Cosenza in affanno cade malamente in casa contro il Sudtirol (0-2)

06 ott 24 Il Cosenza non trova quel coraggio chiesto dal tecnico prima della gara e ci lascia le penne nel peggior modo possibile. D’Orazio a fine gara parla di un avversario che non ha fatto cose eccezionali. Ma il capitano dimentica che chi fa gol vince le partite. Gli altoatesini ne hanno fatto due mentre il Cosenza continua a collezionare tiri (32 contro 10) e tiri in porta (6-4) ma non ha la qualità necessaria per metterla dentro al sacco. Intanto i "crucchi" portano a casa la prima vittoria tra le mura del San Vito Marulla.

I numeri dicono questo ma ...

Inutile aver sovrastato (soprattutto nella ripresa) l’avversario col possesso palla quando lo stesso con una densità che si conosceva non ti fa veder la porta. Bravi i difensori avversari che sono sempre riusciti a rintuzzare e deviare le bordate in porta con quel pizzico di fortuna (la palla deviata in porta da Poluzzi rimpallata sul palo e poi uscita) e con tanta grinta a dispetto di numeri che le davano preoccupazioni proprio in quel reparto. Qualcuno rimpiange Tutino non sostituito a dovere.

Fiato corto

Il Cosenza non pressa e non corre più e non riesce a sfruttare le fasce a dovere. Paga, probabilmente, l’aver speso tante energie sempre con gli stessi uomini nelle prime giornate. Tant’è che Alvini deve far rifiatare Kuan e Ciervo cioè coloro che fino ad oggi hanno dato una spinta in più. La rosa è quella.

I fischi

Sta di fatto che il tecnico si prende i fischi di fine partita “ce li siamo meritati” bollando la gara come “la peggiore prestazione delle otto disputate finora”. Senza se e senza ma. Eppure il Cosenza ha avuto un tempo intero con la superiorità numerica provando anche la super trazione anteriore con tutti e 5 gli attaccanti disponibili schierandosi con un 4-2-4 nell’ultima frazione di gioco. Ma la prestazione non è arrivata, e neanche i gol.

Polveri bagnate

Il Cosenza, alla sua seconda sconfitta di fila in casa, non va in gol su azione dal 15 settembre (2-1 alla Sampdoria) ed è decisamente in affanno. Ben venga la sosta utile a rimettere ossigeno nei polmoni ma soprattutto utile a rigenerare anche mentalmente la squadra. Lo ha promesso il tecnico che ha concesso due giorni di riposo al gruppo. “Il Cosenza ha la lotta nel suo DNA e non dimenticandocii che dobbiamo salvarci”.

Classifica che preoccupa

Sul campo 9 punti che ti tengono sospesi a metà classifica. In realtà, però, ultimo posto con una penalizzazione che pesa come un macigno. Fra quattro giorni si discuterà l’appello. Nel frattempo “noi siamo uomini di campo” dice D’Orazio e come tali bisognerà trovare il modo per fare punti. Subito. A partire dalla trasferta di Cittadella del 19 prossimo venturo. In mezzo una sosta che arriva nel momento migliore.

Tabellino

COSENZA: Micai; Venturi (57′ Ciervo), Camporese, Caporale; Ricciardi, Charlys (68′ Mauri), Kourfalidis (57′ Mazzocchi), D’Orazio (68′ Rizzo Pinna); Florenzi (76′ Zilli); Fumagalli, Strizzolo. A disp.: Vettorel, Hristov, Dalle Mura, Cimino, Kouan, Ricci, Sankoh. All.: Alvini

SUDTIROL: Poluzzi; Kofler, Ceppitelli, Giorgini; Molina, Arrigoni, Kurtic, Rover (72′ Zedadka); Tait (72′ El Kouakibi), Casiraghi (46′ Praszelik); Odogwu (72′ Merkaj). A disp. : Drago, Cisco, Martini, F. Davi, Crespi, Pietrangeli, Molina. All. : Valente

Arbitro: Perenzoni da Rovereto

Angoli: 8-0 (7-0)

Spettatori: 6.771 di cui 14 nel settore ospiti

Ammoniti:Venturi, Giorgini, Charlys

Espulsi: Kurtic (Sudtirol), il DS Delvecchio e il preparatore atletico del Sudtirol Danilo Chiodi.

Recupero: 2+2’ pt – 4+1’ st

Note: Campo in buone condizioni. Cielo sereno con qualche nuvola. Temperatura sui 20 gradi. Osservato un minuto di raccoglimento per la scomparsa di Franco Chimenti presidente della Federazione Italiana Golf. Partita iniziata con 6 minuti di ritardo per problemi alla liena di comunicazione tra il VAR e il quarto uomo. Altri 20 minuti di ritardo per lo stesso problema nella ripresa.

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