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      Bilancio Commissione ecomafie su audizioni bonifiche Crotone

       

       

      Bilancio Commissione ecomafie su audizioni bonifiche Crotone

      18 feb 25 "Sono stati incontri proficui: ci sono posizioni differenti ma secondo me che si possono conciliare". Lo ha detto Jacopo Morrone (Lega) presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sulle ecomafie che stamattina ha concluso le audizioni a Crotone sul tema della bonifica del sito industriale. "L'obiettivo - ha aggiunto - è quello di tutelare la salute dei cittadini. Qui da oltre vent'anni ci sono rifiuti e non può continuare ad essere così. Quindi il nostro prossimo passaggio sarà un'interlocuzione con il ministero, con le istituzioni e poi anche con Eni, perché si possa trovare una soluzione. Io sono ottimista nel senso che, anche se si parla di posizioni distanti fra loro, se l'obiettivo è quello di voler tutelare la salute dei cittadini si debba trovare una soluzione condivisa". Ieri la commissione, composta da Dario Iaia (Fdi), Nicola Irto (Pd), Maria Stefania Marino (Pd) e Carla Giuliano (M5S), ha svolto un sopralluogo nell'area industriale interessata alla bonifica ed ha ascoltato Paolo Grossi, amministratore delegato di Eni Rewind che sta realizzando la bonifica. Nel pomeriggio si sono svolte le audizioni con il prefetto di Crotone Franca Ferraro, il sindaco Vincenzo Voce ed il procuratore della Repubblica di Crotone Domenico Guarascio. Questa mattina ci sono state le audizioni di Michele Fratini, responsabile area per le caratterizzazioni e la protezione dei suoli dei siti contaminati per il dipartimento del servizio geologico d'Italia di Ispra, e di Michelangelo Iannone, commissario straordinario Arpacal. "Abbiamo fatto queste audizioni - ha concluso Morrone - e siamo abbastanza soddisfatti, poi vedremo nel concreto. E' ovvio che se ognuno si arrocca su una posizione, poi dopo a rimetterci è la salute dei cittadini perché così non si può più rimanere, questa è una situazione che abbiamo condiviso tutti".

      Sindaco Crotone: Eni ha perso tempo

      "Comune, Provincia e Regione pretendono che si rispetti il progetto approvato sulla bonifica". Il sindaco di Crotone Vincenzo Voce ha replicato così alle parole dell'amministratore delegato di Eni Rewind Paolo Grossi, che ieri aveva sostenuto che la causa dei ritardi nelle attività della bonifica sono Comune e Provincia di Crotone e Regione Calabria che con i loro ricorsi hanno bloccato l'iter. Per Voce, che ieri sera è stato ascoltato dalla commissione parlamentare di inchiesta sulle ecomafie in questi giorni a Crotone, "secondo l'amministratore delegato il problema dello stallo della bonifica è rappresentato da Comune, Provincia e Regione Calabria. Il motivo? Ci stiamo opponendo con tutte le forze nella difesa del nostro territorio. Meno male aggiungerei. Forse erano abituati ad altri interlocutori, magari con il cappello in mano". "L'ho detto chiaramente ai parlamentari: Comune, Provincia e Regione - ha aggiunto - pretendono che si rispetti il progetto approvato. Un progetto che non mi è mai piaciuto che prevede la tombatura dei veleni di Pertusola. Ci stiamo opponendo in tutte le sedi, in ogni Conferenza dei servizi, nelle aule giudiziarie. Il progetto di bonifica Fase 2 è stato un compromesso: messa in sicurezza dei siti industriali (tombatura) e fuori regione i rifiuti delle discariche a mare. Oggi Eni Rewind non vuole fare né uno e ne l'altro. Se aggiungiamo poi che Eni non ha presentato un progetto di sviluppo per la città, aggiungendo al danno la beffa, si capisce che non possiamo far altro che opporci". Il sindaco di Crotone ha fatto notare che per la bonifica "resta il problema degli altri rifiuti (Tenorm con amianto), che non possono andare neanche alla discarica Sovreco. Ho riferito alla Commissione che la bonifica crotonese è come la tessitura della tela di Penelope, con l'unica differenza che dopo vent'anni Ulisse è ritornato a casa, mentre noi dopo vent'anni siamo al punto di partenza. Il tempo l'ha perso Eni con gli alberelli magici e le finte bonifiche green, tra inutili sperimentazioni di tecnologie inique. Sono sempre loro ad aver interrato scorie in tutta la città, con l'attività di recupero della scoria del forno cubilot, fatta in maniera non conforme, o inquinato paesi distanti un centinaio di km come Cassano allo Ionio e Cerchiara di Calabria con le pericolosissime ferriti di zinco. Direi - ha concluso Voce - che l'Ad Grossi è il meno titolato a fare la morale a noi. Un consiglio al dott. Grossi voglio darglielo: non perda tempo e porti i rifiuti all'estero".

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