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A Cosenza incontro su similitudini tra medici e scrittori
A Cosenza incontro su similitudini tra medici e scrittori 06 mar 14 Medici e scrittori, stetoscopio in una mano e penna nell'altra. Un legame duraturo e quasi indissolubile tra la medicina e la letteratura si ripropone per la Festa della Donna promossa dall'Associazione Donne Medico, che domani alle 17 e 30, nella sala convegni dell'Ordine dei medici di Cosenza, organizza un evento dal titolo "Raccontare la Calabria con sguardi incrociati". Ospiti della manifestazione che si annuncia molto partecipata, saranno gli scrittori Mimmo Gangemi e Annarosa Macrì. L'incontro prenderà spunto dalle esperienze personali con cui ogni giorno i professionisti della sanità si confrontano con i pazienti e le loro famiglie, per articolarsi poi in una discussione più ampia sulle similitudini tra medici e scrittori che curano l'uno il corpo l'altro l'anima. E soprattutto sul modo di proiettare letterariamente all'esterno la Calabria più vera, una regione che - secondo la segretaria dell'Associazione Donne Medico di Cosenza, Agata Mollica - può esprime, nella letteratura come nella Sanità, una propria e forte identità. "Gangemi e Macrì - afferma Teresa Papalia, presidente delle Donne Medico cosentine, a cui si deve l'iniziativa - sono oggi, con Carmine Abate, gli scrittori calabresi più rappresentativi, eredi di Alvaro, Seminara, Procopio e Strati, artefici del recupero letterario di una memoria, che sia privata o pubblica poco importa, capace di ridare vita a un mondo ai più sconosciuto. Una operazione culturale, la loro, che si sviluppa in pagine intense sia nella 'Signora di Ellis Island' che ha consacrato Gangemi - al quale mi legano ricordi d'infanzia - in campo nazionale, sia nell'ultimo romanzo di Annarosa Macrì, 'Da che parte sta il mare', che recuperando una sorta di scrittura intimistica, offre uno spaccato della Calabria dell'altro ieri, con le sue speranze e i sui affanni". L'incontro con i due scrittori calabresi - Gangemi, in questo momento è sulla cresta dell'onda per la fiction 'Il Giudice Meschino', tratto dal suo romanzo omonimo e trasmessa dalla Rai - si annuncia così ricco di contenuti. Dopo gli interventi di Teresa Papalia e Agata Mollica, i due scrittori dialogheranno infatti con Carla Monaco, giornalista del Tgr-Rai della Calabria. Si parlerà del potere "curativo" di un libro, della "scrittura come farmaco" e di quanto sia importante per i medici conoscere la letteratura per stare ancorati alla vita quotidiana e migliorare l'interazione con i loro pazienti. "L'attrazione del medico verso la letteratura può consentire, infatti, un recupero autentico della natura umanistica della medicina sull'ascolto, rispetto, speranza e solidarietà", spiega Teresa Papalia.
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© 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713
del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto |