontà di sottrarre a Cosenza pezzi di buona sanità per favorire altre Aziende e altri territori. Le ricadute mediche, economiche e sociali di questa disparità di trattamento sono evidenti e gravissime. La mobilità passiva verso le regioni confinanti galoppa con notevole nocumento per le casse pubbliche e pesanti disagi per i pazienti e le loro famiglie. Quanto alla situazione attuale c’è da rilevare l’incomprensibile ostinazione della Regione e dell’Ufficio del commissario nel non voler porre rimedio ad uno squilibrio territoriale che si è aggravato negli ultimi mesi e che rischia di mettere seriamente a repentaglio la salute di migliaia di cittadini. Riteniamo non più prorogabile una repentina inversione di marcia sulla gestione della sanità calabrese in direzione di una maggiore equità, efficienza e razionalizzazione di risorse e servizi. La mancata attivazione della Cardiochirurgia all’Annunziata è solo l’ultimo di una lunga scia di errori che rischiano di compromettere definitivamente l’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza e la capacità del sistema salute della provincia di Cosenza di soddisfare la domanda proveniente dal territorio".
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