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Il Cosenza “stupisce” per pochezza, ne prende 4 anche a Genova
Il Cosenza “stupisce” per pochezza, ne prende 4 anche a Genova 06 mar 23 Chi si aspettava un Cosenza arrembante e voglioso di aggrapparsi alla categoria, bè, si è sbagliato di grosso. La squadra ha mostrato il suo solito volto: amorfa, incapace, sfilacciata e spenta. A questo vanno aggiunti i soliti errori tattici del tecnico e qualche baggianata dai suoi pochi calciatori rappresentativi. Il Genoa, compagine di altra categoria, ha giocato in scioltezza facendo correre a vuoto i giovanotti rossoblù e punendoli ogni qualvolta ha voluto. Non è esagerato affermare che l’attuale compagine silana, per rosa, è la più deficitaria degli ultimi anni. E’ vero nel calcio se spendi molto poi finisci per essere sanzionato. Ma non spendere affatto equivale a mettere in fila una figuraccia dopo l’altra. A guardare l’elenco degli atleti in forze al Cosenza c’è da chiedersi chi, come e quando ha immaginato che potessero diventare una squadra. E’ talmente visibile l’accozzaglia delle scelte e l’incompetenza disarmante da far sorgere il dubbio di un progetto pensato all’incontrario. La matematica tiene accesa la fiammella ma onestamente dopo la prestazione di questa sera pensare ancora con la testa della serie B se non è utopia poco ci manca. Credetemi, non è facile per un cronista raccontare performance come questa. Perchè in fondo in fondo, seppur il rigore professionale impone l’equità nel giudizio, il cuore è gonfio di patemi per i colori che ci rappresentano. Eppure dopo la prestazione contro la Reggina ci si aspettava qualcosa in più. Pensi all'autostima carica a mille e alla voglia di continuare a "stupire". E invece ti presenti a Marassi con la squadra bassa, abbottonata, anche se corta e per il primo tiro in porta aspetti la fine dle primo tempo, al 43' del primo tempo sotto del solito gol preso su calcio d'angolo. Pensi: la reazione c'è nella ripresa te la giochi. Macchè. Venturi a sinsitra, Marras quasi un terzino e Brescianini messo in un ruolo non suo fanno il paio all'ombra di quello che fu Giacomo Calò, oggi 12esimo uomo del Genoa. Un passaggio harakiri all'indietro nel primo tempo e l'assist a Gudmundsonn per il 2-0 nella ripresa dipingono una prestazione da 4 in pagella. Lo ribadiamo: improbabili gli attori, peggio ancora chi li ha messi in campo. A Genova per trovare un punto contro una squadra che lotta per vincere il campionato? Ma siamo su scherzi a parte? Se non aggredisci, se non spingi e non hai la benchè minima idea di come mettere in crisi una compagine di categoria superiore finsice come la gara di oggi dove fai la figura di una formazione piccola piccola arrivata per fare un picnic in un ristorante di lusso. Fuori luogo e senza interpreti validi. Ma davvero c'è chi pensa che con questi gicocatori, senza attaccanti ma soprattutto senza una idea di gioco, si possa mantenere la categoria? Tabellino Genoa-Cosenza 4-0 GENOA: Martinez; Dragusin, Bani (65′ Criscito), Vogliacco, Sabelli (71′ Hefti), Badelj (65′ Jagiello), Strootman, Sturaro (65′ Frendrup), Haps, Gudmundsson (82′ Accornero), Puscas. A disp.: Semper, Salcedo, Ekuban, Matturro Romero, Lipani, Yalcin, Dragus All.: Gilardino ARBITRO: Giua di Olbia Angoli: 7-2 (4-0) Recupero: 0 pt - 0 st Ammoniti: 52′ Marras (C), 85′ Zilli (C) Spettatori: 24.370 di cui 898 nel settore ospiti
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