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Corbelli: Salvare le 1.000 nuove scuole in Italia, 30 sono in Calabria
Corbelli: Salvare le 1.000 nuove scuole in Italia, 30 sono in Calabria 26 apr 23 Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, cinque mesi dopo il suo ultimo appello (rivolto dalle pagine de La Verità e di cui ha già scritto anche NuovaCosenza.com), ritorna a chiedere, al ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, e al premier Giorgia Meloni, di “salvare le 1000 nuove scuole in costruzione in Italia(30 sono in Calabria), i cui lavori sono fermi da tre anni perché manca il decreto di proroga dello stesso Miur”. “I lavori per la realizzazione di trenta nuove scuole in Calabria sono fermi da tre anni, causa pandemia e ostacoli burocratici. In Italia sono complessivamente 1000 gli edifici ancora incompiuti. Non possono essere ultimati perché manca il decreto di proroga del ministero dell’Istruzione e il Mef non può riattivare i finanziamenti della Banca europea degli investimenti, nel frattempo scaduti per il mancato completamento di queste opere. Le nuove strutture, da completare e per le quali si chiede la proroga, sono inserite nel Piano Triennale 2018-2020, 1° e 2° piano 2019, di Edilizia Scolastica. Diritti Civili insieme al Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, alla vicepresidente Giuseppina Princi e al dirigente del settore Lavori Pubblici della Regione, ing, Francesco Tarsia , da un anno e mezzo, sta portando avanti questa iniziativa che riguarda non solo le nuove trenta scuole calabresi ma tutti i mille edifici scolastici in costruzione sull’intero territorio nazionale. Purtroppo nonostante le reiterate richieste da parte anche di tutte le altre Regioni, il ministero dell’Istruzione continua ancora inspiegabilmente a tergiversare, nonostante, ripeto, le continue sollecitazioni della Calabria e di tutte le altre Amministrazioni regionali. Un comportamento quello del Miur che lascia sconcertati e che non può essere giustificato dal fatto che si tratta di un problema ereditato dal precedente esecutivo, una pesante eredità del governo Draghi e, in particolare, dell’ex ministro Bianchi, il quale avrebbe a lungo ignorato le reiterate istanze avanzate da tutte le Regioni italiane, ad iniziare dalla Calabria”. La nuova richiesta di Corbelli a Valditara e Meloni è oggi, ancora una volta, quella di “riparare agli errori e ai danni dei loro predecessori , di sbloccare la situazione, concedere la proroga e consentire la ripresa e l’ultimazione dei lavori di queste nuove, moderne e sicure strutture, visto anche che in molti Comuni si è costretti a ricorrere a immobili privati per via della scarsa sicurezza dei vecchi edifici , con un ulteriore aggravio per l’erario e con anche notevoli disagi e rischi per gli studenti e il personale scolastico, per la criticità e pericolosità di certe situazioni. E’ grave e assolutamente ingiustificato che nonostante le ripetute richieste ufficiali di tutte le Regioni italiane, che hanno affrontato il problema anche in una delle ultime riunioni della Conferenza Stato Regioni, il Miur non abbia ancora emesso il decreto che consente la riattivazione dei finanziamenti e la ripresa e ultimazione dei lavori delle importanti opere di edilizia scolastica. Chiedo: la Meloni è a conoscenza di questa situazione? Perché a distanza di sette mesi(da quando sono al governo) non è ancora stato emesso il decreto? Il ministro Valditara non può continuare a fare annunci roboanti e rivoluzionari sulla scuola e poi continuare ad ignorare questo problema così importante e urgente. Ricordo che molte di queste scuole, che erano ospitate in edifici antichi, fatiscenti e pericolosi, sono state demolite per essere ricostruite, in condizioni di assoluta sicurezza. E’ certamente, ribadisco, quella trovata, una pesante eredità dell’ex governo Draghi e dell’ex ministro Bianchi ma questo non può essere una scusa per continuare a non intervenire e lasciare le 30 scuole calabresi e le 1000 in Italia come delle grandi incompiute! Per questo chiedo, ancora una volta, al nuovo esecutivo e all’attuale titolare dell’Istruzione di emettere il decreto di proroga e dare, finalmente, una soluzione a questo annoso problema”.
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