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Cosenza in ritiro in Emilia. Trovata la cura per il mal d'attacco?
Cosenza in ritiro in Emilia. Trovata la cura per il mal d'attacco? 16 dic 20 Cosenza in ritiro in Emilia dopo il blitz di Ascoli. Tre gol che hanno risollevato il morale e hanno fatto fare pace, almeno per il momento, agli attaccanti con il gol. Infatti due delle tre reti sono state messe a segno da Baez e Gliozzi, frecce del tridente rossoblù schierato in campo. Le statistiche dei pallonari raccontano di 37 tiri in porta in tre partite e tre reti segnate (11 tiri in porta contro la Salernitana, 14 contro la Regiana e 12 contro l'Ascoli). Numeri da Champions League. Ora due sono le cose, o chi fa lo scout dei tiri in porta ha problemi di vista oppure siamo di fronte al Real Madrid. Non vogliamo sminuire, ci mancherebbe altro, il lavoro del tecnico Roberto Occhiuzzi, che abbiamo sempre stimato ed elogiato, il quale continua a fare le nozze con i fichi secchi. Tre gare giocate con la stessa intensità ma con elementi che hanno dimostrato poca confidenza con la rete. Dopo la bruttisima gara con la Reggiana, lo sottolineiamo, bruttissima perchè se fai 14 (a ridaje) tiri in porta e non fai gol c'è poco da invocare la sfortuna. In realtà le vere occasioni da rete si contano sulle dita di una mano. Clamorose, per come sono state sbagliate. Problema di interpreti. Lo stesso dicasi per la gara con l'Ascoli. Su 12 tiri in porta, così come dice lo score di fine gara, in realtà le occasioni clamorose, grazie alla difesa ballerina bianconera, sono state poco più della metà di cui tre messe in porta. Le altre una sulla traversa (con quasi tutti 7.32 metri della porta liberi) e l'altre ... lasciamo perdere. Nelle ultime due gare su sei punti in palio, alla portata del Cosenza, insomma, ne sono stati incamerati solo tre. Evidenti sono i limiti strutturali: lo ripetiamo anche ai "turdiddri", magari capissero. Tradotto significa che il Cosenza, che ha realizzato 10 reti in dodici partite, soffre della mancanza di un vero uomo gol. Elemento indispensabile per le formazioni del campionato cadetto. Nel rush finale della scorsa stagione, con alla guida il mitico Occhiuzzi, i vari Riviere, Asenzio, Baez avevano portato una media di quasi due gol a partita (1.8, diciotto reti in dieci partite) conquistando la palma del miglior attacco. Quando gli uomini ce li hai... Oggi bisogna fare i conti con le "scommesse". Giovanotti arrivati da oltre frontiera, carichi di belle speranze e nient'altro. Cresceranno, ne siamo sicuri, ma al momento la cosa non è così automatica ed immediata come si vuol far credere. Sperando di essere smentiti, e ne saremmo contentissimi, dai fatti. Si perchè il campo è giudice supremo e dice che dieci reti in dodici gare fa una media di 0,83 reti a partita. Manco la metà di quelli realizzati nelle ultime gloriose dieci gare della passata stagione griffata "il Principe". Insomma ci vuole un attaccante che sappia trasformare in reti la mole di lavoro che la squadra riesce a produrre. Intanto per la gara contro la Cremonese, che è pronta a rimettere in campo il recuperato Strizzolo, bomber dei biancorossi, i Lupi dovranno fare a meno di Carretta e Schiavi che si sono infortunarti nelle ultime ore. Però c'è da mettere sul piatto l'ottima prestazione del giovane Gigi Sueva, tenuto troppo tempo "sotto sale", che ha dimostrato che con i piedi e nel ruolo che Occhiuzzi gli ha assegnato sembra essere "devastante". Ci piacciono gli aggettivi forti. Sarà che nessuno è profeta in patria ma quando hai campioncini del genere da crescere, bè, chiunque si metterebbe una mano sulla coscienza e pressioni o meno, il giovanotto lo manda in campo. Nel frattempo la percentuale di cinismo e di incisività è aumentata. Sabato contro la Cremonese servirà di nuovo un Cosenza fornato battaglia. In Occhiuzzi e nelle sue soluzioni confidiamo. Non deludeteci. Smentiteci coi fatti.
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