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      Ministro Piantedosi in Calabria per intesa su beni confiscati e nuova sede DIA

       

       

      Ministro Piantedosi in Calabria per intesa su beni confiscati e nuova sede DIA

      13 feb 23 Il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto e il Direttore dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata Bruno Corda, hanno firmato stamani, alla presenza del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, un protocollo d'intesa per una più efficace valorizzazione dei beni confiscati alla 'ndrangheta. "Questo protocollo - ha detto il Ministro - è importante perché ha una componente di formalizzazione, di solennizzazione di una collaborazione che già esisteva ma c'è anche molta sostanza perché il tema di avere buone performance di ridestinazione di utilizzo proficuo degli ingenti beni confiscati alle consorterie criminali è molto sfidante per il Governo. Significa accompagnare la grande capacità che il sistema delle forze di polizia hanno ormai acquisito negli anni a prendere patrimoni criminali e accompagnarla col valore anche simbolico di dare l'idea che lo Stato è in condizioni di ridestinare questi ingenti patrimoni a fini sociali o comunque a utilizzi appropriati. Oggi abbiamo inaugurato la nuova sede del Centro operativo Dia in un bene confiscato alla criminalità organizzata. C'è un ruolo molto importante della Regione perché l'intermediazione tra l'azione che fa l'Agenzia, molto proficuo e capillare, però talvolta incontra le difficoltà che hanno i sindaci. Al riguardo, il Governo ha da poco approvato una norma che prevede per tutti i comuni la possibilità di fare ricorso alla figura del segretario comunale senza andare sulle risorse assunzionali. Quindi confidiamo in uno slancio e di alimentare la possibilità che i comuni piccoli possano seguire queste iniziative con un po di professionalità in più". L'aspetto specifico protocollo, ha aggiunto il ministro, è "l'intermediazione, il sostegno della Regione rispetto agli enti territoriali nell'intercettare le opportunità che ci sono, per esempio, sull'utilizzo dei beni immobili. La legge prevede come prioritarie le destinazioni a scopi sociali a beneficio dei comuni, ma poi ci sono difficoltà per gli Enti ad avere risorse per ristrutturarli e riadattarli sia, talvolta, per la scarsità di risorse sia per la capacità di progettare. L'intermediazione della Regione fa sì che tra il ruolo dell'agenzia e i comuni vi possa essere una capacità in più di ridestinazione dei beni. Confidiamo di manifestare a breve non solo il segno tangibile di una miglioramento della quantità e qualità della riassegnazione ma anche renderlo visibile e significativo come è avvenuto oggi con la sede della Dia". "Un'assegnazione consapevole - ha detto Corda - significa che il nostro interlocutore deve conoscere quali siano le condizioni del bene e anche le sue criticità ma soprattutto capire quali possano essere le opportunità che vengono offerte nel rapporto con l'amministrazione regionale per la valorizzazione del bene. Il nostro senso non è quello di fare statistica ma avere la certezza che quel bene trovi effettivamente quell'utilizzo sociale previsto dallo spirito della norma".

      Nuova sede DIA

      La nuova sede della Dia di Catanzaro, che è anche stata elevata a Centro operativo, inaugurata oggi dal ministro dell'Interno, sorge in un bene confiscato alla cosca reggina dei Mammoliti negli anni '90. Vent'anni fa i locali ospitavano una concessionaria appartenente al clan. All'interno, sulle porte delle varie stanze, sono impresse le foto di vittime delle mafie. Il ministro Piantedosi ha giudicato questa inaugurazione "un segno importantissimo di grande considerazione per la Dia e per Catanzaro. Eleviamo il livello di questo centro, ci sarà sicuramente un'implementazione degli organici. Confidiamo molto nella capacità di applicare sempre di più la professionalità della Dia in questi territori".

