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      Morti e poi risorti, la gioia di mamma Valeria, grazie alla bravura degli angeli blu

       

      Il fraellino bacia la sorellina Sofia in braccio al papà appena rientrata

       

      Morti e poi risorti, la gioia di mamma Valeria, grazie alla bravura degli angeli blu

      22 gen 25 “Siamo morti e poi risorti” scrive sui social questa mattina mamma Valeria dopo aver riabbracciato Sofia, la figlia di appena un giorno, appena rientrata da una notte vissuta incredibilmente prima in mano a sconosciuti e poi in ospedale. Dalla disperazione alla gioia, mamma, papà, nonni e parenti tutti hanno vissuto l'incredibile vicenda del sequestro di persona, il più veloce della storia, durato poco più di tre ore. Ora la bambina sta bene ed è tornata con la mamma dopo una notte passata per accertamenti nel reparto di neonatologia dell'Annunziata. Un finale non scontato ma con il miglior esito possibile grazie alla velocità degli interventi degli angeli blu della Questura di Cosenza. Poteva finire come la piccola Denise Pipitone scomparsa nel 2004 e mai più ritrovata. Ma allora non c'erano i social, non c'erano le telecamere di sicurezza che hanno occupato un ruolo fondamentale nelle indagini della Questura.

      Social croce e delizia

      I social però, croce e delizia di questo secolo, potevano anche far saltare le indagini in corso. Se da un lato il tam-tam mediatico ha permesso di far scattare tutti gli allarmi possibili, dalla foto della bimba appena nata, alle immagini del sequestro di persona con i volti riconoscibili degli autori, le stesse informazioni avrebbero potuto mettere in allarme i due sequestratori che sarebbero potuti scappare con la bimba. Invece grazie alla velocità delle indagini si è riusciti ad evitare il peggio. Sugli stessi social minacce, insulti e offese per i sequestratori. Sotto il post in cui, l'8 gennaio scorso, la donna annunciava la nascita del figlio Ansel, dopo decine di messaggi augurali, da ieri sera sono cominciati i post offensivi ed alcuni di minacce. "Hai rapito una bambina ergastolo è poco per voi", "spero tu marcisca in galera", "Malati mentali!!., spero che abbiate una pena esemplare" sono alcuni dei messaggi lasciati dagli utenti.

      Grande efficenza

      La Questura che ha messo in mostra una efficenza ed una professionalità mai viste su di un caso mai accaduto nelle esperienze di ognuno e in tutta la Calabria. Oggi è facile giudicare, ma in quei momenti a ridosso del sequestro, con la clinica a due passi dall'autostazione, il ratto avvenuto alle 18:40 e la denuncia arrivata verso le 20:20, davano due ore circa di vantaggio a chi aveva portato via la neonata. In due ore la città è stata circondata da un cordone sanitario con tutte le forze dell'ordine. Tantissimi, qusi tutti, gli agenti che non erano in servizio e che si sono presentati in questura e nelle caserme mettendosi a disposizione. "Ieri sera tutta la questura di Cosenza - ha detto il Questore Cannizzaro- era sulla strada e non c'era un agente, anche libero dal servizio, che non fosse in giro e alla ricerca della piccola. Il lavoro investigativo della Squadra mobile con supporto delle volanti e degli altri colleghi ha consentito il risultato".

      Lavoro di squadra

      In queste due ore spicca però la lucidità della stanza di comando, del Questore Giuseppe Cannizzaro e del Capo della Mobile Gabriele Presti, che hanno coordinato tutti i reparti dalla Digos che ha riconosciuto la coppia dei sequestratori, alla Polizia Postale che ha raccolto le immagini sui social che riguardavano i potenziali sequestratori, alla polizia Scientifica che ha raccolto le immagini delle telecamere interme e di quelle esterne che hanno messo a fuoco sia i sequestratori che l'auto utilizzata per il rapimento, alle Volanti e alla Mobile che hanno setacciato tutto il quartiere intorno la clinica in un caos di curiosi indescrivibile, tutte componenti che hanno lavorato come un orologio. Un lavoro di squadra che ha avuto un solo nemico: il tempo. Grazie anche ad un pizzico di fortuna, quella serve sempre, si è risuciti a ricomporre una sorta di puzzle che aveva mandato in tilt una famiglia che si era persa il bene più importante che avevano, il loro secondo figlio appena arrivato. "Questa è la nostra famiglia -ha ancora scritto la mamma sui social- che si stava sgretolando in mille pezzi. Le forze dell'ordine hanno fatto un lavoro eccezionale, mentre io avevo perso le speranze un'intera città anzi Regione si è bloccata per cercare la nostra bambina. Non penso che riuscirò mai a superare questa cosa, ma il lieto fine è che sta bene. Grazie a tutti vorrei abbracciare ogni singolo. Una mamma e un papà che ieri sono morti e risorti".

      Nessuna rapitore di bambini

      "Non è una situazione che deve allarmare la città e le mamme. Non c'è in giro qualcuno che rapisce bambini. Quindi rassicuriamo la città che non c'è una situazione di pericolo. E' un episodio singolo, circoscritto immediatamente e risolto in brevissimo tempo grazie alla grande professionalità del personale della Polizia di stato". Lo ha detto il questore di Cosenza Giuseppe Cannizzaro incontrando i giornalisti.

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