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      Il giorno del ricordo: le dichiarazioni

       

       

      Il giorno del ricordo: le dichiarazioni

      10 feb 23 "La Giornata del Ricordo vuole conservare e rinnovare la memoria della tragedia delle migliaia di italiani uccisi e infoibati e delle centinaia di migliaia di nostri connazionali costretti ad abbandonare le terre dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia nel secondo dopoguerra", ha dichiarato il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara questa mattina al Quirinale, durante la cerimonia di celebrazione del "Giorno del ricordo". "Al di là dello specifico contesto storico, quelle tragedie sono state possibili perché l'ideologia ha misconosciuto la centralità della persona umana, e rinnegato i valori della democrazia - ha proseguito il Ministro -. Proprio oggi che la violenza è tornata ad insanguinare terre d'Europa, è fondamentale ribadire come il rispetto verso ogni essere umano e lo stato di diritto siano i due decisivi baluardi contro ogni barbarie". Il ministro si è congratulato con le scuole vincitrici del concorso "10 febbraio" "Amate Sponde - Ricostruire l'esistenza dopo l'esodo tra rimpianto e forza d'animo", promosso dal Ministero dell'Istruzione e del Merito e dalle associazioni degli esuli Istriani, Fiumani e Dalmati, "che ringrazio sentitamente", ha aggiunto. "Questi istituti - ha concluso Valditara - rappresentano l'opera di un intero sistema scolastico che si prende cura di conservare e tramandare il preziosissimo bene immateriale che si esprime nella memoria e nella testimonianza". Le scuole vincitrici del concorso Per la Scuola primaria: Scuola "Balbino Del Nunzio" della Direzione Didattica di Spoltore (PE), con l'opera "Amate sponde!". Per la Scuola secondaria di I grado (ex aequo): Scuola "Enea Salmeggia", dell'IC "San Paolo D'Argon" di Bergamo, con l'opera "La chiave dei miei sogni"; Scuola "Giovanni Pascoli", dell'IC "Zanzotto" di Caneva-Polcenigo (PN), con l'opera "Villotte 56 - 65: un percorso lungo le strade e le storie del ricordo". Per la Scuola secondaria di II grado: Istituto Statale d'Istruzione Superiore "Algeri Marino" di Casoli (CH), con l'opera "Memoria negata".

      "Nel Giorno del ricordo rinnoviamo la commossa memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe e dell'esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati dalle loro terre". Lo afferma, in una nota, Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria. "Le stime - aggiunge Occhiuto - parlano di più di diecimila persone uccise, gettate spesso ancora vive nelle cavità rocciose dell'altopiano del Carso. Un pezzo di storia amarissima, per troppi anni occultato, che lega il nostro Paese alla guerra ma che oggi deve rappresentare un importante momento di riflessione affinché quegli orrori non si ripetano mai più".

      " La giornata del ricordo deve essere motivo di riconciliazione come ha detto l'on Alfredo Antoniozzi vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera e di dolore per una ferita sempre aperta". Lo afferma Luciana de Francesco (FdI), presidente della prima Commissione consiliare regionale. "Migliaia di italiani innocenti - aggiunge De Francesco - furono uccisi senza alcuna colpa se non quella, appunto, di essere italiani. Questa giornata deve appartenere a tutti per non dimenticare e per costruire un'unità nazionale di bellezza e di pace: mai più deve essere il grido comune".

      "Oggi con il Giorno del Ricordo, riflettiamo sulle sofferenze, sulle atrocità e sull'esodo disperato a cui furono costrette decine di migliaia di persone nelle aree del confine orientale, dell'Istria, di Fiume e delle coste dalmate. Una pagina di storia della tragedia della Seconda Guerra Mondiale e delle sue conseguenze. Nonostante siano passati tanti anni le ferite restano ancora aperte, soprattutto nel cuore di quelle famiglie che hanno subito la perdita di affetti cari". Lo afferma, in una nota, Amalia Bruni, capogruppo del Misto in Consiglio regionale. "I crimini contro l'umanità scatenati in quella guerra - aggiunge Bruni - non finirono mai del tutto con la liberazione dal nazifascismo, ma continuarono nella persecuzione e nelle violenze, perpetrate da un altro regime autoritario, quello comunista. Un dolore immenso accompagnò l'esodo delle comunità italiane giuliano-dalmate e istriane, che per lungo tempo è stato taciuto e tenuto nascosto. Un contributo determinante per riportare alla luce fatti storici oscurati o dimenticati è venuto delle associazioni degli esuli, con i quali è stato possibile ricostruire la memoria di quanto accadde, che è la sola condizione in grado di affermare pienamente i valori della democrazia e della libertà". "Oggi l'Italia - sostiene ancora la capogruppo del Misto alla Regione - ha ricostruito dei buoni rapporti con la Slovenia e per questo è importante tenere vivo il dialogo e l'amicizia tra le nostre genti e le nostre culture. Dobbiamo ricordare sempre per evitare che in futuro possano ripetersi tragedie umane di questa portata".

      "La storia e i suoi eventi ci insegnano che la vendetta, la discriminazione, a qualunque titolo esercitati, accrescono solo altro odio e violenza. È un impegno di civiltà conservare e rinnovare la memoria, per ricordare sempre che i crimini contro l'umanità non hanno mai alcuna giustificazione. Serve inoltre a ricordare che l'impegno politico di tutti deve basarsi sul rispetto reciproco affinché possa orientare, essere da esempio, alla crescita civile e umana". È quanto ha dichiarato l'assessora regionale della Lega Emma Staine che ha partecipato alla commemorazione organizzata dal partito a Cosenza. "Sicuramente - ha aggiunto - sono stati anni bui quelli tra il 1943 e il 1947 quando migliaia di vittime vennero catturate, uccise e gettate nelle cavità carsiche dell'Istria e della Dalmazia, le cosiddette foibe. Una dolorosa vicenda della storia italiana del novecento a lungo trascurata che permette di non dimenticare tutte le cosiddette 'pulizie etniche' e di ribadire il valore della pace. Questo deve essere un monito perenne contro le ideologie e i regimi totalitari che negano i diritti fondamentali della persona. L'Italia ha saputo reagire a queste sciagure in modo democratico con i principi e valori della Carta Costituzionale di cui quest'anno ricorre il 75mo anno dalla promulgazione. I nostri Padri Costituenti hanno fissato con l'illuminante art. 3 della Costituzione". "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso di razza, di lingua di religione di opinioni politiche di condizioni personali e sociali". Questo quanto dichiarato dal Consigliere Regionale della Lega Pietro Molinaro che è intervenuto alla commemorazione a Cosenza.

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