Il Cosenza riparte da Caserta

03 gen 24 Alla spicciolata stanno arrivando al raduno i calciatori del Cosenza Calcio, al rientro dalla pausa invernale, che domani inzieranno a lavorare sul campo. Ad accoglierli il tecnico Fabio Caserta che nonostante le riflessioni societarie, come più volte scritto nei giorni passati, rimane ben saldo sulla panchina rossoblù. Terminate le riunioni 'vis a vis' con DS e presidente il tecnico ha anche fatto il punto della situazione sull’attuale rosa dei Lupi.

Uscite non sostituite adeguatamente

E’ indubbio che ci sono lacune da colmare, su tutti il grave infortunio di Martino che ha tolto al tecnico una pedina fondamentale. Ma c’è da colmare anche quelle caselle rimaste vacanti o che non sono state riempite con adeguata qualità rispetto alle uscite della scorsa stagione. Ci riferiamo a giocatori come Rigione, Vaisanen, D’Urso e Brescianini che alla luce dei risultati ottenuti sino ad oggi non hanno avuto un adeguato ricambio. Massimo rispetto per chi è sceso in campo fino ad oggi ma, e c’è sempre un ma, l’inesperienza e la necessità di adeguare uomini fuori ruolo con determinate caratteristiche non hanno permesso all’allenatore di avere sempre un undici da schierare come il suo credo vuole. Fontanarosa in una difesa e tre e il doppio play (Voca e Viviani) come contro il Como sono un chiaro esempio di come non affrontare questo campionato

Avvio promettente che ha illuso

Solo ad avvio stagione, e non per tutte le gare, si è avuta la sensazione, a volte anche aiutati da quel pizzico di fortuna che non guasta mai, di ammirare una squadra davvero competitiva. Poi la realtà e le vicissitudini del campo hanno messo a nudo più difetti che pregi. Questo il DS lo sa e probabilmente lo ha anche sottolineato nelle famose chiacchierate con allenatore e presidente. Ma nonostante lo sforzo economico per questa stagione abbia superato di gran lunga quello delle stagioni precedenti non è sufficiente. Vuoi per la qualità della serie B che negli anni sta alzando l’asticella sempre più verso l’alto.

In serie B serve qualità

Volere o volare, per quanto sia livellata, la serie cadetta è sempre una A2 dove sì tanti giovani trovano consacrazione ma è pure sempre un campionato dove la qualità fa la differenza. Ora c’è il calcio mercato e come ogni anno la possibilità di rimettere a posto lo scacchiere con pedine di categoria. A partire dalla difesa e in tutti i settori bisogna intervenire. Nei limiti delle possibilità e di ruoli di giocatori in prestito il cui rendimento non ha soddisfatto si tenta di trovare, per quanto possibile, soluzioni indolori ed efficaci utili all’obiettivo salvezza di questa stagione.

Ripresa in salita

Altro che editti di play off, lontani ad oggi ben 9 punti. Bisogna guardare in faccia la realtà. La squadra al di là di ogni volo pindarico è ad un punto dalla zona rossa e alla ripresa della stagione, il 14 gennaio, volerà a Cremona dove trova una delle squadre date dai bookmakers come candidata alla promozione. Tra l’altro i grigiorossi sono già al lavoro, stasera affrontano la Roma di Mourinho in Coppa Italia, e arriveranno al match col Cosenza con già il ghiaccio rotto del dopo pausa da una gara importante. Si perchè il rientro da una lunga pausa nasconde sempre insidie. Su tutte quella della continuità della condizione agonistica che solo le partite e nessun ritiro o allenamento possono dare.

Subito i giocatori

Chiusa la vicenda 'Caserta si - Caserta no', noi pensiamo che il giudizio resterà sempre il risultato del campo e la gara con la Cremonese potrebbe essere davvero l’ultimo appello alla panchina. Noi ci auguriamo il contrario. Ci auguriamo che questi giorni di tempeste mediatiche possano far trovare serenità e unità di intenti a tutto il gruppo squadra, ma ci auguriamo anche che per il bene comune nei prossimi giorni si operi con quella sagacia mostrata nelle promesse in conferenza stampa dal DS Gemmi che in tempi non sospetti, un mese fa, disse di essere pronto e lavorare per risolvere i problemi. Aspettiamo certezze. Il tempo delle parole e delle promesse è finito. Ora servono i fatti. La storia si fa con i fatti altro che millimetri/centimetri/metri.