Pietro Mancini ringrazia il Capo dello Stato "Caro Napolitano, Le scrivo"

14 apr 12 "Caro Napolitano, Le scrivo". Così Pietro Mancini, figlio del "Leone socialista", Giacomo inizia la lettera in cui ringrazia il cCapo dello Stato, Giorgio Napolitanto per il messsaggio fatto pervenire in occasione del riuscito Convegnosul decenannale della scomparsa del padre.

"Presidente Napolitano, La ringrazio molto per il messaggio, bello e gradito, che ha voluto inviarci, in occasione delle riuscite iniziative, organizzate dalla nostra Fondazione, nel decennale della scomparsa di Giacomo Mancini. 10 anni dopo la morte, il Suo amico Mancini, il "caro Giacomo"- come lo abbiamo definito nel logo delle iniziative- è ancora nella memoria e nel cuore di tante persone, calabresi e non. E, in un momento di crisi della politica, e di sfiducia dei cittadini, molto diffusa, un qualificato convegno sul "governante del fare" ha consentito di riempire, a Cosenza, il "Rendano", uno dei più grandi, storici teatri del Mezzogiorno. Sono certo che Lei, Presidente, nella Sua attività, in un momento molto delicato per le nostre istituzioni, terrà conto del senso non solo commemorativo, ma anche politico della "3 giorni" di Cosenza. In una fase di caduta verticale della "partitocrazia senza partiti", di cui ha parlato il prof.Panebianco, non sempre, tuttavia, la politica viene bocciata dai cittadini. La politica e i suoi rappresentanti, attuali e del recente passato, vengono accolti bene e riscuotono consensi, se esercitano il mandato, affidato a loro dagli elettori, e si impegnano ad amministrare, a Roma e negli enti locali, con passione, competenza, onestà, trasparenza. Oggi, soprattutto nel Mezzogiorno, avvertiamo una diffusa esigenza di una moderna classe dirigente, in grado di difendere l'autonomia del Sud e di sostituire alla demagogia, al clientelismo, al malgoverno e agli sprechi la politica del fare. Giacomo Mancini, con Moro, Berlinguer, Craxi e con Lei, caro Presidente, è stato uno degli ultimi, strenui difensori dell'autonomia della politica, un valore decisivo, molto di più delle scontate e generiche definizioni "di destra" o "di sinistra" o "di centro". E sono certo, apprezzandoLa come la stimava Mancini senior, che Lei, caro Presidente, giudicherà positivamente che, nel corso del convegno al "Rendano", il Suo amico abbia ricevuto omaggi e riconoscimenti, per la sua instancabile, e fruttuosa, attività, a favore delle popolazioni della Calabria e del Sud, da settori ed esponenti politici, che non erano mai stati a lui vicini e anzi lo avevano avversato. E questo, illustre Presidente, è uno degli obiettivi dell'attività della nostra giovane, ma già qualificata, Fondazione politico-culturale : abbattere i vecchi e anacronistici steccati, superare le incomprensioni e le risse, promuovaendo un utile confronto di opinioni e di analisi, allo scopo di unire le forze migliori della Calabria e del Mezzogiorno. Ancora grazie, Presidente, anche a nome di mio figlio, Giacomo Mancini junior, e di tutti consiglieri e i preziosi collaboratori della "Fondazione Giacomo Mancini". La saluto, con stima e simpatia. Pietro Mancini Presidente della "Fondazione Giacomo Mancini".