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Padre Fedele senza casa vive sotto un ponte

 

 

Padre Fedele senza casa vive sotto un ponte

14 set 11 Non ha più una casa, si sente abbandonato da tutti, soprattutto dalla Chiesa, e sulle spalle porta il fardello di una condanna a nove anni di reclusione per violenza sessuale nei confronti di una suora. E' per questi motivi che Padre Fedele Bisceglia, il frate fondatore dell'Oasi francescana, ha deciso di incarnare fino in fondo l'esempio di San Francesco d'Assisi e da alcuni giorni vive sotto un ponte di Cosenza. Nonostante la solitudine però padre Fedele non smette di gridare la sua innocenza e chiede che la Chiesa lo metta a confronto con la suora che lo ha accusato di averla violentata. Nei cinque anni in cui è stato protagonista della vicenda giudiziaria padre Fedele, che è stato sospeso a divinis, ha fatto parlare di sé più volte con iniziative, anche clamorose, finalizzate a proclamare la propria innocenza. Ma ora, pur non rinunciando a gridare al mondo intero di essere estraneo alle accuse, è visibilmente provato e stanco. E così si è trasformato da un frate vulcanico in un uomo mite e solo. Negli anni Padre Fedele è stato un monaco impegnato nell'aiuto ai poveri e diseredati, in Italia come in Africa, dove faceva il missionario; ultras del Cosenza calcio e fautore di iniziative contro la violenza negli stadi, così come impegnato sulla strada al fianco delle prostitute per convincerle a cambiare vita. Sotto il ponte di Alarico, a Cosenza, Padre Fedele ora vive in compagnia di altri cinque poveri. Hanno dei materassi, delle coperte e, come tetto, il cielo stellato di questo ultimo scorcio d'estate. "Mi sono stancato - dice - di stare con i miei parenti, non avendo una casa tutta mia, ho deciso di vivere sotto questo meraviglioso ponte. Mi hanno abbandonato tutti, compreso la chiesa locale che non dà risposte alle mie ripetute richieste. E così ho preso un materasso ed una coperta ed ho raggiunto questi cinque poveri sotto il ponte di Alarico. Sto bene, vivo come San Francesco ed ho come coperta il cielo". Padre Fedele ha inviato anche una lettera al Consiglio Superiore della Magistratura, al Ministro della Giustizia ed al Capo dello Stato per chiedere una ispezione nel tribunale di Cosenza perché "nei miei confronti - ha aggiunto l'ex frate - é stata commessa una grave ingiustizia". L'ex frate, che indossa una tonaca bianca con un crocifisso, visibilmente provato ed in lacrime non esita a ricordare che "dopo aver fondato l'Oasi Francescana ed aver accolto migliaia di poveri ora sono io a vivere come un abbandonato. Già perché sono stato abbandonato da tutti, principalmente dalla Chiesa".

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