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      Sindaci area Mercure chiedono di rivedere norma su impianti biomasse

       

       

      Sindaci area Mercure chiedono di rivedere norma su impianti biomasse

      28 nov 24 Un tavolo urgente di confronto con il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, da convocare in Prefettura a Cosenza al fine di "pervenire ad una soluzione condivisa e scongiurare forme di protesta dagli esiti imprevedibili" ma anche la richiesta inoltrata sempre al governatore della Regione di rivedere la decisione sul Mercure contenuta all'art.8 della legge regionale "Omnibus" in corso di pubblicazione con una norma che ne abolisca gli effetti. Sono alcune delle richieste emerse dal tavolo istituzionale e sindacale del territorio calabro - lucano riunitosi a Laino Borgo, su invito del sindaco Mariangelina Russo, per discutere della Centrale del Mercure ed il suo futuro, messo a rischio dalla decisione approvata dal consiglio regionale calabrese sul funzionamento degli impianti alimentati a biomassa nelle aree protette calabresi. Presenti i sindaci di Laino Castello, Mormanno, Papasidero, Castrovillari, Morano Calabro in provincia di Cosenza e Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore, Lauria, Episcopia(Potenza) ma anche il presidente ff del Parco Nazionale del Pollino, il presidente del Gal Pollino e i segretari di Cgil, Cisl e Uil nonchè il vicepresidente nazionale di Confapi, il direttore provinciale di Coldiretti, il presidente dell'Associazione Italiana Coltivatori, i rappresentanti del Consorzio Legno Valle Mercure in rappresentanza dell'Associazione Liberi Imprenditori Boschi. Tutti hanno espresso "netta contrarietà verso la decisione assunta nell'ultima seduta dal Consiglio Regionale della Calabria che in sede di discussione di un Pdl Omnibus ha approvato su proposta del Consigliere Ferdinando Laghi una norma relativa agli impianti alimentati a Biomassa che, se non rivista, comporterà entro poco tempo la chiusura della Centrale del Mercure di Laino Borgo con conseguenze drammatiche sul piano economico ed occupazionale". La Centrale del Mercure da lavoro a circa 60 tra ingegneri, agronomi, fisici, chimici, amministrativi ed altre maestranze che "hanno trovato la loro grande opportunità di lavoro o direttamente con Sorgenia o con le imprese dell'indotto", le imprese boschive hanno promosso la costituzione del Consorzio Legno Valle Mercure che coinvolge 21 imprese calabro lucane che ha prodotto un fatturato sempre crescente che si aggira intorno a 10 milioni di euro annui e che ha assunto 162 unità e ha fatto investimenti significati per e sul territorio. Alle Imprese del Consorzio vanno naturalmente aggiunte tutte le altre imprese boschive che operano al di fuori del territorio della Valle del Mercure che danno lavoro a centinaia di lavoratori. Alla luce di tutto questo si chiede al presidente Occhiuto di "rivedere la decisione recentemente approvata attraverso la presentazione nel prossimo Consiglio regionale di una norma che abolisca l'art. 8 ter delle legge regionale 'Omnibus' in corso di pubblicazione' al fine di 'restituire serenità e sicurezza per il loro avvenire ai lavoratori ed alle imprese, agli enti territoriali di continuare a ricevere i sostegni economici determinanti per i loro investimenti e per i loro bilanci e alla società Sorgenia di programmare per i prossimi anni la sua attività industriale senza più periodiche interferenze esterne che inevitabilmente condizionano la corretta pianificazione industriale".

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