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      Cosenza in B, ecco i gravissimi retroscena che legano le mani a Gravina

       

       

      Cosenza in B, ecco i gravissimi retroscena che legano le mani a Gravina

      29 lug 21 Ombre e sospetti continuano a sporcare il comportamento della FIGC a proposito dell'ammissione ancora in "purgatorio" del Cosenza Calcio in Serie B. Da queste latitudini c'è più di una preoccupazione dovuta a due fatti che, secondo noi, sono gravissimi e ledono più che l'onorabilità dello sport, la sua autonomia. Il primo è che ad oggi non è ancora stata ratificata la sentenza del Giudice Sportivo che ha escluso il Chievo dalla serie cadetta. Una grave omissione di un atto dovuto che è illegittima. Questo perché venendo ratificata la cosa il Chievo in una eventuale vittoria al Tar verrebbe incluso subito in B. Così facendo il Cosenza addirittura rischia di non essere ammesso e si farebbe una B a 20 squadre. Gravissimo. Da Procura Federale e Ordinaria.
      Ma c'è di più.
      Prima del Cosiglio Federale della FIGC, che avrebbe dovuto ammettere il Cosenza, così per come funziona la legge sportiva dopo la sentenza del Consiglio di Garanzia dello Sport del CONI, ci risulta che sul tavolo della riunione sia giunta una PEC dei legali del Chievo con l'annuncio del ricorso al Tar. Ma come? Se ancora non è stata resa nota la motivazione già presentano ricorso? A parte il fatto che un atto del genere fa saltare tranquillità delle decisioni, qui siamo davanti ad un qualcosa che in cronaca nera definiamo "intimidazione". Un atto teso a intimorire i giudizi e la serenità del Consiglio Federale che stava per iniziare. Dobbiamo dare atto, però, al presidente Gravina che nonostante l'ennesimo reato, secondo noi chi persevera in tali atti lo commette, ha messo una sorta di ultimatum con il termine perentorio del 2 agosto ad eventuali decisioni. Tutto ciò fa saltare l'autonomia dello sport e Gravina per non far sconfessare i suoi organi ha provato a prendere tempo.
      Noi siamo preoccupati da tanta potenza di fuoco messa sul campo da chi, ad oggi e lo dimostrano le carte, i fatti e le sentenze di tre organi, ha sempre barato. Qualche nome illustre messo lì da spauracchio fa "cagare sotto" chi deve decidere? Ma chi gabba è ancora tutelato? Solidarietà sospetta se da quattro anni a questa parte la società esclusa palesa distorsioni allarmanti che hanno leso il diritto della lealtà sportiva. Lo sa bene l' FC Crotone squadra alla quale è stata negata la serie A inopinatamente, con motivazioni apparse ai più incomprensibili e risibili
      E' vero che nel nostro Paese tutto è "liquido", ma anche nel calcio, purtroppo, il nepotismo pesa al punto tale da sovvertire i regolamenti, quello che fino a ieri era un diritto oggi diventa carta straccia a seconda dell'uso.
      Per gli altri la legge si applica, per gli amici si interpreta. No, così non va bene. Prima che a Cosenza accada l'irreparabile, la piazza bolle, mettete a posto le cose che qui non abbiamo l'anello al naso.

      © RIPRODUZIONE RISERVATA

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