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      Pd Calabria: Per governo regione non conta, ostaggio di manovre di potere

       

       

      Pd Calabria: Per governo regione non conta, ostaggio di manovre di potere

      27 nov 24 "Il centrodestra è sempre più spaccato. Ne è riprova l'ultimo gesto della Lega, che nella Commissione Bilancio del Senato si è astenuta dal votare un emendamento sulla sanità regionale presentato da Forza Italia nell'ambito del Decreto fiscale". Così, in una nota, i dem calabresi attaccano il centrodestra e sottolineano "il clima di divisione, di tensione e dispetti reciproci all'interno maggioranza di governo, in cui ciascun partito non si esprime nel merito dei provvedimenti, ma vota sulla base di segnali di conflitto da mandare ai singoli alleati". "Ciò conferma - continua la nota del Pd calabrese - che in Parlamento il centrodestra si regge su equilibri instabili e cedevoli; che la Regione Calabria è debolissima e agli occhi del governo non conta affatto; che i calabresi sono ostaggio di manovre di potere. Il centrodestra ha sostituito il metodo del baratto politico, che avevamo visto a proposito dell'autonomia differenziata, con il metodo del ricatto politico. Ci conforta che i cittadini l'hanno capito molto bene".

      "Il centrodestra al governo del Paese e della Regione mostra crepe sempre più evidenti che minano la tenuta dell'esecutivo ed espongono Italia e Calabria a rischi incalcolabili in una fase storica così delicata. Un'ulteriore dimostrazione di questo stato di cose è rappresentata dalla presa di posizione della Lega, che in Commissione Bilancio del Senato, ha scelto di astenersi sul voto a un emendamento sulla sanità regionale proposto da Forza Italia all'interno del decreto fiscale". È quanto afferma il gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, rilanciando le preoccupazioni già espresse dal partito regionale. "È palese, dunque, il clima di divisione, tensioni e ripicche reciproche all'interno della maggioranza di governo - proseguono i consiglieri dem - ogni partito del centrodestra sembra ormai guidato più dalla volontà di lanciare segnali di conflitto agli alleati che da un vero confronto sui contenuti delle misure in discussione. Più preoccupato di interessi spiccioli che di quelli generali del Paese. Questo episodio, inoltre, mette in luce la debolezza della Regione Calabria che, agli occhi del governo nazionale, appare irrilevante. Un ulteriore prezzo che i calabresi stanno pagando per interessi di partito, così come già avvenuto per sanità e trasporti e con l'autonomia differenziata. Una situazione non più sostenibile che si sta mostrando in tutta la sua evidenza con i cittadini che ormai hanno capito perfettamente chi lavora nell'interesse della regione e chi, invece, continua a sacrificare il bene comune per i propri interessi personali o per quelli di partito".

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