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      Cgil-Cisl-Uil: su Tis passi avanti ma irrisolto problema risorse

       

       

      Cgil-Cisl-Uil: su Tis passi avanti ma irrisolto problema risorse

      19 dic 24 "Accogliamo con cautela l'approvazione dell'emendamento sui Tirocinanti di inclusione sociale che, pur compiendo alcuni passi avanti dal punto di vista normativo, lascia gravemente irrisolto il nodo delle coperture economiche". E' quanto affermano, in una nota congiunta, le segreterie regionali di Nidil Cgil, Felas Cisl e Ulitemp Uil. "L'emendamento, infatti - aggiungono - introduce novità positive che vanno incontro alle richieste avanzate in questi mesi da queste organizzazioni sindacali, come l'ampliamento delle possibilità di assunzione a enti pubblici diversi da Comuni e Province fino al 31 dicembre 2026, la possibilità di stipulare contratti a tempo determinato o indeterminato, anche part-time, come lavoratori sovrannumerari, e l'adozione di procedure semplificate, tra cui l'avviamento a selezione previsto dall'articolo 16 della Legge 56/1987. Tuttavia, senza risorse adeguate, queste disposizioni rischiano di rimanere lettera morta. Con soli 60 milioni di euro, si sarebbe potuto garantire un contratto dignitoso a circa 4.000 famiglie calabresi, offrendo finalmente diritti e tutele a chi da anni sostiene servizi essenziali nei Comuni e negli enti locali. Il governo, invece, ha scelto di destinare risorse enormemente superiori ad altre finalità: nella Legge di Bilancio 2024, si trovano 13,5 miliardi di euro per il Ponte sullo Stretto, 28 miliardi di euro per le spese militari e 100 milioni di euro aggiuntivi per le scuole paritarie. Queste cifre evidenziano una differenza abissale nelle scelte politiche, che ancora una volta penalizzano i lavoratori precari e il Mezzogiorno, negando risposte a chi vive in condizioni di precarietà assoluta". Per le segreterie regionali di Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp Uil "queste decisioni sono l'ennesima dimostrazione di una politica romana lontana dalle priorità del Paese, che aggrava le disuguaglianze territoriali e sociali. Il Mezzogiorno e i lavoratori precari vengono ancora una volta dimenticati, subendo scelte che si sommano ad altre misure già adottate, come l'autonomia differenziata, che continua a penalizzare i territori più fragili, privandoli di risorse fondamentali e opportunità di sviluppo. La responsabilità ora passa alla Regione che avrà il compito di affrontare questa situazione in modo concreto e responsabile, come già dichiarato dal presidente Occhiuto nell'ultimo incontro. La proposta avanzata dall'Assessore regionale al Lavoro di un contributo una tantum di 25.000 euro per le assunzioni a tempo indeterminato, per quanto ampiamente condivisibile in linea principio, è troppo ottimistica e non otterrà gli effetti sperati, poiché riguarderà solo una minima parte della platea, incidendo poco sul problema complessivo di 4200 lavoratori". "Di fronte a questa situazione, le organizzazioni sindacali - è detto nella nota congiunta - hanno chiesto alla Regione Calabria di attuare una doppia strategia, destinando i 25mila euro anche per finanziare i contratti a tempo determinato di 18 mesi a 18 ore settimanali. Questa proposta rappresenta una soluzione più percorribile per garantire dignità e tutele a migliaia di lavoratori, interrompendo finalmente il percorso di sfruttamento rappresentato dai tirocini ed accedendo ai diritti fondamentali di ogni lavoratore".

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