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Il Cosenza non è terra di conquista
Il Cosenza non è terra di conquista 04 giu 23 Neanche il tempo di chiudere la stagione che, guarda caso, tutta la serie B e la C guardano in casa del Cosenza per cercare di portare via i pezzi migliori. Ma non solo i vari giocatori di proprietà e quelli in prestito, su cui il Cosenza sta lavorando per trattenerli, ma anche il Ds Gemmi e il tecnico Viali, in una gara di clickbait, vengono dati già per certi, ovunque: a Palermo ad Ascoli fino a finire a Vicenze e Trieste. Fino a pochi giorni prima dei play out si faceva a gara nel sostenere che i silani erano destinati alla retrocessione, che la squadra era scarsa e che tecnico e ds avevano sbagliato tutto. Adesso, guarda caso, si è improvvisamente trasformato in una specie di Manchester City guidato da Guardiola. Siamo seri evitando tentativi di destabilizzazione, poi, chi vorrà andarsene vada pure, la vita continua lo stesso, i tifosi del Cosenza hanno spalle larghe. Gnari, pota pota pota. La dirigenza del Cosenza dopo 12 anni di calcio, di cui 5 di sofferenza nei professionisti della serie B, ha fatto il pelo sullo stomaco. Cosenza e il Cosenza, che lo sappiano tutti, non è terra di conquista ma terra di indomiti guerrieri capaci di impese impossibili. Come l'ultima appena trascorsa. Mettetevi l'animo in pace.
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