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      Cisl Medici: in Calabria inaccettabili visite mediche a tempo

       

       

      Cisl Medici: in Calabria inaccettabili visite mediche a tempo

      23 nov 24 Visite “cronometrate” in Calabria per la riduzione delle liste d'attesa. Lo rende noto la Cisl medici regionale che in una nota definisce il provvedimento "inaccettabile". "In sostanza - afferma il rappresentante della Cisl Medici Calabria Nino Accorinti - il decreto del commissario ad acta della Regione Calabria assegna a ciascuna Azienda sanitaria risorse per le prestazioni aggiuntive, svolte da personale medico ed infermieristico, con il vincolo di utilizzo per la riduzione delle liste di attesa, impegnandole all'adozione di un piano operativo; nel contempo nell'allegato 2 si stabilisce il tempo massimo di esecuzione di una visita specialistica o di un esame radiologico. Eppure, già il Tar Lazio nel 2018 ha bocciato le visite 'a tempo' e riconosciuto l'autonomia di giudizio del professionista circa la congruità del tempo da riservare a ciascuna visita". Accorinti cita alcune tempistiche previste nel decreto: 20 minuti per una prima visita cardiologica, ginecologica o oculistica, ecc.; 30 per una risonanza del cervello anche se eseguita con mezzo di contrasto; 15 per un elettrocardiogramma dinamico. "Sotto la mannaia - prosegue - anche altri esami diagnostici". La Cisl medici, quindi, "ritiene questa regolamentazione inaccettabile sia dal punto di vista contrattuale, andando oltre i vincoli normativi e violando gli accordi pattizi nella specialistica ambulatoriale, e sia dal punto di vista deontologico, poiché il rapporto medico-paziente non può essere cronometrato, prescindendo da tutte le peculiarità e complessità eventualmente emergenti nella visita del singolo paziente. Inoltre, cronometrare le prestazioni sanitarie non garantisce la qualità, l'appropriatezza e la sicurezza delle cure, incidendo sulla tutela del diritto alla salute dei cittadini ed oltremodo sulla responsabilità dei medici, ai quali è preclusa una analisi accurata e attenta del paziente". "La Cisl medici - conclude Accorinti - pur condividendo l'esigenza di ridurre le liste di attesa, nel rispetto dei criteri di efficienza e di appropriatezza nella erogazione delle prestazioni, non può rimanere inerte davanti alla decisione della Regione e delle Aziende di creare limiti alla libertà ed all'indipendenza della professione medica, prevedendo visite 'cronometrate' incompatibili con l'etica e la sicurezza delle cure, e quindi ha dato mandato ai propri legali di valutare ogni possibile iniziativa a tutela dei professionisti e dei pazienti".

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