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      Sedici milioni da Regione a sostegno famiglie contro caro scuola

       

       

      Sedici milioni da Regione a sostegno famiglie contro caro scuola

      17 ott 23 Sedici milioni di euro per aiutare oltre 36 mila studenti calabresi e le loro famiglie a contrastare il 'caro scuola'. E' quanto prevede un provvedimento varato dalla Regione Calabria che prevede l'erogazione di borse di studio del valore di 500 euro ciascuna a favore degli studenti calabresi delle scuole secondarie di secondo grado per anni scolastici 2022-23 e 2023-24. L'iniziativa è stata illustrata a Catanzaro dal governatore Roberto Occhiuto e dalla vice presidente della Giunta con delega all'istruzione Giusi Princi. Obiettivo del voucher 'caro scuola' come è stato denominato l'avviso pubblico che consentirà l'acquisto di libri di testo, soluzioni per mobilità e trasporti e l'accesso a servizi di natura culturale, è quello di aiutare le famiglie calabresi, alle quali andrà direttamente il contributo, a fronteggiare le difficoltà legate alle spese scolastiche. A ogni studente, o a più soggetti appartenenti al medesimo nucleo familiare, in possesso dei requisiti e cioè un indicatore Isee fino a 15.748,78 euro, andranno 500 euro. L'erogazione, non appena saranno varati i due relativi avvisi pubblici, avverrà attraverso una prima finestra a novembre rivolta a quanti frequentano dal secondo al quinto anno e una seconda a giugno riferita anche a quelli del primo anno. Le domande saranno presentate tamite la piattaforma Scuol@vvisi dallo studente o dalla famiglia attraverso il caricamento del modello Isee e l'attestato di frequenza. Per le modalità di controllo sarà attivata una convezione con l'Inps regionale mentre l'erogazione avverrà attraverso Fincalabra, la finanziaria regionale. "Quella che presentiamo oggi - ha detto Occhiuto - è una bella iniziativa perché in questo modo la Regione dice agli studenti calabresi che vuole investire su di loro perché saranno loro a costruire la Calabria del futuro. Il grado di civiltà di un paese si vede anche dal grado di attenzione che si rivolge alla scuola. E investimenti come questo - ha aggiunto Occhiuto - sono investimenti sulla legalità.Tutto questo, inoltre, è ancora più importante in una regione come la Calabria dove sono più evidenti e drammatici i danni culturali e antropologici provocati della criminalità organizzata".

      "E' la prima volta che la Regione, con questa misura viene in maniera così corposa e consistente incontro alle famiglie e altre ne seguiranno in futuro. Questo perché dobbiamo tutelare e salvaguardare il diritto allo studio dei nostri ragazzi anche garantendo loro un sostegno economico". Lo ha detto la vicepresidente e assessore all'istruzione della Regione Giusi Princi, presentando l'avviso pubblico 'Voucher Caro Scuola' predisposto per l'erogazione di borse di studio per l'acquisto di libri di testo, soluzioni per la mobilità e il trasporto e l'accesso a beni e servizi culturali che fa leva sui fondi del Programma regionale Fesr Fse+ 2021-2027. "La Regione - ha aggiunto Princi - ha risposto a quello che è il grido di allarme lanciato dal Forum delle Famiglie calabrese di sostenere i nuclei più bisognosi di fronte alle insidie determinate dagli aumenti nell'ambito della scuola. Si tratta di risorse che andranno a beneficio di una platea di oltre 36 mila studenti che, in base ad un indicatore Isee fino a 15.748 euro, potranno attingere a questo contributo". Alla presentazione dell'iniziativa oltre al presidente Roberto Occhiuto e alla vice presidente Giusi Princi hanno partecipato Claudio Venditti, presidente del Forum delle famiglie calabresi Alessandro Zanfino, presidente di Fincalabra, e il direttore regionale Inps, Giuseppe Greco. In materia di dimensionamento scolastico, tema molto caldo che sta mobilitando intere comunità in allarme per l'accorpamento di istituzioni scolastiche soprattutto nei centri maggiori della regionale, l'assessore Princi ha sostenuto che "come Regione, pur dovendo gestire un importante numero di di tagli, d'intesa con i sindacati e i presidenti delle Province, abbiamo individuato e deliberato dele linee guida che vengono incontro alle esigenze dei territori. In questo senso abbiamo previsto che possano essere salvaguardate soprattutto le aree interne, zone dove maggiore è il disagio socio economico e culturale e dove di più i ragazzi hanno bisogno di una scuola come presidio sociale e dove maggiore è necessità della presenza fisica del dirigente scolastico. Per questo ho invitato all'ascolto e al dialogo con il territorio e i sindacati e a fare rete con loro ed è quello che, nonostante tutto, si sta facendo. Ricordo che il dimensionamento sarà esclusivamente di carattere amministrativo e non andrà a chiudere i singoli plessi. Inoltre, al di là delle impugnative - ha sostenuto Princi - tutte le regioni stanno ottemperando al dimensionamento perché è un obbligo di legge e quindi entro il 30 novembre bisogna farlo altrimenti saremo costretti a subirlo".

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