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      Cisl: aumentano i comuni senza una filiale bancaria

       

       

      Cisl: aumentano i comuni senza una filiale bancaria

      18 mag 24 Aumentano i comuni italiani senza filiali bancarie sul loro territorio. Come sottolinea l'Osservatorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl, nei primi tre mesi dell'anno altri 7 comuni italiani hanno visto chiudere l'ultima filiale presente sul loro territorio."Si vanno ad aggiungere ai 3.282 abbandonati negli scorsi anni, pari al 41,5% del totale, con una forte accelerazione a partire dal 2015". Un quarto del territorio nazionale, con una superficie complessiva pari a quella di Lombardia, Veneto e Piemonte, è rimasto privo di sportelli. Aumenta anche il numero delle persone che ha perso o rischia di perdere l'accesso ai servizi bancari: oltre 10 milioni e 400mila italiani vivono in comuni totalmente "desertificati" (4 milioni e 392mila, + 0,4% rispetto alla fine del 2023) e in via di desertificazione, quelli con un solo sportello (6 milioni e 60mila, +0,5%. Dalla fine del 2023 è diminuito anche il numero degli sportelli. La tenuta che si registra a livello statistico è infatti solo apparente. Sui dati aggregati del primo trimestre incidono 101 aperture operate, in modo pressoché uniforme sul territorio nazionale, con l'eccezione di alcune zone del Sud, da Banca Private Cesare Ponti. Ma si tratta in realtà di strutture ricavate all'interno di filiali già esistenti del Gruppo Bper e che sono dedicate al private banking. Al netto di queste aperture si registra invece un calo di 97 sportelli, superiore a quello dello stesso periodo del 2023 (- 72). Emerge dunque la tendenza del sistema bancario italiano ad accentuare la spinta al private banking. Ne è un esempio l'apertura di 8 filiali da parte di Mediobanca Premier, che in realtà hanno preso il posto di quelle chiuse da CheBanca!. Confrontando i numeri con quelli dell'ultimo trimestre del 2023 si delinea un andamento non omogeneo tra le diverse aree del Paese. Le regioni più colpite sono Friuli Venezia Giulia e Toscana (- 0,7%), Lazio, Umbria e Veneto (- 0,6%), Sicilia (- 0,4%), Sardegna e Piemonte (- 0,2%).

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