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Bruni: sanità calabrese in agonia, è tempo di cambiare registro
Bruni: sanità calabrese in agonia, è tempo di cambiare registro 23 ago 24 "È giunto il momento di prendere atto del fallimento dell'attuale gestione della sanità in Calabria e di cambiare registro. A quasi tre anni dall'insediamento del presidente/commissario alla guida della sanità calabrese, è possibile tracciare un primo bilancio che, purtroppo, non può che essere negativo". È quanto afferma la consigliera regionale del Pd, vice presidente della Commissione Sanità, Amalia Bruni. "Siamo consapevoli - aggiunge Bruni - delle difficoltà e delle complessità che affliggono la sanità calabrese, con drammi quotidiani che si riversano sui cittadini e sui pazienti. Proprio per questo, non ci siamo mai avventurati in strumentalizzazioni o polemiche facili, ma ci siamo sempre attenuti ai fatti. E i fatti, oggi sotto gli occhi di tutti i calabresi, confermano il disastro di questa gestione. Il presidente / commissario detiene poteri e risorse finanziarie mai avute in passato da nessun altro commissario o presidente. Ha potuto contare anche su una disponibilità di governo e parlamento senza precedenti. Eppure, qual è lo stato di salute del servizio sanitario calabrese?". "Purtroppo, e lo diciamo con grande preoccupazione - sostiene la consigliera regionale - il servizio sanitario calabrese vive uno stato agonizzante. Ogni giorno, da nord a sud della regione, si registrano sofferenze insostenibili, dai servizi territoriali, ormai praticamente inesistenti, agli ospedali in crisi. Emblematico è quanto accaduto all'ospedale Annunziata di Cosenza, con allagamenti inspiegabili e dimissioni di primari dopo solo poche settimane di servizio. La situazione del servizio di emergenza/urgenza in tutta la regione è altrettanto preoccupante. La mancanza di personale rimane la prima grande emergenza, e anche su questo il Commissario ha sbagliato strategia. Invece di concentrarsi sull'ottenimento della nomina a commissario, la priorità avrebbe dovuto essere, dopo undici lunghi anni, la rinegoziazione con il governo dei vincoli del piano di rientro, come la spesa per il personale (ferma ai livelli del 2004) e i piani assunzionali rapportati alla produzione. Senza una revisione di questi vincoli, non usciremo mai dal piano di rientro". "Non possiamo rassegnarci - sottolinea la vice presidente della Commissione Sanità - a denunciare soltanto. Continueremo a farlo con puntualità e rigore, avanzando proposte concrete, come sempre, promuovendo un confronto costante con organizzazioni sindacali, sindaci, associazioni. A partire dalla ripresa delle attività, chiederemo l'audizione di tutti i direttori generali e dei Commissari delle aziende sanitarie per un aggiornamento sullo stato dell'arte in tutte le strutture. La sanità calabrese merita di più e non possiamo più permetterci di attendere. È ora di agire, di mettere in campo tutte le risorse e le competenze necessarie per riportare dignità e efficienza a un settore che tocca la vita e la salute di ogni cittadino".
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