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Commemorate le vittime innocenti della guerra del 43
Commemorate le vittime innocenti della guerra del 43 13 apr 12 C’è un modo per raccontare la guerra ai bambini? Partire dalla narrazione della guerra stessa. L’unico modo per far prendere coscienza del non senso della guerra. Ne è fermamente convinta Marina Machì, Assessore alla formazione della coscienza civica e alla scuola del Comune di Cosenza, che ha fatto sue le riflessioni sviluppate in un documentatissimo libro, “Raccontare la guerra” appunto, da Walter Fochesato, studioso di letteratura per l’infanzia e di storia dell’illustrazione che ha restituito nei suoi scritti una funzione centrale alla memoria della guerra. E Fochesato è stato evocato questa mattina dall’Assessore Machì nel corso della cerimonia commemorativa, promossa dall’Istituto comprensivo Spirito Santo e in particolare dalla scuola primaria “Carmela Borelli” che il 12 aprile del 1943 pagò un tributo altissimo di vite umane, quando alle 11,00 di quella tristissima giornata, cinque suoi allievi (Francesco Ferraro, Natalina Nigro, Antonietta Mauro, Anna Imbrogno e Francesca Pellegrino) caddero sotto un improvviso bombardamento aereo. Questa mattina la commemorazione ha preso le mosse dalla Chiesa di S.Gaetano sul cui sagrato, quel 12 aprile di quasi settant’anni fa, furono sganciate altre bombe ed altre vittime caddero. Nella Chiesa i bambini che oggi frequentano la scuola primaria “Borelli” si sono raccolti in preghiera per ricordare il sacrificio dei bambini del ’43. Poi la cerimonia in Piazza Spirito Santo, negli stessi luoghi dove furono sganciate le bombe e dove Francesco, Natalina, Antonietta, Anna e Francesca furono sorpresi mentre dalla scuola stavano transitando verso la piazza. La cerimonia è stata aperta da una breve introduzione di Maria Luisa Morrone, la docente che ha coordinato tutte le attività messe in campo in questa giornata commemorativa, compresi il concorso di poesia e di illustrazione e la mostra documentaria “Frammenti di storia”, inaugurata subito dopo, all’interno della scuola, con tanto di taglio del nastro dal Vicesindaco Katya Gentile e dall’Assessore alla scuola Marina Machì. Pochi attimi prima gli alunni della scuola “Borelli” avevano improvvisato un girotondo intorno alla fontana dove prima sorgeva il monumento alle vittime del ’43 (di cui si sono, purtroppo, perse le tracce), opera del compianto artista cosentino Cesare Baccelli “La cerimonia di oggi – ha detto nel suo intervento il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “Spirito Santo” Giuseppe La Barbera – vuole essere un monito per le giovani generazioni perché apprendano quanto le guerre facciano male all’umanità intera. Dobbiamo vivere nella pace per l’avvenire dell’umanità – ha concluso La Barbera. “Non è affatto difficile – ha aggiunto Marina Machì – spiegare la guerra ai bambini e non è difficile spiegare ai bambini di oggi della scuola “Borelli” quanto accaduto nel ’43. In loro aiuto viene una sorta di vicinanza spaziale con gli stessi luoghi frequentati dai bambini del ’43. Sono dei segni molto forti racchiusi nella stessa scuola e nella stessa strada percorsa. Meglio sarebbe ancora – ha aggiunto l’Assessore Machì – se il ‘900 facesse parte dei programmi scolastici della scuola primaria. Lo studio di epoche remote richiede, infatti, una capacità di astrazione maggiore di quanto non sia richiesto per l’apprendimento della storia recente.” E a proposito di come si fa a parlare di pace ai ragazzi di oggi, è ancora la Machì a precisare: “la pace e il rispetto per l’altro da sé, per gli spazi pubblici, per la scuola stessa – ha affermato l’Assessore – deve diventare pratica usuale nella quotidianità, nella vita di tutti i giorni. Solo così si potranno creare le premesse per un approccio che vada al di là del mero evento commemorativo.” L’ultima parte del suo intervento la Machì lo riserva ad una promessa mantenuta: quella di far apporre a breve sui muri della scuola “Borelli” una targa con i nomi dei 5 bambini caduti nel ’43. E simbolicamente l’Assessore Machì ha consegnato un bozzetto della targa al dirigente scolastico Giuseppe La Barbera. Anche il Vicesindaco Katya Gentile, che ha radici familiari proprio nel quartiere dello Spirito Santo, ha voluto, con la sua presenza, testimoniare l’attenzione dell’Amministrazione comunale all’iniziativa promossa dall’Istituto comprensivo e dalla scuola primaria “Carmela Borelli”. “Essere qui oggi – ha detto – è un atto doveroso per celebrare un’importante giornata della nostra memoria, ma anche per dedicare questa iniziativa a tutti quei bambini che devono, attraverso la rievocazione di fatti di guerra, saper apprezzare ancora di più il significato della parola pace e del rispetto nei confronti degli altri che è il fondamento su cui costruire il proprio futuro.” © RIPRODUZIONE RISERVATA Cerca con nell'intero giornale: -- > Guarda l'indice delle notizie su: "Area Urbana di Cosenza"
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del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto |