Il Cosenza lascia punti e dignità

11 dic 22 Difesa che ancora prende gol e terzultimo posto in classifica: zona retrocessione diretta. Il Cosenza interrompe a quattro la miniserie positiva e in questa settimana, contrassegnata da tre gare delle quali due in casa, è arrivata la miseria di due punti. La stanchezza non può essere un alibi, anche le altre hanno giocato tre partite in sette giorni. Ma, nonostante il cambio di allenatore, ancora una volta vengono a galla i problemi messi in evidenza fino ad oggi: in porta manca esperienza (non si può schierare la barriera su di una punizione dal limite in quel modo), a centrocampo manca un play, Calò fermo non ha sostituti, (Voca non è nel suo ruolo e Brescianini è una mezzala) e in avanti non c’è un attaccante che la mette dentro.

Questo il tema per i compiti delle vacanze: serve un portiere, un difensore centrale, un terzino sinistro, un play che faccia le veci di Calò, un attaccante che faccia gol. Continuando nelle statistiche: nelle ultime cinque gare, cinque i gol realizzati e sei quelli incassati. Oggi delle ultime cinque in graduatoria, in quattro hanno perso e solo la Spal ha racimolato un punto. E’ vero che la classifica è corta ma senza vincerne alcuna, solo quella col Palermo nella gestione Viali, senza incassare i tre punti, si continua a sprofondare. Inutile sottolineare che le squadre sono lì. Se non vinci non le prenderai mai. Intanto rispetto alla scorsa stagione c'è un punto in più, è vero, ma nella scorsa stagione c’era un buco di otto punti tra la quartultima e le ultime tre. Insomma stiamo parlando di numeri che portano dritto dritto alla retrocessione.

Non bisogna fasciarsi la testa prima di averla rotta, è vero, ma lo scenario è quello che è. Lo stiamo scrivendo da ottobre, appena acclarata la qualità, questo organico non è competitivo in una serie B di rose importanti. Oggi, poi, il crollo dei giocatori di qualità che dovevano fare la differenza, (D’Urso?), fanno preoccupare più del dovuto. Vogliamo anche essere ottimisti e aggiungere che per chiudere il girone d’andata mancano ancora due gare, l’anno scorso si chiuse a 16 punti, ma di questi sei punti in palio quanti sono alla portata del Cosenza? Nessuno, volendo essere onesti. Soprattutto dopo la gara vista oggi al Penzo, nonostante il tentativo di immettere ottimismo caro a Mister Viali.

L’errore è sovrano e la concentrazione difetta. Se poi ci aggiungiamo i limiti tecnici, non ne usciamo più. A metà ottobre abbiamo gridato, inutilmente, di vagliare il mercato degli svincolati: voce nel deserto. Sarà così che si perderà ancora tempo e alla ripresa della stagione, a metà gennaio, si riprenderà con gli stessi problemi. La sosta, dal 27 dicembre al 13 gennaio, con le ferie in mezzo, poteva tornare utile. Invece anche quest’anno, sembra di capire, ci vorrà la fine del calciomercato per vedere qualche faccia nuova, bilanci permettendo. E allora? Ci auguriamo ogni bene e che tutto quanto raccontato, sin qui, sia soltanto un brutto incubo. Serve il miracolo. Battiamo l’Ascoli e voltiamo pagina? Mai dire mai.

Venezia-Cosenza 2-0
17' Crngoj, 74' Tessman

VENEZIA: Joronen 6; Wisniewski 6, Modolo SV (9′ Svoboda 6), Ceccaroni 6; Candela 6, Crnigoj 6.5 (78′ Cuisance SV), Tessmann 7, Andersen 6 (65’ Busio 5), Zampano 6; Pohjanpalo 5.5 (65′ Novakovich 5), Johnsen 6 (78′ Pierini SV). A disp.: Maenpaa, Bertinato, Haps, Fiordilino, Zabala, St. Clair. All.: Vanoli 6.5

COSENZA: Marson 5.5; Rispoli 5 (76′ Merola SV), Vaisanen 6, Rigione 5.5, La Vardera 6 (83′ Vallocchia SV); Brescianini 5 (46′ Kornvig 5.5), Voca 5, Florenzi 5.5; D’Urso 5 (57′ Zilli 5.5), Brignola 6; Nasti 5.5 (46′ Larrivey 5.5). A disp.: Matosevic, Calò, Meroni, Panico, Camigliano, Venturi, Sidibe. All.: Viali 5

ARBITRO: Volpi di Arezzo 5.5

Angoli: 7-3 (5-0)

Ammoniti: La Vardera (C); Zampano (V), Joronen (V), Vaisanen (C), Candela (V)

Recupero: 2+1′ pt - 5′ st

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