Cosenza calcio, Goretti si prepara ai saluti

29 mag 22 Non sono piaciute affatto, al patron del Cosenza Calcio, le esternazioni del ‘tesserato’ Roberto Goretti, che ricordiamo essere un suo dipendente fino al 30 giugno, apparse in questi ultimi due giorni sulla stampa locale. Dopo l’accordo di massima, sigillato con una stretta di mano, lo scorso giovedì, il DS, o possiamo già scrivere ex?, Goretti prova a dettare i tempi ai vertici della struttura. Operazione veramente difficile. Non solo nel calcio, ma in qualsiasi altra azienda. Non si è mai visto che un dipendente di un’impresa detti tempi e modi di operare proprio a chi quella impresa gestisce, insomma al suo capo. Una storia di attriti che va avanti da tempo, Scelte che hanno più volte imposto il ‘no comment’ su tutti e due i fronti per il bene di tutti. Esternazioni che non sono mai piaciute ai piani alti.

Conduzione societaria tirata o oculata?

Di Guarascio si può dire tutto, che ha le ‘lamette in tasca’, che è tirchio, che è tirato ma nessuno può obiettargli l’andamento dei bilanci e i libri contabili tenuti così come un’azienda impone. Gli ultimi fatti di cronaca che hanno visto proprio il Cosenza protagonista della riammissione della scorsa stagione e le disavventure di altre società di calcio degli ultimi tempi, ne sono l’esempio più lampante. Qualunque tifoso, però, non vuole vedere i libri contabili a posto ma l’arrivo del Ronaldo di turno a fare faville nella propria squadra. Oggi non funziona così. E se non hai una gestione oculata della cassa il rischio del default è dietro l’angolo. Proprio in quel campo dove i bilanci conoscono cifre improponibil. Parliamo di un gioco. Il gioco del calcio. Profondamente cambiato negli ultimi tempi anche per l'avvento di pirati che si fiondano sulle cifre da capogiro sempre più miele per trafficanti di ogni tipo.

Siamo ai saluti

Così le “tirate d’orecchio” spedite a mezzo stampa non sono scese giù. Un semplice alzare il prezzo o cos’altro? E’ evidente che, a questo punto, il direttore si stia preparando una via d’uscita. Lo capisce anche un bambino. Di direttori sportivi, che hanno vinto, sul mercato ce ne sono tanti. C'è la fila. Noi, di sicuro, non ci stracceremo le vesti.