Cosenza da urlo, un sogno realizzato

01 giu 23 L’urlo di Meroni stampato a mente a caratteri cubitali, a quanti hanno urlato più di lui, e del suo numero 13, viatico di un fine stagione che nell’ultima gara consegna la serie B vissuta da Lupi guidati da un capo branco che risponde al nome di William Viali. La stessa scena di tante altre gare in trasferta. Ultimo minuto di recupero a Brescia come Frosinone. E’ un’ululato di una curva che rappresenta una città, una provincia e i gemellati di Bergamo e Genova. Cosenza non solo ha la passione nel sangue ma è mentalità sportiva. Quelli che il calcio lo vivono e lo amano. Solo per passione. Cucito sulla pelle. Come le lacrime di Marco Nasti abbracciato da Vaisanen dopo il gol di Meroni. Lui che ha lasciato i mondiali per completare un sogno. Un lavoro finito. Portato a termine per bene. E come fai a lasciare questa città e questi colori dopo aver vissuto un’esperienza così. Certo chi passa da Cosenza impara anche a soffrire. Ma impara anche a gioire con il cuore e con le lacrime. Impara lo spirito di gruppo. Chiedere a Falcone o a Caso, non a Bisoli che avrà fatto bene ma ha rovinato un bel ricordo con parole dette a vanvera. A volte il silenzio fa gli essere umani più intelligenti. A volte.

Cosenza sa soffrire

Ma stavolta è il Brescia a rimetterci le penne. L’anno scorso fu il Vicenza. Due squadre accomunate dalla presunzione di aver già vinto. L’umiltà nel calcio è la vera arma segreta. Il Cosenza del risparmio, dei conti a posto e delle scadenze rispettate, vince. Sarà dura, ma questa è. Sofferta. Il passo lungo quanto la gamba permette. Sarà l’esperienza, sarà la fortuna. Sta di fatto che i Lupi si avviano a disputare la sesta stagione in serie B. I conti si fanno alla fine. E anche quest’anno, sofferto come il precedente, tornano. Ora si spera che la lezione sia stata davvero imparata a modino.

Rimane soltanto una cosa da fare ....

L’organico è cresciuto e in rosa i Lupi hanno un gruppo di proprietà niente male. Le feste, si, vanno benissimo. Ma ora è tempo di programmare la prossima stagione. Di fare buone scelte e di puntare non su scommesse ma su giocatori di valore. Un certo Zarate aspetta di ritornare in campo. Tanti altri che in questa stagione hanno fatto vedere il loro valore, Meroni su tutti, l’uomo della B, ne sono l’emblema. Il suo urlo dopo il gol ancora rimbomba nella testa. Il Cosenza non ha bisogno di altro. Sul campo si è conquistato la categoria e sul campo dovrà far valere la sua voglia di vincere ancora. C’è qualcosa di importante che manca a questa città. E' la volta buona che ci si pensi veramente. Tanti auguri Cosenza: Non mi BAsta MAi ...

Brescia-Cosenza 1-1
73' Bisoli, 95' Meroni

Brescia: Andrenacci; Karacic, Cistana, Adorni, Mangraviti (68' Galazzi); Bisoli, Labojko (59' Van de Looi), Björkengren; Listkowski (59' Bianchi); Rodríguez, Ayé. A disp: Lezzerini, Ndoj, Adryan, Niemeijer, Olzer, Pace, Scavone. All.: Gastaldello.

Cosenza: Micai; Meroni, Rigione, Venturi (60 Vaisanen); Martino (88' Rispoli), Voca (46' Praszelik), Brescianini, Florenzi (75' Cortinovis), D'Orazio; D’Urso (60' Zilli); Nasti. A disp.: Marson, Calò, Kornvig, Finotto, Marras, La Vardera, Arioli. All.: Viali.

Arbitro: Massa da Imperia

Spettatori: 15.235 di cui 1.018 nel settore ospiti
Ammoniti: Martino (C), Nasti (C), Labojko (B), Voca (C); Cistana (B), Rodriguez (B)
Espulsioni: Rigione
Recupero: 2′ pt - 5′ st
Angoli: 3-0 (0-0)

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