      Occhiuto: valorizzare beni confiscati strategico

      "La firma di questo protocollo assume per la Regione, che ho l'onore di governare, un significato molto importante. Nasce da un colloquio che, nei mesi passati, ho avuto con il ministro Piantedosi: vogliamo che ci sia una migliore gestione e valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata in Calabria. Questa è un'attività strategica per il mio governo regionale, perché il modo migliore di combattere il potere criminale in una Regione complicata come la Calabria è quello di dare ai cittadini la percezione che lo Stato è presente, che è più forte della criminalità organizzata e che i beni confiscati vengono valorizzati bene a fini sociali". Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in conferenza stampa con il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, dopo la firma del protocollo d'intesa tra Regione Calabria e Agenzia Nazionale per l'Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata. "Valorizzazione - ha aggiunto Occhiuto - che non è sempre avvenuta in Calabria perché è siamo una Regione nella quale la maggior parte dei Comuni versa in condizioni strutturali di deficit economico. La maggior parte di essi è in procedura di dissesto, spesso non hanno neanche il segretario comunale e il capo dell'ufficio tecnico, per cui ho ritenuto fosse importante che la Regione si mettesse a fianco del sistema delle autonomie locali per consentire la valorizzazione di questi beni. Abbiamo deciso di investire 32 milioni di euro di fondi derivanti dal programma operativo regionale proprio per valorizzare e gestire gli immobili confiscati. Questi 32 milioni sono così ripartirti: 20 milioni sono destinati alle attività di recupero e di ristrutturazione dei beni; 12 milioni sono indirizzati invece al sostegno delle attività di gestione. Mi piacerebbe che una delle prime attività, tra quelle previste da questo protocollo, possa svolgersi in ordine all'abbattimento dei beni immobili confiscati alla mafia. Credo che sia un bellissimo esempio, simbolicamente importante, quello di mostrare ai cittadini calabresi che gli immobili abusivi costruiti dalla criminalità organizzata, in sfregio alle leggi, collassano perché lo Stato è presente e fa in modo di dimostrare a tutti che è più forte di ogni potere criminale. Nelle prossime settimane demoliremo l'ecomostro costruito dalla criminalità organizzata a Torre Melissa. Mi piacerebbe che si continuasse con altre attività del genere". "Questo risultato - ha concluso Occhiuto - non sarebbe stato possibile se non ci fosse stato il coinvolgimento attivo del ministro Matteo Piantedosi, del sottosegretario Wanda Ferro, di sua eccellenza il prefetto Bruno Corda, che dirige l'Agenzia dei beni confiscati".

      Attenzione crescente su territorio

      "L'attenzione su questo territorio c'è ed è crescente. Anche quest'anno prevediamo, nel saldo tra coloro che escono e coloro che entrano, di rinforzare gli organici di almeno una trentina di persone". A dirlo il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi incontrando i giornalisti al termine della riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica di Catanzaro cui ha partecipato. "Gli esiti ed i contenuti del Comitato - ha detto - sono stati molto proficui in un contesto come questo caratterizzato da temi storici molto importante in termini di contrasto alla criminalità organizzata. Io ero predisposto soprattutto all'ascolto perché è evidente che problemi di contrasto alla criminalità organizzata non possono immaginare di vedere soluzioni che non tengano conto che le consorterie, partendo da qui, sappiamo che hanno connotazione addirittura transnazionale. Quindi è stato molto importante l'ascolto delle indicazioni fornite dagli analisti tali da supportare anche iniziative che assumeremo di carattere ordinamentale, di risorse e quant'altro. Ci è stato fatta una forte invocazione di supportare con risorse di personale e logistiche adeguate i reparti che sono al supporto dell'autorità giudiziaria. Ovviamente abbiamo dato rassicurazioni, questo è un territorio che già fruisce di una attenzione del ministero dell'Interno. Il governo ha già dato risposte importanti, abbiamo avuto stanziamenti in legge di bilancio e provvedimenti di natura ordinamentale per una serie di meccanismi per il ripopolamento delle forze di polizia. In questo contesto, un territorio come questo avrà una prima attenzione"

      Idea misure intermedie su scioglimento Enti

      "La sottosegretaria Wanda Ferro presiederà un tavolo di considerazioni su possibili riforme o valutazioni di attualizzazione del testo unico degli enti locali e ci sarà anche una valutazione ponderata sullo scioglimento dei comuni per mafia perché vorremmo mutuare il meccanismo di funzionamento delle interdittive che prevede un meccanismo intermedio di sostegno alle aziende attinte da interdittiva". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, oggi a Catanzaro. "E' chiaro - ha aggiunto - che imprese attinte da interdittiva possono andare in sofferenza rispetto a dei meccanismi distorsivi dell'economia nella normalità, ma ci sono esempi molto importanti, quali il commissariamento, con cui aziende si sono anche rilanciate. Da qui nasce l'idea di trasporre in altro campo l'idea di fare la stessa cosa quindi anche di immaginare un meccanismo intermedio anche nello scioglimento o quindi un sistema di accompognamento anche dei comuni".

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