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      Ugl a Occhiuto: al sindacato non servono passerelle

       

       

      Ugl a Occhiuto: al sindacato non servono passerelle

      23 feb 22 "Si rimane sbigottiti di fronte alla strumentalizzazione che il vertice della Regione Calabria sta mettendo in essere per coprire i vuoti decisionali e una palese incapacità a risolvere i problemi. Probabilmente questa Amministrazione intende scegliersi gli interlocutori secondo le proprie esigenze, convinta che siano sufficienti i 'contentini' per evitare di presentare una proiezione concreta e sostenibile per il futuro. Un atteggiamento che si sta manifestando ormai in maniera costante". E' quanto afferma in una nota Ornella Cuzzupi, segretario generale Ugl Calabria. "Le dichiarazioni dello stesso presidente Occhiuto - prosegue Cuzzupi - lasciano alquanto perplessi quando afferma che intende confrontarsi con i sindacati e che tale confronto è assolutamente indispensabile. Dimentica il Governatore di aggiungere che però il confronto gli si aggrada solo con determinati settori del panorama sindacale, scegliendo di lasciare da parte chi, invece, con molto realismo alle chiacchiere e ai salamelecchi preferisce i fatti e la determinazione. Da parte nostra siamo pronti ad avviare tutte le azioni necessarie, anche legali, affinché la trasparenza e la linearità nei comportamenti e delle procedure siano garantite in ogni aspetto. I lavoratori, le famiglie, la nostra gente non ne può più di un politichese fine a se stesso e a manovre di palazzo che producono fumo negli occhi". "La stessa questione Sacal - aggiunge Cuzzupi congiuntamente con il segretario regionale Trasporto aereo Ugl, Giuseppe di Cello- rischia di assumere toni da commedia dell'arte. Quello che ci interessa non è la pezza che tampona la crisi. Noi pretendiamo un Piano Industriale dai contorni chiari e con una politica di sviluppo sostenibile. Indicare la possibilità di nuovi soci come ipotesi in cui i dettagli, secondo quanto dichiarato dallo stesso Occhiuto, rappresentano una parte essenziale della trattativa stessa lascia spazio a mille interpretazioni. Sono dettagli o parti essenziali dell'accordo? E quali sarebbero questi 'dettagli'? E in che modo sviluppare il processo che dovrebbe dare nuova linfa agli aeroporti calabri? Dubbi coperti da una fitta nebbia. In mezzo i lavoratori, le famiglie, l'indotto interessato, tutti 'usati' come pedine di un gioco quantomeno poco chiaro. A questo si aggiunga l'attenta scelta degli interlocutori, altro elemento di perplessità che purtroppo mette questi ultimi nella scomoda posizione di strumenti in mano ai vari interessi". "Diamo per scontato - sostengono Cuzzupi e Di Cello - che parliamo di strumenti inconsapevoli perché se così non fosse allora la materia assumerebbe tutt'altro aspetto, su questo saremo attenti a vigilare e a sollecitare le autorità competenti. Noi non ci tireremo mai indietro nella lotta e nella denuncia di ogni eventuale speculazione fatta sulla pelle della gente. E non saranno i sorrisi e le presunte disponibilità a limitare la nostra azione". (ANSA)

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