Il Cosenza affonda nel giorno del suo compleanno

23 feb 25 Oggi il Cosenza compiva 111 anni. Strano modo di festeggiarlo, regalando una partita ad una squadra quasi attaccata alla bombola dell'ossigeno. Ancora un errore, anzi due, frutto di cali di concentrazione. Ancora una volta scelte sballate dalla panchina. Più di uno ha perso la testa. Non i commenti dei tifosi che a fine partita hanno chiesto di ritirare la squadra e mandare in campo la Primavera e il suo allenatore.

Accuse durissime fatto salvo qualche giocatore, come Garritano, che tiene alla maglia della sua città come nessun altro. Incredibile quando spiega ad un compagno come deve passare la palla. L'annata sbagliata in tutte le scelte. Sembra quasi che la proprietà nel suo delirio di onnipotenza volesse decidere su tutto anche sulle scelte di calciomercato. Tanto dopo sei anni di B ci si sente come leoni. O no?

Oggi si rimpiangono tutte le scelte, sballate per come racconta la classifica, di persone, giocatori e quant'altro si poteva sbagliare. Il cambio di panchina? Ma neanche a parlarne. Si continua a perseverare in quel delirio di onnipotenza che, ridendo e scherzando, sta accompagnando inesorabilmente il Cosenza in serie C. Non è così che si fa calcio, offendendo le professioni e sottovalutando le capacità di chi negli ammo si è fatto il 'culo' e l'esperienza per fare calcio.

Fa ancora più impresssione sentire a fine gara, il tecnico (?) del Palermo che racconta di una partita vista solo da lui. Tanta fortuna collezionata sulle cappellate di un Cosenza irriconoscibile e senza testa. Si capisce lontano un miglio che la squadra non ha più un capo capace di motivarla e spingerla a dare il meglio di ognuno. Eppure i Lupi sono rimasti tali per un quarto d'ora. Ma quando solo davanti al portiere dell'Inter, ora del Palermo, pretendi di fare gol senza provare neanche a fare un pallonetto bè c'è da fare ancora tanta gavetta.

E qui il discorso sulle scelte, sui giocatori facili da avere in prestito, fanno capire come la campagna acqusiti sia alla base di un fallimento annunciato. Per vincere le partite bisogna fare i gol. Se non hai l'attaccante che li sa fare hai voglia ad esaltare i portieri avversari. Il Cosenza riesce anche oggi a resucitare una squadra che da cinque mesi non riusciva a vincere fuori casa e a vincere una partita in casa da un mese. Il DS Delvecchio fa quel che può ma se il budget è quello che è, il risultato è quello di oggi: ultimi in classifica con 21 punti, anzi penultimi con 25, stendendo un pietoso velo sui -4.

Futuro? Dipinto di nero! Scelte? Ha da passà a nuttata. Il consiglio del tifoso che chiede di affidare la squadra a Belmonte per provare una inversione di tendenza sembra, a questo punto, l'unica mossa disperata visto che non si ha neanche il coraggio di voltare pagina così come andava fatto un mese fa. Ammesso che non sia troppo tardi.

Tabellino

Cosenza-Palermo 0-3
Reti: 30' Pierozzi, 57' r Brunori, 65' Pohjanpalo

COSENZA: Micai, Hristov, Venturi, Caporale, Cimino (57′ Ricciardi), Charlys (75′ Rizzo Pinna), Gargiulo, D’Orazio (57′ Ricci), Garritano, Mazzocchi (83′ Fumagalli), Artistico (75′ Zilli). A disp.: Vettorel, Martino, Dalle Mura, Ciervo, Kouan, Sgarbi, Kourfalidis. All.: Massimiliano Alvini.

PALERMO: Audero; Baniya, Blin, Magnani; Pierozzi (89′ Buttaro), Gomes, Ranocchia (84′ Segre), Lund, Verre (73′ Vasic), Brunori (73′ Le Douaron), Pohjanpalo (89′ Di Francesco). A disp.: Desplanches, Sirigu, Insigne. All.: Dionisi.

Arbito: Dionisi da L'Aquila

Spettatori: 4.362 di cui 38 ospiti

Angoli: 11-2 (5-2)

Ammoniti: Pierozzi, Charlys, Brunori, Caporale.

Recupero: 1’ pt – 2’ st

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