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      A 18 anni dalla scomparsa di Fortugno, il ricordo della politica

       

       

      A 18 anni dalla scomparsa di Fortugno, il ricordo della politica

      16 ott 23 E' stato un 16 ottobre nel segno del ricordo di Franco Fortugno quello vissuto dalla comunità di Locri che, come ogni anno, ha rinnovato l'omaggio nei confronti del vicepresidente del Consiglio regionale ucciso dalla 'ndrangheta diciotto anni fa. Cittadini e istituzioni si sono uniti in un momento di riflessione e partecipazione per ribadire il fermo rifiuto della Locride e dell'intero territorio calabrese nei confronti della 'ndrangheta. Alle varie fasi della cerimonia, oltre alle massime autorità istituzionali del territorio, hanno partecipato delegazioni degli studenti del liceo di Scienze umane "Mazzini", del liceo Scientifico "Zaleuco" e dell'istituto Alberghiero. Dopo la celebrazione di una messa nella Chiesa di Santa Caterina Vergine e Martire officiata da don Lorenzo Santoro, cancelliere della Curia un altro momento denso di significati si è vissuto a Palazzo Nieddu del Rio dove diciotto anni fa Francesco Fortugno fu ucciso dalla 'ndrangheta in un seggio nel quale si stavano svolgendo le elezioni primarie de "L'Unione". Una corona è stata deposta, alla presenza prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani, dalla vedova di Fortugno, Maria Grazia Laganà, e dai familiari. "Il 16 ottobre - ha detto Maria Grazia Laganà - rappresenta una data simbolo non solo per il territorio della Locride ma per l'intera Calabria ed io, insieme alla mia famiglia, intendo portare avanti il percorso avviato in quel tragico giorno, non solo per onorare la memoria di mio marito Franco ma anche come testimonianza autentica di impegno civile di questa comunità. Quella di oggi, dunque, sia per questa regione non una semplice ricorrenza ma un'occasione per rinnovare insieme, in modo autentico e concreto, quel sentimento di comunità e condivisione dei comuni valori di democrazia, rispetto delle regole e cultura del lavoro che hanno ispirato la vita di mio marito e che da soli possono garantire un futuro, in questa terra, alle giovani generazioni". La giornata commemorativa si è poi conclusa al cimitero di Locri, nella cappella che accoglie le spoglie mortali di Francesco Fortugno, con la deposizione, da parte del segretario questore Salvatore Cirillo, di una corona del Consiglio regionale.

      Nell'anniversario della tragica scomparsa la politica lo ricorda così:

      "La Calabria e il Consiglio regionale ricordano con orgoglio Franco Fortugno. Non un ricordo rituale e freddo, bensì caratterizzato dalla convinzione che la criminalità organizzata, anche grazie alla solidità etica e alla fermezza istituzionale di politici come il vicepresidente del Consiglio regionale assassinato dalla 'ndrangheta a Locri il 16 ottobre 2005, può e deve essere debellata". E' quanto afferma, in una nota, il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso "Costituisce un disvalore assoluto - aggiunge Mancuso - che va contrastato non soltanto con l'azione delle forze dell'ordine e della magistratura, a cui non finiremo mai di essere grati per l'impegno quotidiano che dispiegano, ma anche attraverso una reazione vigorosa, coraggiosa e sempre più corale di tutta la società civile. Spetta a tutti noi, adoperarci con coerenza e determinazione, affinché il lascito politico, morale e civile di Franco Fortugno permei ancor di più le Istituzioni pubbliche e sia conosciuto dalle nuove generazioni. A Maria Grazia Laganà e ai suoi figli rinnovo, a nome dell'Assemblea legislativa la cui Aula è intitolata a Franco Fortugno, i sentimenti più sinceri di vicinanza e solidarietà".

      A 18 anni dall'assassinio di Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale, la Calabria ha il dovere non solo di commemorare un uomo onesto, ma anche di rafforzare quotidianamente le ragioni della legalità e dello Stato di Diritto. Quell'omicidio fu una brutale intimidazione all'intera collettività calabrese: colpiva tutti noi perché colpiva la democrazia. Per questo dobbiamo coltivare la memoria, e non dimenticare. Tocca a ciascuno di noi, cittadini, corpi intermedi e istituzioni, fare in modo che il suo sacrificio non sia stato vano, e che il nome di Francesco Fortugno venga sempre onorato". Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

      L’assessora comunale alla Legalità di Palazzo San Giorgio, Giuggi Palmenta, ha partecipato a Locri all'annuale cerimonia in ricordo di Francesco Fortugno, Vicepresidente del Consiglio regionale, assassinato dalla 'ndrangheta il 16 ottobre del 2005. "L'esercizio della memoria, sia pur doveroso e irrinunciabile, da solo non basta. Serve continuare a lavorare insieme, ognuno per la propria parte perseguendo il fine ultimo che coincide con ciò che è buono, vero, giusto e bello, contro la criminalità e per l'affermazione dei principi di legalità, legalità che deve essere praticata quotidianamente, come stile di vita". Queste le parole dell’assessora pronunciate a margine della commemorazione in ricordo di Franco Fortugno che, come ogni anno, vede protagonista la comunità di Locri. "A diciotto anni da quell'efferato omicidio - ha poi aggiunto il rappresentante di Palazzo San Giorgio - è ancora necessario svolgere un attento e profondo lavoro educativo e formativo nei confronti delle giovani generazioni della nostra terra, affinché comprendano l'importanza della cultura del lavoro e del rispetto delle regole quali unici strumenti in grado di garantire loro un futuro di benessere". "Per questo - ha poi concluso Palmenta - è fondamentale essere qui oggi, a testimoniare l'impegno delle istituzioni del territorio per la piena affermazione dei principi di democrazia, libertà e soprattutto per sostenere il processo di affrancamento da ogni forma di malaffare. Reggio Calabria continuerà ad affiancare la famiglia Fortugno, in particolare l'onorevole Maria Grazia Laganà, i suoi figli e l'intera comunità locrese in questo percorso di riscatto che, ne sono certa, questo territorio riuscirà a portare a compimento".

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